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Lande sconosciute: Collana: Corvi e Draghi, #1
Lande sconosciute: Collana: Corvi e Draghi, #1
Lande sconosciute: Collana: Corvi e Draghi, #1
E-book102 pagine1 ora

Lande sconosciute: Collana: Corvi e Draghi, #1

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Info su questo ebook

Fuori dalle mura di Düré si sta sviluppando la più grande minaccia che l'umanità abbia mai affrontato. Dopo tanti anni di pace, l'oscurità rinasce, la dea Thënda lascia il regno delle ombre.

Lord Tovel, in segreto, sceglie otto dei suoi uomini più valorosi e affida loro una missione: raggiungere Nebula e chiedere l'aiuto di Re Fird.

Rodrik e i suoi uomini dovranno lasciare la sicurezza offerta dalle mura di Düré e affrontare un viaggio pieno di intrighi, magia e pericoli.

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita11 set 2020
ISBN9781071565506
Lande sconosciute: Collana: Corvi e Draghi, #1
Autore

A.P. Hernández

Ο Antonio Pérez Hernández (Μούρθια, 1989) είναι δάσκαλος στην Πρωτοβάθμια Εκπαίδευση, παιδαγωγός, με Μάστερ στην Καινοτομία και στην Έρευνα στην Εκπαίδευση και Δόκτορ, με τη διάκριση cum laude (έπαινος), για τη Διδακτορική του Διατριβή Αξιολόγηση της ικανότητας στην επικοινωνία δια της γλώσσας μέσα από διηγήματα στην Πρωτοβάθμια Εκπαίδευση. Εργάζεται ως δάσκαλος και συγγραφέας.

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    Anteprima del libro

    Lande sconosciute - A.P. Hernández

    Libro Fantasy, Suspense e Avventure 

    SAGA CORVI E DRAGHI (Nº 1)

    LANDE SCONOSCIUTE

    —A.P. Hernández—

    Breve biografia dell’autore:

    Antonio Pérez Hernández è un insegnante di scuola primaria (specializzato in Educazione Musicale, Pedagogia Terapeutica e Comunicazione e Linguaggio). È anche pedagogo, ha ottenuto un Master in Ricerca e Innovazione nell’Educazione, ha svolto un Dottorato, menzione cum laude, per la sua Tesi Valutazione della competenza nella comunicazione linguistica attraverso i racconti nell'Istruzione Primaria.

    Ha ricevuto un premio di consolazione al concorso letterario Premio di Creazione Letteraria Nemira ed è risultato finalista nel Concorso Internazionale di Romanzo Fantastico e del Terrore Dagón.

    Ha pubblicato più di una trentina di libri ed è stato tradotto in sette lingue: tedesco, olandese, greco, inglese, portoghese, italiano e francese.

    Attualmente concilia il suo lavoro di docente con la scrittura.

    ––––––––

    Pagina web: https://www.aphernandez.com/

    Twitter:  @ap_hernandez_

    Instagram: @ap_hernandez_

    —CAPITOLO 1—

    Rodrik era esausto.

    Galoppava a testa bassa e con gli occhi fissi sulla criniera del suo cavallo da guerra. Il movimento dell'animale era fluido e calmo, ma Rodrik stringeva le redini con forza per paura di cadere. In quel momento stavano attraversando la Selva Nera e il terreno era insidioso. I cavalli appoggiavano gli zoccoli con cautela, come se anche loro sapessero che quel luogo era pericoloso.

    Le ultime luci del tramonto cominciavano a svanire. Alcuni fasci di luce appena percettibili filtravano attraverso le cime degli alberi frondosi.

    Cavalcavano ininterrottamente da mezzogiorno e Rodrik immaginò che dovessero essere già penetrati nel cuore della Selva Nera.

    —Non si può tornare indietro— si disse.

    Lo aveva capito immediatamente quando, più di una settimana prima, il suo padrone lo aveva convocato al suo palazzo per comunicargli la notizia. Lo aspettava in piedi in mezzo alla stanza, con le braccia incrociate e il mantello scarlatto che ondeggiava sulle sue spalle per la brezza notturna che entrava dalla finestra. Lord Tovel era sempre stato un uomo trasparente e, nel corso degli anni, Rodrik aveva imparato a leggere i suoi pensieri. Però non aveva mai visto quell'espressione, eppure l’aveva compresa all'istante.

    —Paura —ricordò— il suo volto rifletteva la paura.

    Lord Tovel gli affidò una missione che avrebbe potuto salvare la vita di migliaia di persone: raggiungere Nebula e chiedere l'aiuto di Re Fird.

    Di sicuro era una pazzia. Da secoli, era severamente vietato abbandonare la protezione offerta dalle mura di Düré. Tutti, compresi i bambini, erano a conoscenza dei pericoli che c'erano là fuori.

    In tutto quel tempo, solo pochi curiosi (sciocchi!) si erano avventurati dall'altra parte e lo avevano fatto per non tornare.

    —Mio signore, raggiungere Nebula? —gli chiese, mettendo da parte i formalismi. —È una missione suicida!

    Anche se tutto fosse andato bene, avrebbero comunque dovuto attraversare il Mare Bianco e la possibilità di morire inghiottiti dalle sue acque gli provocava brividi.

    —Sono consapevole di ciò che vi sto chiedendo, Capitano —spiegò Lord Tovel—. E credetemi quando vi dico che non abbiamo scelta.

    Il suo signore cominciò a camminare intorno a lui. Il suono dei suoi passi riecheggiava sui muri di pietra della stanza, regali e pesanti.

    —L'oscurità sta rinascendo, Rodrik —gli confessò—. Siamo di fronte alla più grande minaccia che abbiamo mai visto.

    Lord Tovel si diresse verso la sua gigantesca scrivania in mogano. Lì, sulla sua superficie, c'era un fagotto avvolto in uno spesso panno. Qualunque cosa ci fosse al suo interno, si muoveva.

    —Non possiamo combattere questo male da soli, abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile.

    Lord Tovel prese il fagotto per il nodo superiore e lo avvicinò a Rodrik. Il capitano fece un passo indietro, sospettoso.

    —Cos’è, mio signore? —gli chiese—. Cosa c'è lì dentro?

    Lord Tovel mise il fagotto sul pavimento della stanza e sciolse il nodo, rivelandone il contenuto.

    —Siamo morti— pensò Rodrik.

    —Ho bisogno che tu riferisca al re Fird il prima possibile —gli disse il suo signore—. Consegnagli questo regalo come prova della minaccia che incombe su di noi.

    Lord Tovel annodò di nuovo la stoffa ed entrambi si rilassarono quando la cosa scomparve alla loro vista.

    —Scegli sette uomini fidati —gli disse—. E partite con le prime luci dell'alba.

    Rodrik prese il fagotto che il suo padrone gli tendeva. La cosa si contorceva dentro, instancabile...

    —Dammi la forza, Redÿltur —balbettò Rodrik, chiudendo gli occhi—. Guida il mio cammino, impugna la mia spada e proteggimi dalla morte.

    Questo era successo una settimana fa, anche se sembrava ieri. Dietro le mura di Düré, il tempo sembrava rallentare.

    Rodrik si voltò e guardò i suoi sette uomini marciare in silenzio. Quei guerrieri, se non fosse stato per lui, ora sarebbero a Düré con le loro famiglie.

    Rodrik sospirò.

    Era dispiaciuto. Era veramente dispiaciuto.

    Ma era stato necessario.

    Era un peso che doveva portare con sé.

    Questa Selva mi fa venire i brividi disse all'improvviso Läss.

    Nessuno commentò. Il gruppo tornò a immergersi nel silenzio e continuò ad avanzare.

    Rodrik pensava. Il viaggio era lungo e c’era tempo per pensare. Ricordava le storie che la gente raccontava a Düré sulla Selva Nera, sulla magia antica e sugli esseri senza nome che lo abitavano.

    —A che serviranno le nostre spade? —Si disse, stringendo con più forza le redini del suo cavallo.

    Era un guerriero, un cavaliere al servizio di Düré e non temeva la morte. Aveva danzato con lei in decine di occasioni ed era sempre riuscito a evitarla, ma cosa sarebbe successo alla sua famiglia? Aveva promesso a Lidya che sarebbe tornato vivo e questo lo tormentava.

    Non le aveva mai mentito prima.

    —Però, che altro avrei potuto dirle? —si chiese—. Cosa deve fare un uomo di fronte a un simile destino?

    Portava il fagotto di Lord Tovel in una delle bisacce del suo cavallo. All'interno, la cosa continuava a muoversi, torcendosi ogni secondo. I suoi sette uomini avevano visto quel fagotto muoversi, ma nessuno aveva osato fare domande.

    Cavalcarono a lungo fino a quando l'ultimo raggio di

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