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Una vita interrotta (diario a due voci della malattia bipolare)
Una vita interrotta (diario a due voci della malattia bipolare)
Una vita interrotta (diario a due voci della malattia bipolare)
E-book56 pagine36 minuti

Una vita interrotta (diario a due voci della malattia bipolare)

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Info su questo ebook

Diario delle emozioni provate dai protagonisti nella relazione affettiva interrottasi con l'esordio della malattia bipolare di uno dei due.
LinguaItaliano
Data di uscita5 lug 2019
ISBN9788831624725
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    Anteprima del libro

    Una vita interrotta (diario a due voci della malattia bipolare) - Nina Benedetti

    Benedetti

    Introduzione

    La Malattia Bipolare è una brutta bestia, perché travolge non solo il malato che ne soffre, ma anche tutte le persone che gravitano intorno a lui.

    E’ difficile capire, soprattutto nella sua espressione up (ipo-maniacalità e maniacalità), quando la persona è malata o solo iperattivata; purtroppo questa difficoltà viene offerta dalla nostra società, che attribuisce valore a tutti i comportamenti quasi all’eccesso: lavorare molto, produrre altrettanto, guadagnare e apparire e il tutto vissuto per primeggiare.

    I contesti iper si rilevano dall’ambito delle relazioni affettive a quello lavorativo, al manifestarsi in pubblico fino all'attenzione esasperata per l'aspetto fisico, la bellezza ed il vigore: tutto quello che conta è conquistare il primo posto, valorizzando e inventando continuamente nuovi modi per essere vincenti e rimanere sotto la luce dei riflettori.

    Avere meno di così significa non valere.

    La storia di questo diario

    Sono Nina e questa è la mia vita negli ultimi mesi, scritta da me in un diario a due voci con una valenza terapeutica, per riuscire a sopravvivere ad un dolore che mi sta consumando e mi chiude ad altre emozioni.

    La mia voce si affianca a quella del mio compagno nella vita, che se ne è andato per cercare quella che definisce la gioia legata ad una seconda vita esito di malattia.

    La Malattia Bipolare non è sempre facile da riconoscere: dopo la fase depressiva (primo polo), gli altri sono in grado di osservare solo un netto miglioramento del tuo umore e del tuo stile di vita: non importa loro se sei cambiato o se si è stravolta la tua esistenza insieme alla nostra, visto da fuori ti comporti come solo una persona sana può fare e per questo sei sicuramente in buona salute.

    Nuova vita, nuova casa e nuova famiglia: tutto parla di gioia e vitalità (secondo polo) e non certo di malattia.

    Nell'idea comune la patologia mentale è da sempre fonte di paura, disprezzo e vergogna, che si deve tenere lontana: per questa ragione visto che gli altri ammirano la tua intraprendenza ed il coraggio di aver ribaltato la tua vita, ne consegue come un'equazione che sei sano di mente.

    Una delle ultime volte che abbiamo parlato, mi hai detto che non potevi immaginare di non incontrarmi più per il resto della vita; adesso se mi incontri per la strada, cambi marciapiede o fai finta di non vedermi, mentre nostro figlio mi viene incontro e mi abbraccia.

    Che cosa ti è successo?

    Pensavo di riconoscere le tue sofferenze, ma evidentemente non abbastanza: per molto, troppo tempo, non ho capito che i tuoi tentativi di mettermi sotto il riflettore delle imperfezioni, rappresentavano soltanto un modo vantaggioso per proteggerti e non esporti alla minima critica.

    Nell'ultimo anno il tono depressivo del tuo umore la faceva da padrone, limitandoti nella vita quotidiana: l’allentare la vita sociale, poi il ritiro e l'isolamento, l'abbassamento verbalizzato del desiderio di vivere.

    Ti sei sempre nascosto.

    Alla fine sono arrivati i pensieri ancora più negativi fino all'ideazione suicidiaria, ma per allora eri già andato via

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