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Il sigillo dell'imperatore: Toccare il Tempo
Il sigillo dell'imperatore: Toccare il Tempo
Il sigillo dell'imperatore: Toccare il Tempo
E-book187 pagine2 ore

Il sigillo dell'imperatore: Toccare il Tempo

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Info su questo ebook

Il sigillo dell'imperatore, il simbolo divino dell'imperatore sulla terra, è andato perduto. L'imperatrice farà qualsiasi cosa in suo potere per averlo indietro.

Jiayi ha un dono: può viaggiare nel tempo semplicemente toccando reperti storici. Ma più di qualsiasi altra cosa, vorrebbe fuggire dalle grinfie dell'imperatrice per recarsi in un paese straniero. Trovare il sigillo è la sua unica possibilità per ottenere la libertà? Sarà in grado di sfidare l'ira dell'imperatrice?

Lo storico e archeologo Zhihao disprezza l'imperatrice e tutta la dinastia Qing. Quando l'imperatrice gli ordina di trovare il sigillo in cambio del permesso di fondare il primo museo della Cina, non può rifiutare. Ma è solo quando accetta che scopre che la chiave per trovarlo è nelle mani di una schiava del palazzo.

Disordini civili e poteri stranieri cercheranno di fermare Jiayi e Zhihao nella loro ricerca del sigillo dell'imperatore.

 

LinguaItaliano
Data di uscita14 set 2019
ISBN9781071506486
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    Anteprima del libro

    Il sigillo dell'imperatore - Amanda Roberts

    1

    F allo, ordinò l'imperatrice.

    Jiayi si tirò su le maniche della tunica e, lentamente, come se dentro ci fosse un serpente pronto a morderla, prese tra le mani lo scrigno. Chiuse gli occhi e fece dei respiri profondi. Non sapeva cosa aspettarsi, doveva essere pronta.

    Quando riaprì nuovamente gli occhi, Jiayi era circondata da cavalli in corsa. La gente gridava cercando un riparo. Gli uomini a cavallo brandivano armi e con esse colpivano e squarciavano le persone che gli venivano a tiro. Jiayi corse in tutte le direzioni, cercando una via di fuga per non essere travolta. Non le era mai capitato di morire in una delle sue precedenti visioni, ma non sapeva cosa le sarebbe potuto capitare nella vita reale se questo fosse successo. Di certo non voleva provarlo sulla sua pelle. Un uomo a cavallo non lontano da lei infilzò un altro uomo. Iniziò a lanciare grida strazianti alla vista del sangue. Jiayi era terrorizzata, ma non c'era niente che potesse fare per lui. Doveva pensare a se stessa. Il cavallo si fermò. Ci fu come una pausa in quel mare di zoccoli al galoppo. Jiayi doveva correre mentre ne aveva l'opportunità. Non aveva idea di dove stesse andando e del perché lo scrigno dell'imperatrice l'avesse mandata in quel posto, in quell'epoca; ma doveva trovare il sigillo dell'imperatore. In qualche modo il corpo di quella donna in cui lei si trovava, era connesso ad esso. Doveva avere fede: forse quella donna l'avrebbe portata a delle risposte. 

    Corse il più lontano possibile, lontano dalla battaglia. Vide una grossa tenda in cima ad una collina e diversi uomini a cavallo osservare il combattimento da lì. Non sapeva perché stessero solo osservando senza fare niente. Jiayi notò il vestito da nobile Manchu che indossava. Almeno non stava correndo in direzione del nemico. Corse in cima alla collina il più veloce possibile.

    Vi scongiuro! Aiutatemi! urlò. Gli uomini guardarono in basso verso di lei come se l’avessero appena vista. Era probabile. Jiayi non sapeva come apparisse alle altre persone durante le visioni.

    Lady Caigiya! la chiamò uno degli uomini vestito da generale. Fece segno a due dei suoi uomini che corsero verso di lei per aiutarla. Cos’è successo? Com’è finita laggiù? le chiese il generale quando infine si trovano l’una di fronte all’altro.

    Io…io non lo so, mormorò. Mi devo essere persa….

    La risposta sembrò essere sufficiente per il generale. Con un gesto diede ordini ai suoi uomini. Portatela dall’imperatore. Deve essere preoccupato per lei..

    Jiayi dubitava di quelle parole. Non aveva mai sentito parlare di un imperatore che si preoccupasse per una donna, ma si fece comunque accompagnare da lui. Venne portata in una tenda imponente, grande abbastanza da somigliare ad una residenza imperiale nella Città Proibita. La scortarono all’interno con fare sgarbato. Quando le pesanti tende si chiusero dietro di lei, era così immersa nell’oscurità da non poter vedere niente. La stanza era inaspettatamente molto silenziosa. Jiayi sentiva alcuni uomini parlare sottovoce e non sentiva il rumore della battaglia per via dello spessore della tenda. Dopo poco, riuscì ad adattare la vista alla luce emanata dai bracieri.

    C’era un grande tavolo al centro della tenda e diversi uomini stavano discutendo accesamente in piedi attorno ad esso. La tenda era decorata in tutti i suoi lati con figure di donne e bambini finemente vestiti. Se l’imperatore fosse stato lì, ci sarebbero dovute essere anche mogli e concubine, e i loro figli, i principi e le principesse. Perché erano lì nel bel mezzo di una periocolosa battaglia? Non era la prima volta che Jiayi desiderava sapere di più di storia. Nomi e date l’avrebbero aiutata moltissimo a comprendere le sue visioni.

    Avanzò di qualche passo verso gli uomini che si trovavano al centro della stanza. Il generale aveva ordinato di portarla dall’imperatore, ma intendeva lì, in quella stanza, oppure proprio al suo cospetto?

    Uno degli uomini alzò gli occhi e la vide: il suo sguardò si illuminò. Cai la chiamò avvicinandosi a lei. Mia amata sussurrò prendendole la mano. Cosa ti è successo?

    Cai! Ma certo. Caigiya era il suo nome per intero, ma più comunemente conosciuta come lady Cai, la più amata, e lquella che aveva dato più scandalo, delle donne dell’imperatore Daoguang. Jiayi sapeva comunque chi fosse senza conoscere a fondo la storia. Ogni donna che avesse vissuto a palazzo conosceva la famigerata lady Cai, la donna che rubò il cuore all’imperatore.

    Ma non c’era tempo ora per pensare al loro leggendario amore. Doveva trovare il sigillo. Se avesse fallito ancora, avrebbe deluso l’imperatrice…e nessuno avrebbe voluto uscire dalle sue grazie.

    Io…io mi sono persa. C’erano uomini in groppa ai cavalli e persone che gridavano… disse.

    Sono così dispiaciuto che ti sia trovata in quella situazione. I ribelli ci hanno attaccati improvvisamente. Sono stato un pazzo a cercare di portare la mia famiglia a Jehol con i tempi che corrono… disse l’imperatore.

    Jiayi stava cercando di capirci qualcosa. L’imperatore e la sua famiglia dovevano aver lasciato Pechino alla volta della residenza imperiale situata a Jehol, a nord di Pechino, quando vennero attaccati dai ribelli. Di quali ribelli si trattasse, non ne aveva idea, ma non sembrava importante in quel momento.

    Sto bene disse Jiayi sforzandosi di sorridere. Sono qua con te ora.

    L’imperatore sorrise a sua volta e la baciò con tenerezza. Jiayi quasi lo spinse via. Quei momenti la turbavano sempre. Non era mai stata baciata nella vita reale. Era una fanciulla innocente che aveva passato la sua vita imprigionata nel palazzo dell’imperatrice. Ma questa non era la prima volta che un uomo la baciava durante una delle sue visioni. Alcuni si era spinti oltre… Jiayi aveva appreso a sopprimere le emozioni e a lasciar prendere il controllo al corpo che la ospitava. Doveva rimanere calma e fingere che tutto fosse normale. Aveva bisogno che l’imperatore la portasse al sigillo. Doveva essere lì.

    L’imperatore fece un passo indietro e le sorrise. Sei sicura che sia tutto a posto? le chiese.

    Jiayi annuì. Certamente. Ero solamente preoccupata per te. Ti posso aiutare in qualche modo?.

    L’imperatore allungò il braccio e giocosamente le sfiorò il naso. È come se mi leggessi nella mente disse. Seguimi.

    Jiayi fece come le venne detto. L’imperatore le prese la mano e la portò vicino al tavolo con gli altri uomini che non sembravano per niente felici della sua presenza. Alcuni aggrottarano le ciglia e altri incrociarono le braccia. Non erano soliti discutere di questioni importanti in presenza di una donna. Nell’ epoca di Jiayi però, solo un paio di decenni dopo, la Cina era governata da una donna.

    Sua maestà disse uno degli uomini. C’è sicuramente un’altra alternativa….

    Dobbiamo proteggere il sigillo pronunciò fermamente l’imperatore. Il sigillo rappresenta il mandato del cielo e l’impero, rappresenta me stesso e ogni altro imperatore, prima e dopo di me, fino alla fine dei tempi. Siamo sotto attacco ora! Se i barbari riescono a impossessarsene, potrebbero usarlo per rovesciare la dinastia Qing! Se oggi morissi, potrebbero trovarlo e usarlo per reclamare l’impero. Deve restare nascosto, solo per ora.

    Come possiamo fidarci di una donna? esclamò un altro ministro.

    L’imperatore scoppiò a ridere. Le donne sono le migliori a nascondere gli oggetti! Appena ne hanno l’occasione, si portano via un po’ di soldi, gioielli o tessuti preziosi. Perché pensate che bisogna sempre comprare loro cose nuove?

    L’altro uomo rise a sua volta. Jiayi arrossì. La maggioranza delle donne non potevano guadagnare denaro per se stesse, quindi dovevano spesso cercare di nascondere delle piccole somme per far fronte a delle emergenze. Una donna non poteva mai sapere quando avrebbe perso il favore del marito, della suocera o di altri benefattori e non avrebbe avuto nessun posto in cui andare e niente con cui potersi sfamare. Jiayi temeva che arrivasse il giorno in cui l’imperatrice non avrebbe più avuto bisogno di lei e si sarebbe trovata di nuovo solo in mezzo alla strada.

    L’imperatore schioccò le dita. Un eunuco accorse e depose un grande scrigno al centro del tavolo. Era esattamente lo stesso che Jiayi teneva tra le mani nella realtà; conteneva il sigillo. Lo scrigno era laccato di rosso con draghi dorati dipinti su di esso. Era più grande di quello che doveva realmente essere e al suo interno aveva diversi strati di seta rossa per proteggere il sigillo.

    L’imperatore aprì lo scrigno e con cautela prese il sigillo. Era d’oro ed era stato forgiato centinaia di anni prima. La base del sigillo era quadrata e sulla sua estremità era stato intagliato un drago, il simbolo dell’impero. Al posto degli occhi del drago c’erano due rubini che riflettevano la luce dei bracieri. Ognuno dei quattro lati del sigillo era dipinto di blu e decorato con due draghi, otto in totale, che cercavano di prendere una perla fiammante. La perla era simbolo di saggezza, prosperità, potere e immortalità, tutte virtù possedute dall’imperatore.

    La bellezza del sigillo e la grandezza del significato che esso portava, fecero rimanere Jiayi senza fiato. Era così vicina. Cominciarono a tremarle le mani e aveva la fronte imperlata di sudore. La sua vista cominciò ad essere sfocata. L’imperatore si volse verso di lei e fu come se il mondo rallentasse. Jiayi realizzò che stava per succedere: si stava svegliando! Stava perdendo il controllo della visione e sarebbe tornata presto al cospetto dell’imperatrice. Doveva scoprire cos’era successo al sigillo prima che fosse stato troppo tardi.

    L’imperatore avanzava verso di lei così lentamente che pareva muoversi nel fango. Jiayi cercò di camminare verso di lui, ma era come paralizzata. Mio amato sibilò, sforzandosi di mettergli fretta senza dare troppo nell’occhio.

    Mia cara Lady Cai disse l’imperatore porgendole il sigillo. Ho bisogno che tu nasconda questo per me. Mi prometti di tenerlo al sicuro e di non darlo a nessuno se non a me quando sarà l’ora?. Sembrava come se qualcuno le stesse parlando mentre lei era immersa nell’acqua.

    Sì, sì, mio amato. Certamente disse. Tutto si fece ancora più confuso. Jiayi non riusciva più vedere il tavolo, i bracieri o i visi arrabbiati degli uomini che le stavano accanto.

    É nelle tue mani, ti sto affidando la Cina intera.

    Cercò di allungare la mano, ma non riuscì a farlo abbastanza velocemente. L’imperatore lasciò il sigillo che scivolò tra le dita di Jiayi, cadendo a terra.

    "Jiayi…" sembrava dirle l’imperatore, ma la sua voce sembrava sempre più lontana sebbene fosse proprio di fronte a lei.

    Cosa? gli chiese.

    "Jiayi…". La sua voce era ormai un sibilo leggero.

    Appena Jiayi si svegliò, sentì il suo nome venir chiamato sempre più forte.

    Jiayi! Jiayi, rispondimi! L’hai trovato? Sai dove si trova il sigillo?

    Jiayi aprì gli occhi e l’imperatrice era giusto di fronte a lei.

    Jiayi, rispondimi! Cos’hai visto?

    Lady Cai… disse Jiayi cercando di ricordare i dettagli della visione. L’imperatore ha dato il sigillo a lady Cai.

    Jiayi sentiva il respiro affannoso di alter donne. Si guardò intorno e vide le altre dame dell’imperatrice e le ancelle che la stavano osservando. Se l’imperatrice manteneva i consiglieri e i ministri all’oscuro dei poteri di Jiayi, non mostrava invece alcuna preoccupazione per le donne che la circondavano, erano le sue vere consigliere.

    "Intendi Lady Cai? Quella per cui l’imperatore quasi rinunciò al trono? chiese una delle damigelle. Si fidava così tanto di lei?"

    Jiayi annuì. L’amava disse.

    Cosa sai invece del sigillo? intervenne l’imperatrice, strattonando Jiayi.

    Jiayi sapeva che l’imperatrice si sarebbe arrabbiata quando avrebbe scoperto che non sapeva dove fosse il sigillo. Almeno poteva placare la sua ira dandole qualche informazione.

    Stavano combattendo una battaglia, sulla strada per Jehol. Erano barbari. Non so chi… iniziò a spiegare. L’imperatore aveva paura di poter essere assassinato da loro e che avrebbero potuto impadronirsi del sigillo. Voleva che lady Cai lo custodisse per lui.

    "E…" l’imperatrice stava tremando. Sporse le mani verso Jiayi, come se avesse il sigillo e potesse semplicemente consegnarglielo.

    E…io…l’ho fatto cadere disse Jiayi, con le lacrime agli occhi. Mi dispiace, ma la visione è terminata prima che potessi prenderlo. Non so dove sia ora. Di sicuro l’ha dato a lady Cai! Se sapessimo dove ebbe luogo la battaglia…sicuramente lo nascose lì vicino e….

    L’impertrice la colpì così forte in viso che Jiayi sentì il collo scricchiolare. Trattenne il fiato per paura che il minimo rumore potesse peggiorare la collera dell’imperatrice. Nella stanza era calato il silenzio. Nessuna delle altre donne osava intervenire. Dopo un momento che sembrò durare un’eternità, l’imperatrice indietreggiò. Jiayi riprese a respirare normalmente e le altre donne presenti nella stanza fecero lo stesso. Lentamente stirò il collo e mantenne lo sguardo basso.

    Eravamo così vicino, così vicino….

    Possiamo provarci ancora provò a suggerire una delle dame. Raccolse lo scrigno e lo mise tra le mani di Jiayi, ma non accadde nulla.

    Non funziona così! sibilò con rabbia un’altra dama, schiaffeggiandole le

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