La storia deliziosa di Irne delle Fratte

Di Patrizia Zennaro

Un'avventura alla ricerca della pace ambientata in un bosco incantato dove le differenze non contano ma ciò che conta è l'amicizia.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 20 mar 2019
• ISBN: 9788831610889

Anteprima del libro

Lorenzo

CAPITOLO 1

La bruma della sera saliva dal fondo della vallata e il silenzio, che precede i suoni della notte, era immenso.

Irne si stiracchiò, sbadigliò e, grattandosi un po’ la punta del naso, prese la decisione di alzarsi.

Fu una decisione molto sofferta, aveva tutte le ossa rotte: la raccolta delle nocciole fatta il giorno prima era stata molto impegnativa.

Per fortuna una mano gli era stata data dalle sue tre amiche, le Fate della Sorgente.

Quelle tre erano proprio tre pesti!

Lui sapeva che la raccolta dei frutti autunnali doveva essere fatta prima dell’inverno: era o no il più grande esperto di agronomia della contrada?

C’era ancora qualche giorno di tempo, però, prima che l’umidità rammollisse la buccia delle castagne e i gusci delle nocciole, ma quelle tre golose avevano tanto insistito e tanto insistito, che lui aveva dovuto cedere.

La torta preparata con quei frutti avrebbe loro consentito di partecipare alla consueta gara culinaria che si teneva ogni anno a Navono.

Per quella torta l’ingrediente principale era rappresentato dalle nocciole che servivano in gran quantità.

Ecco dunque perché avevano così fretta di raccoglierle!

Il risultato erano comunque le ossa rotte di Irne, che, dopo queste meditazioni, inspirò a fondo e con un saltello si trovò in piedi.

Una rapida rinfrescatina al viso, un tuffo nei vestiti ed eccolo pronto: una nuova nottata di lavoro lo aspettava, perché aveva in programma di ripulire l’Orto delle Meraviglie.

Ah, l’Orto delle Meraviglie, il suo capolavoro!

Sembrava un giardino all’italiana: una serie ordinatissima di vialetti ben ripuliti delimitava le aiuole di varie forme, così regolari da formare disegni geometrici simili a fiori.

Ogni aiuola, nonostante la stagione estiva fosse ormai terminata,  aveva un colore diverso dovuto ai resti delle verdure che aveva ospitato.

Era proprio un bell’orto ed Irne ne era veramente orgoglioso.

Per alcune ore sarchiò, zappò, rastrellò e ripulì i vialetti, poi caricò la carriola e si diresse verso il deposito del compostaggio.

Svuotò il suo carico e…

… Che succede?! .

Fece un balzo per lo spavento!

Dal mucchio di foglie e bucce ecco spuntare una testolina: era Litam, la più piccola delle tre fatine!

Accipicchia, Irne! Ma non potevi stare più attento?! Mi hai completamente ricoperto di immondizia! e così dicendo balzò fuori dal mucchio.

Irne, che era un elfo educato e rispettoso, non fece commenti circa le abitudini poco ortodosse di Litam.

Quella piccola fata era un po’ selvaggia: le piaceva infatti cercare di tutto sia nel sottobosco tra le foglie secche, sia nella penombra delle cantine o dei solai, che nel deposito del compostaggio. Era convinta che gli altri fossero degli spreconi e buttassero tante cose ancora molto utili: una scarpa scucita, mezza mela campanina, un bastoncino