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E io mi sposo il testimone (eLit): eLit
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E-book159 pagine2 ore

E io mi sposo il testimone (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Cassie Brandon pensava di sposare il ragazzo giusto, finché non ha scoperto che l'uomo migliore era in realtà... il testimone. Ora il bel Brian Drake deve dimostrare di essere l'uomo sbagliato per lei! Ma il suo piano per farla desistere da certi propositi gli si ritorce contro e così lui finisce per dover affrontare la più grande sfida: il matrimonio!
LinguaItaliano
Data di uscita31 ago 2018
ISBN9788858989647
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    Anteprima del libro

    E io mi sposo il testimone (eLit) - Eugenia Riley

    successivo.

    1

    La futura sposa Cassie Brandon era così agitata che non sentì neppure le parole della sua nipotina di cinque anni, Emily. Avvolta nel candido abito di satin e tenendo stretto il bouquet, Cassie era lì in piedi nel vestibolo della piccola chiesa, a Houston. Il volto truccato in modo impeccabile era incorniciato da due grossi boccoli laterali, mentre i capelli erano raccolti in una treccia alla francese.

    Fragranza di fiori, fioca luce di candele, voci concitate intorno. Cassie si morse nervosamente le labbra, mentre il suo sguardo vagava tra gli invitati fino a posarsi su Sean: il suo dolce e tenero nipotino di sette anni che si era appisolato su una panchina.

    Gli ospiti confabulavano tra loro e probabilmente si chiedevano che fine avesse fatto Brian Drake. Il testimone era in ritardo di quaranta minuti per la cerimonia e le note della marcia nuziale continuavano inarrestabili ad annunciare l'inizio della funzione religiosa.

    Per coronare l'opera, il padre della sposa se ne era andato circa venti minuti prima tuonando: «Farò cominciare io questa maledetta cerimonia!». Da allora di lui non si era più vista neppure l'ombra.

    Nel frattempo, il nervosismo si era impadronito sempre più di Cassie, a tal punto che era arrivata a chiedersi cosa stesse facendo lì.

    «Arriva tardi?» chiese di nuovo la vocina flebile e insicura.

    Questa volta Cassie la sentì e posò gli occhi sulla frugoletta bionda con il vestitino a fiori rosa e un bel fiocco nei capelli. Proprio in quel momento il faccino di Emily fu attraversato dalla preoccupazione e i suoi occhioni blu si appuntarono sulla zia Cassie. La bimba assomigliava davvero al fratello maggiore di Cassie che era il padre di Emily e Sean.

    Cassie sorrise e si chinò per sfiorare la guancia della nipotina. «Scusa, tesoro, non ho sentito cosa hai detto.»

    «Arriva tardi...» Fece una pausa. «Il testone?»

    Cassie abbozzò un sorriso. «Vuoi dire il testimone?»

    La bimba annuì.

    «Pare proprio che sia in ritardo, Emily» confermò la zia, non riuscendo a mascherare l'agitazione.

    «Perché è in ritardo?» chiese la bimba.

    «Credo che stia scalando una montagna in Colorado o qualcosa di simile.»

    Emily parve confusa ma non pronunciò parola. «Quando arriva, sarà messo in castigo?»

    Cassie sorrise. «Castigo?»

    La bambina la scrutò con occhi attenti e poi annuì. «Alla scuola materna mettono in castigo i bambini che non si comportano bene.»

    Cassie non riuscì a mascherare il sorriso che le sorgeva spontaneo sulle labbra. «Io non voglio metterlo in castigo.»

    «Lo sposerai?» insistette Emily.

    Cassie non si aspettava certo una domanda del genere. Sposare il testimone? Che assurdità! Non le bastava il suo fidanzato, Christopher Carlisle? Un uomo di sani principi, sensibile e piuttosto bello. Chissà quante donne glielo invidiavano! Certo, lui e Cassie erano diversi e il litigio della sera precedente glielo aveva fatto capire.

    «Zia?» Emily scalpitava per la risposta che non le era ancora stata data.

    «No, tesoro, non lo sposo.»

    «Allora, Cassie, quanto dovremo aspettare ancora?» Era la voce di Lisa, una delle damigelle.

    La futura sposa si volse verso gli invitati, pronta a replicare. «È quello che mi chiedo anch'io. Comunque, Chris è convinto che Brian arriverà. Ha telefonato proprio ieri sera. Era ancora in montagna, si scusava per non essere intervenuto alle prove della cerimonia, ma prometteva che sarebbe stato qui oggi.»

    «Non mi sembra vero che Chris, fanatico della puntualità com'è, tolleri una cosa del genere per il suo matrimonio» obiettò Jenny, una delle damigelle.

    «Sono d'accordo con te» replicò Cassie. «Chris non ha fratelli e sua madre ha insistito perché suo cugino gli facesse da testimone.»

    «Tu l'hai incontrato il cuginetto?» domandò in tono ironico Molly, la terza damigella.

    «No, e a questo punto spero di non conoscerlo mai» replicò Cassie. «Brian vive a Denver e, secondo quello che mi racconta Chris, è un dongiovanni incallito.»

    «Uno di quelli che hanno una donna in tutti i porti?»

    «È quel genere di uomo che...» Cassie fu interrotta dalla piccola Emily che sollecitava la sua attenzione tirandole un lembo dell'abito.

    «Se lui non viene, dovrò togliere il vestitino nuovo?»

    «No, Emily, non preoccuparti. Nessuno oserà avvicinarsi al tuo vestitino nuovo.» Cassie osservò per qualche istante il lento movimento delle lancette del suo orologio, poi disse: «Dobbiamo cominciare. Alle otto è previsto un altro matrimonio». Fece una smorfia. «E per di più non so neanche che fine ha fatto mio padre.»

    «Eccolo!» esclamò Molly.

    Bill Brandon si avvicinò. «Grazie al cielo, quell'idiota è finalmente arrivato!»

    «Vuoi dire che Brian Drake ci ha onorato della sua presenza?» ribadì Cassie con aria ironica.

    «Riesci a credere che quell'imbecille è arrivato tardi perché è stato bloccato in montagna da un temporale e ha perso il volo?»

    «Mi prendi in giro?»

    «L'unica scusa che è riuscito a inventarsi è che aveva deciso di arrivare fino alla vetta per raccogliere questi fiori blu per la sposa.» Bill mostrò un mazzo di fiori selvatici avvolti in un fazzoletto umido.

    «Davvero?» chiese Cassie, senza nascondere una certa commozione per il gesto inatteso.

    Bill le porse i fiori insieme a un bigliettino. «Con le sue più sentite scuse per il ritardo.»

    Cassie girò il biglietto e sul retro lesse un messaggio scritto con l'inchiostro nero. Cassie, ti prego di perdonarmi per il ritardo. Comunque, ecco qualcosa di blu. Brian.

    Qualcosa di blu. Cassie fu commossa e disarmata dalla sensibilità di quello sconosciuto. Quello stesso sconosciuto che avrebbe dovuto bistrattare per aver quasi mandato a monte il suo matrimonio.

    Istintivamente afferrò uno dei fiori blu e lo aggiunse al suo bouquet.

    Le note della marcia nuziale risuonavano nella cappella. La cerimonia stava davvero per avere inizio.

    Le damigelle erano pronte; Cassie rimase immobile, con lo sguardo fisso al bouquet di fiori blu. Qualcosa di blu. Non riusciva proprio a capacitarsi che Brian Drake, un perfetto sconosciuto per lei, si fosse fermato a raccogliere dei fiori di montagna per una donna che non aveva mai visto in vita sua.

    Perché l'aveva fatto? E il suo Chris si sarebbe mai comportato in modo così tenero?

    Suo padre si affrettò a offrirle il braccio. «Coraggio, bambina mia. Lo so che abbiamo avuto qualche intoppo, adesso però tutto è sotto controllo.»

    «Ne sono sicura, papà.»

    «Sei felice?»

    Cassie fece cenno con il capo. «Certo.»

    Lo era veramente?

    Assalita dal nervosismo, Cassie prese a osservare Emily che apriva il corteo delle damigelle in processione verso l'altare. Tra poco sarebbe stato il suo turno: sarebbe diventata la moglie di un uomo che fino ad allora aveva creduto di conoscere, tuttavia l'arrivo di quello sconosciuto aveva suscitato un turbinio inarrestabile di emozioni.

    Cassie aveva sempre pensato di essere assennata e sensibile, eppure sapeva anche che nel suo profondo si nascondeva una vena di impulsività che solitamente riusciva a dominare.

    La sua saggia decisione di sposare l'uomo d'affari Christopher Carlisle dimostrava come Cassie avesse messo a tacere il suo lato impetuoso: non avrebbe infatti potuto scegliere uomo più conservatore e tradizionale di lui. Inoltre Chris era anche bello, ricco e di successo, insomma un buon partner per lei. Del resto lei lo amava. Forse senza passione, però in modo solido e assennato.

    Perché, così all'improvviso, Chris non sembrava più tanto perfetto?

    Pensandoci bene, un difetto Chris l'aveva: era troppo asfissiante e tendeva a diventare geloso se Cassie trascorreva troppo tempo con familiari o amici. Per esempio, circa tre mesi prima, era successo che lui non le aveva trasmesso il messaggio di un'amica, Stacey, che era di passaggio in città. Quando Cassie l'aveva scoperto e ne aveva chiesto spiegazioni, Chris aveva confessato di non averle dato il messaggio appositamente perché aveva sempre pensato che Stacey avesse una cattiva influenza su di lei. Cassie era andata su tutte le furie, minacciando di restituire l'anello che Chris le aveva regalato. Proprio in quel periodo, il padre di Cassie stava attraversando una crisi finanziaria e Chris si era offerto di aiutarlo a patto che non si parlasse più di cancellare il matrimonio. Preoccupata che il padre potesse fare bancarotta, Cassie aveva deciso di accettare le condizioni di Chris.

    Tuttavia, proprio la notte precedente, aveva dovuto ricredersi un'altra volta sul suo futuro consorte. Chris aveva bevuto un po' troppo durante una cena al ristorante e Cassie si era offerta di riaccompagnarlo a casa. Durante il tragitto, lui aveva cominciato a darle lezioni di vita e di comportamento, arrivando addirittura a dire che dopo il matrimonio lei avrebbe dovuto lasciare il lavoro per dedicarsi anima e corpo a lui. Cassie lo aveva scrutato mentre lui continuava a inanellare una parola dopo l'altra senza sosta e aveva cercato di smorzare la preoccupazione che le cresceva dentro. Forse parlava così solo perché era ubriaco, forse il giorno dopo non si sarebbe neppure ricordato di quello che aveva detto.

    Non era andata proprio come Cassie aveva sperato. Quando gli aveva telefonato quella mattina, lui le aveva spiegato che non si aspettava che tutti quei miracoli accadessero fin dal primo giorno di matrimonio ma dopo qualche mese. Non era stato dunque l'alcol a farlo parlare così, ma la convinzione. Cassie era sconvolta, ma non aveva avuto neppure il tempo di reagire poiché Chris si era affrettato a dire: «Adesso non penserai di cancellare il matrimonio e mettere in imbarazzo i tuoi genitori, vero? Cassie, ormai siamo legati! E poi, non preoccuparti, una volta sposati, si sistemerà tutto».

    Un brivido freddo l'aveva percorsa da capo a piedi. Tutto si sarebbe sistemato alle condizioni di Chris.

    Cassie era stata in agitazione per tutto il giorno. Se il matrimonio non fosse stato previsto nel giro di poche ore, avrebbe fatto marcia indietro. Ora, però, non voleva mettere in imbarazzo la sua famiglia.

    Comunque, quelle parole così sprezzanti, pronunciate il giorno stesso del loro matrimonio, l'avevano innervosita e avevano fatto scemare la fiducia in lui. E cosa sarebbe stato un matrimonio senza fiducia?

    D'improvviso le voci del coro si levarono e Cassie sentì lo stomaco precipitare in un abisso.

    Il padre le strinse il braccio. «Ultima possibilità di tornare indietro, tesoro.»

    Pareva che le avesse letto nei pensieri. «Non dire così, papà! Potrebbe portare male.»

    Lui sorrise anche se i suoi occhi erano velati di lacrime. «Tesoro, ricordi quello che ci siamo detti qualche settimana fa?»

    Lei abbozzò a sua volta un sorriso. «Certo, papà.»

    «Spero che tu non stia

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