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Quando l’amore inganna: II edizione
Quando l’amore inganna: II edizione
Quando l’amore inganna: II edizione
E-book75 pagine1 ora

Quando l’amore inganna: II edizione

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Info su questo ebook

Carmela non può sopportare un dolore tanto grande quanto la perdita di sua madre. Testarda e inesperta di come va il mondo, decide di partire per Palermo alla ricerca di una vita nuova, in una città che sicuramente le può offrire nuove occasioni per il suo futuro. Carmela desidera fare l’insegnante ma nel suo cuore ha intenzione di trovare anche qualcuno che sappia renderla felice. Quando sembra aver trovato un giovane attraente e di buone maniere, il destino le è di nuovo avverso e la trascinerà in un dolore altrettanto grande. Ma Carmela ancora una volta è in grado di rialzarsi e di ricominciare una nuova vita di sacrificio che le porterà anche delle gioie e soddisfazioni. La vita, però, proprio nel momento in cui sembra imboccare la direzione giusta, sa riservare incredibili sorprese, cui siamo chiamati a rispondere per non rischiare di affondare nella tristezza…

Rosalia Maria Nolfo è nata negli anni ’50 a Sant’Angelo di Brolo, in provincia di Messina, ridente paesino nella vallata dei Nebrodi dove tuttora vive. Ha frequentato l’Università di Messina e appena sposata nel 1980, al Prof. Vincenzo Mondello, e andata a vivere a Brescia, dove ha insegnato all’Istituto Tecnico di Montichiari. Ritornata in Sicilia ha gestito per anni, con il marito, uno stabilimento del rinomato salame Sant’Angelo. Rimasta vedova nel 2010, si è dedicata alla sua grande passione giovanile: scrivere e trattare soprattutto problemi inerenti alla realtà e alle traversie del genere umano.
 
LinguaItaliano
Data di uscita31 mag 2023
ISBN9788830663107
Quando l’amore inganna: II edizione

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    Quando l’amore inganna - Maria Rosalia Nolfo

    Nuove Voci

    Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di Lady Chatterley. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov.

    Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

    Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.

    Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.

    A Enzo,

    marito esemplare, insigne professore, colto, raffinato,

    brillante nonché punto di riferimento per la famiglia tutta

    e per gli studenti e amici che lo hanno conosciuto.

    Prefazione

    L’idea di scrivere questo romanzo mi venne tanti anni fa, quando una domenica mattina, passeggiando con mio padre incontrammo dei suoi vecchi amici d’infanzia. Dopo i saluti e gli abbracci, quando se ne andarono, mio padre mi disse che quegli sposi, così affiatati, erano in realtà fratelli.

    Esterefatta chiesi come ciò fosse successo ed egli mi spiegò che il padre di lui aveva avuto una storia d’amore con la madre di lei e dalla loro relazione era nata una bambina che crescendo si era innamorata inconsapevolmente del fratello. Invano i genitori cercarono di scoraggiare le nozze, per paura di uno scandalo tacquero e a malincuore dovettero accettare il matrimonio. Incredula chiesi allora se i due ne fossero a conoscenza e mio padre mi rispose che probabilmente, ora che i genitori erano morti, erano venuti a sapere la verità, ma che non avevano mai pensato minimamente di lasciarsi, anzi erano felici con i loro due figli.

    Ho cominciato allora a pensare a quanti casi simili vi siano nel mondo; a quanti incosciamente vivono incestuosamente; a quanti fratelli, attratti dai vincoli del sangue, scambiano i loro sentimenti per amore; e a quanti genitori nascondano la verità ai figli, per cui molti credono di avere un padre o una madre e in realtà i veri genitori sono altri.

    Ho voluto quindi affrontare questo problema, spesso ignorato anche dai grandi scrittori e dai grandi uomini di cultura, perché nelle nostre società occidentali l’incesto è tabù.

    I

    «Carmela, Carmela, alzati, è tardi, sai bene che la strada da fare è molto lunga e tra non molto il sole sorgerà e farà molto caldo».

    La voce della mamma tuonò nel silenzio dell’alba, mentre

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