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Una ricetta speciale: Harmony Collezione
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E-book163 pagine2 ore

Una ricetta speciale: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Kyle, dopo sette lunghi anni, fa ritorno nella sua città natale, dove vorrebbe ricominciare una nuova vita. L'occasione gli viene subito offerta, infatti per qualche tempo dovrà cucinare i suoi manicaretti per Grace. Ma la ragazza, che un tempo aveva una cotta per lui, non sembra molto contenta.
LinguaItaliano
Data di uscita9 gen 2017
ISBN9788858960110
Una ricetta speciale: Harmony Collezione

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    Anteprima del libro

    Una ricetta speciale - Leandra Logan

    successivo.

    1

    L'uomo in piedi al centro della cucina di Grace North era uno sconosciuto. Alto, scuro, stava addentando... un peperoncino piccante! Grace si bloccò di colpo sulla soglia della stanza, con le chiavi in una mano e una borsa nell'altra. Sbatté le palpebre, incredula.

    A volte succedeva che qualche amico passasse a farle visita senza preavviso e che suo fratello, che abitava lì accanto, lo lasciasse entrare in casa. Ma quell'uomo con quel peperoncino non l'aveva mai visto prima.

    «Uhm, buongiorno...» lo salutò incerta.

    Lui sollevò lo sguardo su di lei, sui suoi vivaci occhi verdi, i folti capelli rossi, il giacchino di jeans con sotto la maglietta di cotone rosa. Un sorriso di approvazione gli illuminò gli occhi blu.

    «Hai un aspetto magnifico, Gracie.»

    Bell'esordio, complimenti!, osservò tra sé Grace. An che lui comunque, nonostante i pantaloni beige e la maglietta nera scolorita, non era male. L'espressione decisa del volto, acuita dai capelli scuri, unita alla voce profonda e ai brillanti occhi blu, riusciva ad avere un effetto devastante.

    Sconvolgente era il termine appropriato.

    Quando si rese conto di chi le stava davanti, il cuore cominciò a batterle impazzito. Era Kyle. Kyle McRaney!

    Pienamente consapevole di averla colpita, Kyle girò intorno al vecchio tavolo in legno per prendere il coltello da cucina con cui cominciò a sminuzzare delle cipolle, attività che evidenziava i potenti muscoli del braccio e riempiva l'aria di un profumo pungente.

    Grace trasse un profondo respiro e lasciò cadere la borsa sul tavolo. Non c'era motivo di preoccuparsi. Si trattava solamente di un altro di quei tristi sogni di quando era ragazzina. Nel corso degli ultimi sette anni, da quando, cioè, lui se ne era andato, si presentavano con una certa regolarità non appena si sentiva insicura o un po' depressa.

    E così Kyle era tornato a infuriare nei suoi pensieri. Prima d'allora, però, non se lo era mai raffigurato con i capelli corti e rasato di fresco, e forse con un paio d'anni di più.

    Come sarebbe andata stavolta? Amore appassionato sul divano? Oppure sul tavolo della cucina? Forse a letto? Già avvertiva il tocco delle sue mani sul suo corpo. Avrebbe sentito anche l'odore della cipolla? No, di certo non nei suoi sogni.

    Lui parlò ancora. «Non ti aspettavo tanto presto.»

    Lei si accigliò. «Se è per questo, io non ti aspettavo affatto, Kyle.»

    «Certo che no. Questa doveva essere una sorpresa e io pensavo di farcela a finire tutto prima del tuo arrivo» affermò lui. «In ogni caso, buon compleanno.»

    Ah, ecco il motivo! Stava facendo a se stessa un regalo di compleanno.

    «Com'è andata dal dentista? Ti ha fatto male?»

    «Si è trattato solo di un controllo» replicò lei.

    «Michael mi aveva assicurato che avrei avuto via libera nella tua cucina per almeno due ore, per questo pensavo che avessi qualcosa di più serio.»

    Nell'udire il nome del fratello, Grace si portò una mano alla tempia. Il fratello non era mai il benvenuto nei suoi sogni. Mai. E tra i denti sentiva ancora il sapore del disinfettante del dentista. Passò la mano sul braccio e si diede un bel pizzicotto. Ahi!

    Non c'era dubbio. Non stava sognando. Kyle era davvero lì davanti ai suoi occhi: maturato alla perfezione, bello come non mai.

    Gli si avvicinò appoggiando una coscia contro il tavolo, ammirando il piacevole effetto che potevano avere sul volto di un uomo delle rughe sottili ai lati degli occhi e qualche filo d'argento tra i capelli scuri.

    «Quanti anni hai compiuto, Grace?» domandò lui, con noncuranza. «Venti, ventuno...?»

    «Ventiquattro» puntualizzò lei.

    «Davvero?» Kyle fissò per un attimo il vuoto. «Be', allora sei grande abbastanza per...»

    «Sono grande abbastanza» tagliò corto lei con un sorriso.

    Lui rovesciò indietro la testa scoppiando a ridere di cuore. Era incredibile la facilità con cui riusciva a prendersi gioco di lei come ai vecchi tempi. Grace ricordò quanto dolore le fosse costato il non saper distinguere in un uomo il vero interesse dal semplice desiderio di scherzare.

    A esaminare la situazione a freddo, ora, dopo tanto tempo, le sembrava più che mai improbabile che un giovane che aveva appena terminato il college si innamorasse di una diciassettenne capricciosa. Essere la sorellina del suo migliore amico, poi, non le era stato di nessun aiuto nell'impacciato tentativo di fargli notare la propria femminilità.

    I due ragazzi avevano condiviso un appartamento nei pressi del campus dell'università del Minnesota, ma avevano trascorso moltissime ore spensierate in casa North, divertendosi a prenderla in giro e accrescendo i suoi dubbi di adolescente.

    Il buonsenso le suggeriva di mantenere il proprio sangue freddo. Dimostrandogli di essere ormai una vera donna, forse sarebbe riuscita a prendersi una rivincita sulla sconfitta che aveva subito anni prima.

    Tuttavia, sentiva di non avere soffocato del tutto le proprie speranze mentre osservava le sue mani impegnate a tagliare altre verdure. Improvvisamente notò che non portava la fede. Forse lui e Libby si erano separati?

    La sua unione con Libby Anderson era stata una sorpresa per tutti. Certo, erano usciti insieme sporadicamente e lavoravano entrambi al bar dei nonni di Libby, l'Amelia's Bistrò, e persino una ragazzina inesperta come Grace aveva compreso che Andy e Amelia Anderson stavano facendo il possibile per tenere la nipote alla larga da Kyle, come, d'altronde, da ogni altro maschio che appartenesse al giro dei ragazzi del college.

    Nessuno sospettava che tra i due vi fosse qualcosa, al punto che quando Kyle aveva confidato a Michael la sua intenzione di sorprendere una ragazza con una proposta di matrimonio, Grace aveva ingenuamente pensato che la sposa sarebbe stata lei. Si era comportata come la più grande delle stupide, restando in attesa per tutta la notte che lui andasse a battere sul vetro della finestra della sua camera da letto, ringraziando la sua buona stella di vivere al pianterreno, cosa che avrebbe facilitato la loro fuga d'amore.

    Il fratello l'aveva trovata in lacrime il mattino seguente. Grace, tra i singhiozzi, gli aveva confidato ogni cosa. Michael si era comportato come il migliore dei fratelli, prendendo la crisi seriamente ed evitando di tenerle una predica sulla sua eccessiva ingenuità.

    In seguito non erano mai più tornati sull'accaduto. Kyle e Libby si erano trasferiti a Chicago poco dopo e la loro partenza aveva aiutato Grace a superare il momento difficile.

    Non riusciva quasi a credere che ora lui fosse tornato e che fosse lì a prendersi gioco di lei come allora. Ma non sarebbe stata tanto sciocca da ricadere nella rete. Non poteva permetterselo. In fondo poteva benissimo essere ancora più che sposato e semplicemente non portare la fede mentre cucinava. Tutto qui.

    «Be', Kyle» esordì dopo aver tratto un profondo respiro, «sicuramente non sei volato fin qui solo per il mio compleanno. Ci deve essere un altro motivo per cui tu e Libby siete qui...»

    «Libby non c'è più» tagliò corto lui. «E per quanto mi riguarda» aggiunse abbozzando un sorriso, «sono tornato a Twin Cities per restarci. Per sempre. Vivo alla giornata e adesso sto preparando il mio chili speciale. Solo per te.»

    Deve trattarsi di un sogno, decise Grace.

    Cercando di impedire alle ginocchia di tremare, fece il giro del tavolo per osservare meglio i preparativi. Annusò il profumino proveniente da un pentola nuova fiammante.

    «Sei anche riuscito a riordinare e a far sparire i resti della pizza di ieri sera, complimenti! Ma non è un po' presto per il pranzo? Sono solo le dieci.»

    «Vedrai, è tutto programmato.»

    «Ah, sì? E da quando?»

    La sua espressione controllata si addolcì. «Oh, sei ancora la principessa dalle mille domande, a quanto pare. Ma Michael non mi perdonerebbe mai se ti spifferassi tutto.»

    Oh, no, certo che no. Grace però cominciava a nutri re il sospetto che quello fosse l'ennesimo tentativo del fratello di modificare la sua vita in qualche modo. A sentire lui, lei viveva in un caos completo: a cominciare dal disordine che regnava per la casa, causato dalla sua mancanza di abilità domestica, per terminare con i suoi gusti troppo vari in materia di uomini.

    Grace cercò di valutare gli elementi a sua disposizione. Kyle era un cuoco fantastico che in passato, di tanto in tanto, si era occupato dei rinfreschi alle feste della sua famiglia e lavorato al bistrò di Amelia per guadagnare qualcosa quando era studente. Ma un servizio del genere era inutile quel giorno, in quanto i genitori di Grace avevano organizzato la solita cena formale per il suo compleanno, e Michael lo sapeva benissimo.

    «Perché non mi aiuti e mi dici se è di tuo gradimento?» chiese lui distogliendola dalle sue riflessioni.

    «Oh, certo.»

    Con un gesto veloce Kyle estrasse un cucchiaio dal cassetto e un secondo dopo glielo teneva sotto il naso, come fa un prestigiatore con la bacchetta magica. «Lo sai che non possiedi nemmeno otto cucchiai uguali?»

    «E allora?» chiese lei avvertendo sul collo il calore del suo braccio.

    «E nemmeno un servizio da tavola.»

    «Credi che dovrei preoccuparmene?»

    «Vedremo, ora soffia!»

    «Eh?»

    «Sì, piano» la incoraggiò lui. «Sul chili. Non voglio che ti scotti la lingua.»

    Tremante, lei gli permise di passarle il cucchiaio tra le labbra. Il sapore pieno e speziato del chili era di suo gradimento e per reazione il sudore le imperlò lievemente la fronte.

    Senza alcuna fretta di allontanare il proprio viso o la propria mano da lei, Kyle aveva appoggiato il cucchiaio sul fornello. «Punzecchiarti è proprio divertente come allora» mormorò poi.

    «Tu e Michael non siete mai stati carini con me» gli rinfacciò lei. «Sempre a prendermi in giro per i miei capelli, i miei vestiti...»

    «Detto così, sembra che fossimo dei mostri.»

    «Esattamente!»

    Kyle si massaggiò il mento. «Be', allora spero che non ti dispiaccia, perché ecco... In un certo senso, io sono il regalo di compleanno di Michael.»

    Il tono con cui aveva pronunciato la frase era assolutamente provocante... Ma se continuava a ritenerla un divertimento innocente, lo aspettava una bella sorpresa!

    Lei sfiorò il colletto della sua maglietta, passandogli poi un'unghia ricoperta di smalto rosso fuoco sulla gola.

    Il solo pensiero di baciare Kyle senza la vecchia scusa del vischio costituiva una tentazione troppo grande...

    «E allora, tanti auguri, Grace!» augurò a se stessa in un sussurro, passandogli una mano dietro la nuca e tirandolo verso di sé.

    Le loro labbra si sfiorarono leggere. Un attimo dopo la porta del retro si chiuse sbattendo fragorosamente.

    «Grace! Cosa diavolo gli stai facendo?»

    Al sentire la voce di Michael i due sobbalzarono per la sorpresa allontanandosi l'uno dall'altro.

    «Fratellino caro, quando hai fatto un regalo, non hai più il potere di controllare l'uso che ne viene fatto.»

    Il viso di Michael si distese in un ampio sorriso simile a quello della sorella, con la quale aveva in comune lo stesso verde brillante degli occhi e i folti capelli rossi. Lui, però, era dieci centimetri più alto di lei. Si distinguevano anche nel modo di vestire. Mentre Grace si vestiva con tutta la libertà dovuta al suo spirito di artista, Michael indossava abiti che si confacevano al ruolo di dirigente che

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