Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

L'allevatore di dinosauri (Illustrato con i disegni dell'autore)
L'allevatore di dinosauri (Illustrato con i disegni dell'autore)
L'allevatore di dinosauri (Illustrato con i disegni dell'autore)
E-book211 pagine2 ore

L'allevatore di dinosauri (Illustrato con i disegni dell'autore)

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Ambientato nella Toscana del 1900, la storia, ironica e grottesca, racconta di Romeo Gualandi, sindaco del paesino di Roccalbegna, e appassaionato di biologia, che riceve in dono da un amico un uovo di pterodattilo rinvenuto nel corso delle sue avventure. Il sindaco è deciso a far nascere il pulcino preistorico servendosi di un’incubatrice di sua invenzione.
LinguaItaliano
Data di uscita8 mag 2019
ISBN9788831619394
L'allevatore di dinosauri (Illustrato con i disegni dell'autore)

Leggi altro di Yambo (Alias Enrico Novelli)

Correlato a L'allevatore di dinosauri (Illustrato con i disegni dell'autore)

Ebook correlati

Fantascienza per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su L'allevatore di dinosauri (Illustrato con i disegni dell'autore)

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    L'allevatore di dinosauri (Illustrato con i disegni dell'autore) - Yambo (alias Enrico Novelli)

    INDICE

    L’ALLEVATORE DI DINOSAURI

    Yambo

    Biografia

    Influenza culturale

    Opere

    Filmografia

    Bibliografia

    L’ALLEVATORE DI DINOSAURI

    Prologo

    I L’UOMO CHE VENIVA DA LONTANO

    II UNA SCENA STRAORDINARIA

    III LA PRINCIPESSA CAPRICCIOSA

    IV COME CONOBBI IL PLESIOSAURO

    V LA STORIA DI CROSTINO

    VI IL MOSTRO CHE AVEVA INGHIOTTITO UN CUORE

    VII IL DELITTO DI CROSTINO

    VIII L’UOVO, LA DONNA E LO SCIENZIATO

    IX LA NASCITA DI UN PULCINO CHE AVEVA SEDICI MILIONI DI ANNI

    X IN CHE MODO PIRI-PIRI LASCIÒ IL NIDO

    XI LA TRILOGIA DRAMMATICA DI PIRI-PIRI, BUZZINO E SCRICCIOLO

    XII PIRI-PIRI METTE IL MONDO A SOQQUADRO

    XIII LO ‘SCANDALO MAREMMANO’

    XIV PIRI-PIRI A MONTECITORIO!

    XV L’AUTOMOBILE NERA

    XVI LA PRINCIPESSA NAZLI CHIEDE OSPITALITÀ

    XVII IL MOSTRO CONTESO

    XVIII PIRI-PIRI DIVENTA UN ORSO

    XIX LA NAVE DEI MORTI

    XX TUTTO PER PIRI-PIRI

    CONCLUSIONE

    Note

    Yambo

    (alias Enrico Novelli)


    L’ALLEVATORE

    DI

    DINOSAURI

    Ovvero

    L’UOVO DI PTERODATTILO

     Il presente ebook è composto di testi di pubblico dominio.

    L’ebook in sé, però, in quanto oggetto digitale specifico,

    dotato di una propria impaginazione, formattazione, copertina

    ed eventuali contenuti aggiuntivi peculiari (come note e testi introduttivi), 

    è soggetto a copyright. 

    Immagine di copertina: https://pixabay.com/vectors/food-bird-fish-mouth-wings-44870

    Elaborazione grafica: GDM.

    Yambo

    Yambo, pseudonimo di Enrico Novelli (Pisa, 5 giugno 1876 – Firenze, 29 dicembre 1943), è stato un giornalista, illustratore, scrittore e autore di fumetti italiano, noto soprattutto per i suoi libri per ragazzi. Personalità eclettica, è stato uno degli autori di spicco di letteratura popolare in italiano della prima metà del Novecento. Grazie alla sua produzione fantastico-avventurosa, pubblicata soprattutto nelle riviste, oltre che al suo film Un matrimonio interplanetario del 1910, è considerato inoltre uno degli anticipatori della fantascienza in Italia.[1]

    Biografia

    Di famiglia nobile - per la precisione, patrizio di San Marino - era figlio del grande attore Ermete Novelli. Iniziò la sua carriera come giornalista e illustratore: intorno al 1894 collaborava già a La Sera di Milano, dove per l’appunto inseriva i propri pupazzetti, come li chiamava, a completamento dei propri pezzi. Pupazzetto fu anche il nome del mensile illustrato che fondò a Roma nel 1901. Collaborò inoltre a Il Novellino, prima di passare al quotidiano fiorentino La Nazione. Ha collaborato al settimanale satirico Numero edito tra il 1914 e il 1922 (n. 57 del 24 gennaio 1915) e al settimanale illustrato Il Balilla fra il 1925 e il 1931.

    L’attività principale di Yambo fu tuttavia quella di scrittore per ragazzi. Il suo capolavoro resta probabilmente Le avventure di Ciuffettino del 1902, ma tra le sue opere si annoverano anche Gomitolino, Lo scimmiottino verde, I filibustieri della lumaca e numerose opere anticipatrici della fantascienza in Italia : tra queste numerosi viaggi straordinari per terra (Due anni in velocipede, 1899, Gli eroi del Gladiator, 1900, avventure su una ferrovia transafricana, Capitan Fanfara. Il giro del mondo in automobile, 1904, Fortunato per forza! o Il talismano delle 100.000 disgrazie, 1910), per mare (Atlantide - I figli dell’abisso, 1901, una spedizione in sommergibile in fondo al mare alla scoperta dei superstiti del continente perduto)²], nello spazio (Dalla terra alle stelle (1890), Gli esploratori dell’infinito , 1906, capolavoro fantastico dello scrittore, viaggio spaziale di due giornalisti filantropi nel sistema solare a cavallo di un asteroide (con un incontro con i marziani),[2] La colonia lunare, 1908, con una spedizione di una avveniristica astronave sulla Luna popolata di vita nel fondo dei crateri e l’inizio della sua colonizzazione,[2] Il re dei mondi, 1910; nell’infinitamente piccolo (L’atomo, 1912); tra i dinosauri (L’uovo di pterodattilo o L’allevatore di dinosauri, 1926).[3]

    Fu un precursore anche nell’ambito del cinema italiano di fantascienza: scrisse, diresse e interpretò il film cortometraggio muto del 1910 Un matrimonio interplanetario, una commedia che rappresenta probabilmente l’esordio del cinema italiano nel genere fantascientifico.[4]

    Scrisse e disegnò alcune delle prime storie fantascientifiche a fumetti della storia del fumetto italiano a metà degli anni trenta per riviste come Topolino.

    Morì per un attacco cardiaco nel 1943 durante un bombardamento aereo su Firenze. È sepolto nel cimitero di Soffiano.

    Influenza culturale

     In Viaggi e avventure attraverso il tempo e lo spazio (1933), un libro a metà tra narrativa fantastica e divulgazione rivolto prevalentemente a un pubblico giovanile, Novelli trattò temi come la ricerca della perduta Atlantide e altri misteri[5] destinati a essere sviluppati trent’anni dopo nel filone dell‘archeologia misteriosa da Peter Kolosimo.

    Yambo è anche il nome del protagonista del libro di Umberto Eco La misteriosa fiamma della regina Loana.

    Opere

    (parziale)

    Dalla terra alle stelle, 1890

    Due anni in velocipede, 1899

    Gli eroi del Gladiator, 1900

    Atlantide - I figli dell’abisso, 1901

    Le avventure di Ciuffettino, 1902

    Capitan Fanfara. Il giro del mondo in automobile, 1904

    Gli esploratori dell’infinito, 1906

    La colonia lunare, 1908

    Il mammouth, 1909 (con Alberto Orsi)

    Il re dei mondi, 1910

    Fortunato per forza! (o Il talismano delle 100.000 disgrazie), 1910

    L’atomo, 1912

    L’uovo di pterodattilo (o L’allevatore di dinosauri), 1926.[3]

    Santa pirateria. Avventure al tempo delle gesta di Fiume., 1939

    Filmografia

    Un matrimonio interplanetario (1910; sceneggiatore, regista, attore)

    Bibliografia

    Riccardo F. Esposito, Yambo (La protofantascienza italiana), in Almanacco della fantascienza 1993. Sergio Bonelli Editore, Milano 1993, pag. 168.

    Denis Lotti, Yambo sulla Luna di Verne e Méliès. Da La colonia lunare a Un matrimonio interplanetario, in  Immagine. Note di Storia del Cinema, IV s., n. 1, Roma 2010, pp. 119–143.

    Riccardo Valla, La fantascienza italiana: 60 anni di Urania, Torino, Mu.Fant e Biblioteche civiche torinesi, 2012. URL consultato il 29 aprile 2014.

    TRAMA

    Ambientato nella Toscana del 1900, la storia, ironica e grottesca, racconta di Romeo Gualandi, sindaco del paesino di Roccalbegna, e appassaionato di biologia, che riceve in dono da un amico un uovo di pterodattilo rinvenuto nel corso delle sue avventure. Il sindaco è deciso a far nascere il pulcino preistorico servendosi di un’incubatrice di sua invenzione. 

    Yambo

    (alias Enrico Novelli)


    L’ALLEVATORE

    DI

    DINOSAURI

    Ovvero

    L’UOVO DI PTERODATTILO

    Disegno di Yambo per la copertina del

    Giornale illustrato dei Viaggi

    con la prima puntata de L’uovo di pterodactilo

    (1926)

    Prologo

    ¹

    Un tempo – qualche miliardo di anni fa – noi non esistevamo. L’uomo non era ancora apparso sulla scena del mondo, e tanto meno la donna, per cui la terra aveva un aspetto molto malinconico: gli alberghi erano deserti, nessuno frequentava i teatri di varietà, le spiagge di mare, anche nell’infuriare della canicola, non accoglievano il più scalcinato bagnante, i futuri lidi di Venezia, Viareggio, Rimini, Riccione, le non ancora fondate terme di Montecatini e di Salsomaggiore, aspettavano invano chi volesse profittare delle loro grandi virtù curative. Basti dire che il Casinò di Montecarlo non aveva ancora incassato uno scudo!

    E allora, quali bestie, in mancanza dell’uomo, popolavano, a quei tempi, la terra? I rettili. Rettili immensi, naturalmente: rettili alti come case, coperti di squame, di punte, di bitorzoli, armati di unghie e di zanne, orribili e buffi a vedersi; rettili erbivori, carnivori, acquatici, terrestri; ora provvisti di lunghi colli di serpente, ora di corazze ossee come le tartarughe; vivevano nelle grandi foreste dell’età secondaria, o nei laghi e nei mari, mangiandosi a vicenda, tranquillamente, senza pensare affatto che un giorno le loro ossa avrebbero costituito il più divertente rompicapo per gli scienziati ricercatori e restauratori di fossili. Poveri rettili! Credevano, forse, di aver conquistato il dominio assoluto della terra. Si vedevano così giganteschi, si sentivano così irresistibili! Avevano nomi altisonanti e paurosi: uno si chiamava atlantosauro, un altro ittiosauro, un terzo brontosauro, un quarto iguanodonte; come avrebbero potuto pensare che un giorno, nonostante la magnificenza del nome, sarebbero scomparsi dalla faccia del mondo?

    Eppure! Ci piange il cuore a pensarci. Un improvviso, spaventevole cataclisma si portò via, a un tratto, i milioni di rettili che ornavano la superficie terrestre. Quando spuntò l’alba del primo gennaio dell’anno… (impossibile segnare la cifra) il regno dei rettili era ormai liquidato.

    Dove erano finiti?

    Mistero.

    Perché sono spariti?

    Mistero.

    Ma è possibile che qualche esemplare di questi infelici rappresentanti di un regno distrutto viva ancora?

    Può darsi che un disgraziato atlantosauro allunghi ancora il suo collo grinzoso sotto il sole dei tropici o in qualche isola del Pacifico? Non viveva forse fino a pochi anni or sono, nella Nuova Zelanda, l’ultimo rappresentante di una gigantesca razza di uccelli, il dinornis, le cui uova erano grosse come teste di elefante?

    Insomma: è ammissibile l’ipotesi che un qualsiasi rettile antidiluviano viva sempre la sua pigra vita, nascosto in una remota e incognita caverna, nel mezzo di una qualche regione deserta del globo: il Tibet o il centro dell’Africa, il Mato Grosso o le terre inesplorate del Sud?

    Rispondete: è ammissibile, questa ipotesi, o no?

    Se voi non avete il coraggio di rispondere, risponderò io per voi, con una storia che certamente turberà i vostri sonni. I fantasmi di quel mondo scomparso, gli ultimi esemplari di razze animali che oltrepassano i confini dell’incubo, entreranno, mostruosi e schiaccianti, nella frivola vita di cui ci sentiamo orgogliosamente gli attori, sorvoleranno le nostre città, rientreranno, infine, nell’oscurità della favola dalla quale li ha evocati l’autore.

    I

    L’UOMO CHE VENIVA DA LONTANO

    Il fatto si svolse nei termini precisi che or ora vi esporrò: soltanto, non posso dirvi il paese dove il fatto avvenne, perché mi tirerei addosso una casa del diavolo. Passerei anche per un mancatore di parola, perché a suo tempo per carpire il terribile segreto mi lasciai sfuggire la promessa solenne del silenzio. È vero che in tutti i modi io, ora, raccontando le cose come andarono, tradisco la promessa: ma siccome non scriverò mai il vero nome del paese che fu teatro del dramma e nemmeno quello dei personaggi principali dell’azione, nessuno stimerà conveniente, per il semplice gusto di additar me alla riprovazione degli uomini onesti, di rivelare gli autentici eroi dello scandalo antidiluviano.

    Insomma, in questo modo salvo la dignità altrui e anche un po’ le mie spalle: e posso seguitare a girare il mondo a fronte alta, come un galantuomo qualunque.

    Dunque, mettiamo che il paese si chiamasse la Roccalbegna, ma non è: siamo sempre nell’Amiata, ma non dalla parte di Maremma, e dove le dramatis personae fossero press’a poco queste:

    1. Romeo Gualandi, sindaco di Roccalbegna (non è Roccalbegna; vorrei dirvelo, ma non posso, c’è di mezzo la promessa), chimico farmacista, naturalista, cacciatore all’aspetto, lettore dei più noiosi giornali della penisola, ricercatore di pietre filosofali a tempo perso, un po’ triste, un po’ timido, un po’ vano, un po’ grinzo, ma provvisto di una corona di bei capelli color stoppa a riflessi d’argento, che gli conferiva un aspetto di filosofo ispirato (egli doveva la nomina a sindaco semplicemente alla corona di capelli color stoppa a riflessi argentei: se ne son viste delle peggiori in politica), era inoltre sposo riamato di:

    2. Flavia Gualandi, detta la sindachessa, di età incerta; ammirevole avanzo di statua etrusca un po’ imbastardita nelle linee del naso e del mento, ma sempre degna di elogio per l’eleganza della persona e per il taglio indovinatissimo degli occhi, che somigliavano a quelli indimenticabili della Gorgonide scolpita e dipinta nel soffitto dell’ipogeo dei Volumni: donna, in sostanza, più piacevole a vedersi che a udirsi, ma che aveva saputo, con gli anni e le astuzie più grossolane, conquistare l’animo indeciso e fluttuante di Romeo e dominarlo in un modo eccezionalissimo.

    3. Il canonico Lorenzo Pelanda, amico e frequentatore di casa Gualandi.

    4. L’amico d’infanzia di Romeo, Michele Orcagna, ex pittore, ex baritono, ex giornalista, presentemente viaggiatore senza mèta fissa: quarantacinque anni bene spesi, viso abbronzato, vivacissimo, voce possente, gesto largo e complicato, scatti di nervi, risate a sproposito, mancanza assoluta di riguardi e di educazione elementare.

    5. Bubi, il negro del bacino dello Tchad, personaggio misterioso in apparenza, insignificante in sostanza, al servizio di Michele.

    6. Crostino, il giovane gorilla delle foreste del centro africano: malato di nostalgia e forse di tisi incipiente, tipo romantico, molto quotato alla borsa degli animali di Amburgo.

    7. La principessa Nazli: tipo di fanciulla arabo-egiziana, ricchissima, vivacissima, stranissima, in continua guerra col senso comune.

    8. Lo zio di Nazli, gran barba di profeta, idee millenarie, costumi misteriosi, ma illibati.

    9. Piri-Piri l’eroe: animale delle età preistoriche, ingombrante e insopportabile.

    10. Il popolo della Roccalbegna: personaggio multiforme e multanime, sospettoso, chiacchierone, ingombrante – specie la domenica e le feste comandate – ma necessario per costituire il coro alla greca di un poema eroicomico come il presente.

    Dopo questi rapidi cenni spiegativi, possiamo cominciare la narrazione…

    Un momento.

    Debbo accennare ai luoghi.

    Il paese (non è Roccalbegna: ma gli somiglia, ed è proprio alle falde del Monte Amiata) è costruito quasi in piano, con belle strade diritte, larghe, ben lastricate… (vedete che non può essere Roccalbegna?).

    Intorno è un digradare di contrafforti boscosi, di insenature, di poggi, oltre i quali si indovina la chiara dolcezza della campagna senese, tutta pervasa di misticismo e di amore. Il sindaco abita fuori del paese, in cima a una collinetta, che tutti chiamano Schiantacore perché c’è una salita da metter paura.

    Ma in questo modo Romeo può invigilare i suoi amministrati senza dover temere la vigilanza di nessuno. Al tempo dei rossi, anzi, ci fu un tentativo di rovesciamento politico per colpa della salita di Schiantacore.

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1