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La visita meravigliosa
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E-book172 pagine2 ore

La visita meravigliosa

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Info su questo ebook

La visita meravigliosa è un romanzo del 1895 di H.G. Wells. Con un angelo per protagonista - una creatura di fantasia diversa dall'angelo religioso - e ambientato nell'Inghilterra contemporanea, il libro potrebbe essere classificato come un fantasy contemporaneo, benché il genere non fosse riconosciuto al tempo di Wells. La visita meravigliosa affronta anche forti temi di satira, prendendo in giro con gentilezza i costumi e le istituzioni dell'Inghilterra vittoriana altrettanto idealista della ribellione stessa.
LinguaItaliano
Data di uscita28 set 2017
ISBN9788826496375
La visita meravigliosa
Autore

Herbert George Wells

Herbert George Wells (meist abgekürzt H. G. Wells; * 21. September 1866 in Bromley; † 13. August 1946 in London) war ein englischer Schriftsteller und Pionier der Science-Fiction-Literatur. Wells, der auch Historiker und Soziologe war, schrieb u. a. Bücher mit Millionenauflage wie Die Geschichte unserer Welt. Er hatte seine größten Erfolge mit den beiden Science-Fiction-Romanen (von ihm selbst als „scientific romances“ bezeichnet) Der Krieg der Welten und Die Zeitmaschine. Wells ist in Deutschland vor allem für seine Science-Fiction-Bücher bekannt, hat aber auch zahlreiche realistische Romane verfasst, die im englischen Sprachraum nach wie vor populär sind.

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    La visita meravigliosa - Herbert George Wells

    Herbert George Wells

    La visita meravigliosa

    Prima edizione digitale 2017 a cura di Anna Ruggieri

    I .La notte dell'Uccello Strano.

    La notte dello Strano Uccello parecchie persone a Sidderton(ed alcune dei più vicini dintorni) videro uno sprazzo abbagliante di luce sulla palude di Sidderford. Ma a Sidderford nessuno se ne accorse, essendo la maggior parte degli abitanti addormentati.

    Durante il giorno, il vento avea continuato a soffiare, cosicchè sulla palude le allodole talvolta sfioravano la terra, e tal'altra inalzavansi tanto da essere portate dal vento, come le foglie. Il sole erasi coricato in un letto di nubi sanguigne e la luna rimaneva nascosta. L'apparente meteora fu descritta qualeuna gran luce dorata, simile ad un raggio brillante scaturito dal ciclo, ma d'uno splendore ineguale; dei lampi arcuati, simili a sciabole brandite, di tanto in tanto ne rompevano l'uniformità. Non ebbe che la durata d'un momento, lasciando poscia la notte più opaca e tenebrosa.

    La rivista scientifica,Natura,ricevette molte lettere su questo fenomeno e le pubblicò assieme ad un disegno grossolano, che a voce unanime non fu trovato molto rassomigliante. (Si può vedere, del resto, tale disegno nel volume CCLX di quella pubblicazione, a pag. 42).

    Neppur un'anima viva in Sidderford vide lo splendore, ma Annie, la moglie di Hooker Durgan, che era a letto ma non dormiva, ne scorse il riflesso: una lingua d'oro svolazzante.... e serpeggiante lungo la parete.

    Essa, inoltre, fu tra coloro che udirono lo strepito; gli altri furono: Lumpy Durgan, lo scemo, e la madre d'Amory. Pareva, dissero, come il rumore prodotto da un canto di fanciulli, o da arpe palpitanti, un rumore precipitato in cascata di note armoniose, simili a quelle d'un organo. Tutto ciò non ebbe che la durata d'un attimo, come l'aprirsi ed il rinchiudersi d'un uscio, spontaneamente, e tanto prima che dopo non udirono che l'urlo del vento notturno sulla palude ed il ruggito delle caverne sotto le dirupate roccie di Sidderford. La madre d'Amory narrò che, udendolo, avrebbe avuto voglia di piangere, invece Lampy era stato dolente di non poterlo sentir più.

    Ecco tutto quanto si può riferire intorno all'abbagliante fulgore di luce apparso sulla palude diSidderford, ed intorno alla musica che si afferma l'accompagnasse. In quanto a sapere se tali asserzioni ebbero qualche legame reale colloStrano Uccello, di cui segue la storia, è più di quanto io possa dire. Ma le riferisco qui per delle ragioni, che ilmio racconto andrà di mano in mano spiegando.

    II.L'arrivo dell'Uccello Strano.

    Sandy Bright, recando una fetta di lardo, avuta da Spinner incambio di un orologio, discendeva la via. Egli non vide punto laluce, ma bensì lo Strano Uccello. Ad un tratto udì unbattere d'ali ed una voce simile al gemito d'una donna, e siccomeera nervoso e solo, ne fu alquanto impressionato. Si voltò,rabbrividendo, e gli parve intravvedere qualche cosa di largo e dinero fra le fitte tenebre di cedri coronanti la collina. Sembravache questo qualche cosa discendesse direttamente verso di lui;sicchè, lasciandosi tosto sfuggire la sua fetta di lardo, sidiede a correre finchè cadde col capo innanzi.

    Invano tentò, tale era il suo stato d'animo, di ricordarsiil principio delPater noster. Lo Strano Uccello sbattevasu di lui le sue ali, un po' più grandi di lui stesso e,secondo la sua opinione, nere.

    Sandy mandò un acuto grido, credendosi perduto. Alloral'uccello gli passò innanzi, volando verso il basso dellacollina e, prendendo lo slancio al disopra del presbiterio,svanì dalla parte di Sidderford fra le nebbie della valle.

    Sandy Bright rimase lungo tempo bocconi, sforzandosi dipenetrare collo sguardo nelle tenebre per iscorgervi lo StranoUccello. Finalmente, si drizzò sulle ginocchia e, cogli occhibassi, prese a ringraziare il cielo della sua misericordiosaliberazione. Discese verso il villaggio, parlando ad alta voce,confessando i suoi peccati mentre camminava, pel timore che loStrano Uccello ritornasse. Tutti quelli che l'udirono, locredettero ubbriaco; ma da quella notte in poi egli divenne unaltro uomo, che astenevasi dal bere e più non frodava ilfisco, vendendo senza la patente i gioielli d'argento. E la fettadi lardo rimase sul pendìo della collina, fino a che futrovata, al mattino, da un merciaio ambulante che veniva daPortburdock.

    Chi vide in seguito lo Strano Uccello fu il giovane di studiod'un procuratore d'Iping-Hanger, che prima di colazione era salitosulla collina a contemplare il sorger del sole.Leggermente sparsodi nubi che andavano dissolvendosi, il cielo si era fatto purodurante la notte. Dapprima egli credette vedere un'aquila. Lo sidistingueva presso allo zenith, ad un'incredibile distanza,semplice macchia brillante sopra un cirro rosa, esi sarebbe dettovederlo dondolare e urtare contro il cielo, come farebbe unarondine imprigionata contro i vetri d'una finestra. Indi abbassandoil suo volo, cadde nell'ombra della terra, descrivendo versoPortburdock una curva immensa che continuò al disopra diHanger, e scomparendo così dietro i boschi di SiddermortonPark. L'uccello sembrava più grande di un uomo. Prima chefossesparito, la luce del sole nascente illuminò la cima delledune, riflettendosi sulle sue ali, sicchè esse scintillaronodel folgorìo delle fiamme e del colore di pietre preziose;così esso passò, lasciando il testimone a boccaaperta.

    Un bifolco che si recava al lavoro, lungo l'alta muraglia diSiddermorton Park, vide, per un attimo, risplendere lo stranouccello sopra il suo capo ed eclissarsi poi fra gli spazi nebulosidei faggi. Però egli non distinse il colore delle ali,solamente osservò che le sue gambe, le quali erano lunghe,sembravano rosee e liscie, come carne nuda, e che il suo corpo eramacchiettato di bianco. L'uccello, fendendo l'aria collarapidità d'una freccia, svanì.

    Ecco quali furono i tre primi testimoni oculari dello StranoUccello.

    Ai nostri giorni non havvi l'abitudine di ammutolirsi innanzi aldiavolo, o innanzi alla sua cattiveria, e neppure di contemplare,alla luce dell'aurora, delle ali strane, dalle tintedell'arcobaleno, e poi di non farne parola. Il giovane commesso delprocuratore narrò, durante l'asciolvere, la sua visione allamadre ed alle sorelle; in seguito ne parlò al fabbro diHammerpond, dimorante sulla via che conduceva al suo ufficio diPortburdock, e trascorse la mattinata a discorrerne sorpreso coisuoi compagni, invece di copiare degli atti di procedura. SandyBright si recò a discutere intorno alla questione col signorJekyll, il pastoremetodista, e il bifolco ne informò ilvecchio Hug e poscia il Vicario di Siddermorton.

    — Da, queste parti la gente non ha una grande fantasia,– disse fra sè il Vicario di Siddermorton. – Io midomando quanto ci sia di vero in tutto ciò. Se non fosse perleali, che secondo la sua opinione erano brune, rassomiglierebbestraordinariamente ad un fenicottero.

    III.La caccia dell'Uccello Strano.

    Il Vicario di Siddermorton (villaggio situato nell'interno delleterre a nove miglia da Siddermouth, distanza calcolata a volod'uccello) era un ornitologo. L'ornitologia, la botanica,l'antichità, ilfolklore,sono occupazioni quasiinevitabili per un celibe nella sua condizione. Si dedicava purealla geometria, proponendo di tanto in tanto alcuni problemiimpossibilinell'Educational Times, mal'ornitologia era il suo forte. Già aveva aggiunto duecampioni alla lista degli uccelli che càpitano per caso nellaGran Bretagna. Il suo nome era ben noto nelle colonnedelloZoologist(ora può già esser dimenticato, elo temo,perchè il mondo corre). Sicchè il giorno seguentealla comparsa dello Strano Uccello, vennero tutti, uno per volta, aconfermargli la narrazione del bifolco ed a parlargli (senzaaccennare alla minima relazione fra i due fatti) della lucesfolgoreggianteapparsa sulla palude di Sidderford.

    Il Vicario di Siddermorton aveva due rivali nelle sue ricerchescientifiche: Gully, di Sidderton, che aveva appunto veduta lasingolare meteora, e mandatone il disegno allaNatura,eBorland, il negoziante di oggetti distoria naturale, che aveva unlaboratorio di marina a Portburdock.

    Borland, pensava il vicario, avrebbe dovuto limitarsi ai suoicrostacei; invece egli aveva presso di sè un impagliatore, eprofittava della sua posizione sul littorale per impadronirsi degliuccelli marini di specie rara. Per chiunque sappia di che sienocapaci i collezionisti, era evidente che entro le ventiquattro orequesti uomini avrebbero percorso il paese alla ricerca dello stranovisitatore.

    In quel momento il Vicario, chiuso nella biblioteca, posava ilsuo sguardo sulla copertina d'un esemplare degliUccellibritannicidi Saunder. Già in due luoghi era statopubblicato: L'unico campione britannico, noto, fu preso dal Rev.K. Hilyer, vicario di Siddermorton. Ora offrivasi una terzaesimile notizia. Esisteva forse un altro collezionista che potessevantare altrettanto?

    Consultò il suo orologio, erano le due. Aveva appena finitala merenda e, come il solito, faceva la sua siesta del pomeriggio.Non ignorava che, uscendo sotto il sole ardente, avrebbe provatauna sensazione spiacevolissima, al sommo del capo in particolare, ein tutto il suo essere in generale. È vero! ma forse Gully erain giro, spiando ed osservando. Se, per un caso, si trattasse diqualche cosa di preziosissimo, e cheGully riuscisse adimpadronirsene!...

    Il fucile era in un cantuccio. (L'animale aveva le ali colordell'arcobaleno e delle zampe rosee! Questo conflitto cromatico erasenza dubbio oltremodo stimolante). Afferrò il fucile.

    Avrebbe voluto uscire dalla portaad invetriate e dalla veranda,e, attraverso il giardino, giungere alla via della collina perevitare gli sguardi della governante, sapendo come le sue cacciecol fucile non ne incontrassero l'approvazione. Ma, dalla partealta del giardino, vide venire verso lui la moglie del Pastoreaccompagnata dalle due figliuole colle racchettedeltennisin mano. La sposa del Pastore era una giovane digrande energia, che veniva ordinariamente a giuocarealtennissul prato del Vicario, coglieva le sue rose,differiva da lui su delle questioni di dottrina, ed in tutta laparrocchia criticava la sua condotta personale. Egli aveva di leiuna profonda paura, sforzandosi sempre di rendersela propizia. Mas'interessava tanto all'ornitologia...

    Tuttavia uscì dalla porta distrada.

    *

    Se non ci fossero i collezionisti, l'Inghilterra sarebbe piena,per così dire, di uccelli rari, di farfalle meravigliose, difiori strani, e di altre interessanti particolarità. Ma perfortuna il collezionista vi mette un po' d'ordine, sia uccidendoledi propria mano, sia offrendo alle persone delle classi inferiori,da cui le compera a prezzi esorbitanti, il pretesto d'uccideresimili eccentricità, appena le scorgano. Ciò, sia pure adonta delle leggi, dà loro un'occupazione. In tal modo, peresempio, finirà coll'uccidere sino l'ultima gracchia diCornovaglia, lafarfalla bianca di Bath, la fritillaria Regina diSpagna, e potrà rallegrarsi dello sterminio del grandepinguino, e d'un centinaio d'altri uccelli, fiori ed insetti rari.Ecco l'opera del collezionista e la sua gloria particolare: in nomedella Scienza!

    E ciò è giusto e come dev'essere; infatti tutto quantoè eccentrico è immorale, riflettetevi nuovamente, se nonsiete di tale opinione, appunto come ogni eccentricità nelmodo di pensare vien definita pazzia (vi sfido a trovare un'altradefinizione applicabile a tutti i casi dell'una o dell'altra). E nesegue che se una specie è rara,non è conveniente chesopravviva.Dopo tutto il collezionista agisce semplicementecome i guerrieri a piedi, nell'epoca delle armature pesanti, lasciafare ai combattenti, e sgozza quelli che sono a terra.

    Così si può percorrere l'Inghilterra da un capoall'altro, in estate, e non veder che otto o dieci fiori selvatici,delle farfalle ancor più comuni, una dozzina di uccellialtrettanto ordinarî, e non esser mai offesi da qualcheinfrazione alla monotonia, da qualche sfolgorìo di fiorestrano, da qualche batter d'ali ignote. Tutto il rimanente fugià da anni collezionato. Ecco perchè noi dovremmo amarei collezionisti, e pensare quanto ad essi dobbiamo, allorchèle loro piccole collezioni sono esposte.

    I loro cassetti canforati, le loro vetrine ed i volumi di cartaasciugante, sono le tombe del Raro

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