Socialnarrando
Di AA.VV.
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Info su questo ebook
Si tratta di un particolare esperimento “social” realizzato per la prima volta dalla casa editrice Pellegrini.
Abbiamo chiesto ai nostri lettori “social” di cimentarsi nella scrittura di racconti brevi lasciando loro la libertà di scegliere le tematiche, il linguaggio, lo stile.
Una sfida, insomma.
Interamente giocata nell’agorà social senza conoscere nulla di chi ha raccolto il messaggio nel “gazebo”mediatico. Una sfida senza volto costruita sulla fiducia e sull’attesa.
Una sfida di successo.
Oltre 400 racconti hanno inondato la nostra redazione e la giuria, composta da esperti e lettori, ha valutato i testi che hanno mostrato, fin da subito, una interessante eterogeneità e una vena inedita nei temi trattati e negli stilemi adoperati.
Una vera e propria avventura narrativa in cui le pagine, così cangevoli tra loro e così vitali, sono state sorprendenti per passione e bellezza.
Diciannove i racconti scelti. Quelli più originali, creativi sia linguisticamente che narrativamente.
Diversi tra loro, apparentemente antitetici, ma invece accomunati da un filo conduttore forte che sta nella passione per la scrittura e le parole.
I racconti “social” sfidano in tal modo la loro gestazione e la loro nascita tra le maglie del web e si fanno libro.
E stanno bene cuciti insieme.
Non si conoscono gli scrittori di queste pagine eppure le loro parole convivono insieme dimostrando come gli esperimenti possano essere ricchi di sorprese e perché, no, ripetibili.
Un work in progress, insomma.
Che ci è piaciuto molto.
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Anteprima del libro
Socialnarrando - AA.VV.
AA.VV.
SOCIALNARRANDO
a cura di Antonietta Cozza
Proprietà letteraria riservata
© by Pellegrini Editore Cosenza Italy
Edizione eBook 2018
ISBN:978-88-6822-741-8
Via Camposano, 41 (ex via De Rada) 87100 Cosenza
Tel. (0984) 795065 Fax (0984) 792672
Sito internet: www.pellegrinieditore.it www.pellegrinieditore.com
E-mail: info@pellegrinieditore.it
I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, riproduzione e adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi.
Introduzione
Socialnarrando.
Si tratta di un particolare esperimento social
realizzato per la prima volta dalla casa editrice Pellegrini.
Abbiamo chiesto ai nostri lettori social
di cimentarsi nella scrittura di racconti brevi lasciando loro la libertà di scegliere le tematiche, il linguaggio, lo stile.
Una sfida, insomma.
Interamente giocata nell’agorà social senza conoscere nulla di chi ha raccolto il messaggio nel gazebo
mediatico. Una sfida senza volto costruita sulla fiducia e sull’attesa.
Una sfida di successo.
Oltre 400 racconti hanno inondato la nostra redazione e la giuria, composta da esperti e lettori, ha valutato i testi che hanno mostrato, fin da subito, una interessante eterogeneità e una vena inedita nei temi trattati e negli stilemi adoperati.
Una vera e propria avventura narrativa in cui le pagine, così cangevoli tra loro e così vitali, sono state sorprendenti per passione e bellezza.
Diciannove i racconti scelti. Quelli più originali, creativi sia linguisticamente che narrativamente.
Diversi tra loro, apparentemente antitetici, ma invece accomunati da un filo conduttore forte che sta nella passione per la scrittura e le parole.
I racconti social
sfidano in tal modo la loro gestazione e la loro nascita tra le maglie del web e si fanno libro.
E stanno bene cuciti insieme.
Non si conoscono gli scrittori di queste pagine eppure le loro parole convivono insieme dimostrando come gli esperimenti possano essere ricchi di sorprese e perché, no, ripetibili.
Un work in progress, insomma.
Che ci è piaciuto molto.
Antonietta Cozza
Sangue Fermo
Se non ti amassi come ti amo… forse non ti ucciderei. Lascerei le cose come stanno. Me ne starei buona, a guardare tutti i tuoi giorni sprecati…e non direi niente…nemmeno una parola. Magari piangerei… ma so che prima o poi, a furia di piangere, finirei per non ricordare più il perché delle mie lacrime… e verrebbe il giorno -di questo sono certa!in cui non saprei più dire se soffro davvero per te. O per me. Se non ti amassi come ti amo…mi accontenterei di vederti così, di accettarti. Così. E darei alle mie giornate un senso solo col vederti una mezz’ora la sera, dopo il lavoro, prima di tornare a casa. Da sola. Se non ti amassi come ti amo… lotterei per averti. E forse ti racconterei e mi racconterei quella bugia per cui è proprio il mio amore a non permetterti di lasciarmi e non il mio egoismo…che è il mio amore a non consentirmi di lasciarti libero e non avvinto in queste catene che non vuoi e che neanche io vorrei se fossi tu il mio carceriere!!! Se non ti amassi come ti amo…fingerei che questa vita ha senso….che questa mezza esistenza con questo amore mutilato ha lo stesso valore di un’esistenza vera con un amore vivo.
Non lo capiranno mai quello che sento… non lo sapranno mai cosa sei e cosa sarai per me. Nessuno potrà mai comprendere come sia possibile amare qualcuno così tanto…da desiderare di non vederlo più. Amare qualcuno tanto disperatamente da sognarne l’inesistenza. Ma tu non avrai mai dubbi a riguardo…neanche dopo… neanche lì dove andrai. E quando nessuno qui vorrà assolvermi io saprò che tu, da dove sei, non avrai avuto bisogno MAI di perdonarmi…perché tu solo mi avrai capito! E allora so che non avrò paura perché di fronte al mio amore la condanna del mondo non avrà alcun senso.
Solo se non ti amassi come ti amo…potrei continuare a camminare per strada e guardarmi intorno e rassegnarmi al fatto che l’universo non è esploso. Solo se non ti amassi come ti amo potrei accettare di riuscire ancora a muovermi e a respirare e a lavorare e a mangiare e a dormire e a parlare… pur sapendo dove sei… raccontandomi ogni giorno la solita menzogna… prendendomi sempre in giro…dicendomi che in fondo ci sei e che non sarà sempre così… che un giorno tu starai con me per davvero, e che le faremo insieme tutte quelle cose che adesso non facciamo… e che di nuovo un giorno mi tornerà tutto quanto indietro…tutto restituito…tutto intatto, come nuovo… tutto quello a cui oggi rinuncio, tutto quello che perdo nel prenderti così.
La prima volta che ti ho visto stavi piangendo. È stato un attimo… e ho capito tutto. In un istante solo, appena mi hai guardato, ho capito qual era il senso. Ogni cosa si è messa a posto…ogni tassello ha trovato il giusto incastro. e è stato come se in quel momento esatto tutto il mio sangue, fino ad allora fermo, avesse incominciato a mettersi in moto, per la prima volta, nel mio corpo ormai già grande…ed ho sentito un male dentro che non mi ha lasciato né dubbi né speranze: ero tua. E se anche tu fossi stato mio per davvero – ma solo mio e di nessun altro! – adesso non staremmo qui a discutere sul come, sul quando, sul perché… Se fossi stato soltanto mio niente e nessuno mai avrebbe potuto portarti via da me… Se fossi stato veramente mio ci sarebbero state soltanto giornate al mare, solo momenti felici, sempre insieme…un autoscatto con noi due abbracciati e sullo sfondo niente nuvole!!!
Non puoi scegliere amore mio… non hai potuto scegliere mai… e io lo so che questo è ingiusto: non poter disporre della propria vita a proprio gusto… doversi rassegnare a demandare agli altri le sorti della propria esistenza… non poter reagire, non poter decidere…Perché se tu adesso decidessi amore mio… se tu adesso trovassi la forza di dirmi:
mamma, voglio restare con te! questoè il mio posto, questa è la mia casa e non voglio andare da nessun’altra parte!
…allora io ti terrei qui amore mio, ti stringerei fortissimo e non ti lascerei andare mai più!!! Basterebbe che riaprissi gli occhi solo un momento, che mi guardassi di nuovo un secondo… e sono certa che tutto quel sangue che mi si è fermato dentro per tutto questo tempo riprenderebbe a muoversi come il giorno in cui sei nato, ma con ancora più violenza, tanto forte da uscirmi dal petto e da gettarsi in te per riscaldarti tutto e ridarti colore e luce e vita!!!
Se non ti amassi come ti amo… farei finta di aspettare quel nuovo unico tuo sguardo attendendo in realtà solo di precederti. E nell’attesa fingerei, fosse anche non per cento, ma per altri mille anni, che credo ancora nei miracoli… e mi convincerei che c’è sempre da sperare finché non si compie quel peccato che nemmeno si può dire e mi metterei in salvo l’anima in eterno perché non ti starei tenendo in trappola ma in vita!!! Perché se non ti amassi come ti amo penserei che mente quello che dice che ormai abiti il tuo corpo come fosse la tua tomba… Perché solo se non ti amassi come io ti amo saprei che non è vero che sei sepolto vivo dentro di te.
Ti mando in pezzi e al vento solo per amore…spengo la luce su di te e lascio socchiusa la finestra di questa stanza che tanto poco ti somiglia perché tu possa svegliarti e andare via non visto…protetto…perché niente mai più possa trattenerti e costringerti a restare…perché tu possa correre ancora…perché tu possa respirare ancora…perché tu possa sorridere…perché tu possa rivedere il mare… fare il bagno al tramonto…e non avere freddo di notte…e poter restare a guardare le stelle fino all’alba… perché tu possa smettere di tremare dentro… perché tu non abbia più paura di morire… né di vivere. Perché tu possa costruire per noi un castello di sabbia…e perché tu possa aspettarmi lì, con i fiori sul tavolo e sotto al mio piatto un biglietto d’amore per la festa della mamma… perché tu possa aprirmi la porta e abbracciarmi con tutta la forza possibile quando, dopo averti messo in salvo, dopo aver finto quella disperazione per quella morte che non è mai soltanto morte, e quel dolore vicino allo sfinimento che proverei se solo non ti amassi come io ti amo, uscirò anch’io dalla mia stanza, spegnerò la luce su di me e nel buio troverò la mia finestra.
Francesca Aiello
Giugno 1917
Giugno 1917
È piena estate e, quando cala la notte, l’aria scivola dalle pendici rocciose delle montagne circostanti facendo allontanare momentaneamente il lezzo di decomposizione che aleggia tra le nostre postazioni e i reticolati fissati in prossimità delle trincee austriache.
Il