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Teodora e Niceta. Sogni
Teodora e Niceta. Sogni
Teodora e Niceta. Sogni
E-book137 pagine1 ora

Teodora e Niceta. Sogni

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Info su questo ebook

Luigi Lisi dà vita a un testo onirico, un percorso di anime in divenire che, attraverso gli eventi – e i tormenti – della vita in una particolare e complessa realtà storica, l’epoca bizantina, si dimostrano rappresentazioni ideali di una scoperta di sé oltre il tempo e lo spazio. Quelle che qui troviamo artisticamente composte sono parole scelte con cura e grazia a sondare aspetti spesso ignoti perfino al loro portatore, in un’atmosfera rarefatta di misticismo e a tratti brutalità, in una fusione inebriante e al contempo conturbante.

Luigi Lisi nasce a Bari l’11 novembre del 1968. Mostra fin dalla tenera età una spiccata sensibilità introspettiva, estetica e contemplativa, nonché una fervida immaginazione. Già nella sua fase preadolescenziale comincia a scrivere poesie e a interessarsi al contempo di argomenti religiosi, filosofici, morali, storici, geografici, artistici, scientifici. Frequenta il Liceo classico “Socrate” a Bari e si diploma nel 1987. Dopo essersi iscritto alla facoltà di Chimica Farmaceutica, opta per il cambio di corso e frequenta l’indirizzo Storico-artistico della Facoltà di Lettere, prima per due anni a “La Sapienza” di Roma (dove conosce e studia l’arte bizantina), poi presso l’Università “Aldo Moro” della sua stessa città, dove si laurea qualche anno dopo con una tesi di Storia Bizantina sui Santi mirobliti. Nel frattempo consegue anche il diploma del liceo socio-pedagogico e comincia a insegnare in una scuola privata nella Primaria per tre anni e poi, dopo la Laurea, nella scuola secondaria per altri 27 anni fino a oggi. Vive a Bari, è sposato e ha 4 figli. Dal 2012 al 2018 ha studiato Antropologia Personalistica Esistenziale e Sophianalisi a Taranto, nel Centro per lo Sviluppo della Persona, collegato alla Sophia University of Rome del professor Antonio Mercurio. Questa è la sua prima pubblicazione. 
LinguaItaliano
Data di uscita31 mag 2023
ISBN9788830682634
Teodora e Niceta. Sogni

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    Teodora e Niceta. Sogni - Luigi Lisi

    lisiLQ.jpg

    Luigi Lisi

    Teodora e Niceta

    Sogni

    © 2023 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma

    www.gruppoalbatros.com - info@gruppoalbatros.com

    ISBN 978-88-306-7788-3

    I edizione maggio 2023

    Finito di stampare nel mese di maggio 2023

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

    Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri Spa

    Teodora e Niceta

    Sogni

    Dedicato a tutti coloro che si sono sentiti

    o si sentono nel guado...

    Nuove Voci

    Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterley. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov.

    Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

    Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.

    Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.

    Prefazione

    «Potenzialmente il principio maschile e il principio femminile sono ambedue presenti sia nell’uomo che nella donna e sappiamo che essi sono complementari l’uno all’altro. Questa idea di complementarietà e di sintesi degli opposti la troviamo già espressa in un libro di saggezza antichissima quale è il libro de I Ching.»

    (Antonio Mercurio, filosofo e teologo, in Unificazione del Principio Maschile e del Principio Femminile)

    Molti uomini e molte donne, oggi più che in passato, si chiedono io chi sono?. Se nei tempi antichi e ancora fino a pochi decenni fa Dio, Patria, Famiglia erano i cardini di quasi tutte le società e delle varie civiltà, oggi quasi ovunque nel mondo questi tre pilastri sono crollati o vanno crollando; in particolare nella cultura e nella mentalità occidentale. Ciò porta al venir meno dell’omologazione di ogni individuo a schemi fissi di matrice religiosa, nazionale, morale, necessaria un tempo per apparire sicuri, forti, compatti, superiori, giusti, normali.

    L’individuo si sentiva parte di un clan, di un gruppo, di una massa, di una razza, di un popolo, di una comunione di santi, solo se seguiva gli stessi riti, gli stessi comportamenti, le stesse mode, le stesse regole. Il diverso era bandito, spesso sacrificato o scelto come capro espiatorio, demonizzato, esposto il più delle volte nelle piazze e additato come nemico alla folla, davanti alla quale avveniva il suo giudizio, la sua condanna, la sua tortura, la sua distruzione morale e fisica.

    Che fosse uno scienziato come Galileo Galilei, un filosofo come Giordano Bruno, un teologo come Tommaso Campanella, una guerriera come Giovanna d’Arco, oppure un folle, una strega, un sodomita, un eretico, un giudeo, il motivo reale della condanna era sempre la mancata uniformazione al modello dominante e condiviso, considerato come sano e normale.

    Anche oggi assistiamo certamente a situazioni omologanti pure nella nostra società occidentale: basti pensare a certe mode, a certi modelli, a determinati stili in voga: se non sei magro, se non sei efficiente, se perdi lo smartphone, sei uno sfigato, sei out, sei strano... E tuttavia oggi forse prevale l’eccesso opposto: un individualismo esasperato. Il risultato di ciò porta l’essere umano a sentirsi smarrito, isolato, solo, disorientato, angosciato, vuoto, perso, privo di senso e di scopo. Forse la diffusione di tante droghe, di svariate forme di dipendenza, di forti ansie e di fobie, di disturbi mentali, sono in realtà la risposta a questo senso di frammentazione, di assenza di forti legami, di confusione esistenziale. Ma probabilmente è qui che nasce anche un’opportunità mai prima d’ora così a portata di mano per l’Uomo: scendere in profondità dentro se stesso e cercare la propria identità, il proprio progetto, senza aggrapparsi disperatamente alla gonnella della madre (che sia una Chiesa, una Patria, una moda o altro) o alla carrozza del padre (il Padrone, l’Uomo Forte, Dio, il Giudice, ecc.). Al massimo ci si potrebbe aggrappare all’Albero Maestro del Sé, come per gli Ulissidi del filosofo Antonio Mercurio. E cercando delle guide temporanee o dei compagni di viaggio che non ti chiedano in cambio sottomissione e omologazione forzata, ma che al contrario condividano o almeno rispettino il tuo stile, i tuoi modi, i tuoi tempi, le tue opinioni, i tuoi gusti, i tuoi Sogni.

    Chi sono io? Qual è il mio vero progetto di vita? Quante identità ho? A che genere appartengo? Perché sono diverso dagli altri? Ha senso la mia unicità? Il presente volume, intitolato Sogni, intende essere il primo libro di una trilogia che tenta di far luce su temi ancora sommersi e nascosti, con la speranza di rincuorare chi si sente nel guado, in quello stato di dubbio, di paura, di confusione per la propria personale identità.

    Ringraziamenti

    Alla Vita e all’Universo: una Madre e un Padre non perfetti, ma comunque grandi, saggi, amorevoli.

    Ai miei genitori biologici, Franz e Angela, che mi hanno voluto concepire, far venire al mondo e amare con tutto l’amore possibile per un essere umano.

    Per Filippo e Antonella, guide pazienti e forti, comprensive e generose, affettuose e determinate, nell’accompagnare il viaggio mio e di tanti altri amici attraverso oceani tempestosi, per recuperare la Bellezza della vita e navigare verso l’isola della Bellezza Superiore, la bellezza Seconda.

    Per mia moglie Gabriella che mi incoraggia, mi stimola, mi spinge ad una continua sintesi degli opposti, ad una continua fusione di due piccoli universi in un nuovo universo comune, più grande, straordinario e sorprendente.

    Agli amici della Sophianalisi e soprattutto a Rossella, cantante, docente, artista meravigliosa della sua vita, che, assieme agli altri, ha particolarmente ispirato con le sue parole la creazione di quest’opera.

    A mio fratello Giuseppe, che viaggia anche lui assieme a me verso Lidi di artistica Bellezza.

    Ai miei figli che sono Gioia nella mia vita: miracoli viventi.

    Introduzione

    Bisanzio, Costantinopoli, Impero Romano d’Oriente. Storia bizantina: questa sconosciuta! Perché? Per quale motivo in Occidente è tanto ignorata la Storia di questa grande porzione di mondo antico e medioevale? Per noi Occidentali dire Costantinopoli, o Bisanzio, significa suscitare mistero, intrigo, ipocrisia, raffinatezza, lusso, eccesso, sacralità, sangue, mutilazioni, profumi, incenso, mosaici. È un mondo per noi esotico, lontano, incomprensibile, inafferrabile. È una civiltà che ci affascina e ci incanta, e allo stesso tempo ci sconvolge e ci angoscia. Quasi ci nausea e ci disgusta, talvolta. Sappiamo poco di quella Storia, e quel poco è stato pure distorto, in parte. C’è stata una storiografia in passato che ha dipinto l’Impero Romano d’Oriente come il coacervo e la fucina d’ogni vizio e di ogni falsità.

    Una linea invisibile sembrava passare dall’Adriatico e dividere i buoni dai cattivi, i santi dagli eretici, i progrediti dai conservatori, i forti dai degenerati. Gli uomini di cultura del passato, qui in Occidente, avevano identificato nei Bizantini il nemico per eccellenza, alla pari degli Arabi prima, dei Turchi poi. Ciò era

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