Project Josef

Di Marco Maria Gasparini

Josef era un medico, prima che una terribile perdita gli facesse abbandonare la professione. 
Ma, soprattutto, Josef è un genio, un luminare.
Era necessario solo il giusto incontro con la giusta persona per metterlo nelle condizioni di esprimere pienamente il suo potenziale… Un potenziale che Josef vuole condividere con il mondo per far progredire il genere umano.
È così che, poco a poco, le sue invenzioni lo portano a spingersi sempre più in là, avvicinandolo all’idea di un viaggio difficile anche solo da immaginare…

Marco Maria Gasparini è nato nel 1984.
Trascorre un’infanzia felice e solitaria da figlio unico nella provincia comasca, cresce con la passione per le costruzioni Lego e il sogno di fare l’inventore, progettando avventure e immaginando mondi. 
Amante della velocità e dello stupore, trova una sintesi brutale tra questi elementi, in sella alla sua moto.
Suonatore di flicorno baritono e trombone a coulisse.
Dal 2008 è tecnico di radiologia (o “fotografo d’interni”) presso l’Ospedale Sant’Anna di Como.
Marito e Padre, per la famiglia diventa anche narratore, cantastorie e disegnatore su pareti.
Tra i suoi riferimenti Yoda, Nikola Tesla, J.R.R. Tolkien, Hideo Kojima.
È alla sua prima esperienza come scrittore.

• Lingua: Italiano
• Editore: Gruppo Albatros Il Filo
• Data di uscita: 31 gen 2023
• ISBN: 9788830676367

Anteprima del libro

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Marco Maria Gasparini

Project Josef

© 2023 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma

www.gruppoalbatros.com - [e-mail]

ISBN 978-88-306-7149-2

I edizione gennaio 2023

Finito di stampare nel mese di gennaio 2023

presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri Spa

Copertina e illustrazioni di Paolo Stefano Caraffa.

Project Josef

Furre cor meum, et tace

Tempus meum sentio, tempus meum venit

Dimitte me, resera ostium

Numquam ante hoc modo sensi

Et rotae tantum convertendo

Tympanista ad tympanum incipit

Nescio quo modo Eo

Nescio quo modo veni…

Coldplay

Nuove Voci

Prefazione di Barbara Alberti

Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

Non esiste un vascello come un libro

per portarci in terre lontane

né corsieri come una pagina

di poesia che s’impenna.

Questa traversata la può fare anche un povero,

tanto è frugale il carro dell’anima

(Trad. Ginevra Bompiani).

A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterly. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov.

Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.

Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.

NOTA DELL’AUTORE

Per accompagnare il racconto ho preparato una Playlist su Spotify aperta a tutti, si chiama Project Josef. Ogni pezzo è pensato per quel particolare momento della storia, naturalmente potete scegliere di non ascoltarla o di creare il vostro ordine. I personaggi che troverete nel racconto avranno il volto di diversi attori, cantanti, artisti… Se siete curiosi cercateli, scopriteli se non li conoscete, il gioco è anche quello. Tutto qui… buona lettura e spero buon divertimento!

PROLOGO

Zitti e buoni (Måneskin)

San Francisco. 25 giugno 2030.

Sono le 3:13 a.m. in una piccola casetta vicino al Buena Vista Park.

La sveglia suona e Josef si sveglia pieno di tensione, agitazione, ansia… Controlla l’orologio, guarda il conto corrente… Si vede la cifra di 61.527.298,84 dollari.

Josef si prepara, frenetico, poi prende il telescopio e si incammina verso il punto più alto del parco e prepara lo strumento per le stelle…

Mentre guarda il cielo si sofferma su Orione, sulla cintura di Orione, è sempre stata la sua costellazione preferita… poi punta dritto su Alpha Centauri.

Guarda quelle stelle e aspetta… finché un pixel del telescopio si illumina, capta un piccolo, flebile segnale. Josef è al culmine della gioia, piange per la commozione. È solo, come un pazzo, nel cuore della notte, sulla cima di una collina e urla… ma dopo la gioia arrivano l’ansia e la paura.

E alle quattro la telefonata di Nole Krafts.

Anche la voce di Nole era rotta dalla commozione Ce l’abbiamo fatta Josef! È il momento di procedere, ti aspettiamo domani…

Josef però sa che è arrivato il momento di svelare il vero piano all’uomo più ricco del mondo…

Ma chi sono queste due persone?E soprattutto, cosa è successo sulla Terra negli ultimi 8 anni?

Per capirlo bisogna tornare indietro, al 10 dicembre 2022.

Sono le 22 a Stoccolma, più precisamente al banchetto di premiazione dei Nobel.

Josef Lyson ha appena vinto il Nobel per la fisica: ha trovato e scritto l’anello che unisce la meccanica quantistica alla relatività estesa.

Per farla breve, ha immaginato l’universo che conosciamo come una grande, gigantesca forma di vita, formata da un encefalo, ovvero una massa cerebrale, e da un cuore. Ha così formulato la funzione della vita applicabile sia all’universo che a un virus, vedendo sotto un’altra prospettiva l’energia, lo spazio e il tempo.

La vera singolarità sta nel fatto che Josef non ha presentato la tesi da solo ma ha condiviso la sua idea con tre università diverse: la sua università Harvard, l’MIT e la Caltech. La sua idea era quella di condividere le conoscenze del singolo per elaborare tutte le funzioni e i calcoli necessari nel più breve tempo possibile. Il risultato? 150 persone che lavoravano al progetto, ognuna delle quali si occupava dell’aspetto che la colpiva di più, e in un solo anno riuscirono a scrivere la nuova relatività e a vincere come squadra il Nobel per la fisica.

Josef si trovava al banchetto ed era seduto proprio al fianco dell’uomo più ricco del mondo: Nole Krafts. E quel paperone era lì per un solo motivo: reclutare cervelli. A Nole servivano persone come Josef…

CAPITOLO 1

DEATH AT FIRST SIGHT

Sympathy for The Devil (The Rolling Stones)

Durante la cena i due avevano cominciato a parlare, a scambiarsi idee e a chiacchierare quando, all’improvviso, Nole era caduto secco con la testa sul tavolo.

Scoppiò il panico nella sala. Ma Josef si calmò, respirò e cominciò a procedere passo passo, dopotutto l’aveva già fatto migliaia di volte. Sì, perché Josef Lyson è un fisico del segnale e un anestesista rianimatore.

Allora pensa, controlla, valuta il cuore: batte ma è debole, il respiro è quasi impercettibile. Pensa ad un’embolia polmonare massiva però non può esserne sicuro senza i parametri.

Josef nota in quel momento l’orologio di Nole e lo usa per controllare i