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Il Viaggio Mistico (Risalat al-Anwar): Manuale Sufi sul Ritiro e la Contemplazione
Il Viaggio Mistico (Risalat al-Anwar): Manuale Sufi sul Ritiro e la Contemplazione
Il Viaggio Mistico (Risalat al-Anwar): Manuale Sufi sul Ritiro e la Contemplazione
E-book91 pagine1 ora

Il Viaggio Mistico (Risalat al-Anwar): Manuale Sufi sul Ritiro e la Contemplazione

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Info su questo ebook

Quella presentata in questo libro è la prima traduzione in lingua italiana del Risalat al-anwar fima yumnah al-khalwa min al-asrar (“Trattato sulle Luci nei Segreti Affidate a Colui che Intraprende il Ritiro”), di Muhyî-d-Dîn Ibn 'Arabî (Murcia 1165 – Damasco 1240) composto originariamente nel 1204/1205 a Konia, in Turchia, e ivi conservato.

Questo trattato, il quale contiene misteri divini, è una illuminante guida per i viaggiatori e i ricercatori di verità e visione. Coloro i quali desiderano diventare intimi di Dio, e che si aggirano nel giardino alla ricerca dei boccioli di rosa della conoscenza interiore, dovrebbero leggere questo libro ed imparare ad “essere”. Dato che l'autore di questo lavoro è Ibn 'Arabi, chiunque sfogli le pagine di questo libro si troverà a conversare direttamente con lui.
In esso Ibn 'Arabi descrive l'ascensione mistica in termini di una progressione costante attraverso i livelli di esistenza e conoscenza, fino al massimo grado di perfezione umana, inquadrandola come un viaggio mistico verso il Signore della Potenza (rabb al-'izza), che è al di là di ogni qualificazione, e quindi un ritorno al mondo delle creature dotate della conoscenza della propria vera realtà.
LinguaItaliano
Data di uscita8 mar 2019
ISBN9788832534948
Il Viaggio Mistico (Risalat al-Anwar): Manuale Sufi sul Ritiro e la Contemplazione

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    Anteprima del libro

    Il Viaggio Mistico (Risalat al-Anwar) - Muhyî-d-Dîn Ibn Arabî

    Prefazione del Traduttore

    Quella presentata in questo libro è la prima traduzione in lingua italiana del Risalat al-anwar fima yumnah al-khalwa min al-asrar (Trattato sulle Luci nei Segreti Affidate a Colui che Intraprende il Ritiro), di Muḥyiddin Ibn 'Arabi (Murcia 1165 – Damasco 1240) composto originariamente nel 1204/1205 a Konia, in Turchia, e ivi conservato. Ne esistono oggi circa una settantina di copie manoscritte sparse nelle biblioteche del mondo, sotto questo titolo o varianti come Il Libro del Viaggio nella Realtà e Il Libro del Ritiro. Sono state pubblicate due edizioni in arabo: Cairo, 1914, e Hyderabad, 1948. La prima traduzione in lingua inglese è stata pubblicata nel 1981 con il titolo Journey to the Lord of Power (Inner Traditions International) a cura dell'ordine sufi Halveti-Jerrahi negli Stati Uniti d'America. Esiste anche una traduzione italiana di ampi estratti, a sua volta ispirata alla traduzione in lingua francese di Othman Laiba e di Roger Maridort, pubblicata nel 1967 sulla Rivista di Studi Tradizionali n° 82-83. La presente opera è principalmente ispirata dalla traduzione inglese del 1981 ad opera di Terri Harris il quale a sua volta si è basato su alcuni manoscritti in lingua araba e, in particolar modo, su una versione pubblicata a Damasco nel 1929, la quale era in realtà un commentario al testo di Ibn 'Arabi ( al-Asfar ʻan risalat al-anwar : fīma yatajalla li-ahl al-dhikr min al-asrar ). Il commentario è stato scritto da Abdul Karim Jili (1365-1408) con il titolo di Svelamento del 'Trattato sui Segreti Rivelati al popolo dello Dhikr'. Esistono poche informazioni su questa versione, non ha data, e le fonti bibliografiche citano due soli manoscritti ancora in esistenza. La versione araba esiste anche sotto il titolo alternativo di Shar ul-khalwat il-mutlaq (Spiegazione del Ritiro Assoluto). Abdul Karim Jili è stato un mistico e Sufi persiano, nato nel 1365 in quello che oggi è l'Iraq, scrisse più di venti libri, dei quali L'Uomo Perfetto ( Kitab al-Insan al Kamil ) è il più conosciuto; È stato uno dei massimi esponenti ed uno dei principali sistematizzatori del lavoro di Ibn 'Arabi. Era inoltre discendente del santo Sufi Abdul Qadir Jilani, il fondatore dell'ordine dei dervisci Qadiriyya . La presente traduzione italiana contiene anche la prima traduzione in questa lingua di una selezione dei preziosi commenti di Abdul Karim Jili.

    La versione inglese a cura dell'ordine sufi Halveti-Jerrahi contiene anche una introduzione di Shaykh Muzaffer Ozak al-Jerrahi al-Halveti ed una breve descrizione della vita di Ibn 'Arabi a cura di Shaykh Tosun Bayrak Efendi al-Jerrahi al-Halveti, entrambe presentate in italiano all'inizio di questo libro. Muzaffer Ozak (1916-1985) è stato il 19° shaykh dell'ordine sufi Halveti-Jerrahi, ordine fondato dal santo Sufi Noureddin al Jerrahi (1678-1721); è nato, vissuto e morto ad Istanbul, pur avendo viaggiato molto, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti, dove si adoperò per la divulgazione del sufismo. È sepolto, insieme al fondatore del suo ordine, nel mausoleo di Noureddin al Jerrahi ad Istanbul. Tosun Bayrak (1926-2018) è stato uno dei discepoli di Muzaffer Ozak e suo successore per l'ordine sufi Halveti-Jerrahi in Nord America. Anch'egli nato ad Istanbul, dove conobbe Muzaffer Ozak, è stato un artista e docente di storia dell'arte, nonché autore e traduttore di dozzine di libri sulla spiritualità islamica, ed in particolare dei testi di Ibn 'Arabi. Una delle sue opere più note è Ibn 'Arabi: The Tree of Being (Shajarat al-Kawn).

    la ilaha illa'llah

    Introduzione

    di

    Sheikh Muzaffer Ozak al-Jerrahi

    Questo trattato, il quale contiene misteri divini, è una illuminante guida per i viaggiatori e i ricercatori di verità e visione. Coloro i quali desiderano diventare intimi di Dio, e che si aggirano nel giardino alla ricerca dei boccioli di rosa della conoscenza interiore, dovrebbero leggere questo libro ed imparare ad essere. Dato che l'autore di questo lavoro è Ibn 'Arabi, chiunque sfogli le pagine di questo libro si troverà a conversare direttamente con lui.

    La miracolosa influenza spirituale di questo santo, nell'Est come nell'Ovest, è brillantemente chiara. Egli ha insegnato all'umanita la tawhid , l'Unità, e continuerà ad illuminarla fino al Giorno dellUltimo Giudizio. I suoi insegnamenti sulle meraviglie della Creazione la sua conoscenza spirituale – espressi in lavori come al-Futuhat al-Makkiyya (Le rivelazioni meccane), Fusus al-hikam (La sapienza dei profeti), e molti altri, che si assommano a più di 500 trattati – testimoniano la sua importanza.

    Egli ebbe tanti nemici quante furono le persone che lo amarono, bigotti che come pipistrelli furono abbagliati dalla luce del santo. Alcuni uomini diventano nemici di coloro che non conoscono, che non possono conoscere, e non possono comprendere. Perfino coloro che lo nominarono al-shaykh al-akbar (Il più grande dei Maestri) erano tra coloro che non lo comprendevano. Alcuni di essi arrivarono perfino ad odiarlo. Il santo non solo perdonò queste persone ma dichiarò anche che avrebbe interceduto per loro nel Giorno del Giudizio, in quanto aveva pietà di loro e della loro incapacità di comprenderlo. Di certo, proprio come il gioielliere conosce il valore dell'oro, il saggio conosce il valore della conoscenza, e l'Uomo Perfetto che Tutto Conosce non può che perdonare la povertà degli ignoranti. Questa compassione del santo è una prova sufficiente della sua perfezione.

    Un giorno, uno degli oppositori di Ibn 'Arabi si ammalò. Lo shaykh si recò a visitarlo. Bussò alla porta ed annunciò alla moglie che era venuto a prestare i suoi omaggi. La moglie portò il messaggio e, ritornata, disse allo shaykh che suo marito non voleva vederlo, e che il posto giusto per lui non era in quella casa ma in una chiesa. Lo shaykh ringraziò la donna e le disse che un uomo buono come suo marito non lo avrebbe certamente mandato in un brutto posto. Quindi dopo aver pregato per la salute e il benessere dell'uomo malato, lo shaykh partì per la chiesa. Al suo arrivo si tolse le scarpe, entrò con il massimo rispetto e silenziosamente si andò a sedere in un angolo. Il prete si trovava nel bel mezzo di un sermone, al quale Ibn 'Arabi prestò la più grande attenzione. Durante il sermone lo shaykh sentì che il sacerdote aveva calunniato Gesù attribuendo a lui l'affermazione che era il figlio di Dio. Lo shaykh si alzò e cortesemente obiettò a questa affermazione. O venerabile prete, cominciò, Gesù santo non ha detto questo. Al contrario, predisse la buone notizia dell'arrivo del profeta Ahmad (Muhammad, la pace e le benedizioni siano su di lui) . Il

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