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Spirito di Fuoco
Spirito di Fuoco
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E-book211 pagine2 ore

Spirito di Fuoco

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Info su questo ebook

Marjorie Bruce, appena incoronata principessa di Scozia e figlia del temibile re guerriero Robert Bruce, sta per essere testimone dell'invasione inglese nei territori scozzesi.

Dopo essere stata vittima, con la sua matrigna, di un'imboscata del leader inglese, Aymer de Valence, ed essere stata portata in Inghilterra, è compito di uno degli uomini del re, Archibald Douglas, riportare Marjorie illesa da suo padre. Con l'aiuto di amici lungo la strada, Marjorie diventa la migliore guerriera di Scozia mai vista.

Nel percorso conosce segreti sulla legittimazione di suo padre alla corona. Marjorie sta per scoprire cosa significhi essere scozzese, e quanto sia importante per la corona scozzese. Ma prima, dovrà sopravvivere alla guerra, e per questo avrà bisogno di tutto il coraggio e i soldati che potrà trovare.

LinguaItaliano
Data di uscita7 gen 2021
ISBN9781071583081
Spirito di Fuoco

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    Anteprima del libro

    Spirito di Fuoco - Emmerson Brand

    Prologo

    Questo non è un diario; è la prova che mio padre è un eroe.

    Una narrazione, se vi piace chiamarla così. Ma non un diario. Ero giovane, e lo sono ancora, ma seduta vicino al focolare insieme a ciò che rimane della mia famiglia, capisco gli errori fatti, e vorrei poteste capire cosa è successo esattamente a noi, gli Scozzesi, durante i molti anni di occupazione inglese.

    Mia madre morì durante il parto. Non ho mai avuto la possibilità di conoscerla essendo troppo occupata a entrare urlando in questo mondo flagellato dalla guerra. Potrei aver pianto per lei, ma la mia memoria non arriva così indietro nel passato. Mio padre di sicuro pianse per lei, nel sonno o nella sua testa. Non sono mai riuscita a vederlo, ma so che soffriva. Ogni volta che mi guardava.

    Nel villaggio si diceva che fossi l’immagine della mia defunta madre. Se non altro, per la maggior parte della mia vita sono stata sicura di somigliare ad un roditore. I miei denti davanti erano i principali responsabili, ma una volta iniziata a sbocciare, il mio viso si modellò attorno ad essi. Se ricordo bene, deve essere iniziato intorno ai dieci anni.

    Mio padre, Robert Bruce, era a capo del nostro clan nel momento in cui ci unimmo al resto degli Highlander in guerra. In quanto possidente, aveva il compito di produrre sani eredi maschi che avrebbero preso il suo posto dopo la morte. Alla morte di mia madre, ero l’unica sua figlia legittima. Elizabeth de Burgh diventò la sua seconda moglie cinque anni dopo, durante una cerimonia in una piccola chiesa.

    Quando ci unimmo alla guerra non avevo ancora dato il benvenuto a nessun fratello o sorella, anche se, se fosse arrivato un nuovo titolo per mio padre, la mia matrigna avrebbe dovuto impegnarsi ancora di più nel dargli un erede maschio per assicurarne la successione.

    Capitolo Uno

    Dal diario di Marjorie Bruce

    26 marzo 1306

    Oggi è stato un giorno eccitante. Siamo partiti presto a cavallo verso Scone per l’incoronazione di mio padre. L’anziano vescovo William de Lamberton ha presenziato alla cerimonia che ha reso mio padre il nuovo re di Scozia. La mia matrigna Elizabeth è stata nominata consorte del re e io non sono stata dimenticata. Sono stata l’ultima ad essere incoronata. Finalmente sono una reale, come zia Isabel.

    Non sono nata principessa, quindi non ho la più vaga idea di come comportarmi. Probabilmente dobbiamo mostrarci irreprensibili e vagare per i giardini con servi al nostro fianco e guardie che ci proteggono da qualunque cosa possa danneggiarci.

    Appena dopo l’incoronazione, abbiamo ricevuto una lettera dai consiglieri di guerra di mio padre. Sembra dovrà tornare in guerra molto presto. Odio quando lo fa, perché diventa molto noiosa la casa. Non c’è nessuno a intrattenerci. Inoltre, c’è sempre la possibilità che non torni, che perisca in battaglia, e quel pensiero non è appropriato per una ragazza giovane come me.

    Elizabeth, la mia matrigna, ha diciassette anni. Ha lunghi capelli rossi, quasi del colore di una volpe. Papà dice sempre che i capelli rossi sono un tratto degli Scozzesi e che presto il mondo sarà governato da gente scozzese. Il corpo di Elizabeth non è ancora stato rovinato dai segni della gravidanza, e tutto di lei è dolce, gentile e morbido.

    Non posso paragonarla a mia madre dato che non l’ho mai conosciuta. Preferisco credere fosse bella quanto Elizabeth. Mi infastidisce non avere mia madre. Sono stata la sua unica figlia, e non ho amici eccetto la povera schiava Emmeline.

    Non mi piace pensare a Emmeline perché, quando lo faccio, mi causa molto dolore. La ragazza ha sedici anni ma viene portata a letto tutte le notti dai soldati ubriachi di mio padre. A loro non importa delle ragazze che portano a letto; vogliono soltanto il loro piacere. Così lei è rimasta incinta innumerevoli volte e tutti tranne quattro dei suoi figli sono morti durante l’infanzia. Gli uomini le danno qualche moneta ogni volta e non le parlano più. Non lanciano nemmeno uno sguardo ai loro figli.

    Mio padre non mi ha ancora organizzato un matrimonio, anche se mi aspetto di essere sistemata con il figlio di un nobiluomo della sua corte. Non mi soffermo molto a pensare al mio futuro e a ciò che mi riserva.

    Anche se Emmeline ha ormai perso il suo orgoglio, è ancora una madre amorevole per tutti e quattro i suoi figli. Io mi diverto a curarmi di loro mentre lei pensa ai suoi compiti.

    Marjorie Bruce

    30 marzo 1306

    Papà è partito due giorni fa per incontrare i suoi uomini a Irvine. Nel giro di un mese andrà in guerra. Prego il Signore che sopravviva.

    Emmeline è sempre felice quanto l’esercito lascia Ayrshire. Le ho detto ieri che avrei cercato personalmente per lei un marito adatto proprio dopo che il guaritore le ha consigliato di non rimanere di nuovo incinta. Lo stress di un altro figlio bastardo le sarebbe fatale. Un marito si prenderebbe cura di lei e vivrebbero felici.

    Elizabeth ha ricevuto l’ordine da mio padre di portarmi in Norvegia a trovare zia Isabel e la cugina Ingeborg. Mia cugina è un anno più giovane di me e suo padre, Re Eric II, è morto quando lei aveva due anni. Partiremo domani e penso che mio padre abbia qualcosa in mente oltre ad una visita di cortesia. Emmeline e i suoi figli viaggeranno sulla stessa nave, e io ed Elizabeth divideremo una cabina, quindi Emmeline ne potrà avere una sua. Non è un problema per me condividerla, e nemmeno per Elizabeth. Penso che entrambe ci godremo il viaggio insieme.

    In questo momento sono seduta al focolare nelle stanze di Emmeline a controllare i suoi figli mentre dormono. È notte fonda e anche io dovrei riposare un po’. La più piccola, Sorcha, è sdraiata a pancia sotto. La sua piccola figura è bella come un angelo; ha le stesse mani delicate e morbide di sua madre, e uno spirito fiero. Anche se ho solo nove anni, non vedo l’ora di diventare madre e tenere un delicato infante tra le braccia.

    Emmeline è appena arrivata a casa e mi ha dato un pacchetto con dei lamponi da portare a Elizabeth. Non dovrei dar fastidio oltre e lasciarla solo con i suoi figli per la notte.

    Marjorie Bruce

    7 aprile 1306

    La nave è arrivata a Oslo la scorsa settimana e il viaggio non è stato molto piacevole. Non pensavo sarei stata tra i tanti a soffrire il mare. Essere chiusa in una cabina mentre l’oceano è in tumulto non ha aiutato per niente, e il cibo non era granché.

    Sono stata felice di liberarmi dalla nave. Sapeva di malato, e la prole di Emmeline era costantemente a vomitare sul fianco della barca. Per una signora abituata agli agi del palazzo, ho trovato l’alternativa abbastanza fastidiosa e difficile da abituarcisi.

    È stato imbarazzante arrivare nella capitale in stracci, con i capelli impastati e il viso coperto di polvere. Dopo una breve cavalcata, la nostra compagnia è arrivata da zia Isabel ed è stata accolta da varie guardie, tutte parlanti norvegese. Non conosco questa lingua straniera e quindi la mia curiosità si è risvegliata.

    Devo dire che il palazzo è maestoso. I lunghi corridoi sono illuminati da torce e musica e io ho vagato, sfiorando con le mani i muri e i mobili lucidi e lussureggianti. Questa casa scandinava sembra riflettere una personalità tranquilla, al contrario dei bordi irregolari e degli affollati corridoi del castello di Turnberry. Non avevo mai avuto un tale amore per una casa che non fosse mia.

    La mia reazione al viaggio è stata così intensa che il mio stomaco ha continuato a contorcersi per un paio di giorni. Ho passato quel tempo in un grande letto in una stanza degli ospiti. Ho dormito e vomitato a intervalli regolari, gli incubi del mare in tempesta che prendevano il sopravvento su ogni razionalità. Mi è venuta la febbre il secondo giorno, ma è passata subito dopo. Sono uscita dal letto il terzo giorno, pronta per incontrare i miei parenti.

    Ci sarebbe stata una grande riunione di nobiltà quella sera nella stanza principale. Sono andata verso la mia matrigna, imbarazzata da chiunque altro. Non li conoscevo ed erano tutti sconosciuti per me. Non ero stata presentata a zia Isabel, quindi si può solo immaginare la mia sorpresa quando mi ritrovai con una mano calda e delicata sulla mia spalla che interrompeva i miei progressi verso Elizabeth. Mi sono girata verso un’alta figura snella. Indossando un elegante vestito smeraldo, zia Isabel mi guardava con uno sguardo interrogativo, ovviamente pensando a qualcosa.

    Mi sono guardata attorno in cerca di Elizabeth nel mare di nobiltà che mi circondava. Mi sono sentita come una nave in balia di un vortice di uomini e donne. Quando ho incontrato i suoi occhi, lei ha notato che Isabel era con me e si è affrettata verso di noi.

    Inchinandosi gentilmente, ha sorriso alla sorella di mio padre. Regina Vedova Isabel, è un piacere essere in vostra presenza.

    Mi sono inchinata assieme a lei, seguendo le azioni di Elizabeth. E io sono la principessa Marjorie Bruce, vostra maestà.

    Mia cara Marjorie, sono felice di conoscerti finalmente. Re Robert mi ha raccontato molto nella nostra corrispondenza! Ha esclamato zia Isabel, prendendomi la mano tra le sue.

    La cugina Ingeborg è qui stasera? ho chiesto, curiosa riguardo questa cugina che non avevo mai incontrato.

    La regina vedova sorrise. Ingeborg c’è, ma conosce poco della lingua scozzese e potrebbe essere difficile comunicare. In quel momento Isabel fece un gesto ad un servo ben vestito di avvicinarsi a noi.

    Alvar, per favore conduci la regina e la principessa nel salotto e discuteremo degli affari per cui sono qui.

    Si girò verso di noi sorridendo. Alvar è l’unica persona tra le mie guardie a parlare fluentemente lo scozzese. È abbastanza rinfrancante.

    Il servitore dalla pelle scura si è mosso tra la folla e noi lo abbiamo seguito in una stanza più piccola, vicina al salone. Zia Isabel è entrata poco dopo con una ragazza che ho immaginato essere mia cugina Ingeborg. La piccola ragazza somigliava molto a sua madre, e il suo sorriso pieno di denti mi ha salutato. Le donne si sono sedute simultaneamente intrecciando le mani guantate in grembo formalmente. Non sono riuscita a non imitarle.

    Ho fatto dei piani per la mia cara figlia nel prossimo futuro, ha detto Isabel lentamente. Sposerà un conte di nome Jon Magnusson quando avrà l’età.

    Ingeborg è rimasta seduta senza capire una sola parola della conversazione che si stava svolgendo davanti a lei. Mi sono chiesta se le fosse stato detto di questi piani.

    Dobbiamo far sposare anche te, giovane Marjorie, ha continuato Isabel. Hai bisogno di un brav’uomo che ti insegni la vita di casa. In effetti, ho il nobile perfetto qui. Un reale.

    Prima che potessi aprire bocca, Elizabeth è intervenuta. Ha solo nove anni, Isabel. Non si sposerà prima dei quattordici. Questi sono gli ordini di suo padre, e lei non è nemmeno ancora una donna.

    E tu hai diciassette anni, Elizabeth, ha detto. Non dovresti essere già incinta? Mio fratello Robert diventerà ansioso di avere un erede presto.

    Girandosi verso di me, ha continuato. Hai idea di ciò che significherà per te, Marjorie?

    Ho scosso la testa, confusa. Elisabeth ha messo una mano sulla mia spalla cercando poi di ragionare con la regina vedova. Marjorie è giovane. Non comprende queste formalità ancora. Non capisco perché dovrebbe già preoccuparsene.

    Ho visto la pietà negli occhi di Isabel, anche se non sapevo se sentirmi grata o degradata. Hai il titolo di principessa ora, Marjorie, e sei la figlia maggiore del re di Scozia. Poi si è fermata per sospirare. Comunque, ciò che non capisci è che non appena Elizabeth ha sposato tuo padre, il tuo diritto alla corona è stato messo in discussione. Qualunque prole di Elizabeth avrebbe la priorità, e tu non avresti nulla.

    Elizabeth è rimasta scioccata. Ha raddrizzato lo scialle e se n’è andata, lasciandomi di fronte a zia Isabel. Mi sono sentita senza parole e terrificata mentre lasciavo la sala, non sentendo più il calore che avevo sentito prima. Volevo così tanto mio padre. Di sicuro non sarebbe stato d’accordo con zia Isabel.

    Ho attraversato la stanza di corsa in cerca di Elizabeth o Emmeline. Entrando nella stanza degli ospiti, ho sperato di trovare qualcuno, ma la stanza era vuota e buia. Le stanze della servitù sono state la mia tappa seguente, per tutto il tempo la scintilla di speranza che diminuiva. Sapevo nel profondo che non avrei trovato nessuno di conosciuto in questo enorme posto.

    Marjorie Bruce

    8 aprile 1306

    Alla fine l’istinto mi ha detto che se ne erano andati al porto lasciandomi indietro.

    Mentre correvo a piedi nudi verso il porto, ho inciampato in una grande roccia. Sono caduta a terra battendo il volto. Sentendo rompersi tutto allo stesso tempo, ho pensato fosse la fine. E mi è sembrato davvero così.

    Ma per fortuna, ho sentito le mani di un uomo alzarmi da terra. A quel punto ero sul limite della coscienza, tra i due mondi. Mi ha portato senza parlare verso il molo, ovviamente conscio delle mie intenzioni.

    Principessa Marjorie, puoi sentirmi? Emmeline mi ha detto di trovarti e portarti alla tua galea. Non riuscivo a capire la maggior parte del suo accento scozzese, ma quell’unica parola mi ha ridestato, Emmeline. Ho pensato avesse circa diciassette anni, abbastanza giovane da essere associato alla mia amica in quei tre giorni in Norvegia. In ogni caso non importava. Dovevo arrivare da Elizabeth.

    Il molo era grande, troppo per i miei gusti. Tornata in me, ho ripensato a tutto ciò che era appena successo: zia Isabel, la caduta e l’incoscienza.

    L’uomo mi ha riappoggiato a terra e mi ha chiesto su quale nave fossi arrivata. Mi sono guardata attorno nel crepuscolo. Proprio alla fine del molo, ondeggiante nelle acque grigio blu, c’era la nave di papà, la Eithne-Searlaid. Le torce erano accese a bordo, e sapevo si stavano preparando a partire. Quando l’ho indicata all’alto servo, lui mi ha preso tra le braccia ed è corso verso dove stava la mia famiglia.

    Il servo, che avevo riconosciuto come Alvar, mi ha sollevato sul ponte e mi ha chiesto di informare Emmeline del suo arrivo. Ho camminato lungo la magnifica bestia, reggendomi attentamente mentre dicevo una preghiera a Santa Oda per la luce in modo da poter vedere dove stavo andando. Girando l’angolo, ho sentito un grugnito dietro di me, e ho realizzato troppo tardi di aver svegliato una guardia.

    Mi ha preso dal colletto del vestito e mi ha gettato verso l’oceano, pensando fossi un’intrusa. Sentendo le mie urla, Elizabeth è corsa sul ponte con uno sguardo terrificato. Avevo appena scampato la morte, e già mi aveva ritrovato. Mi ha preso dalla vita e mi ha tirato a bordo. Ero fradicia per gli spruzzi dell’oceano.

    Stavo piangendo. Non ero mai stata così spaventata. Ho passato la notte nella cabina di Emmeline, e le ho detto di Alvar. Lei ha cercato Elizabeth per chiederle il permesso di farlo salire a bordo. Era felice che Emmeline

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