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Sposami, principe!: Harmony Collezione
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E-book149 pagine1 ora

Sposami, principe!: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Tutto comincia in una stazione di servizio. Kerry Lynn Jacks, bionda cameriera texana, è convinta che quell'uomo apparso improvvisamente sia Hank, il suo fidanzato. Quando si accorge dell'errore, ormai è troppo tardi: i profondi occhi azzurri di un perfetto sconosciuto l'hanno già conquistata! Lui chiarisce l'equivoco presentandosi come Mack. Il suo intero nome, quello vero, lo confesserà molto più tardi: Alexi Ladislas di Belegovia. Professione: principe.

LinguaItaliano
Data di uscita9 ott 2015
ISBN9788858940914
Sposami, principe!: Harmony Collezione

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    Anteprima del libro

    Sposami, principe! - Victoria Chancellor

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Prince’s Texas Bride

    Harlequin American Romance

    © 2003 Victoria Chancellor Huffstutler

    Traduzione di Elisabetta Ungaro

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2004 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-091-4

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    Prologo

    Kerry Lynn Jacks si strinse nella vestaglia di ciniglia turchese e andò a rispondere al suono insistente del campanello, invece di correre in bagno per l’ennesima volta. Le nausee mattutine non le davano tregua, da quando la strisciolina del test di gravidanza era diventata azzurra... e lei era diventata verde!

    Con passo malfermo aggirò il tavolino da caffè e la poltrona a fiori nel soggiorno, per raggiungere l’ingresso. Le piastrelle dell’anticamera erano fredde sotto i suoi piedi nudi, anche se in agosto in Texas il tempo era mite.

    «Se vogliono vendermi qualcosa, questa volta li mando al diavolo...» borbottò fra sé alzandosi in punta di piedi per guardare dallo spioncino.

    Il respiro le si bloccò in petto. I casi erano due: il suo amico Hank McCauley aveva cominciato a vestirsi Armani, oppure sulla sua porta c’era un vero principe. In ogni caso, lei lo fece entrare.

    L’uomo che le stava davanti era bello da levare il fiato e la fissava con occhi azzurri e corrucciati.

    Era il suo principe?

    «Ciao, Alexi» lo salutò Kerry con un filo di voce. Non riuscì a mostrarsi disinvolta, anche se per il momento la nausea mattutina era passata in secondo piano. Se lui era lì, significava che qualcuno l’aveva informato che...

    «Perché non me l’hai detto?» esordì Alexi, con un tono che non prometteva niente di buono.

    Non aveva senso fingere di non capire, decise lei in una frazione di secondo.

    «Ehm... stavo per farlo» mormorò con una scrollata di spalle. Non era proprio la verità, ma per il momento poteva andare. Lo fissò per un lungo istante a braccia conserte. «Io... non avevo ancora deciso come e quando, ma prima o poi te l’avrei detto di sicuro. Mettersi in contatto con te non è la cosa più semplice del mondo» gli fece notare, sulla difensiva.

    «Sono passati tre mesi, Kerry!» la rimproverò di nuovo Alexi. «Mi sembra un tempo sufficiente.»

    «L’ho saputo con certezza solo un mese e mezzo fa.»

    Lui si passò una mano fra i capelli.

    «Senti... perché non mi fai entrare, così parliamo con calma?» le propose quindi in tono più cauto.

    «Sì, certo.» Kerry si fece da parte per lasciarlo passare, poi richiuse la porta e vi si appoggiò, con un sospiro. Di colpo si sentiva sfinita. Sapeva di avere un aspetto orribile, senza trucco e con i capelli che non tenevano la piega. «Se vuoi del caffè, dovrai fartelo da solo» si scusò seguendolo in soggiorno e lasciandosi cadere sul divano. «In questi giorni io non sopporto neanche l’odore...» spiegò poi, tenendo le braccia sullo stomaco.

    «Non ho fatto migliaia di chilometri per il tuo caffè, per quanto sia eccellente» rimarcò Alexi, quasi con freddezza.

    «Puoi dirlo forte» confermò Kerry per rammentare al principe Alexi Ladislas di Belegovia che, quando si erano conosciuti, lei era una modesta cameriera e lavorava in una stazione di servizio. Purtroppo appartenevano a due mondi lontani e inconciliabili, ed era meglio che lui non se ne dimenticasse.

    «Maledizione, Kerry, avresti dovuto telefonarmi immediatamente!» sbottò Alexi, che era riuscito a trattenersi fino a quel momento.

    «Non sapevo come avresti reagito...» Kerry sospirò. «L’hai saputo da Gwendolyn, immagino» aggiunse, dispiaciuta che l’addetta alle pubbliche relazioni di Alexi avesse tradito le sue confidenze, dopo aver promesso di non farlo.

    «Non è stata lei a riferirmelo, se è questo che stai pensando» spiegò Alexi, come se le avesse letto nel pensiero. «Ieri eravamo al telefono, quando tu sei andata a trovarla al ranch. Gwendolyn si è dimenticata di chiudere la comunicazione, così ho sentito tutto quello che vi siete dette.» Le allungò uno sguardo severo. «Perché ti sei confidata con Gwendolyn invece di parlare con me

    Lei aveva paura di dover correre in bagno da un momento all’altro. Quelle maledette nausee la assalivano anche a stomaco vuoto...

    «Adesso non ho voglia di parlarne» mormorò, premendosi le mani sullo stomaco. «Insomma, hai saputo del bambino e ti sei precipitato qui» dichiarò infine, con un sorriso stanco.

    «Era il minimo che potessi fare. Sono andato a casa di tua madre, e lei mi ha dato il tuo indirizzo.» Per la prima volta da quando era arrivato, Alexi accennò un sorriso, di quelli che ogni volta a Kerry facevano accelerare i battiti del cuore. «Almeno tua madre è stata contenta di vedermi.»

    «Puoi scommetterci! Lei è una tua grande ammiratrice, lo sai. Ha addirittura messo in cornice il tuo autografo.» Al pensiero di sua madre, Kerry si rabbuiò di colpo. «Non le ho ancora detto niente del bambino. Non so come la prenderà, ormai vive in un mondo tutto suo... Mi ha raccontato che la prossima settimana, nella reggia di Belegovia, ci sarà la festa di fidanzamento. Naturalmente conosce tutti i particolari» concluse con voce incrinata. Charlene Jacks era un’appassionata lettrice di rotocalchi, e aveva vissuto con trepidazione l’incontro della figlia con il principe ereditario del lontano regno di Belegovia, sperando in un finale da mondo delle favole.

    «Non ci sarà nessuna festa, perché io non accetterò mai di sposare la contessa Di Giovanni solo per far piacere a mio padre» proclamò Alexi, in tono calmo e risoluto.

    Sembrava così sicuro di sé... Kerry lo guardò, con gli occhi pieni di lacrime. Era tentata di credergli, anche se era impossibile sfuggire alla ragione di stato! Il re Wilheim, del regno di Belegovia, aveva imposto al figlio di sposarsi entro i trent’anni e gli aveva suggerito quale dovesse essere la futura moglie. Per questo in maggio Alexi era scappato in Texas con lei, ricordò Kerry come se tutto fosse accaduto il giorno prima.

    «Perché?» gli domandò infine con un filo di voce. Aveva paura della risposta.

    Lui le prese le mani e la fissò con intensità. Il calore e la forza della sua stretta le fecero battere il cuore, e il profumo della sua acqua di colonia la riportò al tempo della loro passione, quando ogni sogno sembrava realizzabile e la felicità a portata di mano. L’impeto dell’emozione era ancora intatto. L’attrazione fisica fra loro era più viva che mai. Non si vedevano da tre mesi, e sembravano tre giorni!

    Quando Alexi parlò di nuovo, la voce era intima e dolce.

    «Perché tu e io ci sposiamo appena sarà organizzata la cerimonia, nella cattedrale di Belegovia. Diventeremo marito e moglie, e nostro figlio sarà l’erede al trono.»

    Kerry sussultò. E mentre scappava in bagno, sopraffatta da un attacco di nausea, ricordò in ogni particolare quando aveva concepito il bambino con il principe Alexi.

    1

    Tre mesi prima

    «Hank McCauley, non ci posso credere!» gridò la giovane donna, gettando le braccia al collo di Alexi. «Mi hai portato un regalo?»

    Alexi, colpito da quel seno sodo schiacciato contro il suo petto, oltre che dai biondi capelli di seta che gli sfiorarono il collo e dal profumo fiorito che gli inebriò i sensi, non poté che ricambiare l’abbraccio, felice per quel dono inaspettato.

    Aveva ancora tempo per dirle che lui non era Hank McCauley...

    A sorpresa, la donna gli scoccò un bacio sulle labbra. La sua bocca era morbida, sapeva di menta e cannella. Lo incantò all’istante.

    Come lei si ritrasse, il suo sorriso svanì. Lasciò ricadere le braccia e rimase a fissarlo, con la fronte aggrottata nel viso incantevole, la bocca carnosa e il naso sottile spruzzato di efelidi.

    «Lei non è Hank.»

    «No.»

    «Gli somiglia molto.» La giovane lo scrutò con attenzione, come si fa con un insetto raro. «Però non ha quella piccola cicatrice sopra il labbro.»

    «Non volevo ingannarla, mi ha colto di sorpresa» si scusò lui allargando le braccia.

    «Viene dall’Inghilterra?»

    «Sono nato e cresciuto qui, ma adesso vivo nel regno di Belegovia.»

    «Questo nome l’ho già sentito...» La giovane aggrottò le sopracciglia sotto la frangetta bionda. «Ma certo! C’era un articolo sul giornale di stamattina. Lei è il principe ereditario di Belegovia!» esclamò infine.

    Alexi accennò un sorriso, colpito dalla spontaneità di quella sconosciuta. Stava per chiederle come si chiamava, quando lady Gwendolyn Reed si alzò, con aria preoccupata. Doveva aver assistito a tutta la scena, perché a lei non sfuggiva niente.

    «Il mio amico Hank McCauley le somiglia in modo impressionante, così ho fatto confusione» si affrettò a spiegare la giovane. «Sa, ogni tanto lui passa qui alla stazione di servizio a salutarmi.»

    «E le porta un regalo» concluse Alexi per lei.

    «Adoro le sorprese» mormorò la biondina, stringendosi nelle spalle.

    «Anch’io.» Soprattutto quando sono così interessanti, aggiunse fra sé.

    «Vostra Altezza, adesso dobbiamo proprio andare» lo sollecitò Gwendolyn. Era impeccabile come sempre, con i capelli raccolti dietro la nuca, il tailleur

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