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Le nozze di Celia (eLit): eLit
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Le nozze di Celia (eLit): eLit
E-book146 pagine1 ora

Le nozze di Celia (eLit): eLit

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Info su questo ebook

La società delle viaggiatrici prequel
Inghilterra, 1855
Quando Henry, il fratello gemello del Conte di Danby, incontra la bella Celia in una libreria, tra i due scatta il colpo di fulmine. Ma lui ignora il nome della ragazza e quindi non sa come poterla incontrare di nuovo e così si lascia irretire da Katherine, la maggiore delle sorelle Bromley, al punto che la chiede in sposa. Non può di certo immaginare che la sua futura moglie sia proprio la sorellastra di Celia! A un passo dal matrimonio, tra promesse da mantenere, desideri proibiti e una zia lungimirante, Henry e Celia dovranno capire fino a che punto sono disposti a lottare per il loro amore, consapevoli del fatto che ogni conquista comporta dei rischi ben precisi.
LinguaItaliano
Data di uscita29 dic 2017
ISBN9788858979433
Le nozze di Celia (eLit): eLit

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    Anteprima del libro

    Le nozze di Celia (eLit) - Victoria Alexander

    successivo.

    Prologo

    Miss Celia Bromley non voleva rovinare le nozze della sorellastra Katherine.

    Nonostante non amasse particolarmente Katherine.

    Nonostante Katherine la detestasse.

    Nonostante Celia si fosse follemente, perdutamente, disperatamente innamorata dello sposo di Katherine.

    PRIMO GIORNO

    Pagina Romanzo

    1

    Maniero di Danby, maggio 1855

    «Ci sono domande?» chiese Guinevere Blodgett, rivolgendo un sorriso radioso alle sue più care amiche, che avevano messo da parte tutte le loro faccende per accorrere al maniero di Danby su sua richiesta. D'altronde gli amici non servono a questo?

    Mrs. Ophelia Higginbotham e Mrs. Persephone Fitzhew-Wellmore – Effie e Poppy per chi le conosceva – si scambiavano ripetutamente delle occhiate d'intesa.

    «Più che domande, chiarimenti» ruppe il silenzio Effie. «A quanto pare ci hai fatto venire qui di modo che possiamo aiutarti con i preparativi del matrimonio che si terrà tra una settimana. Un matrimonio che non ha proprio nulla a che vedere con te, dato che si sposano la sorellastra di tua nipote e il fratello di un conte».

    «E tu sei stata, diciamo, attirata con l'inganno per dare una mano con i preparativi» proseguì Poppy.

    «Esattamente.» Gwen fece un lungo sospiro. «Non è stata una mia scelta, credetemi.» Lei era arrivata al maniero di Danby due giorni prima e si era subito resa conto che qualcuno doveva per forza prendere in mano la situazione. E siccome il padre della sposa e poi – una volta arrivata lì – anche il fratello dello sposo avevano chiesto a lei di farlo, non poteva tirarsi indietro. C'erano davvero troppe cose in ballo. «Siete entrambe ben consapevoli che da quando mia sorella è morta io non sono stata vicino a Celia come avrei voluto.»

    «A causa di quella bestia di suo padre.» Effie tirò su col naso. «E di quella donna

    «Per quanto vorrei dare tutta la colpa a loro, molte responsabilità sono mie.» Gwen si intrecciò le mani tra loro e iniziò a passeggiare distrattamente. «Avrei dovuto fare in modo di riuscire a vedere Celia più spesso, ma loro hanno sempre vissuto in campagna, mentre io ho la mia vita a Londra. E poi Celia di solito era sempre a scuola. Ma ci sentiamo regolarmente...» disse con una smorfia, rendendosi pienamente conto di quanto suonavano deboli le sue scuse. E in effetti lo erano.

    La sorella di Gwen, Viviane, aveva sposato il Visconte Alfred Bromley, un vedovo con due figlie piccole, Katherine e Louise. Viviane gli aveva dato ben presto un'altra figlia, Celia, ma purtroppo circa dodici anni dopo era scomparsa a causa di un'influenza, lasciando la famiglia nelle mani di Miss Frances Quince, la sorella della prima moglie di Alfred, nota anche come quella donna. Questa si era subito stabilita lì, assumendo il ruolo di padrona di casa e mandando tutte e tre le ragazze a scuola lontano, sicuramente nella speranza che, nel caso fosse stata abolita la legge che vietava a un vedovo di sposare la sorella della moglie defunta, lei si sarebbe trovata in una posizione ottimale. Da ciò che Gwen aveva appurato nel corso degli anni, Miss Quince era straordinariamente ambiziosa e non desiderava altro che diventare la prossima viscontessa. Le due ragazze più grandi attribuivano alla sorellastra la colpa del loro allontanamento. Katherine e Louise non avevano mai considerato Celia una vera sorella. Questa posizione nei suoi confronti era stata senza dubbio incoraggiata da Miss Quince.

    «Non sei assolutamente giusta con te stessa» disse Poppy con fermezza. «Ti abbiamo visto contare i giorni che ti mancavano per rivedere Celia per poi venire seccamente respinta da suo padre e da quella donna. E sei riuscita a vederla solo quando la sua famiglia era a Londra, qualche mese fa.»

    «Solo due volte. In ogni caso, avrei dovuto provare con più insistenza.» Gwen sospirò e si stiracchiò le spalle. «Comunque, Alfred mi ha chiesto di venire qui a Danby per dare una mano con il matrimonio di Katherine. A quanto pare Miss Quince non è sufficientemente in grado di organizzare un evento mondano di questo calibro e sta facendo impazzire Alfred e le sue figlie.»

    «Non che non lo meritino» mormorò Effie.

    «Non potrei essere più d'accordo, ma se questo matrimonio non va bene» disse Gwen guardando Effie con fermezza, «ne risentirà tutta la famiglia. Io non desidero altro che vedere Celia in mano a un brav'uomo e penso sia ora che noi tre facciamo qualcosa perché ciò accada. E inizieremo non appena ci saremo lasciate le nozze di Katherine alle spalle.»

    «Che bello!» Poppy fece un gran sorriso. «Mi è sempre piaciuto combinare incontri.»

    «Se questo matrimonio sarà un disastro non gioverà certo alla causa di Celia. I pettegolezzi le comprometterebbero ogni possibilità di incontrare un buon partito. Come ben sapete, la reputazione è tutto.»

    «Posso farti presente che gli eccessi di Alfred nel gioco d'azzardo e la conseguente perdita dei beni di famiglia, tale da non permettere a nessuna delle sue figlie di prender parte a una Stagione, hanno già danneggiato irrimediabilmente la reputazione di cui parli?» disse Effie in tono falsamente mite.

    «Suvvia, in Inghilterra la metà della nuova borghesia ha pessime abitudini e vive di prestiti!» liquidò il commento Gwen. «Il trucco è non ammetterlo in pubblico. La società si basa sulle illusioni. Dato che Katherine sta per sposarsi col fratello gemello del Conte di Danby, la lista degli invitati è ampia e, per i membri della società che può vantare, illustre.»

    «Non mi stupisce» mormorò Effie.

    «Se questo matrimonio si rivela un fiasco, non oso pensare a quali saranno le ripercussioni sul futuro di Celia» disse Gwen con un sussulto. «La madre dello sposo è morta diversi anni fa, quindi a quanto pare io sarei la parente femmina più stretta da ambo le parti. Ovviamente se si esclude Miss Quince, che non sembra proprio essere all'altezza della situazione.»

    Gwen si era resa conto subito dopo il suo arrivo che gli eventi mondani che Miss Quince e Katherine avevano pianificato per i giorni che precedevano il matrimonio, così come le nozze stesse, erano al tempo stesso stravaganti e complicati da realizzare. Tanto avrebbe pagato tutto il fratello dello sposo. Ma, mentre Miss Quince aveva detto che non avrebbero badato a spese, Gwen sospettava che il conte fosse a dir poco preoccupato al pensiero delle cifre da sborsare, anche se sembrava che avesse troppo a cuore il bene del fratello per sollevare obiezioni. Almeno per il momento.

    «Be', ora siamo qui.» Effie accennò un lieve sorriso. «Non che avessimo di meglio da fare.» Una circostanza non inusuale, dato che i mariti di tutte e tre in quel periodo si trovavano all'estero. Charles Blodgett e Malcomb Fitzhew-Wellmore erano entrambi coinvolti in attività esplorative, mentre il marito di Effie, William, era un ufficiale dell'esercito attualmente impegnato in Crimea. Gwen e Poppy ritenevano un dovere da amiche tenere la mente di Effie il più lontano possibile dal pensiero della guerra – compito non facile visto il continuo arrivo di notizie di battaglie e di uomini dispersi o feriti.

    All'inizio era stata proprio l'attitudine dei loro mariti a girare il mondo in nome dell'esplorazione o di Sua Maestà che aveva portato le tre donne a conoscersi, dieci anni prima o giù di lì. Avevano più o meno la stessa età – ormai erano tutte e tre sopra i quarantacinque anni – e nessuna di loro aveva avuto figli, né avevano molto in termini di famiglia, e così divennero come sorelle. Infatti, loro si consideravano tali.

    «Per quanto mi riguarda sono onorata di offrire il mio aiuto. Adoro i matrimoni!» Annuì Poppy entusiasta. «Cosa vuoi che facciamo di preciso?»

    «Sfortunatamente, ci sono ancora non si sa quanti dettagli da sistemare. Sono certa che tra tutte e tre supereremo ogni difficoltà, anche se questa faccenda è un po' più complessa di quanto ci si potrebbe aspettare.» Gwen trasse un respiro profondo e rincuorò le sue amiche con un sorriso rassicurante. «Oltre al matrimonio in sé – che, da quanto ho capito, su richiesta dello sposo sarà più ristretto di quanto volesse inizialmente la sposa – è previsto un ballo prematrimoniale decisamente in grande stile.»

    Accidenti, uno, vedendo gli sguardi increduli nei volti delle amiche di Gwen, avrebbe pensato che lei avesse tirato loro un secchio d'acqua fredda in testa. Forse era meglio continuare, prima che o Effie, o Poppy, o entrambe chiamassero una carrozza per l'interminabile tragitto fino alla stazione ferroviaria più vicina.

    «Tuttavia...»

    «Oh, meno male, c'è un tuttavia» disse Effie in tono sarcastico. «Temevo non ci fosse.»

    «A parte noi e i familiari, nessun altro invitato alloggia qui al maniero, il che renderà tutto molto più semplice» iniziò a dire Gwen.

    «Tu dici?» mormorò Poppy.

    «La servitù sembra adeguatamente preparata, anche se pare aver preso piuttosto in antipatia Miss Quince.»

    Effie fece una smorfia.

    «Solo il conte e suo fratello Henry vivono in questa casa e solamente quando non stanno a Londra, dove a quanto pare risiedono per gran parte dell'anno» proseguì Gwen, «questa è una residenza da scapoli, signore mie. Quindi è ovvio il motivo per cui serve disperatamente il nostro aiuto.»

    «C'era proprio da aspettarselo» disse Poppy scuotendo la testa. «Gli uomini sono degli incapaci quando hanno a che fare con gli aspetti pratici della vita.»

    «È incredibile come riescano a intraprendere abilmente una spedizione

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