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Premio Città di Latina 2019 - Antologia
Premio Città di Latina 2019 - Antologia
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E-book158 pagine49 minuti

Premio Città di Latina 2019 - Antologia

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Info su questo ebook

Antologia delle opere finaliste e vincitrici del Premio Letterario internazionale Città di Latina, 5^ edizione 2019. A cura del Gruppo Editoriale EDU | Edizioni DrawUp.
LinguaItaliano
Data di uscita30 ott 2019
ISBN9788893692410
Premio Città di Latina 2019 - Antologia

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    Anteprima del libro

    Premio Città di Latina 2019 - Antologia - AA.VV.

    Sezione A

    Poesia inedita in lingua italiana

    Primo classificato

    Riccardo Mainardi

    Anime

    Ho attraversato il baratro

    di una guerra senza più confini.

    Ho visto l’altrui dolore ergersi muto.

    Inarrestabile,

    come lo scorrere dei giorni

    sgorga degli innocenti il sangue offeso.

    E non mi lascia indenne il suo lambire

    ma annega la mia anima inquieta

    nel doloroso abisso del silenzio.

    È tardi.

    Percorro strade buie

    pervase di solitudine

    quando, dal bosco incantato

    dei miei più ardenti desideri,

    vedo incedere, fra bagliori irreali,

    immensi stormi d’anime senza requie.

    Vittime degli orrori della storia

    ogni notte, ostinate, scuotono le coscienze

    per farle specchiare nel dolore

    affinché ciò che è accaduto

    non accada mai più.

    Poi spiegano le ali sopra i cieli

    per spargere il seme di una nuova genesi

    preludio

    di un’inestinta alba di speranza.

    Secondo classificato

    Rita Traini

    Il vilipendio della Terra

    Terra...

    culla del mare,

    letto per il fiume,

    conca di frutti,

    dimora alle montagne.

    Questa Terra

    che schiera

    argentee le chiome,

    come gendarmi pronti

    ad una battaglia

    mai dichiarata.

    Eppure

    s’infiammano,

    i campi d’autunno.

    Rosseggia

    l’edera rampante

    e le rivoltate zolle,

    gridano alla luna.

    Questa mia Terra

    gravida di rimpianti,

    avara di ricordi,

    avida macina del tempo.

    Che a ogni stagione

    rinnova, ingrato,

    il suo vagito;

    feroce

    il suo urlo,

    lugubre

    il suo lamento,

    ai piedi

    di un cipresso,

    nel gelo

    dell’inverno.

    Terzo classificato

    Emiliano Passaro

    Al vento

    Scarno chiedo al vento,

    roboante di cielo e gelo,

    perché dolore porta dolore.

    In se per sé è come velcro.

    Strappa da dentro un sonno

    di mare e correnti, stretti

    nei letti della notte rossastra.

    Persi nei sogni i pensieri,

    celati a quel mondo di istanti

    divelti dal manto del contrario,

    sigillano le storie e sfilano

    le sensazioni, in rivoli.

    Stemperano il magma della strada,

    vaporando attimi e scandendo

    i secondi che portano al risveglio.

    Premio Speciale della Giuria

    Paolo Scrobogna

    L’attesa tremula della morte

    Vedrai

    alla fine ci sarà un posto anche per te

    non distante dal cuore

    quando l’attesa tremula della morte

    arriverà.

    Farò che sia un luogo che strepiti

    anche se le ore cammineranno

    in un incavato silenzio.

    Porterò lì tutti i nostri momenti

    quando le piogge d’agosto ci lavavano l’anima

    dalla cenere dell’espiazione

    e noi tornavamo pronti

    a ricominciare a ballare.

    Poi, in un batter d’occhi

    rivolgerò lo sguardo all’orizzonte

    magari sbieco alla tramontana

    così l’odor di bosco

    mi stiletterà le narici con un

    metodico assillo

    come faceva il tuo profumo d’erica e cuoio

    e aspetterò sazio

    che lei si faccia avanti.

    Premio Speciale della Giuria

    Marina Malizia

    Non lo posso dire

    Dimmi di cosa possiamo parlare

    se quello che suggerisce il cuore

    non te lo devo dire?

    Pretendi che io nuoti

    a pelo d’acqua

    e io vorrei mostrarti

    i tesori di Atlantide,

    tutte le meraviglie

    dei mari profondi.

    Esigi che io tenga i piedi

    ben piantati per terra

    anche se sai che ho le ali

    lucenti di un angelo

    e sono nata per volare.

    Dimmi di cosa dobbiamo parlare

    se quello che suggerisce il cuore

    tu non lo vuoi sentire?

    Ti guardo incredula

    mentre respiri il silenzio

    di quest’anima umiliata

    a cui hai strappato la voce

    come un bambino osserva

    dietro il vetro gelido

    di una finestra chiusa

    la neve bianca che cade.

    Le parole d’amore

    agli uomini come te

    fanno troppa paura.

    Premio Speciale della Giuria

    Massimo Zona

    Hylan

    Dimmi, piccolo Hylan,

    dei sogni da bambino,

    stringendo forte di tua madre il collo,

    sognavi forse un campo sterminato

    di papaveri pieno e fili d’erba

    senza il frastuono delle bombe intorno

    o di grida di madri disperate;

    e correre felice tutto il giorno.

    Chi ha calpestato dimmi

    il tuo destino

    ch’era quello di crescere beato

    coi tuoi diritti intatti di bambino.

    Son forse anch’io tra quelli

    e sento il peso addosso,

    sulla nostra coscienza,

    incapaci ancora di reagire

    al mostro odierno dell’indifferenza.

    E tu stai lì a dormire,

    col mare che ti ha fatto da coperta

    accarezzando dolce la tua schiena

    e il sole che ha provato a riscaldare

    i tuoi capelli

    e il freddo letto di una fredda rena.

    Premio

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