Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

La storia della dama di Porpora
La storia della dama di Porpora
La storia della dama di Porpora
E-book290 pagine3 ore

La storia della dama di Porpora

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Giappone,epoca Heian, a cavallo tra i secoli X-XI.La giovane Murasaki Shikibu   (in seguito famosa scrittrice , poetessa e autrice dell' eterno Genji Monogatari) raggiunge l'età adulta e subito dopo giunge a palazzo dall'imperatore Ichijo... cade nel  vortice degli intrighi di palazzo,conosce l'amore, l'amarezza della perdita e della delusione. Alla fine diventa la dama di corte della signora di Giada, la seconda moglie dell'imperatore.

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita4 dic 2019
ISBN9781547589494
La storia della dama di Porpora
Autore

Olga Kryuchkova

Olga Kryuchkova began her creative career in 2006. During this time, the author had more than 100 publications and reprints (historical novels, historical adventures, esotericism, art therapy, fantasy). A number of novels were co-written with Elena Kryuchkova.

Leggi altro di Olga Kryuchkova

Autori correlati

Correlato a La storia della dama di Porpora

Ebook correlati

Narrativa storica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su La storia della dama di Porpora

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    La storia della dama di Porpora - Olga Kryuchkova

    Kryuchkova Olga

    La Storia della dama di porpora

    Sintesi

    Giappone, epoca Heian, a cavallo tra il X e l’XI secolo. La giovane Murasaki Sikibu (in seguito scrittrice e poetessa e autrice dell’ eterno «Genji monogatari») raggiunge l’età adulta e subito dopo giunge a palazzo dell’imperatore Ichijo... cade nel vortice degli intrighi di palazzo,conosce l’amore, l’amarezza della perdita e della delusione. Alla fine diventa la dama di corte della signora di Giada, la seconda moglie dell’imperatore.

    Primo Capitolo

    Ali di farfalla

    Anno 985 tenuta di Fujiwara nei dintorni di Heian (Kyoto)

    L'undicenne Murasaki tutta la mattina stava nel suo rifugio situato all'estremità del giardino nel vecchio padiglione abbandonato. La spessa carta di riso che rivestiva le pareti dell'edificio era rovinata in molti punti, a causa del tempo, ma conservava ancora le tracce degli eleganti affreschi di un’epoca.

    La ragazzina conosceva da tempo l'esistenza di questo padiglione. Il padre molte volte andava a sistemare l'edificio e talvolta a rinnovarlo, nonostante ne avesse l’intenzione, non c'era mai abbastanza tempo,tuttavia dopo la morte della madre di Murasaki, il padre lasciò perdere. E così come noi ci mimetizziamo nella fitta vegetazione del giardino loro si dimenticarono a poco a poco del padiglione.

    Dopo la morte della madre e questo accadde quasi un anno fa,Murasaki cercava continuamente la solitudine. Un giorno mentre stava camminando nel giardino, esplorando le stanze più remote del padiglione abbandonato, decise in tutta segretezza che quello sarebbe stato il suo rifugio. La ragazzina dalla casa portò via un paio di tatami, un minuscolo tavolino, una pietra per inchiostro,un pennello e un mucchio di vecchie carte che non servivano a nessuno e che ancora non erano scritte dall'altro lato. Con l'ausilio di tutto ciò fu organizzato un ufficio segreto.

    Murasaki amava rifugiarsi qui la mattina, trascorrendo tutto il tempo, subito dopo la lezione con l'insegnante Noiu-San, il quale insegnava a lei e al fratello le diverse scienze esatte. Alla ragazzina piaceva studiare e soprattutto scrivere lettere in cinese. Gli ideogrammi erano semplici per lei e per questo il fratello maggiore Nobunori non doveva venire a saperlo, poichè l'allieva diligente avrebbe nuovamente usato le conoscenze ricevute, per scrivere sul diario e lasciando credere che fossero segreti adolescenziali.

    Tutto cominciò subito dopo la morte della madre. Inizialmente Murasaki scriveva a lei le lettere, lamentandosi dell'insegnante Noiu, del fratello....in seguito dopo il giorno del funerale, lei confidava al diario le sue riflessioni a proprosito delle innumerevoli pretendenti al talamo del padre, Fujiwara Tametoki. Il padre era un uomo dalla posizione invidiabile ma non cercava divertimenti carnali bensì si struggeva per la morte della moglie.

    Successivamente Murasaki cominciò a scrivere racconti brevi, provando a trascriverli con la calligrafia cinese. La ragazzina stava riportando sulla carta una di queste storie, quando nel giardino echeggiò il risonante richiamo dell’insegnante Noiu:

    — Signora Murasaki, siete sempre occupata! Dove siete?

    La ragazzina tirò un sospiro ma non riuscì a concludere la storia.

    — Va bene, finirò di scrivere dopo e decise di sgusciare dal padiglione

    ***

    Fujiwara Tametoki passeggiava lentamente nel suo giardino, le fluenti chiome degli alberi gettavano una fitta ombra sul viottolo tortuoso dove erano disposte le pietre gialle raccolte non lontano dalla capitale.

    Tametoki, futuro padrone di un grande podere, era considerato nella capitale dell’impero un influente aristocratico. In quell’anno aveva compiuto 30 anni, dopo la morte della moglie si era guadagnato la fama di un invidiabile promesso sposo. Negli ultimi tempi spesso venivano a trovarlo nel suo podere padri di famiglie nobili che avevano intenzione di creare vantaggiosamente la fortuna delle proprie giovani figlie. Nessuno era turbato dal fatto che il vedovo avesse due figli, la figlia Murasaki e il figlio Nobunori verso i quali mostrava benevolenza in modo particolare.

    ...Davanti al padre la figlia Murasaki passava veloce con il suo kimono di seta fine di colore rosa tenue che si dispiegava letteralmente ad ali di farfalla. La ragazzina corse a riparasi nel suo rifugio per terminare la storia incompleta.

    Tametoki sorrise, amava i suoi figli, soprattutto la figlia che assomigliava alla moglie scomparsa prematuramente.

    — Signora Murasaki! — si sentì la voce severa dell’insegnante

    Tametoki senza volere si guardò indietro.Sul viottolo frettolosamente si muoveva l’insegnante Noiu che insegnava ai suoi figli la calligrafia,la lettura,il disegno e la storia.

    Il padrone straordinariamente rispettava questo uomo anziano e per questo gli aveva affidato l’istruzione dei figli. Lo stesso Tametoki aveva lavorato per molto tempo nel dipartimento delle scienza dell’impero. Sebbene personalmente non avesse deciso di occuparsi dei bambini poiché non aveva abbastanza pazienza. Dopo la morte della moglie si rinchiuse nel suo guscio. Sentiva nostalgia per la consorte e nel segreto scriveva versi ma a volte lentamente li declamava davanti le altre persone, mostrando in modo particolareggiato:

    «Ardevano le foglie rosse dell’acero

    Dal ramo di diaspro il messaggero era davanti a me

    E io lo guardavo

    E di nuovo ho ricordato quei giorni in cui tu eri ancora con me![1]»

    Lo stimatissimo Noiu, accolto benevolmente dal padrone, tempo addietro godeva di una grande popolarità nella capitale di Heian. Nell’ ampia casa di Noiu situata nella quarta linea dove si stabilivano esclusivamente coloro che erano in grado di realizzarsi vi accorreva una moltitudine di giovani provenienti da famiglie benestanti. Tutti questi giovani avevano sete di conoscenza e Noiu dava lezioni dietro un modesto compenso in modo particolare acquisì fama per l’arte della calligrafia. Molti funzionari di alto rango assumevano Noiu al fine che le proprie figlie comprendessero che non solo gli uomini illustri desiderosi di avere la fama di uomini colti dovessero possedere la calligrafia e comporre versi ma anche la femminile stenografia era fondata su ideogrammi semplificati.

    Tametoki, uomo colto non poteva che essere d’accordo con le dominanti opinioni comuni che alle ragazzine fosse accessibile la stenografia per cui decise che la figlia Murasaki dovesse studiare al pari degli altri insieme al figlio maggiore Nobunori.

    Noiu respirando affannosamente, arrivò dal padrone

    — Mi perdoni, signore — proferì correntemente e precipitandosi dietro quella farfalla che prendeva il volo.

    Tametoki sorrise. E pensò: ancora una volta Murasaki riesce ad eseguire il compito prima e meglio del fratello - ed ecco che prendeva il volo. Il padre decise che senz’altro avrebbe fatto un rimprovero alla figlia poichè il successo nello studio non dà diritto di scappare dalle lezioni, sebbene non fosse la prima volta il cuore del padre si sciolse alla vista della figlia e esclusivamente con disapprovazione pronuncio’ con la sua voce:

    — Sforzati di essere assidua Murasaki...

    ma la figlia rispose in modo insolente

    — Ho fatto tutte le esercitazioni che mi ha assegnato Noiu- San. Tuttavia sono molto semplici e molto brevi. Mi annoia osservare come Nobunori sgobbi sui fogli di carta e perfino tira fuori la lingua quando escono gli ideogrammi. Mio fratello non riesce a fare tutto...

    In quei minuti il padre restava meravigliato la figlia era precisa aveva una propria opinione su tutto e non aveva paura di esprimersi apertamente. Certamente il padre di famiglia sapeva, che una simile condotta non era affatto idonea per la figlia di un dignitario che era ora stava dando le dimissioni ma non si affrettò di mettere in riga Murasaki.

    — Può darsi che la ragazzina maturi — pensò lui. — Difatti dopo qualche anno l’attenderà il matrimonio ma accanto il mio attuale stato Murasaki non sarà una moglie superiore per posizione sociale ma nel migliore dei casi sarà una moglie da visita.

    La tristezza di simili pensieri abbracciava Tametoki. Ricordava la moglie che gli aveva dato i figli Murasaki e Nobunori. Saiuri così come la chiamavano era la moglie superiore per posizione e amata da Tametoki condivideva il letto con il marito e viveva con lui nel podere. Non lontano dal podere era preparata una cappella di famiglia che era appartenuta ai rami settentrional di Fujiwara – lì Sayuri aveva trovato la pace eterna.

    Oltre Sayuri, moglie superiore, Tametoki aveva due altre mogli che vivevano nelle proprie case nella capitale Heian. Il dignitario non appena aveva tempo libero le andava a trovare. Dai matrimoni di visita erano nati altri figli due ragazzi e una ragazzina ma non si sa per quale motivo il padre non nutriva nè lo stesso amore né attaccamento per questi rampolli sebbene non avesse rifiutato la paternità e prestava attenzione ai figli. Con l’educazione e l’istruzione dei figli in comune accordo con gli usi, di cui si occupavano le mogli e i loro genitori. Tametoki preferiva che nessuno si immischiasse e nell’ultimo tempo si dimenticò totalmente di queste famiglie. Dopo la morte di Sayuri, cadde in una tristezza spaventosa e per questo non andò più a visitarli.

    Conforme alla tradizione le mogli da visita abbandonate e dimenticate dal proprio consorte non potevano recarsi alla casa del marito per ricordare della propria esistenza. La pazienza era la loro sorte. Loro potevano mandare a Tametoki lettere colme di amore e speranza. All’inizio lui rispondeva ai messaggi poi però smise di rivolgere loro attenzione

    aspettando un po’ di tempo,conforme alla legge, le famiglie delle mogli da visita, rendevano noto che il matrimonio delle figlie era di fatto nullo, che il marito non compiva il proprio dovere coniugale, ma di questo Tametoki non si rattristava.

    Signora Murasaki!- di nuovo si faceva sentire dal fondo del giardino. Era Noiu che gridava — dove siete? Guardando nel folto degli alberi il padre notò il kimono rosa della figlia

    — Monella.... sussurò sottovoce e rise - non è facile c’è Noiu-San. Grazie ai grandi dei ho incaricato proprio lui per quanto concerne l’istruzione dei miei figli e non mi sono azzardato ad occuparmene personalmente.

    Noiu raggiunse la fuggiasca afferrandola per le mani e portandola indietro nella stanza dove si tenevano le lezioni. La ragazza non si oppose e con rassegnazione camminò ascoltando l’insegnante che era riuscito a farla smettere di correre:

    — Vostro padre non sarà contento! — disse Noiu facendo un cenno con il capo dalla parte del padrone.

    Murasaki a malapena tirò un sospiro di sollievo.Desiderava talmente tanto isolarsi e andare nel suo angolino prediletto, di cui nessuno sapeva nulla, persino il padre. Non è escluso che Tametoki approvasse la predilezione che la figlia aveva per la scrittura, ma lei stessa custodiva nel segreto il suo hobby.

    Alla fine Noiu si avvilì a causa di Murasaki perché temeva che non fosse all’altezza del padre.

    — Sei stanca Murasaki? — chiese il padre con toni calmi e allo stesso tempo severi, per stavolta decise che non avrebbe enunciato le sue frasi predilette riguardo la diligenza. — Vedo che ti sei stancata e che hai deciso di svolazzare correndo per il giardino.

    — Si padre... — balbettò la ragazzina e con ubbidienza lo salutò con un inchino

    — Mm... — solo questo fu capace di dire, scrutando la figlia. Si meravigliava sempre di come la figlia si trasformasse da monella a esempio di umiltà e vera ubbidienza e a un tratto pensò che — è la qualità più preziosa per una dama di corte soprattutto se è al seguito dell’imperatrice.

    Il padre soffriva a causa dell’ insolenza della figlia, considerando che la sua condotta non corrispondesse al suo status quo, ma adesso sembrava, che non c’era nessun motivo per cui preoccuparsi.

    — Vai e continua i compiti, — disse il padre in modo ammonitorio — e dopo vieni nelle mie stanze.

    Murasaki si inchinò nuovamente.

    — Come desiderate, padre, — mormorò lei e subito dopo si allontanò dietro l’insegnante.

    Tametoki l’accompagnò con lo sguardo, riflettendo:

    — Sta diventando bella... assomiglia molto a Saiuri fra qualche anno occorrerà scegliere un degno promesso sposo e fino a quel momento si deve perfezionare il rito del fidanzamento.

    La sorte della figlia era ciò che più preoccupava Tametoki. Nella sua attuale posizione di dignitario del dipartimento della scienza che aveva dato le dimissioni, non poteva rendere conto a un genero invidiabile. Ahimè!

    La sorte portò un dono inaspettato a Tametoki. Il mecenate e imperatore Kadzan si fece monaco e si ritirò in convento per servire la dea del sole Amaterasu lasciando l’imperatrice Seisi e il suo figlio Ichijo sotto la tutela del primo ministro Fujiwara Kanaie.

    Tametoki ci pensava spesso e voleva porre una domanda all’imperatrice Seisi e anche al primo ministro con il quale aveva una parentela lontana senza però fare affidamento né alla benevolenza dell’imperatrice né a quella del parente, un bel giorno si alzò all’ora della lepre[2],prese un foglio bianco di carta di riso cinese e intinse il pennello nella pietra di inchiostro con un’eccellente calligrafia.

    «Cado in ginocchio o Signora di diaspro![3]

    Per molti anni ho servito il suo consorte l’imperatore Kadzan con fede e lealtà ora lui innalza le preghiere alla dea del Sole! Ora mi trovo nel mio podere da tutti dimenticato e con malinconia osservo le 48 torri della capitale.

    La mia adorabile moglie Saiuri è morta... sono sconsolato...ma

    Mia figlia Murasaki è degna di lode,presto compirà tredici anni – ed è bella. Lei vi servirà a palazzo con galli d’oro.[4]

    Mio figlio Norubori sta crescendo e con gioia presterebbe servizio anche ricoprendo un ruolo modesto come aiutante dell’espositore delle leggi.

    Sempre fedele alla casa del drago Fujiwara Tametoki».

    Tametoki gettò uno sguardo pignolo sulla lettera e la mise da parte. Successivamente prese un altro foglio bianco e scrisse:

    «Vi saluto, stimatissimo reggente...»

    ***

    La dama di Diaspro di rado lasciava i suoi appartamenti a Kokidene. Questo palazzo era considerato antico poiché era stato costruito due secoli prima ma l’imperatrice lo amava e provava irritazione al solo pensiero di condividere l’abitazione con la nuora che chiamavano a palazzo la signora della calma del nord. Ogni volta che la vedeva si ricordava della sua presenza irritante. Ecco perché appena Ichijo il figlio dell’imperatrice in età da marito sposò la giovane Sadako per ordine della signora di Diaspro, a quel tempo cominciarono i lavori di urgenza del piccolo palazzo di Kogosho predestinato a Sadako.

    In verità, la signora di Diaspro provava antipatia per Sadako a causa della vicinanza forzata. La reputava sempliciotta, senza uno spiccato intelletto per la stirpe dei Fujiwara e delle mogli degli imperatori nel corso di un secolo e mezzo. Tuttavia Sadako aveva un pregio indiscutibile: era la nipote di Fujiwara Kanaie, primo ministro dell’imperatore. Nell’ultimo tempo il ministro, a causa della debole salute, usciva raramente dalla casa, situata in via Nidzio, accanto alla residenza imperiale.

    La signora di Diaspro rispettava il primo m­inistro si fidava completamente di lui, tanto più che lei stessa proveniva dalla stirpe dei Fujiwara. Kanaie era un uomo sagace e straordinariamente lungimirante. Durante la sua permanenza alla carica di primo ministro era noto per la sua rara laboriosità: nelle scienze e nelle arti istruiva i figli degli aristocratici con buone maniere e adesso insegnava persino alle ragazzine! Inoltre il ministro era un amante della poesia, sicuramente i suoi versi non si distinguevano per ricercatezza, ma poteva avere un opinione riguardo lo zelo dei poeti di corte.

    Oltre a offrire protezione a poeti e studiosi, Kanaie mostrava benevolenza anche agli architetti. Proprio durante il suo governo a Heian tutto cambiò. Sorsero tutt’intorno monasteri buddisti, che gareggiavano per ricchezza con i templi tradizionali scintoisti. Lo stesso ministro sognava di erigere un tempio per ritirarsi lì a vita privata, ma il suo sogno non sembrava destinato ad avverarsi — Gli affari di stato non gli davano tregua. Persino inchiodato a letto riceveva in camera sua i dignitari e i richiedenti.

    La signora di Diaspro sedeva sui tatami nel mezzo della stanza, con un abito a più strati che si distendeva intorno alle belle e soffici pieghe. I capelli erano pettinati in due parti con una dritta riga, che scendeva a cascata sulle spalle fino al pavimento. Due ciocche una a destra e una a sinistra, erano accorciate e scendevano sul petto, come era consono per le donne sposate.

    Malgrado la matura età Seisi aveva un bell’ aspetto: viso liscio, mani curate. Solo una figura leggermente tonda ricordava gli anni trascorsi,in quanto l’imperatrice aveva dato al proprio consorte l’erede Ichijo.

    La dama di corte che si avvicinava lentamente, come una pedina di scacchi, verso la signora di Diaspro, si inginocchiò e le porse la lettera.

    — Cos’è?

    — Una richiesta da parte del signore Fujiwara Тametoki, — parla di una giovane dama di corte.

    — Il signor Primo ministro è a conoscenza di tutto ciò? — rispose con interesse Seisi.

    — No, Signora di Diaspro. La lettera è indirizzata a voi...

    Seisi prese la lettera, che era stata già aperta e letta dal suo segretario, il quale non voleva scomodare la signora con sciocchezze quotidiane. Nonostante ciò, il segretario reputava, che la domanda di Тametoki non fosse affatto una sciocchezza, poichè lo stesso richiedente apparteneva a una stirpe nota...

    La signora di Diaspro lesse correttamente la lettera

    — Cosa... non sta bene che l’erudito marito Fujiwara si trovi senza lavoro. Occorre chiedere consiglio al reggente e procurargli un incarico degno di lui. E per sua figlia, Мurasaki, è tempo che sia presentata a corte.Trasformerò la giovane maliarda in dama di corte. Può darsi che uno dei principi[5] si appassioni a lei. Fujiwara aveva eccellenti mogli e concubine. Certamente, per la sua posizione era possibile esclusivamente fare affidamento alla quiete del Padiglione di Prugna[6] e per quanto riguarda il giovane Nobunori... Senza dubbio, il ruolo invidiabile di aiutante dell’interprete delle leggi, sebbene alla sua età occorra cominciare gradualmente.

    ... Anche il primo ministro è venuto a conoscenza della domanda del suo parente lontano. E’ arrivato il momento che Тametoki si occupi degli affari, occorre inoltre cercare un degno promesso sposo per Мurasaki e Nobunori deve dedicarsi allo studio delle leggi.Fra cinque -sei anni, diventerà un giudice.

    Di lì a poco nel podere di Тametoki sarebbe giunto un messaggero imperiale. Lui consegnò al padrone un dispaccio, scritto dal reggente. In esso dicevano che, per il raggiungimento dell’età adulta,dodici anni, Мurasaki sarebbe giunta al palazzo della signora Seisi, per diventare una dama di corte. Lo stesso signore Тametoki avrebbe ricevuto la nomina di reggente in Аwaji e sarebbe arrivato in provincia non più tardi della festa dei crisantemi, che celebrava l’arrivo dell’autunno.

    Il cuore di Тametoki era gonfio di gioia: la situazione era migliore del previsto! Lui non poteva immaginare una simile benevolenza da parte dei suoi potenti parenti. Non è un caso che dicono a Heian: ovunque ti guardi intorno — c’è Fujiwara! Tutti ufficiali capitano!

    Ma Тametoki, d’altronde, come molti altri che provenivano da potenti stirpi, si turbava pocо dei pettegolezzi della capitale e dell’ aristocrazia provinciale, privata dalle promozioni sul lavoro.

    Si avvicinava la metà dell’estate e con essa la festa degli innamorati. Proprio in quell’occasione Тametoki decise di far coincidere il festeggiamento in onore della età maggiore [7] di Мurasaki e Nobunori. Restava poco tempo, ma era necessario preparare i figli dignitosamente, poichè loro stavano entrando ormai nell’età adulta. Per questo motivo, nella lista degli invitati al festeggiamento, furono assunti musici,giocolieri, acrobati – insomma, tutto ciò serviva a fare in modo che gli ospiti potessero farsi un’opinione dell’ospitalità di Тametoki.Tanto più ora che, con la nuova nomina, poteva pensare a un degno promesso sposo per Мurasaki.

    Secondo capitolo

    L’età maggiore

    Тametoki era seduto, con le gambe incrociate, accanto un tavolino basso, sul quale vi erano pergamene di diverse grandezze e fogli di carta cinese,scritte con un’ eccellente calligrafia.

    Le stanze erano dipinte, le pareti erano ampie — nella camera del padre entrò Мurasaki. Tametoki distolse lo sguardo dai documenti e guardò fisso la figlia.La ragazzina con rispetto si inginocchiò e si abbassò piegando le ginocchia sui tatami di fronte al padre.

    — Desideravo parlare con te, Мurasaki...

    — Vi ascolto, padre...

    Тametoki abbassò lo sguardo, cercò di raccogliere i pensieri:tutto era cambiato così

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1