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Figlio del fuoco
Figlio del fuoco
Figlio del fuoco
E-book61 pagine34 minuti

Figlio del fuoco

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Info su questo ebook

Rebil e il fuoco erano la medesima cosa. Lui era fatto di faville e la sua stessa vita ardeva. Bruciava in silenzio, di una fiamma pura e inestinguibile.

Nella piccola isola di Xylian, esposta ai venti crudeli del Nord e alle scorribande del popolo barbaro, vive Rebil, un giovane taciturno e solitario.
Il suo aspetto fisico così diverso da quello dei suoi concittadini e il suo modo di fare, schivo e scostante, lo relegano di fatto ai margini della società. Molti lo reputano poco più che un idiota. 

 Quando un ricco mercante di Lhan fa naufragio a Xylian e in seguito sposa sua sorella Cheta a cui Rebil è molto legato, la sventura sembra abbattersi sull'isola. Cheta precipita in mare dalla nave che la sta portando verso la terra del suo sposo, annegando. Il popolo barbaro dei Rohs invade l'isola.

Chi è in realtà Rebil?
Per quale motivo si sente così attratto dal fuoco e preferisce vivere isolato nel bosco?
Perché non riesce a credere che la morte di Cheta sia avvenuta accidentalmente?

Una storia d'amore, di un conflitto insanabile, di un legame così indissolubile da poter travalicare la morte.
LinguaItaliano
Data di uscita4 feb 2020
ISBN9781370987368
Figlio del fuoco

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    Anteprima del libro

    Figlio del fuoco - Alessio Moa

    Cheta

    Figlio del fuoco

    Alessio Moa

    Figlio del fuoco

    Copyright © Marzo 2018

    Alessio Moa – tutti i diritti riservati

    Quest'opera contiene materiale coperto da copyright. È vietata ogni tipo di divulgazione senza l'autorizzazione dell'autore.

    Figlio del fuoco è un'opera di fantasia.

    Nomi, luoghi, eventi e personaggi narrati sono frutto

    dell'immaginazione dell'autore.

    Qualsiasi somiglianza con persone reali,

    viventi o defunte o con fatti o luoghi esistenti, è in tutta evidenza

    puramente casuale.

    Dello stesso autore: Il popolo della Dea , L'estate interrotta e Senza tetto né legge le cui sinossi trovate nelle pagine finali del libro.

    Esistono cose chiamate misteri.

    Ci sono cose di cui è proibito parlare.

    Ci sono cose che la gente non ricorda.

    (Neil Gaiman)

    Cosa successe, come fu

    L'isola di Xylian affronta il crudele vento del nord come può; ostinata si erge in mezzo al mare quasi a sfidarne le folate impetuose. Le scogliere che la cingono quasi interamente sembrano bastioni di granito innalzati da una stirpe di giganti per arginarne la furia. Invano. Esso vince, sempre. Nel momento in cui si adira, non c’è baia o radura che riesca a sfuggire al suo impeto. Ma laddove si traveste in brezza è ancora più temibile: in apparenza domo, d’improvviso può rivelarsi in tutta la sua forza e sorprendere gli incauti che si facciano trovare alla sua mercé.

    Questo dovette accadere quando la nave di Valden il mercante fu costretta ad attraccare nel piccolo porto dell’omonima città di Xylian, per evitare la scogliera dove la bufera la stava trascinando.

    Valden di Lhan venne accolto con tutti gli onori e soggiornò nella più accogliente locanda della città. Fu qui che incontrò lo sguardo vellutato di Cheta la domestica; fu sempre qui che ammaliato dalla sua grazia, dopo pochi giorni la chiese in sposa.

    Ma proprio il vento si dice, dopo lo sfarzoso matrimonio, venne ad assassinarla, trascinandola dalla tolda della nave che la stava portando via dall’isola ingrata, giù verso le fredde acque del mare, sotto gli occhi atterriti dello sposo.

    Il corpo fu recuperato in maniera fortunosa poche ore dopo, tra due scogli particolarmente frastagliati la cui forma ricordava in modo bizzarro delle dita protese verso il cielo.

    Da quel momento l’orrore calò sull’isola e nulla fu come prima.

    La veglia funebre

    Le torce ardevano tutt’intorno ai fianchi della pira funeraria; i canti delle donne di potere si innalzavano al cielo a implorare gli dèi affinché accogliessero e guidassero la sposa nel sentiero di luce. Quando le loro voci si facevano più tenui, il ritmico rullare dei tamburi degli sciamani veniva loro in aiuto, traghettando la notte umida verso l’alba ormai imminente.

    Quasi tutti gli abitanti della città erano radunati nella valle sacra per partecipare alla veglia funebre. La tragedia della sposa annegata aveva colpito l’immaginazione di coloro che erano parte della comunità, portando dolore in chi la conosceva

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