Un medico si racconta

Di Paolo Verzaro

Un medico si racconta è il diario autoironico di un ortopedico che apre le porte del suo studio per raccontare la sua esperienza professionale attraverso aneddoti spesso divertenti che, tuttavia, fanno riflettere, offrendo al lettore interessanti spunti su alcuni aspetti salienti e nodi critici del lavoro di medico che sono a tutt’oggi poco noti.
Paolo Verzaro li rappresenta con stile semplice e diretto, si sofferma, in particolare, su alcuni tratti caratteristici del mestiere di dottore nell’era di Internet, mettendo in risalto gli elementi di rottura con il passato, soprattutto nei termini di cambiamento della percezione del ruolo sociale di questa figura così emblematica cui è affidata la cura della salute umana: se prima il dottore godeva di indiscussa autorevolezza, oggi sono sempre più diffusi atteggiamenti di diffidenza nei confronti dell’intera categoria professionale. Molto spesso, quindi, allo stato attuale, il primo approccio tra medico e paziente risulta tendenzialmente di sfiducia reciproca a scapito del successo terapeutico.
Senza alcuna pretesa di esaustività, l’autore descrive la situazione in atto, ne evidenzia le criticità e i punti di miglioramento, prova a prenderne in esame le cause, tendenzialmente riconducibili a un sistema sanitario che nel complesso risulta troppo attento alla quantità piuttosto che alla qualità delle prestazioni erogate, rivolgendosi prevalentemente ai colleghi medici, ma anche ai pazienti e cittadini italiani, in quanto fruitori di un servizio non sempre adeguato.

• Lingua: Italiano
• Editore: Lastaria Edizioni
• Data di uscita: 18 nov 2017
• ISBN: 9788899706289

Anteprima del libro

lei.

Prefazione

L’idea di scrivere questo libro è nata quasi per scherzo. Le intenzioni erano sostanzialmente due: la prima (neanche troppo nascosta) era quella di soddisfare la mia personalità egocentrica ed il mio desiderio di protagonismo; la seconda, quella di fare una disanima, tra lo scherzoso ed il serio, della professione del medico. La prima è stata senza dubbio appagata, visto che ho trovato una casa editrice disposta a pubblicare il mio testo. Per quanto riguarda la seconda intenzione spero di essere riuscito a dare una lettura diversa della mia professione che molte volte è forse trattata fin troppo seriamente.

Questo libro è quindi una sorta di diario, autoironico e talvolta irriverente, delle mie giornate di lavoro con alcuni spunti relativi alle implicazioni socio-politiche legate all’esercizio della mia professione e con la caratterizzazione scherzosa delle tipologie più frequenti di pazienti.

Inoltre, una cosa è certa: è un libro senza dietrologie e doppi fini, scritto come ho cercato di scrivere la mia vita, professionale e non, e cioè con il cuore, con tanta passione e senza compromessi.

Premessa

Provengo da una famiglia dove la cultura e lo studio hanno sempre avuto un ruolo importante, per quanto, devo dire, non esageratamente assillante, ma certamente in casa mia essere dei semplici diplomati era qualcosa di non corretto e di poco