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Il raggio della stella. Parte II
Il raggio della stella. Parte II
Il raggio della stella. Parte II
E-book110 pagine1 ora

Il raggio della stella. Parte II

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Info su questo ebook

Arrivederci Grecia, augurami un buon viaggio e fa si che questo amore

possa rimanere grande come i tuoi monumenti, rispettabile come i tuoi

dei e destinato a durare per sempre come la tua storia senza fine.
LinguaItaliano
Data di uscita27 gen 2021
ISBN9791220319089
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    Anteprima del libro

    Il raggio della stella. Parte II - Wanpen Khammoon

    cinese

    CAPITOLO UNO

    CUGINA THAI

    Sento il profumo della rafflesia che penetra nella stanza dalla porta finestra che è semiaperta, apro gli occhi, vedo la tenda rosa che ondeggia leggermente mossa dal vento. Mi alzo, mi avvicino alla porta finestra e la spalanco, adesso sento il profumo della primavera ancora più intenso, dalla ringhiera ammiro il nostro piccolo giardino, poi chiudo gli occhi e inspiro profondamente.

    «Buongiorno!», sento la voce di Nicola. Lui appoggia un vassoio contenente due tazze di tè e un piatto di biscotti, lo saluto con un bacio. Dopo aver fatto colazione ci incamminiamo verso l’università dove Brandon e Takeshi ci attendono.

    Insieme saliamo su per le scale dirette all’aula dove si tiene la prima lezione del corso. La prima ora trascorre velocemente all’insegna dei soliti convenevoli di presentazione. Durante la pausa io e Takeshi usciamo dall’aula, vediamo Nicola camminare verso di noi con Darika. Camminano, parlano e ridono, li guardo cercando di mascherare la mia gelosia, dopotutto è sua cugina.

    Infatti, solo tre mesi fa e dopo cinque anni di separazione, lo zio di Nicola ha sposato una donna thailandese. In questo modo Darika è diventata la figliastra dello zio di Nicola. Aspettiamo che Nicola e Darika ci raggiungano e poi ci incamminiamo verso Brandon che ci sta già aspettando davanti alla sua aula per andare a prendere il caffè insieme.

    Questo stesso schema si ripete pressoché tutte le mattine, intervalliamo le ore di lezione con pause caffè e chiacchiere tra amici.

    Anche oggi come sempre mi sveglio con calma, ma quando apro gli occhi vedo Nicola già pronto per andare all’università, allora, perplessa, gli chiedo se sono in ritardo.

    «No, sono ancora le sette, hai quasi due ore», mi risponde spruzzandosi il profumo, «io devo uscire prima, devo dare queste fotocopie a Darika e devo anche aiutarla con alcuni esercizi.»

    Non rispondo, ma Nicola può vedere la mia espressione contrariata attraverso lo specchio e aggiunge:

    «Ci incontriamo al bar dell’università, ma se ti va puoi venire anche tu, facciamo colazione lì al bar», lo dice passandomi una mano tra i capelli. Mi preparo in fretta e raggiungiamo Darika al bar.

    «Nikky!», Darika chiama Nicola con un sorriso raggiante, ma quando mi vede cambia espressione, è evidente che non sia felice della mia presenza. Darika si siede accanto a Nicola dalla parte del tavolo opposta alla mia. Dopo aver fatto colazione, iniziamo a studiare. Non riesco a concentrarmi, i loro atteggiamenti, la loro posizione così vicina, gli sguardi d’ammirazione di Darika verso Nicola, mi distraggono. Ogni tanto controllo l’orologio, normalmente sarei felice di andare via da quella situazione imbarazzante, ma sapere che Nicola e Darika sono compagni di corso e che non posso vedere cosa fanno in classe lontani dai miei sguardi mi rende così nervosa. Ogni tanto incrocio lo sguardo di Darika, mentre Nicola è concentratissimo nello studio.

    Per questo fine settimana abbiamo organizzato una gita a Spello per vedere l’infiorata, una manifestazione che si svolge ogni anno in occasione della festività del Corpus Domini. Per la notte di sabato gli artisti si mettono in opera per realizzare tappeti e quadri floreali sulle vie del centro storico che ospiterà il passaggio della processione la domenica mattina. È uno spettacolo vedere le vie tappezzate di fiori di ogni tipo e colore. Camminiamo lentamente per osservare quell’esplosione di colori, facciamo diverse foto alle vie infiorate, ma anche alle case che per l’occasione espongono vasi di fiori su porte e davanzali.

    Ci colpisce anche la bellezza dei monumenti del centro storico, come la Porta di Venere e torri di Properzio, Porta Consolare, ma anche il Palazzo comunale e la Collegiata di Santa Maria Maggiore.

    Per il pranzo abbiamo scelto una trattoria con un bellissimo giardino esterno, il profumo dei suoi gelsomini si sente già dall’ingresso e mi ricorda l’odore del bamboo fresco appena sbucciato. «Wow! Che bel posto!», esclama Darika.

    Ci sistemiamo in uno di quei tavoli apparecchiati per quattro, in mezzo al tavolo c’è un vaso con una rosa rossa anche essa profumatissima.

    «Wow! Che romantico!», esclama di nuovo Darika.

    Dopo soli pochi minuti un cameriere ci porta i menù insieme a una bottiglia di vino.

    «Wow! È delizioso!», esclama ancora una volta Darika.

    A questo punto Nicola si mette a ridere e la prende in giro, scatenando l’imbarazzo di Darika che gli ordina di smetterla, invano. Questo scambio plateale di battute coinvolge l’interesse dei tavoli vicini che iniziano a guardarci con insistenza. Io lancio sguardi di disappunto.

    «Dai smettila, ci stanno guardando tutti!», dice lei, ma Nicola continua a ridere, allora lei si rivolge a me chiedendomi di farlo smettere.

    «Se vuole ridere fino a morire…», rispondo evidentemente infastidita e senza nemmeno guardarlo in faccia. Nicola intuisce e smette immediatamente di scherzare e ridere. Il pranzo prosegue in silenzio.

    Quando arriva il secondo, è Takeshi a esclamare:

    «Wow! Che bel piatto!», ma poi continua, quasi mordendosi la lingua: «Scu….sa.»

    Dopo il pranzo andiamo ad ammirare Villa Fidelia con il suo grande parco.

    Appena giunti a casa mi precipito in bagno per rinfrescarmi. Mentre sono sotto la doccia non riesco a non pensare al comportamento di Nicola verso Darika, non voglio credere che a lui piaccia lei.  

    Ad un tratto sento Nicola bussare alla porta: «Tutto bene lì dentro?»

    Quando apro la porta trovo Nicola lì davanti, allunga la mano per accarezzarmi la guancia, poi mi dà un bacio sulle labbra, ma io mi allontano.

    «Ti senti bene?», mi chiede preoccupato, io mi sforzo di sorridergli e gli rispondo che sono solo stanca.

    Quando Nicola finisce di lavarsi io sono già avvolta tra le coperte, lui si sdraia accanto a me, ma non lo abbraccio come al solito, continuo a pensare con insistenza alla scena di oggi durante il pranzo. Mentre fingo di dormire sento il suo braccio cingermi la schiena, lui si addormenta in pochi minuti mentre io non riesco a prendere sonno nonostante la stanchezza.

    È lunedì mattina, ci alziamo tardi e faticosamente, facciamo colazione al volo, poi, come ogni mattina ci incamminiamo verso l’università. La prima pausa la passiamo al bar tutti insieme, alla vista del viso segnato di Brandon, Takeshi esordisce: «Mamma mia, ma che hai fatto? Sai che sembri uno zombie?»

    «È che ieri non ho chiuso occhio», risponde Brandon.

    «E come mai?»

    «Io e la mia ragazza abbiamo discusso tutta la notte e alla fine mi ha lasciato dicendomi che io non la amo…»

    «Ed è vero?», chiede Darika.

    «Non lo so, è troppo presto per dirlo.»

    «Come presto? Se non ricordo male state già insieme da sei mesi», commenta sempre Darika, «io saprei se amo qualcuno.»

    «Mica tutti si amano a prima vista, per qualcuno ci vuole più tempo», spiega Takeshi.

    «Ma tempo per cosa?»

    «Per capire se si è davvero innamorati o se, ad esempio, è solo attrazione fisica o qualcos’altro.»

    «Beh, visto il tuo carattere non penso che qualcuno possa amarti…», dice Darika con cattiveria.

    Ma Takeshi non si scompone e risponde a tono: «Almeno non sono cattivo quanto te!» Prima che Darika abbia il tempo di ribattere, interviene Nicola: «Smettetela voi due. E Sbrighiamoci!»

    «Facciamo in tempo ad andare a prendere il caffè?», chiede Brandon mentre guarda l’orologio. «Solo se ci sbrighiamo e lo ordiniamo d’asporto.»

    Così ci affrettiamo a raggiungere il bar e beviamo i nostri caffè mentre avanziamo verso le nostre rispettive aule.

    Per il fine settimana Darika ci propone di andare al mare visto che qui in Italia non c’è mai stata. Abbiamo deciso di andare a Riccione così possiamo andare a visitare anche San Marino. Takeshi ha trovato un alloggio vista mare a buon prezzo.

    «Peccato non ci sia la piscina», dice Darika.

    «Che ci fai con la piscina se abbiamo il mare qui

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