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E-book145 pagine1 ora

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Info su questo ebook

Durante il viaggio verso il pianeta Terra, Detoo e la sua famiglia si fermano su Tree, uno dei tanti esopianeti di sosta dell’universo, ma un assurdo destino li attende. Un viaggio attraverso i ricordi, alla ricerca di madre e figlio scomparsi oltre i confini della realtà.
LinguaItaliano
Data di uscita24 giu 2019
ISBN9788831624190
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    Anteprima del libro

    KOKO - Davide Del Vasto

    Facebook.

    Guida all'ascolto/lettura

    Musica e letteratura oggi possono combinarsi per dare nuove immagini alla fantasia di chi si immerge nelle trame più fitte. Questo mio esperimento ha le caratteristiche portanti delle mie produzioni future. Come ascoltare le musiche e leggere contemporaneamente? In realtà è molto semplice quando le tracce musicali sono lunghe e sospese.

    Anche le canzoni possono aiutare nella lettura, provate e crederete.

    La musica si potrà attivare attraverso i QR code presenti all'inizio di molti capitoli del libro.

    Consigli:

    1 - Disabilitare la RIPRODUZIONE AUTOMATICA di Youtube

    2 - Accoppiare il dispositivo ad una soundbar o ad una cassa Bluetooth

    3 - Accedere a Youtube attraverso i QR code posti all'inizio di ogni capitolo prima di riprendere la lettura

    4 - In questo formato vanno utilizzati due dispositivi, uno per la lettura e uno per la lettura dei QR code.

    1.

    Detoo

    «Basta! Silenzio! Non voglio sentire storie!»

    «Mi sto annoiando ancora!»

    «Non m’interessa, fra poco ci fermiamo, fino ad allora cerca di distrarti in qualche modo.»

    Nella minuta e accogliente mini-nave spaziale comprata un anno prima da una piccola rivendita locale, siamo finalmente partiti. Teniamo costantemente impegnate le nostre menti, come viene raccomandato dal ministero spaziale dei trasporti, nelle pubblicità olografiche presenti sul nostro pianeta come sugli altri undici esopianeti abitati dall'uomo.

    Il viaggio è ancora lungo e decidiamo di fare la venticinquesima sosta. Mia moglie, Linda, ribadisce che, nella stazione in cui arriveremo, camminerà fino all'esaurimento. Non ci fermiamo da due settimane e, nonostante la piccola palestra interna in coda alla navicella, ci manca il luogo aperto e la possibilità di vedere cose e persone nuove. Linda ultimamente non si sente molto bene. Il suo umore è particolarmente instabile e non si confida molto con me, forse a causa della continua presenza di nostro figlio. No, il problema è un altro. Sono mesi che non ci apriamo, non abbiamo nemmeno cercato di riavvicinarci, forse per pigrizia o a causa dei nostri caratteri, troppo simili per essere compatibili. Si fanno scelte, si pianifica il futuro a volte senza comprendere il presente. Quando arriveremo sul pianeta Terra troverò il modo per salvare la nostra storia.

    Le ultime ventiquattro ore sono state interminabili, per colpa dell'impianto di illuminazione. Il buio totale in un abitacolo non è pericoloso. Il vero problema nei viaggi è la costante presenza di sé stessi. Daniel non vede l'ora di sbarcare per entrare in Troll Hub. Linda ed io non siamo d'accordo: dopo tutte quelle ore nello spazio, viaggiare nei ricordi di altre persone non è indispensabile.

    La voce metallica e rotonda di una signorina virtuale aggiorna lo stato:

    «Siete stanchi, lo so... ma vi do una bella notizia: la percentuale di umidità su MT1 è di cinque punti percentuali, grazie al vento. L'arrivo su MT1, detto pianeta Tree, avverrà fra otto minuti. Avete domande?»

    «Sì»

    «Dimmi pure Linda»

    «Riesci a scaricarmi il libro intitolato Senza Tempo di Doris Haphson?»

    «Certamente»

    «Grazie A1, procedi e usa...questa»

    Linda apre l'interfaccia olografica di pagamento.

    Imposto il controllo semi-automatico del mezzo dando il via alla procedura di atterraggio. Daniel ha dieci anni, ed è la prima volta che ammira lo spettacolo che ci si presenta dinanzi.

    «Guardate, gli alberi!» avviso indicando il punto in cui fra poco atterreremo, accentuato dallo zoom ottico.

    Sopra di noi si colora tutto di verde di svariate sfumature. Sorrido, è più forte di me. Mi sembra di sentirmi nuovamente a casa, nonostante essa sia assai lontana. In attesa di sentirci nuovamente fermi, Linda dà uno sguardo alle previsioni del tempo, mentre Daniel ed io rimaniamo estasiati a osservare le altissime piante, con frutti e colori impressionanti che ci sovrastano.

    «Solo una tempesta fra poche ore, niente.»

    «Papà, ora però dovrei fare pipì.»

    «Ora è tardi, la farai giù. Coraggio, siamo arrivati. Ossigenatevi bene e uscite, stai sempre vicino alla mamma. Parcheggio e vi raggiungo!»

    «Va bene papà.»

    Sarà speciale l'anno del ritorno sul pianeta Terra, il primo pianeta dell'uomo, l'unico e inimitabile. Pur non stando più nella pelle all’idea di vedere e toccare gli elementi naturali, ho un po' di paura. Dovremo trovare il luogo giusto dove vivere e far crescere Daniel; l'organizzazione del lavoro sulla Terra lascia ancora molto a desiderare, nonostante i passi avanti che si sono fatti in questi primi cinque anni di ripopolamento. Sono ottimista, e vorrei che lo fosse anche Linda. Non mi riferisco tanto alla prima fase di appropriamento delle terre, quanto alle insidie con cui dobbiamo imparare a convivere. Nei pensieri molto spesso si annidano delle tensioni emotive che nel tempo alimentano i nostri punti deboli. Spero che Linda non si faccia prendere da una di quelle strane sindromi, purtroppo oggi molto diffuse, portatrici di brutte sorprese…

    Passata questa strana fase di accettazione, andrà sicuramente tutto per il meglio. So benissimo come funziona la mente umana e sono preparato ad affrontare tutte le difficoltà che si presenteranno. Le mie competenze sono frutto della passione che mi ha spinto a frequentare la Barack Obama University, laureandomi in Scienze della sopravvivenza e della colonizzazione.

    «Papà, non ti perdere questa volta...»

    «No, ragazzo. Questa volta arriverò molto prima. La strada è dritta, è impossibile perdersi.»

    So benissimo che anche l'ultima volta avevo esordito con le stesse parole, rischiando poi di ritrovarmi in mezzo alla lava di un vulcano in eruzione e a salvarmi solo per il tempestivo cambio di rotta, a meno di un minuto dalla collisione. In questi casi mi pento di essere così tendenzialmente ottimista, preferirei starmene zitto fra le mie riflessioni, esultando solamente nel momento in cui raggiungo l'obiettivo prefissato. Li vedo avvicinarsi all'uscita dell'astronave, madre e figlio, con una luce nuova sui loro volti, hanno proprio bisogno di riposare. Anch'io sono parecchio stanco, secondo i primi dati che scorrono sullo schermo, e ho un deficit di sonno del 39%, colmabile solo con una bella dormita.

    2.

    Detoo

    La navicella si ferma completamente. Bacio Linda e mi assicuro di aver rispettato tutti i parametri di sicurezza per l’apertura dello sportello principale. Successivamente visiono i nostri stadi vitali, che non presentano note significative.

    La navicella è attraccata a un mezzo planetario, che ora posso guidare con i miei comandi.

    Apro la barriera di sicurezza: ora è possibile uscire dal velivolo.

    «Ciao amore, fai presto perché la mia camminata non può più aspettare.»

    Adoro la sua dolcezza nell'imporre le cose. L'abbraccio e la bacio sulle labbra. I suoi occhi tristi incollati al viso sorridente mi preoccupano. Durante il viaggio ha letto parecchi libri e ha visto film di ogni genere, tutto in modo continuativo e compulsivo. Il viaggio per la Terra è ancora molto lungo. Spero che in queste ore di riposo si riprenda un po'.

    «Non ti preoccupare, sarò presto da voi.»

    Li guardo mentre scendono. Sono stanco ma in perfetta forma. Nonostante i suoi percorsi siano quasi tutti in ambienti pressurizzati e geoclimatizzati, un’opera d’ingegneria unica nel suo genere, Tree è considerato uno dei migliori pianeti percorribili a piedi.

    Cercherò di fare in fretta, voglio vedere il volto esausto di Linda prima della partenza. Non me lo perderei per nessun motivo al mondo.

    Mi lascio rapire dal verde degli alberi che costeggiano la navicella, infinite e giganti creature delle quali non ricordo nemmeno il nome. A scuola avevo studiato tutte le caratteristiche delle specie vegetali presenti sugli esopianeti abitabili e, modestamente, sono stato anche uno dei pochi a superare l'esame con il massimo dei voti. Purtroppo, il tempo digerisce tutto, lasciando qua e là briciole di sapere.

    Un androide mi attraversa la strada ed io freno immediatamente, evitando di investirlo. So bene a quali guai giudiziari sarei potuto incorrere se lo avessi anche leggermente scalfito. Sono proprietario di tre androidi operai, che mi fruttano duecentomila WorldMoney all'anno, ma che hanno un costo di mantenimento parecchio alto. Mi sono costati una fortuna. Grazie ad essi mi sono potuto sposare e mi è stato possibile aprire l'attività che oggi vanta una buona posizione nel settore dei servizi di trasporto spaziale di beni. Poi la svolta: il viaggio verso la Terra. Scenderemo su Gaia da persone libere. Il debito dei miei genitori è stato sanato. Le banche che avevano annientato il benessere della mia famiglia di origine hanno da poco tempo decretato la fine del debito, contratto nel lontano 2025. Non restano che una serie di firme da apporre con mia moglie, davanti al notaio.

    Fermo la navicella sullo spazio a essa dedicato, il primo disponibile, e finalmente posso uscire.

    Respiro a pieni polmoni. Mi sono documentato durante il viaggio: Tree è un pianeta con caratteristiche simili alla Terra. In realtà la sua superficie è un terzo del vecchio pianeta, il giorno conta sedici

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