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Cassie (eLit): eLit
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E-book145 pagine1 ora

Cassie (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Da quando è fuggita, in attesa di un figlio, Cassie è tornata a Winding River solo una volta. Oggi ha l'opportunità di rivedere le sue migliori amiche, le Calamity Janes, e di lasciarsi problemi e segreti alle spalle. Una sola nube rischia di offuscare la sua rinnovata felicità: rivedere Cole Davis, amore mai dimenticato e ignaro padre del suo bambino. E la verità non tarderà a venire a galla, ma per una Calamity Janes tutto è possibile! Serie "Calamity Janes" - Vol. 1

LinguaItaliano
Data di uscita30 dic 2014
ISBN9788858932902
Cassie (eLit): eLit
Autore

Sherryl Woods

With her roots firmly planted in the South, Sherryl Woods has written many of her more than 100 books in that distinctive setting, whether in her home state of Virginia, her adopted state, Florida, or her much-adored South Carolina. Sherryl is best known for her ability to creating endearing small town communities and families. She is the New York Times and USA Today bestselling author of over 75 romances for Silhouette Desire and Special Edition.

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    Anteprima del libro

    Cassie (eLit) - Sherryl Woods

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Do You Take this Rebel?

    Silhouette Special Edition

    © 2001 Sherryl Woods

    Traduzione di Daniela Mento

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2003 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5893-290-2

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    Prologo

    La busta bianca sembrava di quelle che venivano usate per gli inviti a nozze. Cassie Collins la prese in mano e il suo sguardo cadde sul timbro postale. Veniva da Winding River nel Wyoming, il suo paese natale.

    Era lì che sognava di ritornare quando si sentiva triste e depressa o quando la notte non riusciva a dormire. Eppure non era più casa sua da tanto tempo. Il più grande regalo che aveva fatto a sua madre era stato quello di andarsene quando aveva scoperto di essere incinta, di lasciare il Wyoming e le sue più care amiche: Gina, Karen, Emma, Lauren, le Calamity Janes, come si facevano chiamare ai tempi della scuola.

    Dov’erano finite adesso? Sparse per gli Stati Uniti, lontane come l’uomo che un tempo lei aveva creduto di amare con tutta l’anima.

    Cole Davis era probabilmente ancora a Winding River, nel ranch di suo padre. Non aveva mai chiesto di lui, né a sua madre né ad altri. Aveva cercato di cancellare il suo nome dal cuore e dalla mente per tutti quegli anni, senza riuscirci, però.

    Cassie soppesò a lungo la busta prima di aprirla, cercando di indovinare che cosa potesse contenere. Una delle sue amiche d’infanzia si sposava e l’invitava alle nozze? Tornare a Winding River per un matrimonio? No, lei non ce l’avrebbe mai fatta a rivedere i luoghi che erano indissolubilmente legati alla felicità della sua infanzia e alla delusione della sua adolescenza e della sua vita sentimentale.

    Alla fine, anche se con una certa riluttanza, Cassie aprì la busta.

    Era un invito davvero, ma non a un matrimonio. Gli ex allievi della sua scuola avevano organizzato una festa ai primi di luglio, in occasione del Giorno dell’Indipendenza. Ci sarebbero stati un ballo in palestra come quando erano studenti e un picnic per ricordare i bei tempi andati.

    Mancavano ancora due mesi a luglio. Cassie, per prima cosa, si domandò se le sue amiche, le Calamity Janes, avrebbero partecipato. Si telefonavano qualche volta o si scrivevano, d’altra parte i loro rapporti non erano più così stretti come un tempo.

    Gina, da quel che sapeva, viveva ancora a New York dove gestiva un ristorante italiano di lusso. Emma abitava invece a Denver, dove faceva l’avvocato. Karen era l’unica rimasta a Winding River, dove mandava avanti un ranch insieme a suo marito Caleb e Lauren, la bellissima Lauren, era naturalmente a Hollywood. Era infatti l’unica di loro che fosse davvero diventata famosa, come tutte avevano sognato in gioventù. Non c’era nessuno che non conoscesse Lauren Winters, la diva del cinema.

    Una diva si sarebbe degnata di ritornare al paesino natale semplicemente per una banale riunione scolastica?

    Cassie cominciò a chiedersi se quella fosse l’occasione per rivederle ancora una volta. Oh, le mancavano così tanto! Erano state più che amiche, le aveva sempre considerate le sue sorelle. Sarebbe stato molto bello ritrovarsi ancora una volta insieme...

    «Mamma? Stai piangendo?»

    Jake, suo figlio, la stava fissando.

    «No di certo. Perché dovrei piangere?» replicò, anche se si accorse di avere gli occhi umidi.

    «Di chi è la lettera? Della nonna?»

    «No. Ti piacerebbe che fosse della nonna, vero?» lo prese in giro lei.

    Sua madre, quando scriveva, mandava spesso qualche dollaro perché lei comperasse un regalo al bambino. Pochi mesi prima, quando Jake aveva compiuto nove anni, era arrivato puntuale un piccolo assegno per lui.

    «È un invito. Me l’hanno mandato gli ex allievi della mia scuola di Winding River.»

    «Un invito?»

    «Organizzano una festa all’inizio di luglio.»

    «A Winding River? Ci andiamo, mamma? Mi porti a trovare la nonna?» la pregò lui con entusiasmo.

    Cassie l’aveva portato a Winding River una volta soltanto, poi si era rifiutata di tornare là, nemmeno per pochi giorni, nemmeno per far visita a sua madre.

    «No, non credo che ci andremo» gli rispose riponendo l’invito nella busta.

    Jake ci rimase male.

    «Ma mamma... Perché non vuoi mai andare a trovare la nonna?»

    Perché potrei finire per incontrare tuo padre, gli avrebbe dovuto rispondere.

    «Perché la nonna viene a farci visita qui tutte le volte che può.»

    «Potremmo farle una sorpresa!»

    «Non posso chiedere una settimana di ferie a Earlene proprio a luglio. Non me la darebbe, è il periodo in cui al ristorante c’è maggiore bisogno. Ed è il periodo in cui guadagno di più con le mance dei clienti.»

    Cassie non avrebbe mai voluto far pesare a suo figlio le loro precarie condizioni economiche, tuttavia senza quelle mance estive non sarebbero riusciti a cavarsela durante l’inverno, quando il lavoro diminuiva.

    «Sono sicuro che Earlene ti darebbe le ferie, se tu glielo chiedessi.»

    Be’, forse era vero... però non gliele avrebbe chieste.

    «Andremo a trovare la nonna un’altra volta. Magari d’inverno, quando Earlene non ha bisogno di me» cercò di consolarlo.

    «Dici sempre così, ma non ci andiamo mai» si lamentò Jake.

    Cassie appallottolò la busta con dentro l’invito e la gettò nel cestino della carta straccia.

    Quella sera, vuotando il cestino, notò che non c’era più. Chi poteva averla presa, se non suo figlio? Ma perché?

    Le era dispiaciuto deluderlo, ma tornare a Winding River era fuori discussione. Neppure la speranza di rivedere le Calamity Janes l’avrebbe spinta a rimettere piede nel suo paese, correndo il rischio di incontrare Cole.

    Non molto tempo dopo, però, accadde qualcosa che le fece cambiare idea.

    1

    Suo figlio Jake non sembrava affatto un delinquente, si disse Cassie guardandolo, anche perché aveva appena nove anni. Ma lo sceriffo Joshua lo stava trattando come se lo fosse.

    Sembrava solo un bambino spaventato, gli occhi sbarrati dietro gli occhiali troppo grandi, che rischiavano di scivolargli giù dal naso ricoperto di lentiggini.

    «Quello che hai fatto è molto grave, Jake. Te ne rendi conto?» gli disse per l’ennesima volta lo sceriffo.

    Jake tirò su con il naso. «Sì, signore» rispose serio cercando di non piangere.

    «È stato come rubare.»

    «Ma io non ho rubato nulla!»

    «Hai preso il denaro che ti avevano mandato quelle persone e non hai spedito le cose che avevano richiesto. È un imbroglio!»

    Cassie sapeva che lo sceriffo stava usando il guanto di velluto, non soltanto per la giovane età dell’imputato, ma anche a causa di Earlene, che corteggiava da tempo.

    La donna, infatti, considerava Cassie come una figlia, tanto che aveva accompagnato lei e il bambino alla centrale di polizia e li stava aspettando fuori, in auto.

    «Quanto gli hanno mandato, dopotutto?» chiese Cassie allo sceriffo. Non poteva essere una grossa cifra, si disse.

    «Duemiladuecentocinquanta dollari» rispose lui leggendo la cifra dal rapporto che aveva davanti agli occhi.

    «Duemiladue... Accidenti! Chi ha potuto mandare tanto denaro a un bambino di nove anni?» si meravigliò lei.

    «Suo figlio non ha dichiarato l’età quando ha messo quell’annuncio su Internet. Ha offerto in vendita dei pezzi da collezionista a un ottimo prezzo, ha ricevuto molte risposte ed è passato regolarmente dalla posta a incassare i vaglia che gli arrivavano. Chieda a Louella e glielo confermerà. Una truffa vera e propria, di cui sono rimaste vittime dozzine di persone.»

    Cassie non sapeva nulla di informatica mentre suo figlio era riuscito a ordire una truffa grazie al computer.

    «Jake, è vero?» chiese al ragazzino.

    «Sì, mamma» rispose lui.

    «Come hai potuto cacciarti in un simile pasticcio? L’hai combinato insieme a un tuo amico più grande? Non puoi aver fatto tutto da solo! Noi non abbiamo nemmeno un computer a casa nostra.»

    Cassie sperava che Jake fosse solo la pedina di un imbroglio ordito da qualcuno molto più furbo e disonesto di lui.

    «No, mamma. L’ho fatto da solo. Ho usato il computer della scuola» confessò il bambino.

    E lei che lo aveva iscritto ai corsi pomeridiani di informatica, credendo di offrirgli così un’educazione migliore!

    «Era una truffa ben congegnata» le spiegò lo sceriffo, «ma non è stato difficile risalire a lui. Jake ha bisogno ancora di molta esperienza per diventare un bravo imbroglione. Con gli anni e la buona volontà, credo proprio che non faticherebbe a riuscirci.»

    Come si permetteva quell’uomo di parlare in simili termini di suo figlio? Cassie incominciò a spazientirsi.

    «Si può sapere che razza di articoli da collezionisti dicevi di voler vendere?» chiese a quel punto a Jake.

    Lo sceriffo precedette il bambino. «Suo figlio ha messo in vendita pezzi rari. Pupazzetti introvabili dei Pokémon, videogiochi ormai fuori catalogo, figurine dei campionati di baseball degli anni Cinquanta... Per questo le ho detto che la truffa era ben congegnata e i soldi piovevano.»

    «Dove sono finiti quei duemiladuecentocinquanta

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