Librarsi

Di Francesco Racaniello

Librarsi condensa in una sola parola un messaggio di speranza e di avventura; esprime anche altre urgenze, prime fra tutte il bisogno di lib(e)rarsi di ciò che è ormai inutile gravame, incapace di resistere alle prove della vita; nel titolo risuona anche il senso del libro in quell’infinito alato del desiderare immaginare sognare coniugato attraverso i tempi della delusione, del disinganno, del disamore (dalla Prefazione di Mariella Castoro).

• Lingua: Italiano
• Editore: Wip Edizioni
• Data di uscita: 25 mag 2020
• ISBN: 9788884595881

Anteprima del libro

d’Orcia

Prefazione

Francesco Racaniello consegna ai lettori questa raccolta di versi con un titolo che di per sé è la chiave per cogliere il senso della sua fatica di scrivere e di vivere: Librarsi condensa in una sola parola un messaggio di speranza e di avventura; esprime anche altre urgenze, prime fra tutte il bisogno di lib(e)rarsi di ciò che è ormai inutile gravame, incapace di resistere alle prove della vita; nel titolo risuona anche il senso del libro in quell’infinito alato del desiderare immaginare sognare coniugato attraverso i tempi della delusione, del disinganno, del disamore. Quel librarsi è necessitato dalla ricerca di un futuro promettente e, per non trovarsi solo in esilio anche da se stesso, Racaniello trova la soluzione nell’ affidarsi al viaggiare «lungo un binario… sulle nuvole… nel tempo… lontano da un amore che non ha più senso, perché ha perso il cammino ». Così dopo ogni amara sconfitta Francesco si riunisce e prova a spaziare mosso dalla curiosità, dal desiderio di conoscere e di sapere. Anche se è solo, c’è qualcosa che lo incalza alla sfida: lasciare che i segni scorrano sulla pagina e diventino testimoni del suo destino, della spinta ad avvicinarsi ogni volta di più al mistero di conoscersi per ritrovarsi e riconoscerne la bellezza. Perché, nonostante tutto, bello è vivere, registrarne la fatica, le discese, le riprese, le impennate nella risalita. Librarsi con il carico di dolori umiliazioni amarezze richiederebbe una robusta dose di oblio per liberarsi dal rancore dei fallimenti, delle ipocrisie, delle storture, ma significherebbe anche una cancellazione di sé e della bellezza della vita. Francesco, invece, prova una strada di liberazione