Il Mistero del Palazzo Farnese

Di Amanda Castello

Il mistero, l’indagine, l’arte e la sciamana...

Una storia che mescola abilmente suspense e informazione, arte e scienza, mistero e sovrannaturale.

L’azione si svolge all’interno dello spazio delle mostre temporanee del magnifico Palazzo Farnese, vecchia dimora dei duchi di Parma e Piacenza, uno tra i gioielli dell’architettura del XVI secolo italiana.

I protagonisti sono i quadri dell’artista Getty Bisagni, esposti nell’occasione di una retrospettiva delle sue opere dal ’64 al ’99.

Nel libro, le riproduzioni delle opere del Maestro Bisagni.

La mostra è allestita a sostegno del “Progetto Vita” creato per la lotta contro la morte improvvisa.

Ma l’evento artistico e culturale ben presto si trasforma in un vero giallo che la stampa non esita a definire sulle prime pagine dei giornali “Il mistero del Palazzo Farnese”. Alcune opere spariscono, ma non si tratta di un semplice furto. La polizia e gli specialisti chiamati per l’indagine seguono le piste più svariate.

Il mistero anziché chiarirsi, si infittisce.
La logica e il pensiero scientifico paiono aver giocato tutte le loro carte senza giungere ad alcuna soluzione.

Pare necessario guardare la realtà da altri punti di vista...

Entra in gioco allora Neuza, brasiliana, sociologa e psicologa, profonda studiosa delle interazioni tra il pensiero e la materia inanimata.
Personaggio affascinante, colpisce tanto per la pienezza del suo essere donna quanto per i poteri da sciamana che possiede.

Sulle ali di un’altra dimensione, Neuza affronta “Il mistero” conducendoci in una cultura di simbiosi tra ragione e magia, dove la chiave di lettura è l’amore.

• Lingua: Italiano
• Editore: Amanda Castello
• Data di uscita: 4 nov 2014
• ISBN: 9786050331530

Anteprima del libro

dell'autrice

Dedica

A Paulo, mio marito ed amico,

appassionato per l’essere umano,

assetato di giustizia,

innamorato della Creazione,

amante della cultura e della scienza.

©Amanda Castello

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Prefazione

Ci sono nella vita delle circostanze che, a vostra insaputa, fanno scattare uno strano meccanismo cerebrale. Vi sarà forse capitato di accorgervi che un ignoto dispositivo si mette in moto nella vostra testa. Un’idea sembra impossessarsi del cervello, ci si installa e, a poco a poco, diviene parte integrante della vostra mente a tal punto che si sente l’obbligo di metterla in esecuzione. Così è successo a me.

Quando visitai la mostra di Getty Bisagni, a Bobbio, nell’estate ’99, ne rimasi colpita. Molte delle sue opere mi erano già note, ma produssero su di me lo stesso impatto emotivo delle volte precedenti. Possiedono una loro energia che trasmettono a chi le osserva col cuore. Allo stesso modo fui sedotta dalle ultime creazioni, testimonianze spesso dolorose del nostro tempo. Lì germinò l’idea. L’opera di Getty Bisagni parla di vita. Esprime sì, dolori e lotte, ma per lanciare un disperato richiamo alla pace, all’amore e alla vita.

Il ponte tra il pittore e il Progetto Vita, per il quale da un anno ero impegnata, mi parve evidente: la vita! Di vita si trattava! Conosco la sensibilità e l’alto senso di solidarietà dell’amico Bisagni verso le nobili cause umane e so che anche lui ha dovuto fare i conti con i ghiribizzi del proprio cuore. Un impulso irresistibile mi spinse a proporre all’artista l’organizzazione di una sua mostra, a Piacenza, a favore del Progetto Vita. Ascoltò la mia presentazione entusiasta sui risultati ottenuti e quelli attesi e… accettò.

Di ritorno da Bobbio, la mia mente iniziò a lavorare per conto proprio. Le avevo appena affidato il canovaccio di questo libro. Le immagini, in modo autonomo, hanno cominciato a sfilare sul mio schermo cerebrale. Quasi da spettatore, ho assistito alla costruzione dell’intrigo, i personaggi si sono disposti secondo la loro logica, impadronendosi del palcoscenico e di me, al punto tale che mi sono sentita, improvvisamente, dentro la storia.

Se accettate la sfida, invito anche voi a penetrare nel… "Mistero del Palazzo Farnese".

Amanda Castello

Capitolo 1

Le risate degli ultimi invitati, appese come note di musica ai voltoni di sasso del vecchio museo, vibravano ancora come un sogno appena sbocciato quando il custode si avvicinò giocherellando ostentatamente con un imponente mazzo di chiavi. L’inaugurazione della mostra Inno alla vita aveva riscosso un successo eclatante, e la soddisfazione si leggeva sui visi di alcuni privilegiati che felici, ma evidentemente affaticati, si erano accasciati sulle sedie del grande salone.

Sorridente, la Direttrice del museo di Piacenza, Dottoressa Gigli, chiacchierava allegramente con il pittore Getty Bisagni, autore della splendida retrospettiva. Appoggiato ad una colonna del XVI secolo, un bicchiere di spumante alla mano, Alessandro Capucci, famoso cardiologo e Primario della Cardiologia dell’Ospedale di Piacenza, assaporava l’esito positivo, in compagnia della sua assistente, Dottoressa Daniela Aschieri. La presenza massiccia dei visitatori, l’accoglienza calorosa del pubblico parlavano da sole. Nessuno aveva mancato all’appello. Dal sindaco della città ai Presidenti della Provincia e della Regione, dalle autorità religiose, militari e civili, agli allievi dei licei, agli abitanti della zona, ai turisti, tutti si erano spinti fino ai portoni del Palazzo Farnese. L’avvenimento culturale della stagione piacentina stava per far impallidire di invidia la ricca vicina, la città di Parma!

Tra