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Racconti per una sera
Racconti per una sera
Racconti per una sera
E-book63 pagine45 minuti

Racconti per una sera

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Info su questo ebook

Racconti brevi e brevissimi scritti tra il 2002 e il 2017.
LinguaItaliano
Data di uscita9 dic 2018
ISBN9788829570959
Racconti per una sera

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    Racconti per una sera - Bruno Catarsi

    Bruno Catarsi

    Racconti per una sera

    UUID: 094b0700-fbaa-11e8-8822-17532927e555

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    La fine del mondo

    Il tergicristalli della macchina lavorava alla massima velocità, ma la pioggia era così violenta che la strada si distingueva appena nella luce dei fari.

    L'uomo imprecava armeggiando con i pulsanti dello stereo. Quando il cellulare e il navigatore avevano smesso di funzionare la strada tagliava una foresta di larici e qualche stazione radio si prendeva ancora. Un'ora dopo, nell'auto rimbombava soltanto un crepitio fastidioso e fuori pochi alberi spogli allungavano i tronchi deformi su pietraie senza fine.

    Si stava facendo buio quando la pioggia cessò di colpo. L'uomo fermò la macchina, prese una vecchia mappa dalla tasca del sedile e la dispiegò febbrilmente. Ripartì poco dopo, senza aver trovato il minimo indizio per capire dove fosse finito.

    Il vento che gli urlava alle spalle cresceva d'intensità ogni minuto. Alla fine premette con tanta forza che quando l'uomo provò a staccare il piede dall'acceleratore e poi, terrorizzato, a frenare, l'automobile proseguì nella sua corsa pattinando sulle ruote bloccate.

    La pressione dell'aria fece scoppiare i vetri della macchina e i timpani dell'uomo. Così, fu in un silenzio perfetto che vide la strada incresparsi, frantumarsi e prendere a slittare in avanti. La macchina sobbalzò, s'inclinò e cominciò a ruotare su sé stessa, galleggiando sopra una slavina di terra, alberi e macigni che a perdita d'occhio ribolliva e prendeva velocità, attratta verso il bordo di un baratro immenso.

    Nell'ultima luce di un cielo perfettamente limpido tutto precipitò oltre le scogliere nere che stanno alla fine del Mondo.

    Fare colpo

    Il vecchio puntò l'automobile nel piazzale come un toro che sta per caricare nell'arena, poi partì al piccolo trotto spingendo un carrello della spesa colmo di sacchetti colorati pieni di altri sacchetti di plastica pieni di sacchetti appallottolati. Non colpì molto forte, ma fece saltare un po' di vernice intorno a una vecchia ammaccatura della portiera.

    I due bambini che stavano sul sedile posteriore della macchina smisero all'istante di picchiarsi e appiccicarono mani e nasi al vetro del finestrino. Ridevano beati.

    Il vecchio fece una faccia ancora più cattiva e arruffò con le mani i lunghi capelli bianchi che gli spuntavano sulla nuca e dalle tempie. Sudava parecchio, ma non si tolse la giacca mentre prendeva un'altra rincorsa.

    Questa volta mirò a un paraurti e i bambini, che avevano fatto finta di spaventarsi durante la carica, urlarono di felicità quando lo prese in pieno. Il vecchio si appoggiò ansimando al carrello. Riprese un po' fiato e rivolse un sorriso sgangherato alle due teste bionde dietro al vetro.

    Ma che ti piglia?! urlò un commesso del supermarket che era uscito sul piazzale per fumare. Gettò la sigaretta e si avvicinò a passi decisi, minacciando con l'indice.

    Oh, te! Cosa... piantala subito!, disse.

    Quando si accorse dei bambini aumentò ancora l'andatura e appena raggiunto il vecchio lo afferrò per la giacca.

    Che cazzo fai? gli urlò sul muso.

    Il vecchio mugugnò qualcosa e lo fissò con gli occhi spalancati dalla paura; un filo di bava gli colava dalla bocca.

    Uno dei bambini intanto picchiava i pugni sul vetro e sbraitava, l'altro tormentava la serratura della portiera per uscire.

    Ora chiamo la polizia! disse il commesso mentre tirava il vecchio per il bavero verso il negozio.

    Il vecchio non mollò il carrello, che dopo qualche sbandata si ribaltò seminando sacchetti colorati dappertutto. Continuò a trascinarlo, a raschiare l'asfalto e incespicare dietro al commesso senza distogliere lo sguardo allucinato dall'automobile sempre più lontana.

    Una donna uscì dalle porte automatiche del supermarket con un carrello pieno di pacchetti e bottiglie. Si fermò un attimo, accecata dalla luce del piazzale, poi si fece ombra con la mano, piantò per terra la spesa e cominciò

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