La storia di Qiu Ju
Di Chen Yuanbin
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Anteprima del libro
La storia di Qiu Ju - Chen Yuanbin
4
CHEN YUANBIN
LA STORIA
DI
QIU JU
DEL CIARLIERO
ZHANG DAMIN
ROMANZO
Traduzione e introduzione di Fiorenzo Lafirenza
Copyright © 1992 by Chen Yuanbin
Introduzione e Traduzione dal cinese di Fiorenzo Lafirenza
© Atmosphere libri 2019
Via Seneca 66
00136 Roma, Italy
www.atmospherelibri.it
info@atmospherelibri.it
ISBN DIGITALE 978-88-6564-335-8
La storia di Qiu Ju
è stata adattata per un film che ha vinto il Leone d’Oro
alla 49esima Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica di Venezia nel 1992.
INTRODUZIONE
Chen Yuanbin nasce a Tong Cheng, nella provincia dell’Anhui, nel 1955. Diplomatosi nel 1972, nel pieno della Rivoluzione culturale (1966–76) viene inviato, come altri milioni di giovani intellettuali cinesi, a rieducarsi politicamente nelle campagne, a contatto con le masse contadine. Qui, nel giro di alcuni anni svolge varie attività: insegnante, impiegato alle poste, centralinista, contabile e, cosa tutt’altro che inusuale in Cina, paese privo di una vera e propria tradizione giuridica, avvocato. È probabilmente proprio l’aver rilevato l’estrema lacunosità del sistema giuridico del proprio paese e gli inevitabili arbìtri da esso provocati in seno al popolo a spingere Chen Yuanbin ad approfondire gli studi di legge. Nel 1986, infatti, supera l’esame di ammissione all’Università di Pechino e, conseguitavi la laurea, entra a far parte, nel 1988, dell’Associazione dei Giuristi della provincia dell’Anhui. Comincia a pubblicare nel 1978, ben presto diventa membro ufficiale dell’Associazione degli Scrittori della provincia dell’Anhui, nonché, nel 1986, dell’Associazione degli Scrittori cinesi.
La sua produzione si sviluppa sin da subito sulla narrazione di storie incentrate su casi legali, ma scevre da ogni tipo di sensazionalismo, ovvero dalla morbosità e dall’ammiccamento sessuale che in molti casi caratterizzano il genere. Lo scopo dichiarato dell’autore, infatti, è quello di elevare questo tipo storie a un più alto livello letterario.
Nel corso degli anni Chen Yuanbin riceve numerosi riconoscimenti da parte della critica, ma è nel 1992 che il suo nome viene conosciuto anche a livello internazionale, allorché il suo Wanjia susong (La famiglia Wan va in tribunale)¹ vince il premio come miglior romanzo dell’anno. L’opera, infatti, attira l’attenzione del regista Zhang Yimou, che la adatterà per il grande schermo scrivendone la sceneggiatura con l’aiuto dello scrittore Liu Heng e la presenterà alla 49a Mostra del Cinema di Venezia con il titolo La storia di Qiu Ju – protagonista l’allora celeberrima Gong Li – vincendo il Leone d’Oro.
Stando a quanto affermato dall’autore stesso,² l’impulso a scrivere La storia di qui Ju trova origine in un episodio che riguarda la sua personale esperienza di vita. Un terribile incendio aveva distrutto l’edificio in cui viveva e tutti i suoi averi; reagendo con insolita calma alla disgrazia che lo aveva colpito, Chen Yuanbin fu colto dall’urgenza di scrivere una storia. Trasferitosi per un periodo in un piccolo albergo, fu lì che elaborò La storia di Qiu Ju, con l’intenzione di scrivere un racconto breve narrato, in stile semplice e colloquiale, dalla prospettiva limitata di una donna di campagna, lasciando fuori tutto ciò che non pertenesse strettamente alla sua vicenda. In questo senso, ribadisce Chen, La storia di Qiu Ju si configura come una manifestazione del suo stato d’animo e una reazione al trauma di cui era stato vittima. Il lavoro fu pubblicato per la prima volta sulla rivista Zhongguo zuojia (Autori cinesi),³ e ricevette molti apprezzamenti, vincendo numerosi premi letterari.
Di fatto, se è vero che La storia di Qiu Ju nasce da un’esigenza insieme umana e artistica di Chen Yuanbin, è altrettanto, e forse più vero, affermare che si tratta di un lavoro scritto allo scopo ben preciso di portare alla luce le problematiche dell’amministrazione della giustizia nelle zone rurali della Cina, tenuto conto delle riforme politiche e legali che il governo cominciava a realizzare e a implementare alla fine degli anni Ottanta: un momento storico – quello immediatamente successivo ai fatti di piazza Tienanmen – in cui era necessario dare nuova credibilità al sistema e al PCC sia in un contesto di ricerca di consenso a livello nazionale che in ambito internazionale, dove, non da ultimo per ragioni di mercato, era necessario dare della Cina l’immagine di un paese giuridicamente sicuro per gli investitori stranieri, teso a darsi delle regole e a rispettarle. Proprio nel 1989, infatti, fu promulgato l’Administrative Litigation Law (ALL), salutato in un primo tempo come una pietra miliare della costruzione democratica e giuridica
del paese e rivelatosi in seguito largamente inefficace e inadeguato.⁴ Nella sostanza, dunque, non è estraneo al successo dell’opera il fatto che La storia di Qiu Ju si connoti come un dramma neorealista di argomento legale che si conclude con una sentenza almeno in apparenza a favore della protagonista e che sia stato promosso commercialmente grazie al sostegno dato al film di Zhang Yimou dall’apparato dirigente cinese.
E, davvero, fu soprattutto grazie al film di Zhang Yimou e al battage propagandistico che le autorità cinesi gli affiancarono, che il romanzo, e di conseguenza il suo autore, lasciarono una loro traccia nel panorama artistico-letterario di quel periodo. Lo dimostra il fatto che l’opera viene citata quasi esclusivamente all’interno della letteratura critica su Zhang Yimou⁵ o di quella sul cosiddetto neorealismo basato sui temi del sistema giudiziario, mentre è praticamente assente qualsiasi lettura critica del romanzo in sé, come pure un qualsiasi intervento sul contributo dato da Chen Yuanbin alla letteratura cinese⁶. All’indomani dell’uscita del film, inoltre, il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni Cinese emise una serie di buste commemorative recanti le foto di Gong Li, Zhang Yimou e dell’autore stesso, allo scopo di amplificare il successo ottenuto dalla filmografia cinese presso la più importante rassegna cinematografica dell’Occidente.
A testimoniare l’importanza e la preminenza del ruolo svolto dal film sull’opera letteraria sta il fatto che il titolo del lavoro di Zhang Yimou – Qiu Ju da guansi (Qiu Ju fa causa) – fu subito adottato dallo stesso Chen Yuanbin nelle ristampe successive del romanzo, in origine intitolato Wanjia susong (La famiglia Wan va il tribunale), titolo che, a causa del possibile gioco di parole dovuto al fatto che il carattere cinese con cui si scrive il cognome Wan può significare diecimila
, ovvero un’infinità
, può essere reso anche con un’infinità di azioni legali
, o con chiunque può intentare un’azione legale
. L’intuizione di Zhang Yimou e dello sceneggiatore con il quale ha collaborato in molte altre occasioni, lo scrittore Liu Heng,⁷ di modificare il titolo originale in Qiu Ju fa causa, infatti, non solo suona molto più colloquiale e meno burocratico, ma ha altresì il merito di focalizzare immediatamente l’attenzione sulla figura della protagonista che, per altro, nella prima redazione del romanzo si chiamava He Biqiu.⁸ È dunque evidente quanto il successo e lo stesso marketing del romanzo siano debitori all’opera cinematografica.
Tuttavia, come nota Kinkley, con