Tragedie Irlandesi
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William Butler Yeats
W.B. Yeats (1865-1939) was an Irish poet. Born in Sandymount, Yeats was raised between Sligo, England, and Dublin by John Butler Yeats, a prominent painter, and Susan Mary Pollexfen, the daughter of a wealthy merchant family. He began writing poetry around the age of seventeen, influenced by the Romantics and the Pre-Raphaelite Brotherhood, but soon turned to Irish folklore and the mystical writings of William Blake for inspiration. As a young man he joined and founded several occult societies, including the Dublin Hermetic Order and the Hermetic Order of the Golden Dawn, participating in séances and rituals as well as acting as a recruiter. While these interests continued throughout Yeats’ life, the poet dedicated much of his middle years to the struggle for Irish independence. In 1904, alongside John Millington Synge, Florence Farr, the Fay brothers, and Annie Horniman, Yeats founded the Abbey Theatre in Dublin, which opened with his play Cathleen ni Houlihan and Lady Gregory’s Spreading the News and remains Ireland’s premier venue for the dramatic arts to this day. Although he was an Irish Nationalist, and despite his work toward establishing a distinctly Irish movement in the arts, Yeats—as is evident in his poem “Easter, 1916”—struggled to identify his idealism with the sectarian violence that emerged with the Easter Rising in 1916. Following the establishment of the Irish Free State in 1922, however, Yeats was appointed to the role of Senator and served two terms in the position. He was awarded the Nobel Prize in Literature in 1923, and continued to write and publish poetry, philosophical and occult writings, and plays until his death in 1939.
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Anteprima del libro
Tragedie Irlandesi - William Butler Yeats
Intro
Questo libro riporta quattro fra le più belle, mistiche e suggestive Tragedie Irlandesi del cantore d’Irlanda
Wiliam Butler Yeats (1865-1939, Nobel per la Letteratura nel 1923): Lady Cathleen ( The Countess Cathleen, 1892), Visioni di Maggio ( The Land of Heart’s Desire, 1894), Sulle acque tenebrose ( The Shadowy Waters, 1900) e La poverella ( Cathleen Ni Houlihan, 1902).
TRAGEDIE IRLANDESI
WILLIAM BUTLER YEATS
THE COUNTESS CATHLEEN (1892)
THE LAND OF HEART’S DESIRE (1894)
THE SHADOWY WATERS (1900)
CATHLEEN NI HOULIHANNO (1902)
LADY CATHLEEN (THE COUNTESS CATHLEEN)
The sorrowful are dumb for thee
. Lamentazione di Morion Shehone per Miss Mary Bourke. A Maud Gonne
PERSONAGGI
SHEMUS RUA, Contadino
MARY, sua moglie
TEIG, loro figlio
ALEEN, Poeta
LADY CATHLEEN
UNA, sua vecchia nutrice
DUE DEMONI, travestiti da mercanti
Contadini, Servi, Angeli, Spiriti
La scena è in Irlanda negli antichi tempi.
SCENA PRIMA
Una camera di contadini con un focolare acceso. Una porta e una finestra dalla quale si scorgono gli alberi d’un bosco dipinti con un colore scialbo ed uguale, sotto un cielo screziato di nubi. MARY, donna sui quaranta, è intenta al macinatoio.
MARY Che ha la gallina che strepita a quel modo?
TEIG, ragazzo di quattordici anni, entra con una bracciata di torba che depone sul fuoco.
TEIG Adesso che il paese è afflitto dalla carestia, dicono che i morti escono dalle tombe e si mettono camminare.
MARY Non capisco, la gallina ha sentito qualche rumore. Non fa che starnazzare.
TEIG E dicono ancora che Tubber-Vanach, una donna, s’imbatté in un uomo che aveva due orecchie a ventola e le muoveva come fanno le nottole con le ali.
MARY Ma tuo padre perché non torna? Che cosa può averlo trattenuto?
TEIG Due sere fa, al cimitero di Garrick-Orus, un mandriano, incontrò un uomo che non aveva né bocca, né occhi, né orecchi: la sua faccia era come una parete di carne. E lo vide bene, al lume della luna.
MARY Va e guarda se tuo padre ritorna.
TEIG va alla porta, guarda fuori.
TEIG Mamma!
MARY Che c’è?
TEIG Là, nella macchia, m’è sembrato di vedere due uccellacci, ma non li posso discernere bene per via del fogliame. Hanno l’aspetto e il colore di due gufi. Mi pare che abbiano faccia di uomo...
MARY Madre di Dio, difendici tu.
TEIG Mi guardano, mi guardano... Eh, mio padre ha ragione. Che vale il pregare? Dio e la Madonna si sono addormentati. Che importa a loro se tutto il paese strilla e si dibatte nelle unghie della fame?
MARY Quietati. Con le tue bestemmie finirai a guastarci con i Santi. (Entra SHEMUS) Quanto è che sei fuori per il bosco! Lo sai che mi figuro ogni sorta di malanni quando mi stai lontano, Shemus.
SHEMUS Non sono in vena di ciarle. È mezza giornata che mi arrangolo su e giù per boschi senza venir a capo di nulla: persino i tassi e i ricci paiono morti di fame; non si ode un frullo d’ala, tutte le foglie sono secche.
TEIG Dunque non ci hai portato né cibo né danaro?
SHEMUS Sono andato a sedermi là sul crocevia con i mendicanti e ho steso la mano anch’io.
MARY Tu hai mendicato?
SHEMUS Sì, ma senza costrutto. Appena m’hanno visto i pitocchi hanno cominciato a urlare che non volevano concorrenti e m’hanno cacciato via con i sassi e con le bastonate.
TEIG E ci avevi promesso un po’ di cibo, del denaro...
SHEMUS Che c’è in casa?
TEIG Un frusto di pan muffito.
MARY Abbiamo ancora farina per un altro pane.
TEIG E quando la farina sarà finita?
MARY C’è la gallina.
SHEMUS Mendicanti dannati!
TEIG E l’ultimo soldo sfumato...
SHEMUS Sicché quando avremo terminato anche la gallina non ci resterà che farci le labbra verdi con l’acetosa e col radicchio.
MARY Dio che finora non ci ha lasciato mancare il boccone, provvederà, Shemus.
SHEMUS Vuota è la cucina di Dio. Quanto a me ho bussato a cinque porte, ma dappertutto c’è un silenzio di morte. Più nessuno li sveglia!
MARY Forse chissà è il Salvatore che ci vuol morti... Egli sa che quando i sensi sono chiusi, male non se ne può udire né vedere.
Si ode lontano il suono di uno strumento a corde.
SHEMUS Ma chi passa laggiù e ci canzona con arpeggi di liuto?
TEIG È un giovane in compagnia di una vecchia e di una signora.
SHIEMUS Che è mai per i signori la fame della povera gente? Una salsa che rende più appetitose le loro pietanze.
MARY Dio sia clemente con i ricchi. Se avessimo sempre pranzato col cucchiaio d’argento, in mezzo a sfavillio di candelabri, noi pure saremmo diventati sordi alla miseria.
SHEMUS Maledetti i ricchi!
TEIG Vengono alla nostra volta.
SHEMUS (A TEIG) Allora giù, sullo sgabello, e fai la faccia lunga, la voce piagnucolosa e tieni la zucca piegata sulle ginocchia.
MARY Avessi almeno il tempo di assettare ogni cosa...
Entrano CATHLEEN, UNA e ALEEL.
LADY CATHLEEN Dio è con voi... Fra questi boschi, non lontano di qui, c’è un antico castello con un brolo, una stesa di cedri e una grande fiorita intorno.
MARY Lo conosciamo, signora; esso è laggiù cinto da inaccessibili mura, quasi che le miserie del mondo non lo possano scovare.
LADY CATHLEEN Forse noi siamo la miseria del mondo, ché avendo vagato nel bosco per un’ora intera, ancora non ci è riuscito di rintracciare la strada; eppure avrei dovuto conoscerla che in quella casa io ci ho trascorso tutta la mia fanciullezza.
MARY Voi siete la Lady Cathleen.
LADY CATHLEEN E questa donna che è qui, Una, la mia vecchia nutrice, avrebbe dovuto ricordarsene, ché ella fu laggiù gran tempo felice con me.
UNA Milady, o le prunaie hanno invaso i sentieri o la vista non mi serve più come una volta.
LADY CATHLEEN Anche questo giovane avrebbe dovuto conoscere la via dei boschi. Lo incontrammo poco fa, là sul termine della selva che errava cantando melodiosamente. Ma egli è così infatuato in un sogno di futuro terrore che non ci può recare aiuto.
MARY Il cammino è breve. Vi indicherò io il sentiero che i vostri servi percorrono quando tornano dal mercato. Ma prima sedete e riposatevi un poco... La mia gente, milady, fu per molti anni al servizio dei vostri maggiori... oh, per un tempo assai più lungo di quanto dicano i libri. Siate dunque i benvenuti voi e i vostri compagni.
LADY CATHLEEN Vi ringrazio, ma noi dobbiamo partire che già sul bosco s’affollano le ombre della notte.
SHEMUS Da gran tempo, milady, qua non si tocca pane né si vede la croce