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La leggenda dei Dark Killers - Terza parte
La leggenda dei Dark Killers - Terza parte
La leggenda dei Dark Killers - Terza parte
E-book244 pagine3 ore

La leggenda dei Dark Killers - Terza parte

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Info su questo ebook

Lo scontro tra i Devil's Night e i Dark Killers è ormai

alle porte ma una nuova minaccia incombe sul destino

degli eroi: Bastard Dishonest, il figlio del diabolico

primo ministro, è pronto per fare la sua mossa.

Riusciranno a fermare la sua ambizione e riportare

la pace e la giustizia nel mondo?
LinguaItaliano
Data di uscita12 set 2022
ISBN9791221428780
La leggenda dei Dark Killers - Terza parte

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    Anteprima del libro

    La leggenda dei Dark Killers - Terza parte - Manuel Mura

    Convocazione inaspettata

    Invernia si avviò nella sala del trono con un certo nervosismo. Non era di certo l'improvvisa convocazione dell'imperatore, o meglio del primo ministro che muoveva i fili, ad agitarla quanto non aver ricevuto notizie di Leo.

    Malgrado tutte le sue arie Naru non l'aveva più contattata per darle la buona notizia, anzi non si era più fatto sentire e le veniva da pensare non lo facesse più.

    Di sicuro aveva fallito la missione e non avendo il coraggio di tornare a mani vuote si era dato alla macchia. Era un comportamento a dir poco indegno per un membro della sua squadra, ma non vedeva altra spiegazione all'accaduto. Con tutti gli uomini a sua disposizione e gli apparecchi all'avanguardia di cui disponeva era impossibile pensare che non l'aveva potuta contattare, più probabile non fosse riuscito nell'intento. Ma forse non era ancora detta l'ultima, magari la missione affidatagli richiedeva semplicemente più tempo. Cercò di essere fiduciosa mentre entrava con noncuranza nella sala del trono.

    Così immersa nei suoi pensieri notò solo a metà strada la presenza massiccia della guardia imperiale d'élite, schierata al gran completo. Cinquanta soldati da una parte, in armatura bianca con tanto di grande scudo e lancia elettrificata, e altrettanti dal lato opposto, riempivano totalmente il corridoio che conduceva allo scarno posto in alto, in posizione sopraelevata e inaccessibile al pubblico.

    Era un modo per esaltare la grandezza del sovrano, sempre un gradino sopra gli altri, e anche il dispiegamento di forze che mostrava poteva essere un atto di forza, anche se le sembrava eccessivo, anzi sospetto.

    Ancora di più la insospettì la presenza che avvertì dietro il grande tendaggio rosso scuro che copriva il fondo della sala, anche perché comprese subito a chi apparteneva.

    Possibile che l'imperatore avesse schierato tutte le sue truppe migliori solo per riceverla?

    Sempre più perplessa e preoccupata puntò lo sguardo al trono, dove era seduto l'imperatore bambino.

    Di neanche dieci anni - piccolo, dal viso pieno ben fatto, gli occhi verde scuro intensi e i capelli castani corti - il sommo August Quarto aveva tra le mani il più potente regno del mondo, o meglio faceva le veci del vero padrone, il primo ministro.

    Vide l'uomo più potente del mondo al suo fianco, che la puntava come un cane feroce desideroso d'azzannare la preda.

    Forse ce l'aveva ancora con lei per aver concesso la Spada del Re a Leo.

    Si trattava della Kami a cui teneva di più ma se il suo amato si era rivelato degno di riceverla, non vedeva perché non dovesse indossarla. Inoltre, era per una giusta causa, anche se la situazione attuale la vedeva dispersa insieme al suo possessore.

    Che il primo ministro fosse già venuto a conoscenza della situazione?

    Considerando la rete di spie di cui disponeva era plausibile ma dubitava che l'avesse convocata al cospetto del sovrano solo per farle una ramanzina. Ci doveva essere sotto dell'altro.

    Senza pensarci oltre si avviò a passo deciso fino sotto il trono, facendo un doveroso inchino all'imperatore.

    «Maestà, Invernia Snow è venuta come richiesto ed è al vostro servizio.»

    «Siete stata convocata per rispondere della vostra condotta, generale.»

    La voce del sovrano era forte e sicura, tanto da farlo sembrare già adulto, almeno finché non si alzava la testa.

    Di norma era proibito farlo fino ad esplicita richiesta dello stesso, tuttavia lei non aveva mai aderito a quel protocollo e dopo la prima fase di rito alzò la testa sicura di sé, puntando con lo sguardo di ghiaccio all'omone al suo fianco. E fu proprio il primo ministro a prendere subito la parola.

    «Come intendete giustificarvi di fronte al vostro sovrano e al vostro popolo, generale Invernia?» tuonò Dishonest pieno di rabbia.

    L'ira che le mostrava e lo sguardo feroce che le rivolgeva la sorpresero non poco. Da quando lo conosceva c'era sempre stato un rapporto confidenziale tra loro oltre che amichevole, invece ora la stava trattando come una qualunque e non il suo fidato generale che gli risolveva ogni problema.

    Questo atteggiamento la indispettì molto ma mantenne il sangue freddo.

    «Non ho ancora adempiuto al compito affidatomi ma è questione di poco. Sono sulle tracce del nemico e presto lo stanerò...»

    «Non è per questo che siete stata convocata!» ribatté.

    «Generale Invernia» s'intromise l'imperatore, «siete stata convocata qui perché accusata di altro tradimento.»

    «Cosa?» urlò, piena di rabbia e di stupore.

    Guardò sia il sovrano che il primo ministro: entrambi apparivano inflessibili nei suoi confronti, soprattutto l'uomo che le aveva sempre dato credito.

    «Le vostre colpe...»

    «Di quali colpe sono accusata?» tuonò Invernia. «Io sono il primo generale dell'Impero e protettore del regno! Solo grazie a me questo regno prosp...» Si fermò, comprendendo che se si lasciava andare all'ira otteneva l'effetto contrario. Fece affiorare il suo abituale autocontrollo e mise da parte i pensieri del suo amato, concentrandosi sul problema attuale. «Perdonate Maestà, ma non posso credere a simili insinuazioni.»

    «Non sono insinuazioni! C'è giunta voce che avete confabulato segretamente con il nemico, portandolo nel mio castello. E come se non bastasse avete fraternizzato con lui e permesso d'accedere alla Sala Magna conferendogli la Kami più prestigiosa del regno, la stessa appartenuta al primo imperatore Artorius Primo, simbolo stesso del nostro grande Impero. Come vi difendete da tali accuse?»

    Invernia era rimasta allibita di tali parole, non riuscendo a dargli un senso logico. O meglio, capiva che qualcuno aveva diffuso maldicenze nei suoi confronti ma non comprendeva come mai sia il sovrano che, soprattutto, il primo ministro gli davano credito e ancora meno cosa c'entrava Leo in tutto ciò. O forse quella era tutta una macchinazione per toglierla di mezzo, perché aveva concesso a uno sconosciuto la prestigiosa Kami?

    Però le sembrava impossibile che il primo ministro arrivasse a tanto, se non altro perché aveva bisogno di lei: chi altrimenti gli avrebbe tolto le castagne dal fuoco?

    «Maestà, chi vi ha riferito simili menzogne?»

    «Non è questo il punto!» intervenne il primo ministro. «Quale è la vostra risposta, generale?»

    «Innocente, ovviamente! Non ho mai complottato contro l'Impero né contro Vostra Maestà né permesso ad alcun nemico d'entrare nel castello!»

    «Sei pronta a giurarlo, generale?»

    «Certo, Maestà!»

    «Allora fatelo, ma sappiate che giurare il falso davanti al vostro sovrano equivale ad alto tradimento e immagino siete a conoscenza delle conseguenze che porta tale reato.»

    «Certo, Maestà! Ma sono pronta a giurarvi la mia fedeltà ora e per sempre. Come a ribadirvi che quanto vi hanno riferito sono solo menzogne prive di fondamento. Non avrei mai...»

    «Generale!» tuonò Dishonest. «Negate, dunque, che avete fatto entrare un membro dei Dark Killers nel castello di Sua Maestà? Negate d'averlo portato nel vostro letto e d'avergli permesso l'accesso alla Sala Magna e lì concesso la Spada del Re?»

    «Quello a cui vi state riferendo, primo ministro, è il giovane Leo, il ragazzo che è risultato vincitore del torneo indetto dall'Imperatore. Viste le sue capacità l'ho considerato degno di far parte della mia squadra speciale. E per diventare un membro effettivo dei Devil's Night necessitava di una Kami, per questo l'ho portato nella Sala Magna. Lì è stata la Kami stessa a sceglierlo, come sempre accade in questi casi. Mi si accusa forse d'aver dato la preziosa arma leggendaria a uno straniero?»

    «Quel ragazzo è membro dei Dark Killers, gli stessi che siete stata chiamata a debellare! Lo sapete questo?» urlò l'uomo lasciandola del tutto allibita.

    «Cosa?» sbraitò a propria volta.

    Se finora era riuscita a trattenersi ora che veniva tirato in ballo Leo non riuscì più a mantenersi calma.

    «Proprio così, quel ragazzo fa parte dei nostri nemici, sicuramente mandato da loro a spiarci e scoprire l'ubicazione delle Kami, forse anche con l'intento d'attentare alla mia vita o a quella del nostro grande sovrano. E voi siete complice...»

    «È falso!» ribadì. «Quali prove avete che Leo faccia parte dei Dark Killers? Chi ha messo in giro questa diceria?» urlò.

    «Come osate alzare la voce...»

    «Primo ministro, calmatevi.»

    «Perdonatemi, Altezza.»

    «Generale Invernia, c'è giunta voce che quel ragazzo fa parte dei nostri nemici.»

    A un cenno del sovrano una guardia le pose il manifesto di Leo, che secondo lei non gli somigliava affatto, particolare che ribadì subito.

    «Questo ragazzo non ha nulla a che fare con Leo!»

    «In base alle testimonianze raccolte sembra invece il contrario.» Prese un istante fiato e buttò un'occhiata al primo ministro che gli fece segno di continuare. «Per avvalere le accuse di cui è imputata non ci siamo basati solo su delle voci o su un ritratto. Ho dato disposizione affinché vengano raccolte maggiori informazioni e prove certe a sostegno di ciò. Ed è saltato fuori che lo stesso ragazzo che avete introdotto nel castello era presente durante l'assalto all'imbarcazione dell'esattore delle tasse Zath, in cui lo stesso e tre membri della Black Force hanno perso la vita. A ucciderli sono stati proprio i Dark Killers, per la precisione l'ex capitano Billy Kane insieme a due compari. Come ben sa il suddetto ex capitano è rimasto ucciso mentre i suoi compagni sono riusciti a fuggire. Secondo testimoni si trattava di una ragazza e di un ragazzo, quest'ultimo corrispondeva al nome di Leo. Ho fatto richiamare i suddetti testimoni e ho mostrato loro un ritratto, fatto realizzare per l'occasione, del ragazzo che avete condotto al castello: hanno tutti confermato che era lo stesso visto sulla nave. Lo stesso soggetto che tempo fa è stato avvistato in città durante l'assassinio del generale Ultrax Raid, insieme a Dark Killers. A questo punto non ci sono più dubbi che si tratti di uno di loro.»

    «Niente affatto!» rispose d'impulso, completamente fuori dal suo autocontrollo come mai le era successo in vita sua.

    «Osate mettere in dubbio la parola del nostro grande sovrano, generale?»

    «Non intendevo questo però...»

    «Non ci sono ma né però. A riprova delle accuse formulate ho sguinzagliato la guardia reale per avere maggiori informazioni sul soggetto in questione ed è risultato che un ragazzo di nome Leo che fa il cuoco abita nei pressi della zona ovest. Peccato però che non si tratta dello stesso riportato sui documenti mostrati durante l'imbarco sulla nave dove è stato assassino Zath. A questo punto non ci sono più dubbi che si tratta di un membro dei Dark Killers infiltrato, come non c'è dubbio che avete confabulato con lui...»

    «No, è falso!»

    «Negate dunque l'evidenza?»

    «Anche se Leo...fa parte dei nemici non ho mai tradito l'Impero. Inoltre, per tutto il tempo della sua permanenza al castello, è rimasto confinato nei miei alloggi o sorvegliato da me o dai miei uomini: non avrebbe mai potuto...»

    «Basta così, generale!» tuonò Dishonest. «Avete permesso al nemico d'entrare nel castello imperiale, messo a rischio la sicurezza di tutti, messo al corrente di importanti segreti militari e come se non bastasse condotto nella Sala Magna e permesso d'impossessarsi della Kami più prestigiosa e importante del regno. E peggio di tutto ve lo siete lasciato scappare sotto il naso, o negate anche questo?»

    «In questo momento Leo è disperso ma lo riprenderò.»

    «Siete davvero sicura di quel che dite? Non pensavate piuttosto di spodestare Sua Maestà con l'aiuto di quel ragazzo per cui avete perso la testa?»

    «Vi sbagliate, primo ministro!» Il tono di Invernia si era fatto duro e i suoi occhi brillavano di una luce gelida, tanto da zittire anche l'uomo più potente del mondo. «La mia fedeltà all'Impero è fuori discussione! E non può essere messa in dubbio solo perché quel ragazzo si è rivelato un nemico! Il resto sono solo dicerie, messe in atto dai nemici per screditarmi! Ma io riporterò l'ordine eliminandoli dal primo all'ultimo, come si conviene a tutti i nemici dell'Impero! Non mi avete richiamato proprio per questo, primo ministro? Affinché eliminassi tutti i nemici del regno? Non è quello che ho sempre fatto? Ebbene, anche in quest'occasione dimostrerò che chiunque si mette contro l'ordine costituente verrà eliminato sotto le più atroci sofferenze dalla sottoscritta Invernia Snow, primo generale e difensore dell'Impero!»

    Il suo sguardo non lasciava adito a dubbi, era una fanatica di prim'ordine. Anche la rabbia del primo ministro scemò molto.

    Fino a quel momento aveva pensato che invaghita di quel ragazzo fosse passata alla sua causa, invece in quello sguardo gelido e senza pietà riconosceva la donna di sempre, colei che eliminava tutti i nemici dell'Impero. A ogni modo era la prima volta che commetteva un errore e doveva porvi assolutamente rimedio.

    «Ammetto che la vostra risolutezza è lodevole e i meriti riconosciuti fino a questo momento non si discutono, tuttavia l'errore compiuto ha messo a rischio la sicurezza del regno e per questo...»

    «Primo ministro, mi sembra evidente che il generale Invernia ha agito in buona fede, raggirata da quell'impostore. Inoltre, le numerose vittorie ottenute sul campo di battaglia parlano per lei. All'atto pratico non ci sono prove certe del suo tradimento, per questo io, August Quarto, sono pronto a dimostrare la mia indulgenza nei suoi confronti. Tuttavia, generale, per dare prova certa della vostra innocenza dovete adempiere al compito che vi è stato affidato con la massima celerità.»

    Dal tono di voce del ragazzo fu chiaro a Invernia che c'era qualcosa di grosso in ballo, tuttavia non fece domande, limitandosi ad ascoltare. «Per questo vi ordino di sterminare i nostri nemici dal primo all'ultimo. Avete due mesi di tempo a partire da oggi per eseguire il compito affidatovi.»

    «Sarà fatto, Vostra Maestà.»

    «Però quel ragazzo che è stato teatro di dissapori esigo che venga portato qui alla capitale vivo per essere giustiziato nella pubblica piazza, come si conviene ai criminali del suo stampo.»

    «Come desiderate, Altezza.»

    «Eseguirete voi la sentenza di morte, generale.»

    «Io?»

    Stavolta anche Invernia rimase sorpresa ma era certa che dietro le parole del ragazzo c'era la voce del primo ministro.

    «Sarà la prova definitiva della vostra lealtà nei confronti miei e dell'Impero e l'espiazione alla vostra colpa. Così ho deciso.»

    «Sarà fatto, Altezza.»

    Tuttavia, c'era timore nella sua voce e di questo il primo ministro se ne accorse.

    «Sua Maestà ha dato prova di grande clemenza e saggezza accordandovi la sua fiducia, generale, tuttavia dovete dimostrare con i fatti la sincerità delle vostre parole. Se entro il tempo prestabilito non riuscirete a compiere la missione verrete considerata traditrice dell'Impero e giustiziata al posto dei nemici.»

    «Io ho sempre fatto parlare i fatti! Chiedo però piena autonomia d'azione e di poter disporre a mio piacimento di tutte le risorse in termini di uomini e mezzi che riterrò necessarie per svolgere il mio compito al meglio.»

    «Non vi sembra di esagerare...»

    «Accordato!» sentenziò l'imperatore. «Usate ogni mezzo a vostra disposizione per sradicare i nostri nemici, ma dovete riuscirci nel tempo prestabilito, è in gioco il futuro dell'Impero.»

    Ancora una volta trapelava urgenza mista a una certa paura. Di sicuro c'era aria di ribellione, fomentata dalle gesta dei Dark Killers, per questo era così importante toglierli di mezzo nel minor tempo possibile. E lei avrebbe eseguito quel compito alla perfezione, come sempre.

    «Riuscirò nel mio incarico non mostrando alcuna pietà per coloro che minacciano l'Impero!»

    L'imperatore si complimentò con lei e le ordinò di andare.

    Invernia si allontanò ma una voce forte e melliflua la fece voltare di scatto, riconoscendola.

    «Padre, se non è in grado di occuparsene lei dei nostri nemici posso farlo io!»

    «Bastard Dishonest, allora sei tornato!» esclamò fissando il giovane appena apparso da dietro una grossa tenda, in cui era rimasto nascosto fino a quel momento, ascoltando per filo e per segno la conversazione.

    Assomigliava molto al padre, in quanto a tratti del viso, altezza e corporatura sopra la media, tuttavia al contrario suo aveva un fisico virile e atletico, che compensava quello che gli mancava in termini di bellezza. A ogni modo aveva un suo fascino che la giovane età e lo sguardo sicuro accentuavano maggiormente, messo in risalto dagli occhi grigi uguali al padre e dai lunghi capelli castani.

    «Generale Invernia, vedo che avete perso colpi: non sono da voi simili errori.»

    «Il capo della Black Force ci onora della sua presenza dopo anni di svago. Credevo ti fossi disinteressato delle sorti del regno e di tuo padre.»

    «Come osi...»

    «Basta così!» tuonò l'imperatore. «Ho già congedato il generale Invernia e affidato a lei il compito d'eliminare i Dark Killers, ma se lo riterrà opportuno potrà usufruire della Black Force come meglio le conviene.»

    «Non diventerò mai il cane di quella...»

    «Silenzio! Anche se sei mio figlio datti un po' di contegno, sei alla presenza di Sua Maestà.» Dallo sguardo del giovane si capiva chiaramente che non gliene fregava niente di quel ragazzino né del regno: a lui interessava solo sé stesso. A ogni modo annuì, lasciando che fosse suo padre a parlare. «Maestà lo perdoni. Dopo tanta assenza dalla capitale mio figlio non vede l'ora di farsi

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