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Un uomo di nome Vincent
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Un uomo di nome Vincent
E-book152 pagine1 ora

Un uomo di nome Vincent

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Info su questo ebook

Un uomo di nome Vincent è un romanzo che prende ispirazione da una storia reale.

La vita è la vera protagonista: intrecci amorosi, sconfitte, rivincite si alternano nella storia dei due protagonisti, Vincent e Eleonora, questi ultimi diversi,complicati, passionali, come il giorno e la notte ma indissolubili. La scrittrice Lally Masia ha inserito anche delle note biografiche che si amalgamano nei vari spaccati di vita dei due amanti realizzando una trama avvincente ed emozionante fino all’ultima parola.
LinguaItaliano
Data di uscita15 gen 2020
ISBN9788831655613
Un uomo di nome Vincent

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    Un uomo di nome Vincent - Lally Masia

    Indice

    1. CAM­BIA­RE VI­TA

    2. L’ IN­CON­TRO

    3. LA VE­RI­TA’

    4. IL TI­MO­RE DEL­LA EX COM­PA­GNA

    5. IL RI­TOR­NO

    6. L’AMA­RA SCO­PER­TA

    7. I RI­COR­DI

    8. CAM­BIA­RE IDEN­TI­TÀ

    9. L’IRA DI VIN­CENT

    10. IL RI­CON­GIUN­GI­MEN­TO

    11. LA SFI­DA DI ELEO­NO­RA

    12. IL DO­LO­RE

    13. LA PRE­SA DI CO­SCIEN­ZA

    14. LE BUGIE DI VINCENT

    15. I NO­MI­GNO­LI

    16. LE DON­NE DI VIN­CENT

    17. IL DIA­RIO

    18. LA GRAN­DE PER­DI­TA

    19. LA SOF­FIT­TA DEI RI­COR­DI

    20. IL SO­GNO

    21. L’IN­CEN­DIO

    22. LA RI­VIN­CI­TA

    23. LA SOR­PRE­SA

    24. L’ AL­TA­LE­NA

    25. L’ADO­RA­BI­LE CUC­CIO­LO

    26. IL TEM­PO DEL­LE DE­CI­SIO­NI

    27. IL GAB­BIA­NO

    Rin­gra­zia­men­ti

    UN UO­MO DI NO­ME

    VIN­CENT

    LAL­LY MA­SIA

    RO­MAN­ZO

    Al­la mia ami­ca Lal­ly

    L’ar­ti­sta del cuo­re

    Con la mia de­for­ma­zio­ne pro­fes­sio­na­le non so­no mai sta­ta at­trat­ta dai ro­man­zi poi­chè li ho sem­pre tro­va­ti no­io­si e spes­so non rea­li­sti­ci. Quan­do mi è sta­to chie­sto di leg­ge­re que­sto, ho im­me­dia­ta­men­te pen­sa­to fos­se uno dei tan­ti ro­man­zi che rac­con­ta­no tan­te bel­le sto­riel­le, che ti por­ti in va­can­za e do­ve non ar­ri­vi mai al­la fi­ne del li­bro, in­ve­ce mi so­no ri­tro­va­ta do­po il 1^ ca­pi­to­lo ad es­se­re av­vol­ta com­ple­ta­men­te dal­la tra­ma, qua­si co­me se lo stes­si vi­ven­do in pri­ma per­so­na. Di­co que­sto per­chè lo spac­ca­to di vi­ta che vie­ne rac­con­ta­to in mo­do flui­do ed ac­cat­ti­van­te dal­la scrit­tri­ce, è quel­lo che al­me­no una vol­ta nel­la vi­ta tut­ti noi ci sia­mo ri­tro­va­ti a vi­ve­re, in un mon­do do­ve i so­cial e la tec­no­lo­gia la fan­no da pa­dro­na, e do­ve i sen­ti­men­ti ve­ri ven­go­no ca­muf­fa­ti ed an­neb­bia­ti da ciò che ap­pa­re dai so­cial e do­ve l’ap­pa­ri­re spes­so di­ven­ta più im­por­tan­te dell’es­se­re. Le bel­lis­si­me fo­to all’in­ter­no del li­bro scat­ta­te dal­la scrit­tri­ce nei suoi nu­me­ro­si spo­sta­men­ti nel mon­do, di­ven­ta­no par­te in­te­gran­te del viag­gio in­te­rio­re che ognu­no di noi an­drà ad in­tra­pren­de­re nel­la let­tu­ra.

    Buon viag­gio

    Pre­fa­zio­ne di

    Cri­sti­na Tas­si­na­ri

    Gior­na­li­sta con­dut­tri­ce Rai

    CAM­BIA­RE VI­TA

    1.

    Eleo­no­ra non si era mai sen­ti­ta co­sì… Ave­va lo sto­ma­co con den­tro mil­le far­fal­le che vo­la­va­no! Una sen­sa­zio­ne in­cre­di­bi­le. Lui ave­va vo­lu­to ba­ciar­la no­no­stan­te il suo ri­fiu­to. Ini­zial­men­te le era­no sa­li­te le la­cri­me agli oc­chi, non riu­sci­va a con­te­ne­re la rab­bia. Poi in­ve­ce sen­sa­zio­ni for­ti in­va­de­va­no il suo cor­po e la re­pul­sio­ne si sta­va tra­sfor­man­do in de­si­de­rio: quel ba­cio in ve­ri­tà avreb­be vo­lu­to pro­lun­gar­lo all’in­fi­ni­to. Mai nes­sun uo­mo le ave­va re­ga­la­to si­mi­li emo­zio­ni, nep­pu­re quel­li che fi­no a quel mo­men­to ave­va con­si­de­ra­to gli amo­ri del­la sua vi­ta. Su­bi­to com­pre­se ciò che sta­va ac­ca­den­do. For­se per la pri­ma vol­ta si sta­va in­na­mo­ran­do. Lei, non più un’ado­le­scen­te, ma una don­na, sta­va per ri­vi­ve­re sen­ti­men­ti che pen­sa­va or­mai ri­po­sti nei cas­set­ti del­la sua vi­ta pas­sa­ta.

    Tut­to era ini­zia­to due an­ni pri­ma quan­do leg­gen­do un mes­sag­gio su Fa­ce­book, do­ve rac­con­ta­va la pro­pria va­can­za ad una sua ami­ca, si re­se con­to che non era lei a ri­spon­de­re ma ben­sì Vin­cent. Da tan­to tem­po lui la sta­va se­guen­do sui so­cial per rien­tra­re nel­le sue ami­ci­zie e per con­qui­sta­re un ap­pun­ta­men­to. Vin­cent, quel no­me co­sì in­tri­gan­te, le do­ve­va far ca­pi­re qual­che co­sa, ma si sa, l’amo­re ren­de le per­so­ne cie­che. Lui era un uo­mo di mon­do, in­tel­li­gen­te, scal­tro, pa­dro­ne di se stes­so, bril­lan­te, ar­ro­gan­te, sim­pa­ti­co, ego­cen­tri­co, bur­be­ro, am­ma­lian­te, spre­giu­di­ca­to, sen­si­bi­le, ci­ni­co, dol­ce, slea­le, egoi­sta, col­to. Un uo­mo che pos­sie­de tut­to e il con­tra­rio di tut­to os­sia un com­pa­gno che tut­te le don­ne vor­reb­be­ro al lo­ro fian­co. Lui era ca­pa­ce di col­ma­re le man­can­ze fem­mi­ni­li ed ave­va un in­tui­to al di so­pra del nor­ma­le. La don­na la co­no­sce­va co­sì pro­fon­da­men­te tan­to da in­ter­cet­tar­ne fra­gi­li­tà e for­ze. Vin­cent ar­ri­va­va sem­pre nel mo­men­to e nel po­sto giu­sti. Era uno stu­pen­do e spre­giu­di­ca­to uo­mo pron­to a col­ma­re qual­sia­si de­bo­lez­za. Sce­glie­va le pro­prie don­ne os­ser­van­do­le sui so­cial. Ini­zia­va ad in­te­ra­gi­re con lo­ro di­ven­tan­do­ne il pri­mo com­pli­ce e tes­sen­do la ra­gna­te­la che lo avreb­be por­ta­to a lo­ro, con­qui­stan­do­le. Si, per­chè per lui, la fi­gu­ra fem­mi­ni­le è una con­ti­nua sfi­da: il suo de­si­de­rio è pos­se­de­re una don­na e poi un’al­tra e un’al­tra an­co­ra al­tri­men­ti la no­ia ri­schie­reb­be di so­praf­far­lo e que­sto Vin­cent non lo vuo­le!

    Tal­men­te scal­tro rie­sce a tes­se­re gra­zie a lo­ro im­por­tan­ti re­ti di re­la­zio­ni ca­pa­ci di in­se­rir­lo sem­pre nei po­sti giu­sti. Eleo­no­ra in­cro­cia nel­la sua vi­ta pro­prio lui. Lei, la pas­sio­na­le e la sen­si­bi­le; lei la bat­ta­glie­ra, l’ in­di­pen­den­te, la pa­dro­na di se stes­sa è con­vin­ta di aver vis­su­to tan­ti an­ni di vi­ta per­fet­ta: sem­pre di­spo­ni­bi­le ver­so tut­ti; pron­ta a do­na­re sen­za chie­de­re mai nul­la in cam­bio; mo­glie esem­pla­re per ven­ti­set­te an­ni e ma­dre pro­tet­ti­va; gran­de la­vo­ra­tri­ce fo­ca­liz­za­ta sul­la ca­sa e sul­la fa­mi­glia. Ma si sa la vi­ta al­le vol­te può tra­ma­re e par­lar­ti di­cen­do­ti che c’è qual­che co­sa che non va.

    La per­fe­zio­ne vis­su­ta fi­no a quel mo­men­to sva­ni­sce in un sem­pli­ce bat­ti­to di ci­glia. In una gior­na­ta che sem­bra­va ini­zia­ta co­me tut­te le al­tre Eleo­no­ra si sen­te ma­le e vie­ne ri­co­ve­ra­ta d’ur­gen­za. Do­po di­ver­si con­trol­li un me­di­co en­tra nel­la sua ca­me­ra di ospe­da­le per in­for­mar­la del suo qua­dro cli­ni­co e pri­ma di la­sciar­la tor­na­re a ca­sa di­ven­ta il suo psi­co­lo­go di vi­ta. Il dot­to­re ca­pi­sce che Eleo­no­ra ha bi­so­gno non so­lo di cu­re fi­si­che. La sua psi­che è fra­gi­le ed ha ne­ces­si­tà di es­se­re nu­tri­ta o me­glio Eleo­no­ra ave­va as­so­lu­ta­men­te bi­so­gno di pen­sa­re a se stes­sa al­me­no per una vol­ta e non agli al­tri. Per an­ni si era con­cen­tra­ta sul­la fa­mi­glia, sul la­vo­ro, tra­scu­ran­do an­che il suo aspet­to fi­si­co, che era an­co­ra quel­lo di una ra­gaz­za mol­to ca­ri­na. Eleo­no­ra ave­va due oc­chi bel­lis­si­mi di un az­zur­ro cie­lo ma ve­la­ti dal­la ma­lin­co­nia. In po­chi gior­ni ca­pì che do­ve­va cam­bia­re. Gli er­ro­ri di una vi­ta le si pre­sen­ta­ro­no da­van­ti più ni­ti­di che mai. Era sta­ta una ma­dre trop­po ap­pren­si­va, una mo­glie sem­pre ac­con­di­scen­den­te e tan­to al­tro...... Ma no­no­stan­te que­sto suo ma­les­se­re la quo­ti­dia­ni­tà do­ve­va an­da­re avan­ti ma Eleo­no­ra era di­ver­sa. Fi­no a quan­do Vin­cent in una gior­na­ta del­le tan­te or­mai gri­gie e spen­te ini­zia a man­dar­le mes­sag­gi gior­no e not­te e lei pen­sa ad un paz­zo. Ha co­mun­que il de­si­de­rio di sco­pri­re di più e guar­dan­do le fo­to del suo pro­fi­lo non è ve­ra­men­te il suo ti­po an­zi pen­sa che sia an­che piut­to­sto brut­ti­no. Ma Eleo­no­ra ha bi­so­gno di con­fron­tar­si e de­ci­de di par­lar­ne con la sua più ca­ra ami­ca che con­fer­ma la sua opi­nio­ne di un per­so­nag­gio un po’ fol­le ed an­che este­ti­ca­men­te non gra­de­vo­le. Ma Vin­cent è un ot­ti­mo cac­cia­to­re e com­pren­de che Eleo­no­ra sta ini­zian­do a cam­bia­re la pro­pria vi­ta tan­to da po­ter­la scon­vol­ge­re e rie­sce ad in­ter­pre­ta­re i suoi de­si­de­ri os­sia quel­lo che cer­ca e vuo­le. L’ at­teg­gia­men­to di Vin­cent ac­cre­sce in lei la sua cu­rio­si­tà. Lui è sem­pre at­ten­to e pre­sen­te sia il gior­no sia la not­te. Le chie­de sem­pre co­me sta. Fi­nal­men­te una per­so­na che pen­sa­va a lei e sep­pur vir­tual­men­te la sen­ti­va più vi­ci­na di al­tri e que­sto ac­cel­le­ró la de­ci­sio­ne di Eleo­no­ra di chiu­de­re una pa­ren­te­si del­la sua vi­ta che sin trop­po si era pro­trat­ta. Il pri­mo fu il suo ma­tri­mo­nio e la de­ci­sio­ne di es­se­re una ma­dre me­no sof­fe­ren­te. Vin­cent co­me un dit­ta­to­re si im­po­ne co­sì nel­le sue gior­na­te e nel­la sua vi­ta e per ot­to me­si lo fa so­lo at­tra­ver­so i so­cial net­work. Eleo­no­ra si ri­tro­va a vi­ve­re con lui nel­la so­la di­men­sio­ne me­dia­ti­ca e la scon­vol­ge. Di­ven­ta la sua os­ses­sio­ne. So­lo lui rie­sce a com­pren­der­la co­me mai nes­su­no era riu­sci­to. La por­ta per­si­no al pia­ce­re ses­sua­le no­no­stan­te la man­can­za di con­tat­to fi­si­co e la pie­ga al­le sue vo­lon­tà.

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