Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Leadership del Benessere: Etica per una prosperità sostenibile
Leadership del Benessere: Etica per una prosperità sostenibile
Leadership del Benessere: Etica per una prosperità sostenibile
E-book191 pagine2 ore

Leadership del Benessere: Etica per una prosperità sostenibile

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Oggi anche i meno accorti cominciano ad intuire che forse stiamo pagando il conto di un illusorio quanto pericoloso ed insostenibile benessere.
Un lavoro che non appaga interiormente è patologico di per sè, e non saranno certo vacanze e svaghi a sanarne le cause: potranno solo occultare i sintomi e rimandare l'inevitabile "bruciatura" finale, anche nei leader.
La produttività non è uno sforzo quando strategia e azione sono illuminate da un fondamento etico e da una conoscenza superiore, quando il leader motiva gli altri su di un piano che ha come riscontro affidabilità e credibilità sperimentate nel quotidiano.
Per essere veramente tale una Leadership del Benessere deve permettere di vivere e agire nel benessere, e anche di produrlo.
LinguaItaliano
Data di uscita1 lug 2014
ISBN9788854700222
Leadership del Benessere: Etica per una prosperità sostenibile

Leggi altro di Marco Ferrini

Autori correlati

Correlato a Leadership del Benessere

Ebook correlati

Metodi e materiali didattici per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Leadership del Benessere

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Leadership del Benessere - Marco Ferrini

    L’Ordine Etico Universale

    Qualunque azione compia un grande uomo, la gente segue le sue orme. Tutto il mondo segue la norma che egli stabilisce con il suo esempio

    (Bhagavadgita III.21)

    Finalità e attività sono i confini del campo d’azione di un’azienda.

    E già abbiamo detto che l’azienda è un sistema composito finalizzato al profitto e al benessere.

    Il sistema azienda è immerso in un ambiente circostante immediato apparentemente non etico, ma a sua volta immerso in un ambito più ampio che non può non tener conto dell’esigenza di un equilibrio etico superiore.

    L’ambiente circostante immediato si modifica continuamente ed è generalmente ostile. Pure l’azienda deve svilupparsi continuamente in questo contesto, altrimenti diventa obsoleta e muore. Ma questo sviluppo deve avvenire in sintonia con l’equilibrio etico superiore, non solo per reazione al mercato. Nessuna impresa o istituzione, pubblica o privata, può vivere e prosperare di reattività, bensì di attività cosciente e illuminata.

    Conoscere la natura intima dell’azienda è il presupposto per impostare azioni efficaci nel senso sopra detto. Però, prima di agire in azienda, l’imprenditore deve conoscere sé stesso (il suo primo imprescindibile strumento). Poi deve avere coscienza cellulare della sua creatura aziendale cui è legato per imparare a gestirla con amore e distacco (una errata visione padronale è sovente all’origine di fallimenti).

    Come per l’essere umano esistono vari piani antropologici, anche l’azienda è una realtà multidimensionale, in quanto costituita concettualmente da tre diversi piani:

    –fisico: terreno, capannoni, macchinari, materiali, mezzi finanziari, ecc. ( i presupposti materiali)

    –psichico: l’atmosfera generata dal leader, dai suoi collaboratori e dalle maestranze (il modus operandi)

    –spirituale: la coscienza della mission intesa nel senso più ampio e completo (armonico con il dharma), sia dell’imprenditore che delle maestranze (il senso e la validazione).

    Occorre dunque avere ben chiare le differenze tra finalità e attività di un’azienda. Le finalità riguardano il profitto, ma in un’azienda intelligente o sattvica, si tratta di un profitto situato nella salvaguardia dei parametri etici, che rappresentano il confine più elevato delle finalità.

    Le attività sono invece quelle che vedono protagonisti, in differenti ruoli, l’imprenditore, i suoi collaboratori, le maestranze e ogni altra risorsa umana. Le loro attività hanno dei limiti che dipendono dall’ambiente operativo e dalle finalità da raggiungere.

    Parlare di limite allo sviluppo significa dar vita ad un ossimoro. Ma diventa anche una verità oggettiva, se il sistema azienda non è etico.

    Un sistema aziendale etico trova sempre gli spazi necessari al suo sviluppo perché ha in sé, avendo adottato i giusti canoni, le risorse sovrumane che servono per trovarli.

    Se il leader è duro, insensibile o ha motivazioni fortemente egoistiche, i suoi collaboratori più stretti lo saranno a loro volta e da ciò sorgeranno infinite conflittualità, a tutti i livelli.

    Per introdurre il tema dell’etica nella prospettiva che ci siamo prefissi, non possiamo non parlare di dharma. Con questo termine sanscrito si designa l’Ordine Etico Universale, la Legge divina che, in quanto tale, presuppone l’ulteriorità, propria della dimensione metafisica, situata quindi ben oltre la portata dell’umano intelletto e che è quell’insieme di princìpi infallibili ed eterni che regolano il mondo Naturale e Morale, il creato e tutte le creature.

    Strettamente connesso ai concetti di karma (azionereazione), prakriti (natura materiale) e samsara (ciclo di nascite e morti ripetute), il dharma viene spesso descritto come di natura sottile ma concepito per regolamentare l’azione di chi si trova confinato nella dimensione spazio-temporale, nel qui ed ora propri della vita incarnata, esso si propone sempre anche in una dimensione concreta, destinata ad essere vissuta e quindi compresa, per quanto possibile, da ogni creatura vivente. Da qui la responsabilità di ciascun essere umano nel custodire il dharma, al fine di recidere i nodi del cuore e conseguire con soddisfazione e senza effetti collaterali tutti gli scopi della vita, fino al più elevato, che consiste nell’ottenere la comunione con Dio (yoga).

    Adharma è l’esatto contrario di dharma, e sta a indicare quindi tutto ciò che viola l’ordine e la pace garantiti dalla Legge cosmica. Ogni volta che il dharma viene trascurato o infranto, l’adharma prende il sopravvento, creando confusione, errore e sofferenza. Se dunque si vuole raggiungere il successo, ben incluso quello nel mondo, ci si deve attenere alla legge suprema del dharma, altrimenti tutto si sgretolerà nelle nostre mani.

    Esistono due tipi fondamentali di dharma: quello che vale per tutti gli uomini e quello peculiare cui ciascun individuo deve attenersi in base al proprio ruolo sociale. La prima forma di dharma, caratterizzata da generosità, benevolenza, amore verso tutte le creature, va sotto il nome di sanatana dharma (dharma eterno o universale); la seconda, conosciuta come sva-dharma (dharma specifico personale), si riferisce appunto ai doveri particolari che ogni individuo deve svolgere in seno al suo contesto sociale. Ad esempio, le norme che regolano la vita di un imprenditore non saranno le stesse cui devono attenersi l’insegnante o l’operaio; questo per il semplice motivo, ben noto ai saggi di tutte le grandi Tradizioni, che per il bene dell’individuo stesso, è meglio che ciascuno svolga il proprio dovere, ovvero che segua le proprie tendenze (guna) e le proprie esperienze (karma), senza improvvisarsi ad agire in ruoli a lui non congeniali. Tale principio viene espresso in sintesi anche nella Bhagavadgita¹ non a caso nel terzo capitolo, specificamente dedicato al karma yoga, ovvero alla Scienza dell’Azione, con il verso seguente:

    E’ molto meglio compiere il proprio dovere, anche se in modo imperfetto, che compiere perfettamente quello altrui. Meglio fallire nel compimento del proprio dovere che impegnarsi nel dovere di altri, perché seguire il dovere prescritto per altri è rischioso²"

    Questo principio è molto pratico, sicuramente vincolante al fine di conseguire successo in ciò che si fa. Se ad esempio qualcuno volesse fare il leader senza averne lo spessore finirebbe non solo per fare un buco nell’acqua egli stesso, ma anche per mandare in rovina azienda e dipendenti; è ciò che spesso accade. Se invece, consapevoli delle proprie qualità come delle proprie lacune, ci si colloca in posizione consona si coglierà il successo personale e si contribuirà anche a quello del progetto per il quale

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1