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La pedagogia del bambino vero: La relazione educativa per i genitori della nuova era
La pedagogia del bambino vero: La relazione educativa per i genitori della nuova era
La pedagogia del bambino vero: La relazione educativa per i genitori della nuova era
E-book301 pagine3 ore

La pedagogia del bambino vero: La relazione educativa per i genitori della nuova era

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Info su questo ebook

L’autrice, in questo  libro illustra una pedagogia nuova, quale progetto di vita teso a portare cambiamenti reali nella relazione educativa. L’opera si rivolge, non solo ai genitori della nuova era e a coloro che meditano di diventarlo, ma a tutti che intendono vivere la relazione con se stessi e con l’altro in maniera responsabile e consapevole.“La pedagogia del bambino vero” apporta un notevole contributo al dibattito educativo, tra Istruttivismo e Costruttivismo. La capacità dell’autrice di focalizzare l’attenzione a favore della teoria enattiva rispetto alle precedenti visioni didascaliche, si caratterizza come rifiuto del dualismo mente-mondo e soggetto-oggetto: la sua concezione del processo educativo riconosce il rapporto di mutua specificazione e co-emergenza del soggetto e del reale assieme, in altre parole la relazione tra genitori e figli. L’esegesi ontologica di Nicoletta si spinge oltre i limiti del cognitivo, fino ad affermare che: “Un bambino non è solo un bambino, è molto di più: è un campo informato”. Qui si apre una dimensione strettamente correlata alla fisica quantistica e, come si evince dal testo, la lettura ci riporta esplicitamente alla gnoseologia BioQuantica dell’essere. Secondo questa visione, l’universo è compartecipato, la dicotomia tra osservatore e osservato, tra materia ed energia, tra creatore e creatura perde di significato.
LinguaItaliano
Data di uscita24 apr 2020
ISBN9788898750832
La pedagogia del bambino vero: La relazione educativa per i genitori della nuova era

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    Anteprima del libro

    La pedagogia del bambino vero - Nicoletta Geniola

    Cap. 1

    L’educazione tra passato, presente e futuro

    L’educazione è l’arma più potente che si possa usare per cambiare il mondo. Nelson Mandela.

    Cosa significa Educare

    Il modo di essere di un individuo dipende in gran parte dall’influenza dell’educazione ricevuta.

    I bambini e i giovani di oggi saranno gli adulti di domani, più si farà attenzione all’infanzia oggi e più saranno le possibilità di ricostruire una vera umanità.

    I genitori di oggi non presentano molte differenze rispetto a quelli del passato. Entrambi, passato e presente, hanno mancato di cogliere il cuore dell’educare. L’educazione è passata solamente da un estremo all’altro, dall’autoritarismo al disinteresse convenevole. Molti genitori continuano a mettere al centro della relazione educativa i loro bisogni emotivi, personali e le proprie necessità piuttosto che i bisogni dei loro figli. Essere ascoltati, guidati e amati. Sono queste le necessità prioritarie dei nostri figli. I bambini hanno bisogno di modelli autentici da seguire, da cui prendere ispirazione per far emergere il meglio di sé. La nostra è una società puerile, vittima della lamentela e del giudizio. Un’umanità incapace di vedere, di sentire e di scegliere ciò che è giusto. Ciò si spiega dal fallimento educativo delle nuove generazioni e dalla scomparsa dei valori più importanti, quali virtù di una vera umanità.

    Nel passato i valori educativi più importanti si fondavano sul senso del sacrificio e sulla responsabilità. Entrambi questi valori, spinti all’estremo, hanno perso il loro significato reale come quello di rendere sacro e di amare incondizionatamente, finendo per divenire rafforzativi della personalità piuttosto che della natura spirituale dell’uomo. Sia nel passato, ma anche nella contemporaneità manca l’attenzione verso il modo che ha il bambino di sentire e percepire la realtà intorno a se. Manca la sensibilità da parte dell’adulto di intuire i bisogni reali di un bambino. Gli adulti ignorano come determinate emozioni che inneschiamo nei bambini possano influenzare, condizionare o agevolare la loro crescita psico-emotiva, interferendo anche sul loro stato di salute. Sia i sentimenti che le emozioni sono energia in movimento, nuovi linguaggi che si imprimono nella memoria delle nostre cellule trasformandone i contenuti informazionali. Se questi linguaggi sono in risonanza con i contenuti informazionali delle cellule, ne consegue un rafforzamento che accresce il principio di armonia, in caso contrario, quando il linguaggio è discordante allora si crea disarmonia, dissonanza e reattività.

    C’era poco spazio per ascoltare il cuore di un bambino e c’è ancora poco spazio per accorgersi di questo.

    I bisogni dei bambini rischiano di essere schiacciati dai bisogni degli adulti. In passato al centro della relazione educativa vi era l’autorità che esigeva ubbidienza indiscussa, oggi al centro della relazione educativa vi è il ricatto o il compromesso che esige da parte del bambino una forma di adeguamento passivo alla volontà dell’altro. L’interesse educativo del genitore era incentrato sull’istinto di sopravvivenza, sul soddisfacimento dei bisogni primari della famiglia, oltre che sull’interesse di garantire un’adeguata istruzione ai propri figli. Il più delle volte i figli erano mano d’opera utile alla famiglia e al suo sostentamento. I genitori non avevano alcun interesse e attenzione verso la crescita psico-emotiva dei loro figli e dei loro reali bisogni. Questi schemi educativi basati sulla sopravvivenza, interiorizzati dalle successive generazioni si stanno ripercuotendo inconsapevolmente sui nostri figli, sotto altre vesti, minando l’obiettivo reale della missione educativa: creare autonomia, indipendenza e ricchezza interiore.

    Lo scopo principe dell’educazione è liberare l’uomo dalla paura, dalla sua natura istintiva, per ricondurlo verso una natura più intuitiva.

    Che senso ha educare? L’unico scopo è solo quello di riprodurre generazioni future, o fare in modo di lasciare una nuova traccia spirituale nel nostro futuro?

    L’educazione, per essere educativa, deve poter attivare un cambiamento radicale, positivo e qualitativo, deve poter dare un senso profondo all’esistenza umana e alla vita sulla terra. L’educazione deve poter aiutare l’uomo ad accedere alla dimensione del cuore, del vero e del giusto. La reale manifestazione del cambiamento è il Ben-Essere dell’individuo. Questo Ben-Essere supera di gran lunga il benessere materiale. Abbiamo un’idea di benessere che non è quella reale, abbiamo un’idea di progresso che non è progresso e di conoscenza che non è vera conoscenza. Abbiamo un’idea di educazione che non è educazione.

    Di tutte le cose, abbiamo solamente un’ idea, ma non abbiamo di queste idee la verità. Cercare la verità significa avere il coraggio di smascherare tali idee e iniziare a guardarsi dentro, per scegliere consapevolmente da che parte stare.

    Il progresso di una società si evince dalla salute psico-fisica dei suoi componenti, così come il successo di una famiglia si evince dall’evoluzione della coscienza dei singoli individui.

    Educare deriva dalla parola latina ex-ducere e significa trarre fuori, portare all’esterno ciò che esiste già nell’individuo, dare luce a ciò che ancora è nascosto al suo interno. Si tratta di comprendere in quale modo possiamo far emergere nel bambino le sue qualità migliori, la sua dignità, i suoi ideali e la sua bellezza. L’irrequietezza che molti giovani sono costretti a vivere è dovuta dall’incertezza che vivono nel mondo attuale e dalla loro impossibilità di credere in un futuro

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