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Giulia
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E-book45 pagine43 minuti

Giulia

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Info su questo ebook

Giulia è libera come il vento, impavida, giovane e irresistibile. Marta è la sua migliore amica e ha paura di tutto, soprattutto che Giulia vada via. La loro amicizia è vivida, sincera, ma per Marta non è più sufficiente: si è innamorata, e quello che ora le accadrà definirà per sempre "un prima" e "un dopo" nel loro rapporto e nella loro vita. Una storia d'amore e trasformazione. Un'occasione per riflettere sulla lotta che ognuno di noi sostiene, quotidianamente, tra ciò che vuole essere e ciò che realmente è, in un mondo fatto di convenzioni ed etichette sociali, dove l'interpretazione del ruolo assegnatoci, rischia di trascendere il potere di essere noi stessi. Sullo sfondo: Roma, il mare, emozioni, legami, e una storia unica e banale, proprio come ogni storia d'amore.
LinguaItaliano
Data di uscita16 feb 2021
ISBN9791220321587
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    Anteprima del libro

    Giulia - Leonardo Parducci

    edizionisonnyboy@gmail.com

    Giulia

    "Amor, con che miracolo lo fai, che n'fuoco il tenghi, e non consumi mai?

    L. Ariosto, Orlando furioso, Canto XXIII.

    Sono le sette di sera e Giulia non è ancora arrivata. Nella testa di Marta i pensieri viaggiano veloci: C'era da aspettarselo, quando piove Roma diventa un inferno. E Giulia, figuriamoci, ha preso la patente appena è tornata dal Messico... che sarà un mese? Di esperienza ne ha davvero poca. Ha timore di tutto, guida piano anche in pieno sole, o di domenica sera, quando le strade sono vuote e silenziose. D'accordo che non le piace correre, non le è mai piaciuto, ma un poco più svelta stasera no? Poi perché mai avrà comprato quella vecchia Dyane con il cambio a leva in pieno cruscotto? Quel pomello tondo e nero che è praticamente impossibile da manovrare; ma figuriamoci, lei adora la sua macchina e guai a toccargliela.!Se qualcuno prova a dire qualcosa sulla sua Dyane lei...

    Drinnn!!! Drinnn!!!

    Il suono metallico del citofono esce fuori dal muro come in una vecchia scuola di paese, risvegliando Marta dai suoi pensieri.

    – Giulia sei tu?

    – Sì, scendi che c'è il diluvio. Sbrigati!

    – Arrivo.

    Adesso mi devo anche sbrigare. È più di un'ora che l'aspetto e sono io a dovermi sbrigare. Io la uccido! Infilo le scarpe, prendo la giacca, l'ombrello, le chiavi di casa, la borsa e filo giù per le scale che neanche a dirlo l'ascensore è fermo da ieri sera. Arrivo al portone e vedo la macchina di Giulia che si allontana. Dove cavolo sta andando? Perché non si è fermata qui sotto? Giuro che la uccido. Nemmeno finisco il pensiero che Giulia inchioda secca a dieci centimetri da un'auto parcheggiata in seconda fila. La vedo mettersi le mani nei capelli, guardare dietro e fare retromarcia, andando un po' di qua e un po' di là. Quando si ferma davanti al portone abbassa un poco il finestrino e mi urla:

    – Dai sbrigati, non vedi che tempo che fa?

    È ufficiale: la uccido! Apro l'ombrello, scendo i tre scalini di pietra, tento inutilmente di saltare la mega pozzanghera formatasi davanti al marciapiede e raggiungo lo sportello di destra con le scarpe ormai tutte bagnate. Apro la portiera e mi infilo velocemente nella Dyane, proprio mentre una macchina stava per schizzarmi in pieno: almeno questa l'ho evitata! Giulia mi guarda dritto negli occhi e, come ogni volta che lo fa, mi si ferma il fiato e mi si svuota la mente.

    – Marta! Hai visto che tempo? Ho guidato fino a casa tua in mezzo a una mandria di pazzi isterici, incapaci e permalosi: suonano ogni volta che metto una freccia, mentre svolto, quando freno, se accelero, insomma suonano per qualsiasi cosa. Come si fa a guidare così? Sono tutti stressati, ma tu... come stai? Hai un'aria strana, che ti è successo? Hai litigato ancora con tua madre? La solita stronza vero? Che le ci voleva a fare la madre almeno stasera. Nemmeno il giorno del tuo compleanno. Poi uno dice che ammazza i genitori... e ci credo! Se avessi avuto una madre come la tua o ammazzavo lei o mi uccidevo io. Ma dimmi, come stai? Niente di nuovo? Ha chiamato? E tu? Lo hai chiamato? Dai parla, stai lì zitta che mi fissi e non capisco se sei ancora viva. Ohi Marta!

    Ecco, questa è Giulia! Non ti lascia un attimo di respiro, è più veloce della sua stessa voce. Parla ed è già oltre quello che ha detto. Si ferma solo per respirare e alle volte credo che non faccia nemmeno quello. Io l'adoro, anzi la amo. Ne sono innamorata. Ma non

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