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Otto doti per otto profili eBook: strategie per una leadership efficace
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E-book313 pagine2 ore

Otto doti per otto profili eBook: strategie per una leadership efficace

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Info su questo ebook

Questo lavoro vuole essere una guida concreta e pratica rivolta a coloro che per ruolo o per esigenza aziendale, si trovano a dover gestire risorse che spesso non dipendono gerarchicamente da loro. L'obiettivo di questo testo è quello di favorire l'allineamento tra i Capi-Leader-Coach, i Collaboratori e l'Organizzazione Aziendale, nel rispetto delle specifiche caratteristiche degli Individui, valorizzando il loro talento.  
Lo studio è diviso in due parti e offre al lettore due chiavi: la prima si basa sulla secolare cultura occidentale, l’altra si fonda sulla millenaria filosofia cinese. I due approcci, integrati armoniosamente creano uno strumento non convenzionale e sorprendente per il Manager ed il Leader curioso ed esigente!
LinguaItaliano
Data di uscita3 apr 2020
ISBN9788835803904
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    Otto doti per otto profili eBook - Katerina Kratka, Roberto Morandi

    Katerina Kratka, Roberto Morandi

    Otto doti per otto profili eBook

    UUID: f47b73e8-b261-44f7-9136-9c363932670d

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    SOMMARIO

    PREFAZIONE

    parte prima

    1. INTRODUZIONE

    2. ​IL MODELLO IDEALE DEL LEADER VISTO COME CAPO, COACH E PEOPLE MANAGER

    3. LEADER SI NASCE O SI DIVENTA?

    4. IL COMPORTAMENTO DEL LEADER

    5. MOTIVAZIONE, LEADERSHIP E CAMBIAMENTO

    6. LIVELLI LOGICI

    7. COMUNICARE DA LEADER

    8. LEADERSHIP E PERSUASIONE

    9. COMUNICAZIONE E NEUROSCIENZE

    10. COMUNICAZIONE IPNOTICA

    11. STILI DI LEADERSHIP E COMUNICAZIONE

    12. OBIETTIVI E SENSO DELLA DIREZIONE DEL LEADER

    13. LE LEVE DELLA MOTIVAZIONE

    14. MOTIVAZIONE, LEADERSHIP E CAMBIAMENTO

    15. MOTIVAZIONE, LEADERSHIP E VISIONE SISTEMICA DEL TEAM

    16. OBIETTIVI DEL LEADER

    17. LE DOTI DEL LEADER

    18. IL MODELLO NEL SUO INSIEME

    parte seconda

    19. INTRODUZIONE

    20. IL PROFILO ROMANTICO

    21. IL PROFILO RIGOROSO

    22. IL PROFILO RAFFINATO

    23. IL PROFILO ALTERNATIVO

    24. IL PROFILO SPORTIVO

    25. IL PROFILO STUDIOSO

    26. IL PROFILO NON CONVENZIONALE

    27. IL PROFILO STRAVAGANTE

    28. PER CONCLUDERE

    29. BIBLIOGRAFIA

    30. VENITE IN AULA CON NOI

    SOMMARIO

    Tutti i diritti riservati

    I edizione Streetlib 2020

    Metodo Ottoprofili - marchio registrato 2019

    Copertina a cura di Rebecca Russo

    Roberto Morandi Kateřina Krátká

    OTTO DOTI PER OTTO PROFILI

    strategie per una leadership efficace

    2020

    SOMMARIO

    Prefazione 6

    PARTE PRIMA

    1. Introduzione 12

    2. Il modello ideale del leader visto come capo 13

    3. Leader si nasce o si diventa ? 14

    4. Il comportamento del leader 18

    5. Motivazione, leadership e cambiamento 20

    6. I livelli logici 21

    7. Comunicare da leader 25

    8. Leadership e persuasione 29

    9. Comunicazione e neuroscienze 38

    10. Comunicazione ipnotica 44

    11. Stili di leadership e comunicazione 52

    12. Obiettivi e senso della direzione del leader 60

    13. Le leve della motivazione 65

    14. Motivazione, leadership e cambiamento 74

    15. Motivazione, leadership e visione sistemica del team 81

    16. Obiettivi del leader 86

    17. Le doti del leader 91

    18. Il modello nel suo insieme 98

    PARTE SECONDA

    19. Introduzione 102

    20. Il profilo romantico 107

    21. Il profilo rigoroso 112

    22. Il profilo raffinato 118

    23. Il profilo alternativo 122

    24. Il profilo sportivo 128

    25. Il profilo studioso 133

    26. Il profilo non-convenzionale 138

    27. Il profilo stravagante 143

    28. Bibliografia 148

    29. Per concludere 151

    30. Venite in aula con noi 153

    PREFAZIONE

    PREFAZIONE

    La gestione della complessità è la carta di identità della società mo derna. Con buona approssimazione, possiamo dire che da almeno due

    generazioni, rappresenti l’elemento centrale della contemporaneità

    indipendentemente dal contesto in cui viene declinata.

    Parliamo di complessità sociale per definire il campo da gioco del-

    la politica, oppure di complessità pedagogica per riferirci all’im-

    patto (dis)educativo che gli strumenti di comunicazione di massa

    esercitano sulla formazione dei nostri ragazzi; di "complessità eco-

    nomica", per descrivere il ruolo che le grandi istituzioni finanziarie e

    politiche sovranazionali giocano sul fronte della creazione del benes-

    sere collettivo e, non ultima, di complessità organizzativa per de-

    scrivere la sfida quotidiana che deve affrontare - e vincere - chi gui-

    da una azienda. Che a vederla da un’altra prospettiva può bene rap-

    presentare la sintesi di ciascuno degli elementi sopra citati.

    L’azienda, in particolare, è un autentico microcosmo (o un macroco-

    smo) nel quale convivono tutte le istanze sopra citate: ci sono perso-

    ne con bisogni e aspirazioni diverse, decisioni da assumere per il

    bene individuale e collettivo, coesistono conflittualità interne ed

    esterne (concorrenza) e conti da far quadrare e, ovviamente, ci sono

    risorse che devono crescere e imparare, oltre che a contribuire al be-

    nessere generale.

    In questo schema, appare indubbio che le risorse umane (e con esse i

    diversi stili di leadership a loro associati), siano il fattore critico di

    successo per qualsiasi organizzazione. E questo, indipendentemente

    dalla dimensione aziendale o dal settore di riferimento.

    Che si lavori in una struttura semplice o in una divisionale o ad-

    dirittura di una Adhocrazia - seguendo lo schema elaborato dallo

    studioso Henry Mintzberg - la gestione trasversale delle risorse è il

    punto fondamentale per chiunque detenga una responsabilità d’im-

    presa.

    Dal concetto di benessere a tutto tondo nell’ambiente di lavoro

    passando alla sfera più strettamente motivazionale, capitani d’impre-

    sa e manager sanno che la gestione delle risorse - soprattutto quelle

    indirettamente gestite su cui vi è poca visibilità per via del lavoro

    della tecnostruttura e del middle management - rappresenta l’oriz zonte entro cui far discendere ogni decisione strategica per il futuro dell’azienda.

    Decisioni che nascono inevitabilmente, e prima di tutto, dalla cono-

    scenza della platea di riferimento e dalla comunicazione che i capi hanno con essa. Che si adotti uno stile empatico o direttivo, l’ele

    mento relazionale e la conoscenza rimangono gli elementi centrali per l’assunzione delle decisioni.

    Nella prassi operativa, è indubbio che la prima caratteristica di un

    leader sia quella di ispirare i propri interlocutori. Cosa sarebbe dei

    grandi statisti se non avessero questa dote verso i cittadini-elettori a

    cui si rivolgono? Più o meno avrebbero la stessa capacità di convin-

    cimento di un bravo venditore di aspirapolvere. E nulla più.

    Ma convincere non è ispirare. È senza dubbio una dote anch’essa, ma

    appare chiaro che da sola non basta. Perché in essa manca l’elemento

    della guida e della indicazione di una via da seguire. A volte corag-

    giosa, a volte originale, altre finanche drammatica perché, sempre e

    comunque, impattante sul futuro delle persone.

    Il processo, poi, è bi-univoco: anche il decision maker deve a sua volta trarre ispirazione dai comportamenti delle risorse che gestisce e con le quali deve entrare in contatto il più possibile. Anche indiret-

    tamente: monitorando, valutando, incentivando, sanzionando.

    In ogni caso, ascoltando con attenzione e attribuendo sempre

    il giusto peso ai diversi profili umani e comportamentali.

    In questo utilissimo pamphlet sono magistralmente tracciati.

    Otto doti poter otto profili si pone come un’utile strumento per orien-

    tarsi all’interno di una scienza - la gestione delle relazioni tra risor-

    se e tra risorse e capi in un’organizzazione complessa, l’identifica-

    zione della leadership e i suoi tratti caratteristici - non esatta.

    Le regole per definire quella che è considerata buona pratica non

    possono essere codificate ma analizzate e seguite con un approccio

    metodologico interdisciplinare, che guardi contemporaneamente alle

    scienze sociali e alla pedagogia, alla psicologia dei processi cognitivi

    e alla teoria dei giochi, alla filosofia orientale e alla Logica, come in

    questo interessante testo viene proposto trasversalmente. Forse è

    questo il tratto distintivo del metodo otto profili calato nelle realtà

    che vuole scandagliare: un approccio olistico che oggi, più che mai,

    risulta imprescindibile per identificare il percorso più corretto per

    trarre il meglio che gli altri possono offrirci.

    In tal senso, l’identificazione del leader e del necessario bagaglio di

    competenze ed esperienze di cui è portatore rappresenta il punto di

    partenza di un percorso che abbraccia tutti gli ambiti e settori produt-

    tivi, così come quello educativo-formativo dove sempre più, negli

    ultimi anni, sono venuti meno i riferimenti tradizionali del maestro-

    insegnante-guida, che riguarda l’istituzione Scuola e più in generale

    l’ecosistema educativo che vede la famiglia al suo centro.

    Senza contare che il collante più efficace - affinché in una organizza-

    zione i rapporti tra le persone, tra le sue parti, funzionino aggiungen-

    do valore a tutto l’insieme - sono le competenze. Le cosiddette "soft

    skills" che troppo spesso vengono trascurate in fase di selezione pri-

    ma, e di valutazione poi, delle risorse stesse. Roberto Morandi ha ben

    descritto, proponendo un modello di analisi approfondito e chiaro sui

    meccanismi che sottendono ai processi di ricerca del leader partendo

    da esperienze empiriche

    L’impatto delle neuroscienze, poi, sul lavoro quotidiano degli im-

    prenditori rappresenta una frontiera ancora tutta da esplorare ma as-

    solutamente essenziale per il successo della propria missione azien-

    dale. Per i manager, questo libro può rappresentare anche una utile

    guida per identificare e interpretare schemi comportamentali che tro-

    vano la loro ragion d’essere anche in contesti extraprofessionali in

    cui l’arena di riferimento è quella sociale e familiare.

    All’apice di questo processo si pone colui che decide. Che sia un im-

    prenditore o un dirigente di lungo corso che opera in una realtà priva-

    ta o nella pubblica amministrazione.

    Lo schema proposto nella seconda parte di questo testo da Katerina

    Kratka rappresenta una assoluta novità metodologica, in cui le tradi-

    zionali categorie valutative, psicologiche e comportamentali di stam-

    po occidentale vengono integrate con la filosofia sino-orientale sinte-

    tizzata nel metodo Ottoprofili e che trova la sua applicazione nella

    sfera più strettamente psicologico-filosofica (indagando le interazioni

    tra ciascun profilo individuato e le specificità di ognuno di essi), in

    quella pedagogico-educativa (dove il metodo rappresenta un utile

    vademecum per chiunque abbia interazioni con discenti fino all’età

    dell’adolescenza), e in quella più strettamente formativa, con partico-

    lare focus sugli operatori del comparto sanitario.

    In questa ottica, l’obiettivo di fornire "uno strumento efficace e con-

    creto quale supporto del manager che si è avviato ad un percorso

    formativo di leadership" come nelle intenzioni degli autori, è piena-

    mente riuscito.

    L’assunto proposto è che conoscendo il proprio profilo, e quindi sé

    stesso, si possa favore un processo di comunicazione e crescita per gli altri profili con cui viene a contatto. L’analisi della diversità - spesso trascurata da leader e divulgatori - assume un ruolo centrale. Un punto di partenza per chi vuole approfondire le scienze compor tamentali da una prospettiva diversa.

    Il lavoro di Roberto Morandi e Katerina Kratka assume un valore

    pionieristico e prezioso, andando a esplorare, in maniera semplice ma

    non superficiale, l’identikit del buon capo e con esso, un identikit

    più universale sull’ottimo comportamentale a cui dovrebbe aspirare

    sempre l’uomo moderno.

    Buona lettura!

    Luigi De Rosa 1

    1 Luigi De Rosa è il Presidente della SMET Spa, uno dei maggiori player Europei nel settore

    della logistica integrata e dei trasporti multimodali. Appena ventenne entra in azienda e rilancia

    l’attività avviata dal padre nell’immediato dopoguerra. Sotto la sua guida il Gruppo SMET si è

    costantemente evoluto, nella specializzazione settoriale (Automotive, Glass, Food,

    Chimica), nei trasporti multimodali, nei trasporti intermodali short sea (Leader nel Mare

    Mediterraneo e nel Mare Baltico), nell’innovazione dei servizi di Logistica Integrata. Unita-

    mente allo sviluppo dei prodotti e servizi, Luigi De Rosa ha saputo indirizzare il Gruppo SMET

    in un ambizioso progetto di Internazionalizzazioni con sedi in Spagna, Romania e Belgio. Oggi

    il Gruppo SMET conta venti sedi in Europa, oltre 1000 collaboratori ed una flotta di oltre 2.500

    mezzi sui quali è stato avviato un ammirevole processo di conversione di veicoli a trazione a

    contenuto impatto ambientale. Luigi De Rosa attivo anche a livello associativo è stato Presi-

    dente della Federlogistica dal 2000 al 2005. Luigi De Rosa il 1giugno del 2017, ha ottenuto dal

    Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro.

    parte prima

    a cura di Roberto Morandi

    3

    Ottoprofili, Katerina Kratka, Streetlib 2017

    1. INTRODUZIONE

    Quando i pianeti si mettono in fila nel nostro cielo destano at-

    tenzione, curiosità e fascino. Gli astronomi la chiamano con-

    giunzione planetaria e la considerano un evento non rarissimo, a

    cui si può assistere solo poche volte nell'arco di una vita. Le riu-

    nioni planetarie si verificano in momenti favorevoli e non è

    sempre facile osservarne lo stadio. Quando si parla di allinea-

    mento dei pianeti, si pensa che i vari corpi celesti siano perfet-

    tamente in fila lungo una linea retta. In realtà, pur rimanendo

    sulla propria orbita, distanti l'uno dall'altro, i pianeti si trovano

    approssimativamente lungo la stessa direzione...

    L'allineamento dei pianeti è la metafora che ha orientato questo te-

    sto sulla Leadership che ha fatto seguito alla realizzazione di un

    corso specificamente rivolto a coloro che per ruolo o per esigen-

    za aziendale, si trovano a dover gestire risorse che spesso non

    dipendono gerarchicamente da loro. L'obiettivo trasversale di

    questi lavori 2 è stato proprio quello di favorire l'allineamento dei

    pianeti (i Capi-Leader-Coach, i Collaboratori e l'organizzazione, pur

    nel rispetto delle linee orbitali (gli individui):

    Un modello di Leadership comune, condiviso e riconosciuto che favori-

    sce il verificarsi di una costante congiunzione planetaria.

    2. ​IL MODELLO IDEALE DEL LEADER VISTO COME CAPO, COACH E PEOPLE MANAGER

    Per essere Leader-Coach, una persona deve possedere Doti, o ca-

    ratteristiche personali, che gli consentano di realizzare specifiche Azioni, finalizzate al raggiungimento di determinati Obiettivi. Il vero senso della Leadership è tutto questo: un mix articolato di comportamenti, finalizzati rispetto a mete specifiche e sorretti da caratteristiche personali di chi li agisce.

    La novità di questo testo (che parte dalla confortante esperienza del-

    l’aula) consiste nella sovrapposizione tra le doti del leader e le doti insite negli Ottoprofili 3 . Ogni profilo infatti ha in sè alcune delle doti che ritroverete nel modello di leadership, di conseguenza leggendo questo testo (così come fanno i partecipanti al nostro seminario) prenderete consapevolezza dei seguenti elementi:

    1. qual è il vostro profilo

    2. quali sono le doti naturali di leadership insite nei vari profili

    3. quali sono le doti che deve avere un leader di successo

    4. quali azioni per migliorare il proprio stile di leadership.

    3. LEADER SI NASCE O SI DIVENTA?

    In aula mi

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