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L'isola scomparsa
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E-book43 pagine31 minuti

L'isola scomparsa

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Info su questo ebook

Anno1831. Al largo di Sciacca, cittadina affacciata sul Mediterraneo, emerge un isolotto, la bocca di un grande vulcano sottomarino in attività eruttiva, nominato in seguito Isola Ferdinandéa. Il fenomeno spettacolare, preceduto da fenomeni sismici, risveglia nei cittadini, che assistono sconvolti, paure ancestrali e memorie secolari di punizioni divine per i peccati commessi, ma richiama anche l’attenzione di studiosi, ai primi passi delle indagini scientifiche di tali manifestazioni. Non poteva mancare anche una disputa diplomatica tra le potenze europee, sempre in cerca di affermare il loro impero coloniale e un potere sempre più grande nel Mare Mediterraneo.
Il grandioso avvenimento scatena in Siso, uno straordinario ragazzino del luogo, il desiderio e l’interesse di capire il fenomeno di cui è stato spettatore, ormai deciso a dare risposte e spiegazioni scientifiche verso ciò che che appare oscuro e spaventoso. Tale decisione modifica anche il corso della sua vita e lo porta a studiare e a dedicarsi con passione alla ricerca scientifica, rinunciando con dolore ad un nascente e tenero amore verso la dolce Rosaria che pur ricambiandolo, lo lascia andare via. 
LinguaItaliano
Data di uscita16 set 2019
ISBN9788869632129
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    Anteprima del libro

    L'isola scomparsa - Patrizia Lo Bue

    Bergeret

    Premessa

    Il 28 giugno 1831 alcune scosse sismiche avvertite nel territorio di Sciacca annunciano un evento di più ampie dimensioni che si sarebbe manifestato con grande sgomento umano nei primi giorni del mese di Luglio. I pescatori notano un inquietante ribollire delle acque del mare, mentre pesci morti o agonizzanti affiorano numerosi. Colonne di fumo e forti esalazioni di zolfo precedono la comparsa di un vulcano dal mare, nell’area designata sulle carte nautiche come Banco di Graham, tra Sciacca e l’isola di Pantelleria, mentre sprigiona rabbiosamente fiamme verso il cielo. Uno spettacolo pauroso della natura dato in scena dal cratere, improvvisamente emerso dalle acque, di un vulcano sottomarino risvegliatosi da un lungo sonno.

    L’interesse destato per l’emergente isola scatena anche una forte disputa diplomatica tra inglesi, francesi e borboni per il possesso del cono fumante che sprigiona lava, fumo e ceneri, attribuendogli un nome o un altro: Graham gli inglesi, i francesi scelgono Julia per via del mese, Ferdinandea, in onore al Re Ferdinando di Borbone, i siciliani. Ma mentre fervono le dispute, il vulcano dopo pochi mesi collassa su sé stesso e sprofonda nuovamente negli abissi marini del Canale di Sicilia.

    Siso è un ragazzo di dodici anni, figlio di un pescatore che vive nel quartiere dei marinai ed assiste stupefatto e con attenzione a tutta la vicenda. La paura provata per l’evento viene però superata da un nascente desiderio di studiare tali avvenimenti e da un sogno che lo avrebbe accompagnato negli anni successivi della sua vita come futuro conoscitore e studioso dei fenomeni della natura.

    Patrizia Lo Bue

    28 giugno 1831 – Il terremoto

    Correva per le strade che dal porto salivano verso il centro abitato, un dedalo di strade in salita, scale strette che si inerpicavano verso la parte alta di Sciacca, paese siciliano affacciato sul mar Mediterraneo. Correva Siso insieme ad altri monelli, con i piedi scalzi e i visetti vispi e bruni accarezzati dal vento. Correndo si chiamavano tra di loro, schiamazzavano, ridevano, gareggiavano. Giocavano con niente, con la fantasia fervida dei loro pochi anni. Divenivano ora pirati, ora cavalieri o addirittura sovrani di terre lontane e altri personaggi importanti. Un semplice bastone diveniva uno scettro reale o la bacchetta magica di un mago o ancora la spada di un guerriero. I sassolini di strada si trasformavano, nella loro fantasia, in monete d’oro e gli alberelli che timidamente comparivano tra le rocce erano castelli incantati da difendere o conquistare. Un mondo magico che veniva interrotto dal sole che tramontava e che segnava l’ora di tornare a casa. Non si stancava mai di giocare e trafelato per la gran corsa si avviò verso

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