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Il risveglio della sposa etrusca
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Il risveglio della sposa etrusca
E-book91 pagine1 ora

Il risveglio della sposa etrusca

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Info su questo ebook

Fausto e Clelia Lamberti discendono da un'antica e nobile famiglia. Vissuti in un palazzo del XV secolo nei pressi di Firenze, Fausto sposerà una ragazza di umili origini scegliendo di vivere in un paesino della Maremma Toscana come mezzadro. La perdita per colpa della malaria del figlio più piccolo, spingerà Clelia a convincere suo fratello ad affidarle la figlia undicenne, Camilla, che potrà così vivere in un ambiente sano e ricevere un'adeguata istruzione. La ragazzina, curiosa e perspicace, nota presto qualcosa di strano e mal sopporta l'enfasi nei suoi riguardi da parte della servitù e degli invitati ai ricevimenti che hanno luogo a palazzo. Il 21 giugno, giorno del suo compleanno, è ormai prossimo e Clelia promette a Camilla una festa speciale, un ricevimento che farà riemergere da altri mondi le oscure origini della stirpe Lamberti.

Silvana Indelicato, è nata a Raddusa (CT), attualmente vive a Torino. Diplomata come corrispondente in lingue estere, si è occupata per molti anni di import/export, specializzandosi in materia doganale. Tra gli anni '80 e '90, ha scritto per una rivista mensile di critica teatrale; suoi articoli hanno riguardato spettacoli come “Il malato immaginario” con Luigi de Filippo, “Miseria e Nobiltà” con Carlo Giuffré, “Il grigio” con Giorgio Gaber e molti altri. Negli ultimi anni sta prediligendo la sua primaria passione, la scrittura. “Il risveglio della sposa etrusca” è il suo esordio letterario.
LinguaItaliano
Data di uscita1 apr 2024
ISBN9791223023501
Il risveglio della sposa etrusca

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    Il risveglio della sposa etrusca - Silvana Indelicato

    Collana

    ALTRI MONDI

    Silvana Indelicato

    IL RISVEGLIO DELLA SPOSA ETRUSCA

    MONTAG

    Edizioni Montag

    Prima edizione marzo 2024

    Il risveglio della sposa etrusca

    © 2024 di Montag

    Collana Altri Mondi

    ISBN: 9788868927714

    Copertina: D. Smith, Unsplash.com

    Quest’opera è esclusivamente frutto della fantasia dell’autore. Ogni riferimento a persone esistite, esistenti o a fatti accaduti è

    puramente casuale.

    IL RISVEGLIO DELLA SPOSA ETRUSCA

    Prefazione

    La storia che vi racconterò è arrivata nelle mie mani dopo lunghe ricerche in un’antica biblioteca nei pressi di Volterra, fra tomi impolverati, dalle copertine sfilacciate e dai dorsi scuciti.

    Sognavo da tempo di poter consultare libri antichi e dimenticati in qualche scaffale sgangherato e quel momento pareva mi fosse proprio capitato. Uno in particolare mi colpì subito. Fu l'aspetto malandato e la polvere che respirai nel momento in cui l'aprii che lo rese, ai miei occhi, terribilmente accattivante. Iniziai a sfogliarlo delicatamente. Le sue pagine ingiallite avevano certamente visto tempi migliori, ma pareva ci fossero tutte, nonostante la malferma cucitura che ancora le teneva insieme.

    La copertina, di colore marrone, era sbiadita. Sul retro vi era raffigurato qualcosa che intravedevo con molta difficoltà e così portai istintivamente il libro a un palmo dai miei occhi. Notai, a quel punto, un animale alato le cui caratteristiche non erano più del tutto visibili. Si distingueva la testa d'aquila, mentre il corpo ricordava quello di un leone.

    Silvana Indelicato

    I

    FAUSTO E CLELIA LAMBERTI

    La Maremma Toscana, dopo lunghi processi di bonifica, divenne terra di meravigliosi uliveti e lunghi filari di viti. Fu così che maleodoranti terreni, un tempo acquitrinosi e insalubri, furono trasformati in pascoli immensi per bovini dalle carni pregiatissime.

    Alla fine della seconda metà dell'800, però, a Borgoscuro - un paesino di cui si sono ormai perse le tracce - situato fra Bolgheri e Castagneto Carducci, le opere di bonifica non erano ancora state completate. Ci sarebbero voluti ancora molti anni perché quella parte di territorio risultasse completamente sicura per la salute dell'uomo, ma Fausto e Carlotta, appena sposati, vi si erano stabiliti comunque, grazie all'aiuto del parroco del paese.

    L'unione era stata benedetta da cinque figli, quattro maschi e una femmina. Il più grande aveva tredici anni, seguivano i due gemelli di 9, mentre il più piccolo, Giosuè, ne aveva soltanto sei. Tutti e quattro assomigliavano molto alla mamma, Carlotta, dalla quale avevano ereditato i capelli biondi e il carattere remissivo. La femminuccia, Camilla, avrebbe compiuto undici anni il 21 giugno. Aveva lunghi capelli neri, occhi scuri e una spiccata tendenza ad analizzare ogni fatto con la propria testa, cercando sempre le origini e le motivazioni di ogni accadimento. La curiosità e una certa inclinazione alla ribellione completavano il suo modo d'essere, rendendola certamente più simile al padre.

    Fausto era addetto a lavorare la terra del proprietario terriero con l'aiuto dei suoi famigliari e, nel rispetto del contratto di mezzadria, poteva godere della metà dei prodotti agricoli e degli utili. Gli era inoltre permesso, secondo una specifica clausola contrattuale, di allevare due caprette e alcune galline, beneficiando così di latte, con il quale preparava gustosi formaggi, e di uova fresche.

    Il contratto di mezzadria concedeva inoltre alla famiglia di Fausto di poter vivere in una casa colonica, robusta e spaziosa. Si considerava pertanto assai fortunato e nonostante la cura del podere richiedesse tanto sudore, la volontà e l'impegno nel lavoro facevano di Fausto un uomo affidabile e assai stimato dal proprietario di quel fondo agricolo. " Un giorno, se Dio vorrà, potrò io stesso diventare proprietario di queste terre." Era questo il pensiero ricorrente nella mente di Fausto, mentre svolgeva i suoi quotidiani lavori.

    La moglie accudiva la casa e si occupava dei ragazzi che stavano ormai crescendo e sempre più potevano aiutare il papà nei lavori faticosi. Giosuè, però, era veramente gracile e assai cagionevole e veniva perciò risparmiato dagli sforzi più pesanti. I due genitori, consapevoli che quell'ambiente poco sano non fosse adatto ai loro figli e alla loro crescita, nutrivano, ogni giorno di più, grande preoccupazione.

    Fausto, trentotto anni, alto e robusto, folti capelli neri e occhi castani, amava i suoi figli allo stesso modo, pur dimostrando per la femminuccia un senso di protezione più profondo.

    «Hai visto come si sta trasformando Camilla?» disse Carlotta a suo marito.

    «Certo, sì che me ne sono accorto, sta crescendo una meraviglia, bella come il sole e così delicata da sembrare una fine porcellana». Così rispose Fausto a sua moglie, abbassando la testa pensieroso.

    A procurargli tanta preoccupazione era soprattutto Giosuè con la sua fragilità e quella tristezza stampata sul viso. Il colorito era sempre pallido e a volte pareva si stancasse perfino di stare in piedi. Quella terra umida e fangosa non era adatta ai loro figli. " Chiunque si ammala qui prima o poi" ragionava Fausto, parlando a sé stesso.

    Carlotta gli fece notare come le zanzare stessero diventando sempre più numerose, ed espresse grande apprensione per le viti, che rischiavano di essere distrutte da un maledetto parassita. Le zanzare, specie verso sera, erano diventate insopportabili e la fillossera iniziava proprio allora a fare danni.

    Il solo pensiero che il proprietario dei terreni potesse sollevarlo dai suoi incarichi lo faceva tremare. Sarebbe stata la fine, ma non si era pentito della decisione presa, neppure quando, presentando Carlotta alla sorella Clelia, aveva immediatamente compreso che la sua scelta non sarebbe mai stata approvata.

    Fausto e Clelia Lamberti erano i discendenti di una stirpe di antico stampo nobiliare, cresciuti in un elegante palazzo del XV secolo, situato nei pressi del centro di Firenze. Attorniati da una cospicua servitù, ormai parte integrante della famiglia, erano rimasti orfani all'improvviso. I genitori li avevano educati secondo severi principi, senza tuttavia privarli della libertà di scelta negli studi da seguire e nelle passioni da prediligere. La loro

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