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Capriccio greco: Harmony Collezione
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E-book173 pagine2 ore

Capriccio greco: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Essere passato dalla strada alla guida di una delle compagnie finanziarie più importanti del mondo ha permesso a Christian Markos di togliersi molti sfizi. Adesso, può avere tutto ciò che vuole... tranne Alessandra Mondelli. La sorella del suo migliore amico è decisamente off-limits, ma una notte proibita porterà Christian a proporle uno scottante accordo.
LinguaItaliano
Data di uscita19 giu 2020
ISBN9788830516090
Capriccio greco: Harmony Collezione

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    Anteprima del libro

    Capriccio greco - Michelle Smart

    successivo.

    1

    Christian Markos bevve in un sorso solo lo champagne che restava nel bicchiere e subito se ne servì un altro.

    L'aveva previsto che quella giornata sarebbe stata difficile, ma non aveva immaginato quanto. E neppure si era aspettato quella corsa in macchina con Rocco, alla disperata ricerca della sposa che non si trovava.

    In seguito era stato al fianco dell'amico nel giorno più felice della sua vita, e tutto ciò cui era riuscito a pensare era di aver tradito la sua fiducia.

    Mentre Rocco scambiava i voti, Christian si era impegnato al massimo per evitare di guardare Alessandra.

    E continuava a farlo.

    Alessandra Mondelli, la sorella di Rocco. Una bimbetta graziosa che era diventata una splendida donna. L'unica donna al mondo off-limits.

    O avrebbe dovuto esserlo. Con un abito senza maniche color malva, i capelli castani raccolti in uno chignon, era giunta in motoscafo con la sposa raggiante, il sole primaverile che la illuminava.

    Ai suoi occhi la damigella d'onore era splendida, anche più della sposa, la famosa modella.

    L'ultima volta che l'aveva vista, Alessandra indossava un abito di pizzo color crema e calzava delle scarpe con il tacco così alto che si era domandato come riuscisse a camminare. A dire il vero era anche l'ultima volta che l'aveva vista con un abito indosso. Poco dopo era nuda nel suo letto.

    I festeggiamenti si erano spostati dal giardino di Villa Mondelli al salone sistemato per le danze. Subito dopo la cena aveva fatto il discorso di rito del testimone, suscitando qualche risata, soprattutto da parte di Stefano e Zayed, che avevano sostituito le righe che aveva preparato con una versione più spinta. Invece di rilassarsi sapendo che il suo compito si era esaurito, Christian aveva i nervi tesi al pensiero che la musica stesse per iniziare.

    Un'attricetta americana con un corpo da sballo continuava a fissarlo. Sei settimane prima sarebbe schizzato al suo fianco senza alcun indugio. E se non con lei, con una delle altre splendide modelle presenti... era come per un bambino trovarsi in un negozio di dolci.

    Ma a quanto pareva lui doveva avere il diabete, perché nessuno di quei dolci gli pareva lontanamente appetibile.

    Salvo una. Quella proibita.

    Come aveva potuto lasciarsi sfuggire la situazione di mano fino a quel punto? Poteva anche balzare da un letto all'altro, ma non aveva mai perso il controllo.

    Con Alessandra invece l'aveva perso...

    Avrebbe potuto dare la colpa allo champagne che in quell'occasione avevano bevuto, ma sapeva bene che solo lui era il responsabile di quanto era successo.

    Alessandra stava attraversando un periodo di crisi. Benché avesse cercato di mascherarlo, era disperata per la perdita del nonno, l'uomo che l'aveva cresciuta e che era stato sepolto poco tempo prima.

    Christian era passato alla Casa di Moda Mondelli, una delle più famose del mondo, al ritorno da Hong Kong, con l'intenzione di uscire la sera con Rocco, magari anche trascorrere insieme il weekend sullo yacht dell'amico italiano. Ma Rocco si trovava a New York, e lui si era imbattuto in Alessandra, che aveva insistito che la conducesse fuori. In circostanze normali lui si sarebbe scusato e sarebbe tornato subito ad Atene, ma aveva colto la disperazione nei suoi occhi e ripensato alla sua aria distrutta durante il funerale.

    Quando erano usciti, l'ultima cosa che si era aspettato era di concludere la serata a letto insieme.

    Le donne si alternavano al suo fianco in continuazione. E non riuscire a dimenticare Alessandra poteva derivare soltanto dal fatto che lei c'era sempre stata nella sua vita. Questo, e soprattutto il senso di colpa. Poteva anche essere stata lei a dare il via al bacio che li aveva condotti a letto. Ma la colpa gravava esclusivamente sulle sue spalle.

    Avrebbe dovuto essere più forte.

    Nelle sei settimane che erano seguite aveva fatto di tutto per escluderla dalla mente, tanto che era arrivato sul lago di Como convinto di poter gestire la situazione senza alcun problema.

    Ma era stato sufficiente rivolgerle un'occhiata e il rimorso era riaffiorato. Nel corso della giornata si erano scambiati solo poche parole, ma c'erano ancora le danze.

    Che gli piacesse o meno, avrebbe dovuto tenerla di nuovo tra le braccia.

    Nell'attimo stesso in cui si aprivano le danze, Stefano gli disse qualcosa, ma Christian osservava Olivia che accostava l'orecchio alle labbra di Rocco. Un gesto che gli riportò alla mente la cena con Alessandra, il modo in cui si era avvicinata a lui per ascoltare le sue parole al di sopra della musica, e il suo profumo che l'aveva inebriato...

    Con la coda dell'occhio vide che parlava con il fotografo incaricato del servizio; probabilmente gli stava dando dei suggerimenti. Alessandra Mondelli era una delle fotografe di moda più famose, un successo notevole considerando che aveva solo venticinque anni. Si era fatta da sola, così come lui.

    Stefano ripeté la domanda; si riferiva alla fondazione che lui e i suoi amici avevano messo in piedi qualche anno prima. Rocco, Stefano, lo sceicco Zayed e lui si erano impegnati a raccogliere fondi a questo fine. Come nome avevano scelto i Quattro della Columbia. Si erano conosciuti all'università, e per quanto incredibile l'intesa era stata istantanea. Un legame che si era mantenuto e approfondito nel corso degli anni, e quando era stato chiaro che loro quattro sarebbero stati inclusi nell'elenco Forbes dei multimilionari, avevano dato vita a quell'ente di carità.

    Lui ne era molto fiero. L'intento era di permettere a ragazzi in condizioni disagiate di seguire gli studi come meritavano, quando non avrebbero potuto permetterselo. Era un bene per loro quattro fare qualcosa insieme che non fosse bere o portarsi a letto quante più donne possibili.

    Erano convinti che il legame che li univa fosse indissolubile.

    Ma anche l'acciaio più resistente si poteva distruggere.

    Christian diede una risposta che gli parve coerente, ma in realtà ciò che gli uscì dalle labbra era del tutto fuori luogo.

    Fortunatamente l'attenzione di Stefano era rivolta al complesso musicale.

    Tra gli applausi la coppia dei novelli sposi avanzava sulla pista.

    Christian notò che Alessandra lo stava fissando, una strana espressione negli occhi.

    Si sentì stringere il petto.

    Una potente pacca sulla spalla spezzò l'incantesimo.

    «È ora di andare a ballare» considerò Zayed sedendosi alla sua sinistra.

    Theos. Avrebbe dovuto ballare con lei. Olivia, la sposa, l'aveva chiesto. Il testimone e la damigella d'onore.

    Sarebbe stato meglio se la musica fosse stata un ritmo frenetico, del genere per cui il complesso andava famoso, piuttosto che un pezzo romantico come stavano suonando in quel momento.

    Serrando i denti, Christian si avvicinò ad Alessandra e la prese tra le braccia.

    Al primo contatto fisico il cuore perse un battito, dozzine di ricordi che gli tormentavano la mente. Il suo profumo, il suo sapore...

    Alessandra aveva la schiena nuda così non poteva evitare di toccarle la pelle. Fece il possibile per limitarsi a sfiorarla.

    Eppure, nonostante la distanza fisica che aveva creato tra loro, i suoi sensi ne percepivano la vicinanza, il suo profumo lo inebriava, mentre ballavano con movimenti a scatti, quasi fossero dei robot piuttosto che una coppia che aveva trascorso una notte insieme sei settimane prima.

    Pensa a Rocco, s'impose Christian osservando l'amico che stringeva tra le braccia la sposa. Rocco colse la sua occhiata e annuì prima di baciare Olivia.

    Questo fu come il colpo di grazia.

    Cos'avrebbe detto il suo amico se avesse saputo che il testimone si era appropriato della verginità di sua sorella?

    Il desiderio devastante che l'aveva consumato quella notte gli scorreva ancora nel sangue. In genere una notte era ciò che gli era sufficiente, ciò che voleva. Una volta che aveva goduto del piacere, non c'erano più misteri da scoprire in una donna, nessuna necessità di ripetere l'esperienza.

    Cominciò a seguire le parole della canzone, a contarle, in attesa che finisse quel tormento. Da com'era rigida Alessandra era molto probabile che anche lei stesse facendo la stessa cosa.

    Quando finalmente la musica s'interruppe, cercò di andarsene, ma Alessandra gli rivolse uno sguardo strano. Theos, era così bella. Lei socchiuse le labbra.

    «Christian, devo...»

    Qualsiasi cosa avesse intenzione di dirgli fu interrotta da Zayed che, battendole sulla spalla, dopo avere strizzato l'occhio a Christian annunciò: «Credo che sia il mio turno di fare un ballo con questa deliziosa damigella». E lo disse a voce alta a sufficienza in modo che Rocco potesse sentire.

    Lo sposo si voltò strizzando gli occhi prima di lasciarsi andare a un sorriso.

    Evidentemente non gli passava neppure per la mente che qualcuno dei suoi amici si sognasse di tentare un approccio nei confronti della sorella per la quale provava un forte senso protettivo.

    Nauseato di sé, Christian arretrò di un passo poi s'impose di sorridere. «È tutta tua.» Si aspettava che Alessandra ribattesse di non essere proprietà di nessuno, ma lei aveva lo sguardo desolato, un'ombra di panico che si affrettò a mascherare. Ma non in fretta a sufficienza.

    Christian si diresse al bar. Dopo un bicchiere di bourbon si voltò a guardarla mentre ballava con Stefano. Sembrava felice di essere con lui, pensò colto alla sprovvista da un senso di amarezza.

    Era logico che fosse stata rigida tra le sue braccia. L'avventura di una notte non era certo stata nei suoi programmi.

    E lui era stato il suo primo amante.

    Questo, più di tutto il resto, era ciò che non riusciva a togliersi dalla mente.

    La donna che, da adolescente, era stata diffamata dalla stampa per una storia con un uomo sposato era vergine. Era sempre stato convinto che la stampa avesse esagerato in proposito, ma la verità l'aveva colpito come un cataclisma.

    Comunque fosse, non erano affari suoi. Alessandra non era affar suo. Non poteva esserlo.

    Bevve ancora, nell'intento di ricacciare in gola la bile che risaliva e osservò Stefano che le posava il braccio intorno alla vita.

    La bile rischiò di soffocarlo quando la vide ridere per qualcosa che lui le aveva sussurrato all'orecchio.

    Zayed si materializzò al suo fianco. «Ti stai nascondendo, amico?»

    «Mi sto solo prendendo un momento di pausa.»

    Terminato il ballo, Stefano li raggiunse. «Stiamo bevendo forte o mi sbaglio?»

    «In effetti Christian ci ha già dato dentro» gli rispose Zayed indicando i due bicchieri vuoti sul banco.

    Ma Christian non ascoltava. Alessandra aveva lasciato la pista. Si guardò intorno e la scorse seduta a un tavolo con persone che non conosceva. E lei lo stava fissando.

    I loro sguardi per un poco rimasero allacciati, poi lui s'impastò in faccia un sorriso a beneficio degli amici.

    «Qualcuno è pronto per un altro giro?» Prima che gli altri potessero rispondere, ordinò al barman un bourbon per tutti.

    I tre amici alzarono il bicchiere in un brindisi. Memento vivere! Il loro motto, prima di prosciugare i bicchieri.

    «Non avrei mai detto che ci saremmo incontrati per il matrimonio di uno di noi» scherzò Zayed, asciugandosi la bocca con il dorso della mano. «Non riesco ancora a capacitarmi che Rocco si sia sposato. Voglio dire... sposato

    «E chi avrebbe mai detto che si sarebbe innamorato?» aggiunse Stefano con lo stesso tono incredulo.

    Borbottando, Christian richiamò l'attenzione del barman per un altro giro.

    Forse era cinico, ma non poteva fare a meno di domandarsi quanto ci sarebbe voluto prima che ciò che provavano l'uno per l'altra si mutasse in astio. Perché il matrimonio era così... riduceva due persone ricolme di speranza a due amare

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