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Cinema, storia e società
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E-book252 pagine3 ore

Cinema, storia e società

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Info su questo ebook

Una serie di saggi apparentemente eterogenei, per argomento e per stile di scrittura, ma accomunati da una medesima metodologia di studio: l’analisi del cinema come mezzo per comprendere la cultura della società.
Il punto di partenza di ogni saggio è la considerazione che il cinema rappresenti il “visibile” della società e sia la testimonianza dei propri tempi. Una prospettiva storico-sociologica ormai assodata, tanto che nella contemporaneità le teorie del cinema si stanno muovendo su nuove e affascinanti strade.
Il cinema è stato l’occhio del Novecento e lo rimane tutt’ora, nonostante la sua tecnologia, la sua estetica, le sue modalità di distribuzione e il suo impatto siano radicalmente cambiati.
Se si intende il cinema come la creazione e la fruizione di prodotti narrativi audiovisivi, infatti, il suo ruolo è ancora centrale nella società, se non fondamentale. La società liquida dell’informazione digitale e multimediale ha come attori principali storytelling audiovisivi che veicolano il nostro pensiero e le nostre credenze.
LinguaItaliano
Data di uscita16 apr 2020
ISBN9788838249549
Cinema, storia e società

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    Anteprima del libro

    Cinema, storia e società - Paola Dalla Torre

    Paola Dalla Torre

    CINEMA, STORIA E SOCIETÀ

    «Studium» è una Rivista bimestrale

    Direttori emeriti: Vincenzo Cappelletti, Franco Casavola

    Direttore responsabile: Vincenzo Cappelletti

    Comitato di direzione: Francesco Bonini, Matteo Negro, Fabio Pierangeli

    Coordinatore sezione on-line di Storia: Francesco Bonini

    Coordinatori sezione on-line di Letteratura: Emilia Di Rocco, Giuseppe Leonelli, Fabio Pierangeli

    Coordinatori sezione on-line di Filosofia: Massimo Borghesi, Calogero Caltagirone, Matteo Negro

    Coordinamento collana ebook Biblioteca della Rivista «Studium»: Simone Bocchetta, Anna Augusta Aglitti

    Copyright © 2020 by Edizioni Studium – Roma

    ISBN 978-88-382-4954-9

    ISBN: 9788838249549

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    INTRODUZIONE

    L’AMERICA E LE SUE NUOVE PAURE: SI RINNOVA IL GENERE DELLA COSPIRAZIONE O DELLA PARANOIA

    Introduzione

    Il genere della cospirazione o della paranoia

    The Manchurian Candidate: il cortocircuito fra multinazionali e politica

    The Terminal: la terra delle possibilità e delle libertà si è trasformata in una prigione dorata

    Land of plenty: quando l’abbondanza riguarda ormai soltanto la paranoia e l’allucinazione

    VERGA E IL CINEMA: IL CASO DI CAVALLERIA RUSTICANA

    Verga e San Cinematografo: un rapporto complesso e contraddittorio

    Gli intellettuali italiani e il cinema nei primi del Novecento*

    Il caso di Cavalleria Rusticana*

    IL CINEMA ITALIANO E LA FAMIGLIA: LO SPECCHIO DI UNA CRISI

    Venezia 62: la gradita sorpresa di tre film italiani in concorso

    Tre film, tre differenti rappresentazioni, ma un tema comune: la crisi della famiglia

    Anni Novanta: una certa tendenza del cinema italiano

    L’ELEFANTE CINESE E L’AMERICA TRA DOCUMENTARIO E NOIR: FRAMMENTI DI PASSATO E DI PRESENTE AL SESSANTATREESIMO FESTIVAL DEL CINEMA DI VENEZIA

    Tra Cina, Italia ed America: un’edizione ricca di anteprime mondiali

    La Cina è vicina

    L’America tra documentario e noir: anatomia della crisi del sociale

    THE PASSION E THE DA VINCI CODE

    L’anti-cattolicesimo: l’ultimo pregiudizio accettabile nel mondo contemporaneo.

    Relativismo e tradizionalismo a confronto: il filone della New Age cinematografica.

    Prodotti di grande consumo culturale: necessari indicatori sociali.

    GESU’ DI NAZARETH E LA SETTIMA ARTE

    Il Cristo contemporaneo di Ermanno Olmi: ultimo esempio della rappresentazione cinematografica indiretta di Gesù

    La Settima arte e la rappresentazione diretta di Gesù

    La lettura teologica dei film cristologici

    APPUNTI DAL SESSANTAQUATTRESIMO FESTIVAL DI VENEZIA

    Vincitori e vinti: il terzo Leone della Cina

    L’America riflette sulla guerra: note dolenti dall’inferno iracheno

    Mentre il cinema italiano stenta, il dibattito infuria

    I due Leoni d’oro alla carriera: il cinema come stile personale

    IL CINEMA DI FANTASCIENZA CONTEMPORANEO E LE QUESTIONI BIOETICHE

    Il cinema e la bioetica: fecondi incontri all’interno di un panorama postmoderno

    La fantascienza: il genere per eccellenza della contemporaneità

    Alcuni esempi di film di fantascienza contemporanei: tra post-umano e manipolazione genetica

    IL CINEMA DEL SESSANTOTTO

    Il cinema europeo del sessantotto: saggistico, militante, politicizzato

    Il cinema americano del sessantotto: nuovi volti, nuove storie, nuovi miti

    Tirando le somme

    FESTIVAL DI CANNES 1959: LA NOUVELLE VAGUE ARRIVE!

    Cannes 1959: la N.V. e la nuova antropologia del mondo moderno

    Truffaut e Godard: l’anima esistenzialista

    Chabrol e Rohmer: l’anima spiritualista

    CATTOLICI E NEOREALISMO: UNA STORIA DA RISCRIVERE

    Una sviata interpretazione della storia

    Iniziative cattoliche a livello produttivo, distributivo, legislativo

    Apporto cattolico all’elaborazione critica del Neorealismo

    IL CINEMA POSTMODERNO E LA FANTASCIENZA: L’ESEMPIO DI AVATAR

    Benvenuti a Pandora, la nuova frontiera del cinema virtuale

    Un film pienamente postmoderno nell’estetica

    La fantascienza come genere etico della contemporaneità

    HUGO CABRET E THE ARTIST

    Il cinema al quadrato: quando il cinema diventa autoreferenziale

    The Artist: dopo Viale del tramonto e Cantando sotto la pioggia come il cinema racconta nuovamente il passaggio dal muto al sonoro

    Hugo Cabret: il cinema tridimensionale postmoderno omaggia il cinema-attrazione di George Méliès

    Il meta-cinema nella postmodernità: l’esaltazione del cinema come sogno e immaginario totalizzante

    IL CINEMA DI PASOLINI: DALL’UMANESIMO AL NICHILISMO

    Pasolini e il cinema: un corpus immenso

    Pasolini tra teoria, pratica e critica cinematografica

    La ricotta: un film manifesto

    BIBLIOTECA DELLA RIVISTA «STUDIUM» / 11.

    LETTERATURA E SPETTACOLO / 1.

    Paola Dalla Torre

    CINEMA, STORIA E SOCIETÀ

    INTRODUZIONE

    Il seguente volume raccoglie una serie di saggi da me scritti per la rivista scientifica «Studium» nel corso di una decina di anni. Sono saggi eterogenei, per argomento e per stile di scrittura, ma sono accomunati da una medesima metodologia di studio: l’analisi del cinema come mezzo per comprendere la cultura della società.

    Il punto di partenza di ogni saggio, infatti, è la considerazione che il cinema rappresenti il visibile della società e sia la testimonianza dei propri tempi [1] . Una prospettiva storico-sociologica ormai assodata, tanto che nella contemporaneità le teorie del cinema si stanno muovendo su nuove e affascinanti strade [2].

    Il cinema è stato l’occhio del Novecento [3] e lo rimane tutt’ora, nonostante la sua tecnologia, la sua estetica, le sue modalità di distribuzione e il suo impatto siano radicalmente cambiati [4].

    Se intendiamo il cinema come la creazione e la fruizione di prodotti narrativi audiovisivi, infatti, il suo ruolo è ancora centrale nella società, se non fondamentale. La società liquida [5] dell’informazione digitale e multimediale ha come attori principali storytelling audiovisivi che veicolano il nostro pensiero e le nostre credenze.

    Siamo immersi in racconti audiovisivi che diventano sempre più documentazione dei nostri tempi. Pensiamo per immagini, parliamo per immagini, costruiamo, dunque, il nostro mondo con le immagini. Ed esse sono la chiave di volta per comprendere le maree più evidenti e meno evidenti che muovono il nostro oceano socio-culturale.

    I saggi qui ripresentati, perciò, partono da questo presupposto ed utilizzano i film come strumenti di conoscenza, chiavi per accedere alla comprensione della realtà. Il cinema è una materia che si offre all’approccio multidisciplinare, è il crocevia di molteplici scienze che si incrociano in esso e attraverso il quale è possibile analizzarlo. Per questo, a nostro avviso, è un mondo che non smetterà mai di esistere e che sarà sempre fondamentale per comprendere noi stessi e la nostra storia.

    Oltre all’uniformità della metodologia, si possono individuare anche due direttrici principali su cui si muovono i singoli saggi. La prima riguarda l’attenzione al cinema contemporaneo, problematicamente chiamato postmoderno [6], in cui il genere della fantascienza ha assunto un ruolo fondamentale [7]. E in questo ambito l’idea di fondo che viene portata avanti da tutti gli scritti è che il cinema fantascientifico rappresenti l’unico genere etico nella produzione nichilista e relativista contemporanea [8]. Non a caso è al suo interno che si affrontano assiduamente le questioni bioetiche [9], a differenza di tutti gli altri generi contemporanei, ed è anche l’unico in cui ci si confronta con un realtà altra, con una dimensione cioè più spirituale del vivere (anche se spesso assume le vaghe atmosfere di una filosofia spiritualista New Age [10]).

    La fantascienza permette, inoltre, di tematizzare il grande problema che riguarda la nostra contemporaneità: il rapporto tra uomo e tecnologia [11]. Una tecnologia sempre più invasiva ma sempre più nascosta, che domina le nostre vita e da cui spesso finiamo per essere dominati. Il rapporto con la Tecnica è dominante già nella cultura novecentesca (e il cinema infondo è una di quelle nuove tecnologie che la società in quegli anni realizza), ma oggi è ancora più centrale e rappresenta una sfida che ci chiama in causa in maniera pressante.

    L’altra direttrice che muove i saggi si occupa invece di analizzare il rapporto tra cultura cattolica e cinema, declinandolo in diverse prospettive.

    Prima di tutto c’è l’analisi del cinema che si può definire religioso o spirituale, il quale, nel corso del tempo, ha subito una radicale trasformazione, legata al mutare del sentimento religioso della società [12]. Da un approccio che potremmo definire rispettoso e tradizionale rispetto alle figure e ai temi religiosi si è passati, piano piano, alla inautenticizzazione degli stessi attraverso una critica aspra e sempre più violenta. Fino all’attacco frontale e a una rilettura totalmente svincolata da ogni veridicità. Paradigmatica in questo senso la rappresentazione della figura di Cristo che dalla versione fedele dei film classici americani arriva alla rilettura in chiave secolarizzata degli autori europei degli anni sessanta, fino alla reinvenzione totale de L’ultima tentazione di Cristo ( The Last Temptation of Christ, 1988, M. Scorsese). In questo ambito vanno inseriti anche i saggi che tentano di rileggere la storia del cinema moderno europeo da un punto di vista etico, mostrando come le pellicole di quegli autori siano una chiara espressione del relativismo della società moderna che si va secolarizzando [13].

    La seconda prospettiva analizza il contributo che la cultura cattolica ha dato nel corso dei tempi alla produzione e distribuzione cinematografica, da una parte, e alla elaborazione critica del cinema, dall’altra. I cattolici fin dalle origini dimostrarono grande attenzione al mezzo cinematografico e si spesero attivamente per il suo sviluppo, come dimostrano le tante iniziative, di singoli laici cattolici come anche delle autorità ecclesiastiche, che si sono succedute nel corso dei tempi, a partire dalle origini del mezzo [14].

    Negli ultimi anni c’è stato un fiorire di studi su questo argomento, che hanno permesso la ridefinizione di quel rapporto e un’analisi tridimensionale e non semplicistica del tema [15]. Un percorso che ha permesso di vincere la serie di luoghi comuni che si avevano sulla relazione tra cattolici e cinema e che è destinata anche a conoscere nuovi sviluppi dal momento che è ormai possibile consultare nell’Archivio Vaticano tutti i documenti del Papato di Pio XII, che potranno rivelare ulteriori aspetti inediti.

    Vorrei ringraziare la casa editrice Studium per la fiducia che mi ha dato in questi anni e per avermi permesso di sviluppare un personale discorso di studi tramite le pagine della sua rivista e dei suoi libri e con cui spero di continuare questo proficuo cammino.

    Naturalmente il mio punto di riferimento rimane il mio Professore Claudio Siniscalchi, da cui vorrei poter ereditare la passione, il coraggio e la libertà di pensiero.

    Un ringraziamento anche al Professor Matthew Fforde: le sue conversazioni mi hanno permesso e mi permettono di chiarire e a volte scoprire sfumature sempre nuove e inedite.

    Grazie alla Università LUMSA che ha puntato su di me e mi ha dato l’opportunità di iniziare un nuovo entusiasmante cammino insieme.

    Il mio pensiero, infine, non può non andare ai miei genitori e soprattutto a mia sorella Giovanna: anche se ormai non è più con noi, per me è sempre presente, in ogni istante.

    Senza di te il mio sorriso non potrà mai essere lo stesso di prima, sorella mia. Spero di farti orgogliosa. Proteggici dall’alto.

    P.D.T.


    [1] È Pierre Sorlin ad utilizzare il termine di visibile, anche se lo storico francese mette in guardia l’analista nei confronti di un approccio superficiale al cinema come specchio perfetto della realtà, perché il cinema è pur sempre uno sguardo particolare sul mondo, un punto di vista e la sua è, dunque, una documentazione distorta che va analizzata conoscendone il linguaggio e gli artifici retorici. Cfr. P. Sorlin, L’immagine e l’evento: l’usa storico delle fonti audiovisive, Paravia, Torino 1999.

    [2] Sono state individuate tre nuove direzioni nelle teorie contemporanee sul cinema: verso la filosofia (che si centra sul concetto di esperienza); verso le scienze sperimentali (che prende in esame l’organismo); verso la mediologia (che studia il dispositivo), Cfr. A. D’Aloia, R. Eugeni (a cura di), Teorie del cinema. Il dibattito contemporaneo, Raffaello Cortina Editore, Milano 2017.

    [3] Cfr. F. Casetti, L’occhio del Novecento. Cinema, esperienza, modernità, Studi Bompiani, Milano 2005.

    [4] Cfr. F. Casetti, La galassia Lumière. Sette parole per il cinema che viene, Bompiani, Milano 2015.

    [5] Il concetto di liquidità come elemento portante della nostra contemporaneità è del sociologo Zygmunt Bauman, con il quale segnala il passaggio dallo stato solido della modernità, dove tutto era fisso e stabile, a quello liquido, appunto, della postmodernità, segnato dalla volatilità e dalla mancanza di ogni certezza. Cfr. Z. Bauman, Modernità liquida, Editori Laterza, Roma-Bari 2011.

    [6] Sul concetto generale di postmoderno è stato scritto tutto e il contrario di tutto. Secondo alcuni è una frattura radicale rispetto al moderno, per altri è semplicemente una continuazione della modernità, per altri ancora non è mai esistito. C’è chi distingue anche tra il termine postmoderno e postmodernismo, che designerebbero realtà differenti. Quello che è certo, in questa marea di studi, è che certamente le società occidentali sono state investite, dagli anni sessanta in poi, da processi di cambiamento economico, tecnologico, filosofico, antropologico, che hanno modificato la nostra realtà. Come per il concetto più ampio di postmoderno, così anche per il campo cinematografico, molte sono state le opinioni e le interpretazioni. Un’utile ed esaustiva ricognizione su questo quadro si può avere da due tesi in particolare: V. Pravadelli, Dal classico al postmoderno al global. Teorie e analisi delle forme filmiche, Marsilio, Venezia 2019; L. Malavasi, Postmoderno e cinema. Nuove prospettive di analisi, Carocci, Roma 2017.

    [7] Sulla fantascienza cinematografica ricordiamo: G. King, Science fiction cinema: from outerspace to cyberspace, Wallflower, New York 2000; i dieci volumi scritti da C. Mongini, G. MonginiI, Storia del cinema di fantascienza. Dalle origini al 1999, Fanucci, Roma 2001; M. SPANU, Spazio, Lindau, Torino 2002; R. Chiavini, G.F. Pizzo, M. Tetro, Il grande cinema di fantascienza. Vol 1: da «2001» al 2001, Gremese Editore, Roma 2001; V. Sobchack, Spazio e tempo nel cinema di fantascienza. Filosofia di un genere hollywoodiano, Bononia University Press 2002; M. Hanson, Il cinema di fantascienza nell’era digitale: il futuro imperfetto, Atlante, Bologna 2005; L. Bandilari, E. Terrono, Nell’occhio, nel cielo. Teoria e storia del cinema di fantascienza, Lindau, Torino 2008; S. Sanders, The Philosophy of Science Fiction Film, University Press of Kentucky 2009; L. Ginatta, Il futuro è già passato: la fantascienza da Blade Runner a Matrix, Le Mani, Genova 2009; R. Menarini, Cinema e fantascienza, ArchetipoLibri, Bologna 2012; R. Chiavini, G. F. Pizzo, M. Tetro, Guida al cinema di fantascienza. Storia, protagonisti, personaggi, curiosità, Odoya, Bologna 2014; E. Martini, Pecore elettriche: la terra vista dal cinema, Il Castoro, Milano 2015; J. Navarro (a cura di), Distopia y cine. Futuro(s) imperfecto(s), Donostia Kultura, San Sebastian 2017; A. Santos, Tiempos de ninguna edad, Dystopía y cine, Cátedra, Madrid 2019

    [8] È un concetto che porto avanti nei libri: P. Dalla Torre (a cura di), Cinema contemporaneo e questioni bioetiche, Studium, Roma 2010; Cfr. P. Dalla Torre, Sognando il futuro, Rubbettino, Soveria Manelli (CZ) 2012

    [9] Sul rapporto tra cinema e bioetica si guardi: P. Cattorini, CinEtica, Maggioli Editore, Roma 2017; A. Maria Cosentino, Bioetica e cinema a confronto, IF Press, Roma 2017; P. Cattorini, Bioetica e cinema. Racconti di malattia e dilemmi morali, Franco Angeli, Milano 2012; F. Baccarini, Tecnoetica e cinematografia. Un percorso di riflessione sulle tecnologie rappresentate sul grande schermo, Edizioni Univ. Romane, Roma 2012; F. Baccarini, La tecnoetica nel cinema. Bioetica del futuro, Palombi Editore, Roma 2009; P. Dalla Torre (a cura di), Cinema contemporaneo e questioni bioetiche, op. cit.

    [10] Cfr. C. Siniscalchi, Il Dio della California. La New Age cinematografica, Ente dello Spettacolo, Roma 1998 e P. Dalla Torre, La fantascienza e il mistero: viaggi alla ricerca di Dio e della morale perduta, in AA.VV., Parole e mistero. La riflessione sull’ignoto nella modernità letteraria e artistica, Metauro, Pesaro 2014.

    [11] Sul rapporto tecnologia-umanità ricordiamo: M. Nacci, Pensare la tecnica. Un secolo di incomprensioni, Laterza, Roma-Bari 2000; J. Ortega Y Gasset, Meditazione sulla tecnica e altri saggi su scienza e filosofia, Mimesis, Milano 2010; U. Galimberti, L’uomo nell’età della tecnica, AlboVersorio, Milano 2011; J. M. Esquirol, Los filósofos contemporáneos y la tècnica. De Ortega a Sloterdijk, Gedisa Editorial, Barcellona 2011; C. Resta, Nichilismo, tecnica, mondializzazione. Saggi su Schmitt, Junger, Heidegger e Deridda, Mimesis, Milano 2013; U. Galimberti, Psiche e techne, Feltrinelli, Milano 2016.

    [12] Tesi portata avanti nei testi: P. Dalla Torre, Giovanna D’Arco sullo schermo, Studium, Roma 2004 e P. Dalla Torre, C. Siniscalchi, Gesù di Nazareth nella settima arte, Studium, Roma 2017.

    [13] Un argomento portato avanti nel testo: P. Dalla Torre, C. Siniscalchi, L’ultima ondata. Il 68 e il cinema europeo, Studium, Roma 2013.

    [14] Interessante, ad esempio, il ruolo di un personaggio centrale della cultura cattolica italiana del Novecento, il Conte Giuseppe Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, che già negli anni Trenta portava avanti iniziative d’avanguardia nello studio, analisi, promozione del cinema. Cfr. P. Dalla Torre, L’illustrazione vaticana e la sua pagina cinematografica: l’approccio dei cattolici al cinema negli anni trenta, in Perspektywy Kultury, vol. 20, p. 9-35, 2018; P. Dalla Torre, Cattolici e Cinema negli anni Trenta: il caso de L'Illustrazione Vaticana, in Sociologia, vol. Supplemento n. 3, p. 21-28.

    [15] Tra i tanti, si possono consultare i seguenti testi: M. F. Piredda, Film & Mission. Per una storia del cinema missionario, Ente dello spettacolo, Roma 2005; E. Mosconi, La Chiesa Cattolica e il cinema, in O. Caldiron (a cura di), Storia del cinema italiano 1934-1939, Marsilio, Venezia 2006, pp.77-84; R. Eugeni, D. E. Viganò (a cura di), Attraverso lo schermo. Cinema e cultura cattolica in Italia, 3 voll., Ente dello Spettacolo, Roma 2006; E. Mosconi (a cura di), Nero su bianco. Le politiche per il cinema negli ottant’anni della «Rivista del cinematografo», Ente dello Spettacolo, Roma 2008.

    L’AMERICA E LE SUE NUOVE PAURE: SI RINNOVA IL GENERE DELLA COSPIRAZIONE O DELLA PARANOIA

    Riflessione sui film americani presentati al 61mo Festival di Venezia

    Introduzione

    La 61ma edizione del Festival del cinema di Venezia ha messo in luce, fra i tanti altri argomenti proposti dai film presentati in concorso e non, una tendenza che sembra caratterizzare il cinema americano contemporaneo, quest’anno rappresentato con tanti titoli, e rispettivi divi, alla rassegna

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