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Tutti i mostri amano la luce
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Tutti i mostri amano la luce
E-book57 pagine41 minuti

Tutti i mostri amano la luce

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Info su questo ebook

Piccolo teatrino di figure distorte, di piccoli mostri che tendono le loro mani deformi verso la luce prima di ricadere nell'oscurità.
Storie strane, senza senso.
Creature odiate, creature dimenticate.
Cala il sipario anche su questi mostriciattoli dimenticati dal mondo.
LinguaItaliano
Data di uscita6 giu 2016
ISBN9786050452525
Tutti i mostri amano la luce

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    Anteprima del libro

    Tutti i mostri amano la luce - Michela Oliviero

    Medusa

    Un principe e una bambina

    L’oltretomba viene universalmente riconosciuto come un luogo mesto, oscuro. Che fa paura. Quindi per facilitare il racconto, lo immagineremo come lo abbiamo sempre pensato.

    Tuttavia, da un grigiore apparentemente senza speranza, ci giunge, come una bottiglia dal mare, una storia strana, che nessuno sa spiegare.

    Un principe, morto gloriosamente in battaglia, viene onorato e sepolto con grandi omaggi, con l’augurio che le ricchezze e gli onori possano accompagnarlo anche nella prossima vita.

    E così accade.

    Ormai ridotto all’osso, col capo mozzato poggiato miseramente sul petto, il principe si risveglia nel suo sepolcro, nell'oltretomba, dove tutti siamo destinati; morto, ma immerso nell’oro e nei gioielli. Il peso lo schiaccia ad ogni passo, e il tintinnio è quasi assordante. Si chiede come possiamo da vivi considerare tali ricchezze maestose se adesso gli sembrano solo un insopportabile peso.

    Il principe solleva il cranio e quantifica l'oro che lo adorna: la ricca corona tempestata di pietre preziose, sparse come se non avessero alcun valore, si impone con superbia su quella che non è altro che una testa mozzata. Pietre rosse, verdi, blu, sulla corona, sull’armatura, alle mani; sono questi gli unici colori nel mondo dei morti. E quando gli altri lo vedono passare, nel suo indesiderato scintillio, lo indicano con le falangi sbiancate dai secoli.

    Eccolo, arriva il principe!

    Arriva il principe con la testa sottobraccio, la corazza che splende di perle, oro e turchesi. L'ultimo omaggio di sudditi che non sa nemmeno se siano ancora in vita, di un regno che forse non esiste nemmeno più. Non è più la fanfara ad accompagnare a suon di musica il suo passaggio, ma lo scricchiolio delle ossa e il tintinnio dei gioielli. Potrebbe passare l'eternità a contarli, e persino il tempo finirebbe prima che abbia ripulito l'ultimo piccolo rubino della corazza, l'ultimo anello al dito, l'altro lato della corona.

    Non avendo di meglio da fare, si prende il cranio sottobraccio e passeggia, salutando ossa antiche e carni putrefatte. Nessuno, tuttavia, ricambia il suo saluto.

    Eccolo, arriva il principe in tutta la sua ricchezza, e si crede migliore di noi!

    Ma il principe non si crede migliore di nessuno. Passeggia nei cunicoli del regno dei morti alla ricerca di una piacevole conservazione, trascinando le sue ossa, seppur ricoperte d'oro, non meno stanche di quelle degli altri. Le tibie traballano sotto il peso dei gioielli, quasi sul punto di spezzarsi. Che sia forse questa la sua condanna? Che fosse stato un uomo avido durante la sua vita terrena? Non riuscirebbe mai ad immaginarlo, nemmeno a concepirlo, adesso. Che senso ha raccattare tanta ricchezza in vita se nella morte devi trascinarne il peso?

    Non ha senso. Ma pensandoci bene, nulla della vita terrena ha più un senso, per quanto poco ricordi. E se tutta questa ricchezza avesse avuto un senso prima, adesso sicuramente non ne ha. Non nei cunicoli della città dei morti, in questa gocciolante catacomba popolata da ossa che ancora conservano capricciosamente i vizi della loro umanità, respingendolo ed evitandolo.

    Siamo solo ossa. Vecchie, fresche, umide, rotte. Siamo solo ossa adesso, tutte uguali; a volte si mischiano, a volte si perdono, nessuno viene a reclamarle. Perché siamo solo e soltanto ossa.

    Il Caso vuole che, durante una delle sue tremolanti passeggiate, il principe incontri una bambina. Una bambina vera. Con la pelle rosea e sottili capelli biondi; una creatura così piccola e delicata che gli appare fresca come un fiore in una palude. Ma quale fiore potrebbe mai sbocciare in

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