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Il colore del bene e del male
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Il colore del bene e del male
E-book147 pagine1 ora

Il colore del bene e del male

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Info su questo ebook

«Tu non sai né leggere e né scrivere... ma sei capace di amare. Se io morirò, voglio che tu fugga il più lontano possibile dalla minaccia dei Narvish, così da farti una nuova vita.»

Patricia è una bellissima ladra, affascinante e sensuale. William, un avventuriero gentiluomo, con il pallino della scrittura. Irlios, un esule miracolosamente salvato dalla sensibilità di William. I tre si incontrano per caso, se di caso si può parlare in un contesto dove il soprannaturale è protagonista indiscusso. Molto presto, verrà in superficie la vera natura dei tre viaggiatori: eroi, guerrieri che il destino ha riunito per portare a termine una missione estrema. Armati di coraggio, senso di giustizia e di onore, con un grande dolore segreto che ciascuno dei tre si porta dentro, questi giovani uniscono le loro strade verso la meta comune, in un’alleanza inespugnabile. Amicizia, lealtà, incantesimi, esseri malvagi e creature purissime, avventure, battaglie e grandi sentimenti, tutto perfettamente dosato nel più squisito genere fantasy: questo è il grande romanzo di Simone Calonaci. 

Simone Calonaci muove i primi passi del suo percorso narrativo nel 2006 quando inizia a scrivere racconti e partecipa ad alcuni concorsi universitari. Vincendone uno si rende conto che la sua passione sta prendendo piede e che scrivere sta diventando un’attività di primaria importanza. Produce diversi racconti, canzoni fino ad arrivare nel 2015 quando pubblica il suo primo romanzo, Senza dubbio alcuno, frutto di un anno di intenso lavoro.
LinguaItaliano
Data di uscita17 ago 2018
ISBN9788893846660
Il colore del bene e del male

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    Il colore del bene e del male - Simone Calonaci

    perfetta

    VOGLIA DI LEI

    Il sapore delicato di una pelle da baciare, il battito degli occhi che si incantano su forme femminili. Questo mancava da tempo a Wiliam per sentirsi vivo, un contatto vero e proprio. A Duncaster la città non era molto fornita di prostitute o donne da poter corteggiare, vista la presenza costante dei Narvish a perpetrare caos e discordia.

    Aveva girato non poco per trovare qualcosa che facesse al caso suo, ma vana si era rivelata la ricerca.

    Un bicchiere di succo d’uva grazie. Soddisfatto almeno per quanto riguarda la sete, Wiliam si sedette in un’osteria per riposare un po’ e rilassarsi attorno a un tavolo. Spesso capitava che qualche parola partisse dall’incontro di nuove genti. Il viaggio fomentava l’uso della lingua in quanto la città rappresentava un raccordo importante per commerci e nuovi idiomi.

    D’un tratto un uomo si sedette di fronte a lui, iniziando un dialogo.

    So cosa ti porta qui, giovane uomo...

    Wiliam guardò l’individuo di fronte a sé con aria mista tra sospetto e curiosità.

    Hai bisogno di una donna... e al più presto a quanto vedo.

    Indeciso tra andarsene dopo avergli versato addosso la bevanda o rimanere, Wiliam restò e con un cenno della mano invitò l’uomo a continuare.

    In questo periodo non c’è molta scelta tra le donne del posto, mi dispiace. Ma conosco una persona che può soddisfare ogni tua brama e darti modo di esaudire ogni tuo desiderio carnale.

    Si tratta di una prostituta? domandò incupito Wiliam.

    Non la definirei proprio così. È una donna dal grande fascino, che sì, si fa pagare per le sue prestazioni ma è conosciuta per bel altre doti qui nella zona.

    L’uomo non poteva certo fidarsi ciecamente delle parole di uno sconosciuto, ma la tentazione e l’astinenza erano così forti che Wiliam dovette cedere di fronte all’evidenza.

    Allora siamo d’accordo sul fatto che potresti presentarmela.

    Ma certo, con grande piacere signor...?

    Wiliam, il mio nome è Wiliam

    I due dopo aver parlato si allontanarono dall’osteria. Intrapreso il tragitto della strada principale lo sconosciuto continuò a parlare.

    Patricia, questo è il nome della mia amica; si fa pagare lautamente per una notte, sappilo bene, ma appena vedrai con i tuoi occhi il frutto della passione ogni spesa sarà insulsa per te.

    A quanto ammonta la cifra?

    Desideroso di superare al più presto la trattativa, Wiliam rivolse la domanda comunque con una certa apprensione nella voce.

    Cento pezzi d’oro.

    Era più di quanto potesse immaginare, ma non era importante di fronte ad un bisogno impellente.

    Vieni adesso, la conoscerai.

    Entrati in un piccolo alloggio, lo sconosciuto lo fece sedere.

    Adesso vi lascerò solo in questa stanza, tra poco parlerete personalmente con Patricia. Mi raccomando, fate attenzione, ha un bel caratterino ma non potrà non piacervi. Pagherete direttamente a lei la quota per questo servizio. Ora vi saluto e vi auguro buona serata.

    Lo sconosciuto uscì dalla porta principale, lasciando Wiliam da solo.

    Le sensazioni erano varie, passavano da un misto di vergogna ad un sussulto del cuore e Wiliam, ansioso di conoscere la donna, fremeva nell’attesa.

    D’un tratto la porta si aprì ed una bella e attraente figura si parò davanti al suo cliente.

    Wiliam notò un particolare tipo di donna, diversa da quelle avute in precedenza; sembrava che un profondo velo di nostalgia la coprisse, quasi come se il tempo e gli eventi l’avessero segnata profondamente.

    Voi siete Wiliam, e a quanto pare passeremo del bel tempo insieme. Cosa vi porta qui a Duncuster?

    La sincerità era una delle qualità primarie di Wiliam e anche in quel caso non fu da meno nel darne prova.

    Sono qui per desiderio, Patricia; è molto tempo che non soddisfo i miei appetiti e l’urgenza ha preso il posto della mia buona coscienza.

    Andiamo, non considererete pagare una donna un affare sbagliato? Voi non sapete quanti vorrebbero essere al vostro posto in questo momento; c’è solo una cosa che fa la differenza però... Voi avete la giusta quantità di denaro.

    È vero, ma il dubbio sull’innocenza dell’atto rimane. Sarà genuino? sarà autentico?

    Non preoccupatevi messer Wiliam, stanotte non penserete né ai pezzi d’oro che se ne vanno dalle vostre tasche né a nient’altro.

    Affascinato dalle parole di quel corpo suadente, Wiliam ingoiò un rospo mentre fissa era la sensazione di un nodo alla gola da sciogliere.

    Patricia si sedette, guardandolo intensamente negli occhi.

    Notava nel suo sguardo una purezza d’animo non comune e questo la eccitava da morire.

    Dove andiamo a cena, messere?

    Dove più vi aggrada signorina, ma sappiate che il conto dovrete pagarlo voi!

    Entrambi scattarono in una risata complice e amara allo stesso tempo.

    Sembrava che il valore del denaro fosse faccenda importante per tutti e due.

    Si alzarono e uscirono dall’alloggio, mentre la notte scendeva lentamente su Duncuster.

    Passarono una serata speciale, conversando del più e del meno tra un piatto di carne e della verdura.

    Toccarono i più disparati argomenti ma senza stare a indagare l’uno sull’altra, pensando più che altro a divertirsi e a sorridere serenamente.

    Dopo cena si avviarono verso una locanda ritirata nelle vie di un piccolo borgo.

    Entrarono nella stanza e presi dai fumi di un leggero abuso di alcol iniziarono a spogliarsi.

    L’atmosfera era all’apice, l’attrazione toccava le stelle e in poco tempo i due consumarono l’ondata di desiderio che li pervadeva, fino a cadere in un sonno profondo e tranquillo.

    Giunse il mattino e Wiliam, risvegliatosi nel letto, si accorse dell’assenza di Patricia.

    Guardò dentro alla sua sacca dove mancavano esattamente cento pezzi d’oro all’appello.

    Si rimise sdraiato su un lato a pensare.

    Neanche un ciao o un segnale qualsiasi aveva lasciato la donna all’uomo, questo certo lo lasciò interdetto da una parte, ma dall’altra Wiliam sapeva di avere a che fare con un’entità fugace, quindi non diede tanto peso all’evento.

    Dopo circa un’ora si alzò dal letto, si vestì velocemente e riprese le sue armi.

    Indossato il suo cappello, poteva dirsi finalmente pronto a ripartire per il suo viaggio.

    Scese le scale dalla stanza e, pagato il prezzo per la notte, Wiliam si avviò per strada.

    Come ogni giorno a Duncuster si vedeva lungo la via di tutto: Narvish in coppia a perlustrare la città, uomini intenti ad eseguire il proprio lavoro, madri generose a proteggere i propri figli.

    Allontanandosi dal borgo Wiliam passò da un piccolo incrocio che dava su una via traversa celata nel buio.

    Non passò un secondo che l’uomo si sentì trascinare dentro la via con un pugnale tenuto alla gola.

    Misurata la situazione, Wiliam capì di non dover opporre resistenza e stette fermo con il coltello che premeva sulla giugulare.

    Passata una bella nottata, messere?

    Wiliam non tardò a capire chi si celasse dietro la sua schiena.

    Patricia lo stava attaccando.

    Che stai facendo? Sei forse impazzita?

    Riuscendo a malapena a parlare con voce fioca Wiliam tentava di capire.

    Tutt’altro messere, mai stata più lucida. Adesso dopo aver passato la notte insieme devo rivelarvi che c’è una clausola in più al nostro patto.

    Wiliam rimase in silenzio cercando di far fuggire il collo da quella presa mortale.

    Voglio che mi portiate con voi, e siccome so che siete un uomo d’onore voglio una solenne promessa.

    Che cosa intendete?

    Voi mi avete conosciuto nel più intimo degli abbracci e oggi siete ancora vivo per poterlo raccontare, quindi voglio che mi portiate con voi. Non importa quale sarà la meta del viaggio o lo scopo dello stesso. Da ora in poi non sarete più da solo.

    Wiliam era basito. Che cosa aveva portato quella donna ad agire in quel modo? Perché voleva intensamente viaggiare con lui?

    Le risposte che andava cercando non sarebbero arrivate molto presto a quanto pare, quindi l’unica cosa che l’uomo si sentì di fare fu annuire con la testa.

    Bene. Vedo che cominciamo a capire.

    La donna con un movimento lento e posato staccò la lama dalla gola di Wiliam e lo fece voltare.

    Il pugnale era leggermente sporco di sangue e la donna vi passò la mano sulla lama prima di asciugarlo.

    Ora stringetemi la mano, giurate sul vostro stesso sangue che da ora in poi io sarò una vostra compagna di viaggio. Ci difenderemo a vicenda, combatteremo insieme se ce ne sarà l’occasione.

    Ma perché? Che cosa volete da me?

    La donna voltò leggermente la testa guardando la strada principale di Duncuster, e melliflua nel suo tono di voce rispose:

    La vostra purezza, messere, è quella che mi spinge ad allearmi a voi. Tenete pure cinquanta pezzi d’oro, divideremo a metà da ora in poi quello che la sorte ci darà in offerta.

    La sorte non sarà sempre a nostro favore, devo avvertirti. Non devi sentirti per forza una donna fortunata a viaggiare al mio fianco.

    Vorrà dire che accetterò di seguirvi semplicemente in quanto ladra. È questo in fondo ciò che sono e voi messere, lasciate che ve lo dica, senza che ve ne abbiate a male... siete quasi povero.

    Wiliam strinse i denti per l’affronto. Avrebbe voluto contraddire le parole di Patricia ma la verità spesso è dura da accettare e una ladra in tal senso non poteva che fargli comodo.

    Stretta dunque la mano della donna, Wiliam prese la parola.

    Andiamo dunque, è ora di lasciare la città di Duncuster dove finora tu hai vissuto.

    E in quale direzione ci dirigiamo?

    Non preoccuparti Patricia, l’Olt è un luogo vasto e ricco di sorprese, non ci annoieremo di certo.

    FACCIA A FACCIA

    Era sopravvissuto. Non sapeva ancora come diavolo c’era riuscito ma ce

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