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Lo Sparviere: la vera storia dello Sparviero Albano
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E-book85 pagine1 ora

Lo Sparviere: la vera storia dello Sparviero Albano

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Ispirato a una storia vera.

Una piuma di sparviere lasciata a mo’ di firma è l’unico elemento che identifica l’operato di un supereroe non convenzionale, lo Sparviere (o Sparviero Albano). Nessuno sa chi ci sia dietro questa ombra ambigua, che punisce in maniera misteriosa (ma dolorosa) gli uomini colpevoli di violenza nei confronti delle donne. Il fumettista Giu, dopo un incontro fortuito con Victor Patillas, fondatore di una casa editrice, accetta un lavoro come illustratore e comincia a immergersi nel mondo dello Sparviere, protagonista della serie di fumetti che dovrà disegnare. Inventa così il personaggio di Ketty, vittima di violenza da parte del cognato, perseguitata dalla traumatica esperienza e da una famiglia che la crede causa di tutto. Da un semplice disegno, Ketty e i suoi amici diventano via via sempre più reali, fino a confondersi con la realtà stessa.
LinguaItaliano
Data di uscita30 ott 2020
ISBN9791220214223
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    Anteprima del libro

    Lo Sparviere - Ricardo Tronconi

    LO SPARVIERE

    LA VERA STORIA DELLO SPARVIERO ALBANO

    Ispirato a una storia vera

    A Ketty.

    CAPITOLO 1

    Di questa storia dai risvolti oscuri voglio raccontarvi dell’inizio e del prosieguo, ancor oggi vivo e non più avvolto nel mistero.

    Tutto cominciò tempo fa, quando, scoccati i trentacinque e con la fissa del disegno, vivevo con mia moglie in un piccolo monolocale di periferia, il cui misero affitto metteva in seria difficoltà le nostre altrettanto misere finanze. Disegnavo bene, ma mancava l’idea di una storia credibile per un pubblico numeroso e di medie pretese, disposto a spendere qualche soldo per emozionarsi molto senza troppo pensare. Mia moglie era una giovane medica, come me senza un euro e con un lavoro indegnamente pagato, adatto solo a garantirci l’affitto di una bettola, spese escluse. Per permetterci un pasto giornaliero degno di questo nome, ci arrabattavamo con piccoli lavori saltuari, io come tuttofare, lei come baby sitter.

    Un lunedì come un altro, mentre vagavo nel supermercato vicino a casa alla ricerca di cibo con il prezzo più scontato, conobbi un signore molto distinto più o meno della mia età, come me in pellegrinaggio con il carrello della spesa. Lui arrivava a gran velocità da una corsia, io a tavoletta da un’altra. Lo scontro fu inevitabile. Un incidente non grave, il nostro, ma dopo l’urto i carrelli rimasero così incastrati fra loro da richiedere l’intervento del personale di servizio. Ci volle circa un’ora per poter recuperare le poche cose che avevamo acquistato, perché nel frattempo si era verificato un tamponamento a catena fra i carrelli che arrivavano da più corsie verso l’ostacolo rappresentato dai nostri. Tuttavia, in quel lasso di tempo apparentemente infinito, nacque una nuova amicizia tra me e il signore con cui mi ero scontrato. Si chiamava Victor Patillas ed era uno dei magnati della coltivazione delle angurie in tutto il mondo. Mentre gli artificieri liberavano le lamiere contorte dei carrelli con l’ausilio della fiamma ossidrica, mi raccontò che da qualche tempo si stava dedicando all’editoria elettronica. Stava cercando disegnatori in grado di realizzare fumetti, partendo dai racconti che la sua casa editrice, Las Patillas, vendeva sul web. Presi immediatamente al balzo la palla che Victor mi aveva lanciato.

    Sono un disegnatore. gli dissi, senza aspettare un secondo di più.

    Bene! esclamò Patillas guardandomi stupefatto, Evidentemente era destino che ci incontrassimo, anzi, ci scontrassimo. Se vuoi, mio caro Giu, ti mando una bozza del racconto che stiamo per pubblicare. Tu fai qualche disegno di prova e vediamo se riusciamo a creare un personaggio nuovo.

    Diedi subito il mio benestare a Victor. Non mi sarebbe più capitata un’occasione tanto ghiotta. Quando i pompieri riuscirono a liberare dai carrelli un’anziana signora rimasta coinvolta nell’incidente, ci salutammo, dopo esserci scambiati gli indirizzi di posta elettronica. La sera, a casa, raccontai a mia moglie quello che era successo al supermercato. La nostra vita stava per cambiare, ma non come pensavo io.

    CAPITOLO 2

    I primi capitoli del racconto che avrei dovuto trasformare in fumetto arrivarono una settimana dopo l’incidente al supermercato. Victor era stato di parola. In allegato, alcune note alle quali avrei dovuto attenermi scrupolosamente:

    "Caro Giu, ti mando alcuni capitoli del racconto, perché tu possa cominciare a disegnare. Come vedrai, la storia è molto semplice e nello stesso tempo molto complessa. Si tratta di un fumettista che disegna un giustiziere non dotato di poteri particolari, dal nome insolito di Sparviere. Alcuni dei miei collaboratori hanno consigliato di chiamarlo Sparviero, ma non mi piace, a meno che non aggiungiamo al nome l’aggettivo Albano. Ti chiederai: perché Sparviero Albano? Beh, il nostro eroe predilige gli orari dell’alba per intervenire, diciamo dalle tre alle sei. Lo Sparviere ha età e sesso indefiniti, un passato misterioso ed è spesso ambiguo nelle sue azioni contro il male. Voglio dire che non è proprio uno stinco di santo e ogni tanto eccede nel suo giustizialismo. Ha un mantello rosso scuro che gli arriva fin quasi ai piedi e una mascherina nera sugli occhi. Niente cappello e una tuta aderente di colore nero tendente al rosso sotto il mantello. I calzari sono tipo Peter Pan, ma nella parte posteriore hanno una penna di sparviere. Nei capitoli che ti ho mandato, il fumettista è alle prese con le prime avventure dello Sparviero Albano. La storia la ambienterei in una città del Nord o del Centro Sud, come vuoi. Può essere anche un piccolo centro abitato. In questo contesto, un giovane uomo, Conato, che è prossimo al matrimonio con la fidanzata Samira, comincia a infastidire la sorella più giovane e poco più che quindicenne di quest’ultima, Ketty, con palpeggiamenti inopportuni e chiare allusioni sessuali. Samira viene a sapere tutto da Ketty. Anche i loro genitori vengono informati dell’accaduto, ma incredibilmente danno la colpa a Ketty, troppo bella per essere vera. Il padre e la madre di Ketty sentenziano che Conato non possa essere allontanato da Samira, poiché per quest’ultima si verrebbe a creare una situazione ingestibile, aprendosi una ferita di improbabile guarigione. Per non parlare di cosa dire ai parenti prossimi, sempre pronti a non aiutare nelle situazioni difficili e molto prodighi nel criticare le nefandezze altrui, nascondendo le proprie. Solo lo Sparviere potrà salvare Ketty dalle sporche grinfie di Conato, riportando la giusta armonia

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