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Libertà dalla Solitudine e dalla Sofferenza: Oltre i confini della mente
Libertà dalla Solitudine e dalla Sofferenza: Oltre i confini della mente
Libertà dalla Solitudine e dalla Sofferenza: Oltre i confini della mente
E-book100 pagine1 ora

Libertà dalla Solitudine e dalla Sofferenza: Oltre i confini della mente

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Info su questo ebook

Solitudine e disagio esistenziale sono una delle peggiori afflizioni della nostra epoca, sebbene ciò appaia un paradosso, visto che ci troviamo in un periodo in cui siamo letteralmente sommersi da comunicazioni di tutti i tipi, spesso inutili o dannose.
L’uomo moderno è spesso disorientato, ha smarrito il contatto con sé stesso, chiudendosi sempre più ad autentiche esperienze di gioia e di evoluzione interiore.
Non possiamo comprendere la causa della solitudine, senza prima conoscere le dinamiche che formano la personalità, realtà tanto presente quanto invisibile, magnetica e affascinante.
Attraverso un’analisi psicologica e spirituale dell’uomo nella realtà della sua interezza bio-psico-spirituale, la penetrante saggezza dell’India consente di comprendere l’origine della sofferenza e suggerisce come ritrovare la via illuminata dell’armonia e del benessere.
LinguaItaliano
Data di uscita1 lug 2014
ISBN9788854700130
Libertà dalla Solitudine e dalla Sofferenza: Oltre i confini della mente

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    Anteprima del libro

    Libertà dalla Solitudine e dalla Sofferenza - Marco Ferrini

    Conoscersi per cambiare sé stessi

    Tutto il mondo è un palcoscenico.

    E tutti, uomini e donne, non sono che attori.

    Hanno le loro entrate e le loro uscite.

    Ciascuno nella sua vita recita diverse parti.

    (W.Shakespeare)

    Nonostante il diffuso benessere economico e il crescente sviluppo tecnologico della società attuale, permane nell’individuo un senso di smarrimento che causa disagio profondo, paura, senso di solitudine, sofferenza.

    Le ultime statistiche a cura del Ministero della Salute rilevano che, solo nel nostro paese, dieci milioni di persone, bambini inclusi, sono affette da disturbi della personalità e da malattie mentali. In altre parole: una persona su cinque presenta questo tipo di disturbi. Sono cifre elevate che destano preoccupazione.

    A tali dati vanno aggiunte tutte quelle persone comunque colpite, per contiguità, dalle conseguenze di tali patologie. Coloro che vivono un disagio mentale creano infatti difficoltà anche ai propri familiari e a quanti hanno a che fare con loro. Solo quando la situazione diventa intollerabile viene richiesto l’intervento di uno psicologo o di uno psichiatra, il quale generalmente prescrive cure a base di psicofarmaci, che si limitano ad attenuare il malessere, senza però eliminarlo.

    Se intendiamo affrontare in modo positivo i temi della solitudine, della paura, del dolore, con l’intento cioè di superarli, dobbiamo capire bene chi è colui che soffre. Prima di poter curare, si deve percepire adeguatamente il fenomeno, considerare l’esatta misura del disagio, per poi agire in maniera efficace ed auspicabilmente definitiva.

    L’Occidente, che ha riscosso grandi successi nel campo della tecnologia, investigando la materia fino ad addentrarsi nella scienza atomica e subatomica, ha però trascurato un campo di ben più grande rilievo: la persona nella sua essenza più intima, il soggetto, il sé, che si esprime attraverso la coscienza.

    Si conosce il corpo di una persona, il suo sistema respiratorio, immunitario, endocrino, sanguigno, ma si sa ancora troppo poco della mente. E se la mente è poco conosciuta, ancor meno lo è l’essere, che può conoscersi solo attraverso la purificazione della propria coscienza. Il sé, il soggetto, il vero protagonista della vita, è situato oltre la mente ed il corpo.

    Gli antichi saggi indiani appartenenti alla civiltà dei Veda, hanno espresso una visione dell’essere così interessante e ricca che ancora oggi può integrare le conoscenze occidentali, apportando tutto un patrimonio di intuizioni e scoperte che da sempre costituisce il tesoro di persone sagge e illuminate, inestimabile per completezza e sperimentabilità.

    Ogni risorsa è un bene universale, vale a dire un bene di cui tutti dovrebbero poter usufruire; così anche la vera sapienza non può rimanere confinata ad un popolo, ad un’area geografica, è per l’umanità intera.

    La conoscenza dell’essere, che i saggi antichi e moderni dell’India hanno sviluppato nel corso dei millenni, costituisce un patrimonio di importanza assoluta, perché capace di guarire i mali della società moderna.

    L’odierna società dell’Occidente, concentrata particolarmente su ciò che è materia, ha una rilevante considerazione per il corpo fisico, con le sue componenti chimiche, ma solo dal secolo scorso ha cominciato a valutare anche l’aspetto psichico.

    Ora sempre più spesso, anche nella Psicologia moderna, si tende a studiare l’insieme corpo-mente, inteso come sistema interagente ed interdipendente, anche se ciò viene guardato ancora con un certo sospetto dalla scienza medica ufficiale e dalla biomedica. Questa riluttanza da parte di molte discipline ad accettare una visione più ampia, è in gran parte riconducibile al fatto che si continua a mantenere un’impostazione cartesiano-newtoniana, la quale porta a considerare i corpi come entità isolate nel tempo e nello spazio, sebbene le scoperte della fisica più avanzata affermino che energia e materia sono realtà estremamente mobili, fluide, non completamente conoscibili attraverso la sola percezione dei cinque sensi. Pur avendo Einstein insegnato che massa ed energia sono concetti non più applicabili in termini assoluti, molti pregiudizi continuano a persistere, intralciando un più proficuo sviluppo del sapere.

    Esistono vari livelli di coscienza, che fondamentalmente possiamo suddividere in due categorie: coscienza condizionata e coscienza pura. Nel caso dell’essere incarnato o jivabhuta¹ si tratta ovviamente di coscienza condizionata.

    E’ attraverso il proprio livello di coscienza che l’essere diventa consapevole di un certo fenomeno e quindi lo interpreta secondo la sua peculiare prospettiva; ciò non significa che ogni interpretazione invalidi le altre, ma piuttosto che pseudo-realtà successive si presentano progressivamente alla comprensione, fino ad una realtà ultima che i mistici di tutte le tradizioni hanno sempre definito l’Assoluto.

    Del resto anche la fisica quantistica sta affermando, seppure con linguaggio e percorsi diversi, che esistono altre dimensioni, con parametri differenti da quelli del nostro universo. L’armonia, la salute, il vigore, la gioia di vivere, sono direttamente collegate alla nostra capacità di percepire la dimensione della trascendenza.

    L’ intento del nostro Centro Studi è quello di offrirvi un criterio con cui guardare a voi stessi, agli altri e al mondo, e di fornirvi strumenti attraverso i quali, se vorrete, potrete lavorare sul vostro carattere.

    Chiediamoci chi siamo. L’uomo è un paradosso: a livello superficiale è una sorta di straordinaria macchina biofisica, in grado di compiere sofisticate performances, ma capace anche di riflettere su sé stesso.

    Oltre al corpo fisico, visibile e tangibile, esiste una struttura impercettibile, quella che gli antichi rishi (saggi) vedici chiamano corpo mentale.

    L’essere si riveste di altri corpi oltre a quello fisico e quello mentale, ma non è di natura materiale, è situato oltre; da questo oltre provengono le istanze profonde i nobili ideali che costituiscono la parte migliore di ogni individuo, e che, se non perseguiti, lasciano un profondo senso di malessere e delusione. Se l’uomo fosse

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