Reborn
Di Regina Rocca
()
Info su questo ebook
Correlato a Reborn
Ebook correlati
Il vortice Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLo specchio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNon abbandonarmi mai Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe stanze delle ombre Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl girotondo dell'anima Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPrima Della Caduta (Angelo Spezzato #3) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGioco criminale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa vittima perfetta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl detenuto della cella 23 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Mangiatrice di Anime (La Storia degli Elohim #1) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNon più clandestino Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGiorno dopo giorno: Harmony Collezione Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Era destino Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Tunica Nera Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDivinità Elettriche Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'eredità di Bella Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl mistero di Villa Melano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCollide, l'incontro tra luce e ombra Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRacconti per una sera Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNorbin alla ricerca del sangue di vampiro Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGotico milanese Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa ribelle di Auschwitz Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDoppio delitto (eLit): eLit Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Porta degli Dei - Eredità Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniEffetto collaterale - Qualcosa sta cambiando Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVelluto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Bacio Nero Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPeccato di Sangue Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTutte le ragioni del mondo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Quadro Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Narrativa generale per voi
Le più belle fiabe popolari italiane Valutazione: 5 su 5 stelle5/5I magnifici 7 capolavori della letteratura erotica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUlisse Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Come fare editing Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI promessi sposi Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Inferno: Tradotto in prosa moderna-Testo originale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAlice nel paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Storia di una ninfa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAl Paradiso delle Signore Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Chiodo fisso Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI fratelli Karamazov Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa casa sull'abisso Valutazione: 3 su 5 stelle3/5Il sogno della camera rossa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGamiani. Due notti di eccessi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa vendetta delle Muse Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTutti i racconti, le poesie e «Gordon Pym» Valutazione: 4 su 5 stelle4/5La tomba e altri racconti dell'incubo Valutazione: 4 su 5 stelle4/5I Canti Valutazione: 4 su 5 stelle4/5I fratelli Karamazov Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Le undicimila verghe. Il manifesto dell'erotismo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl giardino segreto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTutto Sherlock Holmes Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Tutte le storie tristi sono false Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAlla ricerca del tempo perduto Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Opere Complete di Italo Svevo (Italian Edition) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa metamorfosi e tutti i racconti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl piacere Valutazione: 3 su 5 stelle3/5Il Diario di Anne Frank Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Confessioni di uno psicopatico Valutazione: 4 su 5 stelle4/5I capolavori Valutazione: 4 su 5 stelle4/5
Recensioni su Reborn
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Reborn - Regina Rocca
resta.
1
Dai finestrini oscurati di quell’auto la giornata sembrava più buia e grigia di quanto già non fosse.
Rebekah era seduta sul sedile posteriore, indossava una canotta nera che le risaltava la pelle chiara dipinta da svariati tatuaggi e, ogni tanto, le spalle scoperte le si appiccicavano ai grandi sedili neri a cui era appoggiata.
I lunghi capelli biondi erano legati in un’alta coda di cavallo e il trucco era molto scuro e marcato al punto da far sembrare i suoi occhi verdi due meravigliosi smeraldi.
Al posto di guida l’autista non disse nemmeno una parola per tutto il viaggio.
<
Aprì gli occhi di colpo, si era addormentata.
Davanti a loro si stava aprendo un vecchio cancello molto alto, intorno vi erano solo alberi.
L’auto entrò lentamente in un viale sterrato completamente immerso nella boscaglia, ci vollero parecchi minuti di marcia prima che il bosco fitto diventasse sempre più rado fino a diventare un grande prato verde. In fondo ad esso si innalzava un enorme edificio, sembrava un castello con torri e statue che ne decoravano la facciata anteriore, più si avvicinavano più quest’ultimo diventava imponente.
<
Però l’auto non si fermò e continuò la marcia costeggiandone il lato destro. Le vetrate erano decorate da dipinti antichi e grandi archi facevano da cornice a delle vecchie porticine. Poco più avanti, sotto una di esse, vi era una scalinata, raggiungendola si intravidero due persone. Prontamente Rebekah abbassò la testa per non farsi vedere, quando, poco dopo, si ricordò che i vetri erano oscurati e che nessuno avrebbe potuto vederla.
L’auto avanzava molto lentamente e lei poté vederli bene, erano due ragazzi, entrambi con la stessa divisa, sembravano più piccoli di lei e uno dei due portava dei grandi occhiali rotondi con cui stava leggendo un libro mentre l’altro giochicchiava con una penna.
Superarono anche il retro del castello e imboccarono un’altra piccola stradina sterrata in mezzo agli alberi, questa volta la vegetazione divenne sempre più fitta e la stradina quasi impraticabile. Le buche erano talmente profonde che con un contraccolpo una ciocca dei suoi capelli si sfilò dalla coda e le cadde sul viso, per sistemarla sollevò entrambe le mani fermandosi un paio di secondi a fissare i suoi polsi ammanettati.
La macchina aveva smesso di traballare e stava viaggiando su un prato incolto e decisamente non curato per poi fermarsi poco più avanti.
Il guidatore scese dall’auto e senza dire una parola aprì la portiera posteriore, prese Rebekah per un braccio e la fece uscire.
<
Alzò lo sguardo e davanti a lei c’era un altro edificio, simile a quello che aveva visto in precedenza, ma più piccolo ed abbastanza malmesso.
In alto vi erano grandi punte e vecchie statue quasi nascoste dalla nebbia, piccole finestre ferrate e dell’edera ne decoravano i lati. Nessun rumore si sentiva nei dintorni.
Rebekah trasalì al suono dell’auto che veniva accesa e che, quasi subito, si allontanò.
Rimase per un attimo sola guardandosi attorno fino a quando il portone d’ingresso si aprì. Era un vecchio portone di legno, molto alto e sicuramente molto pesante, lei, nonostante fosse alta quasi un metro e ottanta si sentiva una formica a confronto. Ne uscì un ragazzo completamente vestito di nero, rasato e con un filo di barba. I vestiti attillati lasciavano intravedere i muscoli definiti e sembrava non avere più di trent’anni.
Scese i 5 gradoni d’ingresso e la raggiunse: <
Rebekah farfugliò sarcastica: <
Appena entrò lui le chiuse il portone alle spalle, aveva un bacio tatuato sul collo e questo la fece sorridere.
<
Per qualche minuto Rebekah si guardò intorno, il soffitto era molto alto, ai lati c’erano solo un paio di porte e davanti a lei una grande scalinata che portava al piano superiore.
<
Da quella scala stava scendendo una donna sui cinquant’anni, era molto distinta ed elegante, aveva i capelli castani decorati da qualche ciocca grigiastra raccolti in uno chignon, portava una camicetta bianca ed una gonna marrone lunga fino alle caviglie.
La raggiunse e, tirando fuori una piccola chiave dal taschino della camicia, con un sorriso molto dolce le disse: <
Rebekah la ringraziò massaggiandosi i polsi.
<
In fondo alla rampa di scale vi era un corridoio che terminava con una porta. <
Le due proseguirono raggiungendo un altro piano <
La scala continuava, ma questa volta era più lunga, sembrava non finire mai. Al termine vi era solo una porticina in cui le due entrarono. <
Rebekah si stava per sedere sulla sedia quando venne fermata da un: <
Come se niente fosse eseguì l’ordine e la signora iniziò a parlare con un tono di voce molto calmo.
<
<
Ignorandola continuò: <
<
<
La Miss prese una scatola da sotto la scrivania, sopra di essa era incollata una targhetta con scritto Rebekah
, la aprì e ne tirò fuori degli abiti: <
Rebekah la prese e la guardò per bene. Erano vari indumenti tutti uguali, t-shirt, felpa e gonna blu scuro senza scritte o disegni.
<
<
<
<
<>
<
<
Rebekah contrariata si tolse la collana, la strinse nelle mani, la guardò ancora una volta e la diede alla direttrice che la mise prontamente nella scatola.
<
<
<
<
<
Rebekah stranita le diede anche quelli.
<
Rebekah storcendo il naso iniziò a togliersi il trucco scuro dagli occhi <
La signora, senza dire una parola, gliene porse altri tre.
In quel momento qualcuno bussò alla porta.
<
Nella stanza entrò il ragazzo che aveva visto in precedenza.
<
<
La signora chiuse la scatola che aveva sulla scrivania e salutò Rebekah: <>
<
Entrambi uscirono dalla stanza e iniziarono a scendere la lunga scalinata.
Rebekah lo seguì con la divisa in una mano mentre con l’altra si toglieva il trucco dall’altro occhio.
<
Arrivarono al piano principale di fronte all’entrata e si diressero verso una delle due piccole porte ai lati. Dietro quest’ultima vi erano delle scale strette e sporche che portavano al piano inferiore.
Arrivati in fondo, Rebekah si trovò davanti ad un corridoio circondato da tante porticine. Erano tutte uguali, piccole, quadrate, marroni e visibilmente molto vecchie. Fecero circa dieci metri prima di fermarsi davanti ad una di esse.
<
<
Era una camera di pochi metri quadrati arredata solamente da un piccolo letto sul lato sinistro, su cui appoggiò i vestiti che aveva in mano. I muri erano grezzi e ingrigiti e il soffitto molto basso. C’era una piccolissima finestra davanti a lei, raggiungendola e guardando fuori capì che si trovava sotto terra e che, quella finestrella, le permetteva di vedere solo poco più in alto dell’erba. Alla sua destra vi era un piccolissimo bagno senza porta in cui vi erano solo un piccolo water, con un piccolo bidet e con un altrettanto piccolo lavandino senza specchio su cui era poggiato un bicchiere contenente dentifricio e spazzolino.
Tornò al letto, si sfilò le scarpe e si tolse i pantaloni, prese la canottiera per i bordi e se la sfilò velocemente. Si mise la t-shirt e la gonna ed andò al lavandino a sciacquarsi la faccia dai residui di trucco e struccante.
<
2
<
<
<<1249…?>>, rispose il ragazzo con un tono tutt’altro che convinto.
<
<<1492.>>
<
La professoressa continuò a spiegare mentre Tyler faceva dei piccoli disegni su alcuni fogli .
Tyler era un ragazzo moro con gli occhi azzurri, aveva la mascella squadrata e le labbra carnose, era adorato dalle ragazze e invidiato dai ragazzi. Aveva un solo amico fidato, Diego, un ragazzo di diciannove anni con i capelli e gli occhi castano chiaro, abbastanza muscoloso, ma non altissimo.
I due uscirono insieme dall’aula percorrendo il corridoio per raggiungere la mensa.
<
<
<
I due risero ed entrarono in mensa.
Anche Rebekah in quel momento si trovava in