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La mia vita da libellula: Distrazioni
La mia vita da libellula: Distrazioni
La mia vita da libellula: Distrazioni
E-book65 pagine56 minuti

La mia vita da libellula: Distrazioni

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Info su questo ebook

Andrea è una ragazza bella, facoltosa e molto stravagante. Si ritrova costretta a cambiare città a causa della salute cagionevole del padre e deve abituarsi a vivere nel nulla delle campagne Umbre. Qui incontrerà due personaggi totalmente differenti dal suo precedente stile di vita, Mirko e Daniele, che la stravolgeranno e la porteranno ad iniziare il lungo percorso frastagliato per mutare anche se stessa, proprio come una libellula. Entrambi i ragazzi hanno vite tranquille, ma ricche di segreti che affascineranno Andrea col tempo.
"Distrazioni" è il secondo volutme della collana tascabile di "La mia vita da libellula".
L'illustrazione in copertina è dell'autrice e cambierà ad ogni volume.
LinguaItaliano
Data di uscita10 set 2018
ISBN9788829505401
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    Anteprima del libro

    La mia vita da libellula - Ramona Verdosci

    Ramona Verdosci

    La mia vita da libellula

    Distrazioni

    Ebook fai-da-te con Back Typo

    Ramona Verdosci

    Napoli 10/11/2017

    UUID: b69cbdf2-b1ba-11e8-882b-17532927e555

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    A Frank

    per la vita che mi ha donato

    Capitolo 8

    Chiudi gli occhi e se dormirai

    correrò a stringerti nei sogni tuoi

    a raccontarti un po’ di noi,

    in altro modo non riuscirei mai

    Per quell’equilibrio che persi mi

    celai nel silenzio, ma poi mi abbagliò.

    Sei tu la luce, afferrami

    e insieme a me torna a vivere.

    Non restare tra quei grigi pensieri che

    rendono te assente nei tuoi sguardi,

    rifugiata in quel tessuto d’alabastro,

    raccolgo i tuoi fili d’argento tra le mie mani.

    Accarezzando la fragilità

    posso sentire il terrore che hai,

    tu mi dai questa possibilità

    ed io di te non mi stancherò mai.

    Fammi ammiraglio del tuo destino

    potrò condurti con le mie vele

    in quella danza che è l’amore

    senza sentire nient’altro che noi

    Non restare tra quei grigi pensieri che

    rendono te assente nei tuoi sguardi,

    rifugiata in quel tessuto d’alabastro,

    raccolgo i tuoi fili d’argento tra le mie mani.

    Adesso guardami negli occhi e solo ora mi vedrai

    perché non servon le parole, se io chiedo di esser tuo

    Per questo io combatterò, mentirò,

    gioirò, piangerò,

    ti ameró, morirò

    perché sei per me… per me…

    Non restare tra quei grigi pensieri che

    rendono te assente nei tuoi sguardi,

    rifugiata in quel tessuto d’alabastro,

    raccolgo i tuoi fili d’argento tra le mie mani.

    - Alabastro, Mirko… sei serio? - Claudio esce fuori dalla cerchia che stava leggendo il mio testo,

    - come si canta questa roba?

    - Dai, è interessante, bisogna solo sistemarlo un po’, poi per noi è una novità. Questa ragazza ti ha fatto proprio perdere la testa, eh? - Giorgio tira indietro i suoi capelli riccioluti e rossi per scoprire un ghigno.

    - Pensiamo a finire almeno un pezzo, poi vi divertirete a prendermi in giro.

    Per far collimare arrangiamento e testo, ci abbiamo messo più di una settimana. Alla fine, ai ragazzi del gruppo è piaciuta la canzone, tanto che vorrebbero portarla al più presto ad un nostro live. Ma ho chiesto loro di aspettare. Non posso sprecarla così. Non so quanto tempo debba passare dopo una rottura per tradimento. Lei mi ha confermato di non voler più avere a che fare con quel cane bastardo. Ascanio. Il suo nome era già tutto un programma. Ti sprigiona cattiveria anche solo a pronunciarlo. Come si può solo pensare di poter creare tanto dolore ad un essere così puro ed indifeso? Mi arriva una pugnalata al cuore anche ad immaginare che, ipoteticamente, quello a farle del male possa essere io. Ma può stare tranquilla con me. Neanche una mosca potrà mai più sfiorarla. Una settimana penso sia poca. Ma due… non resisto, ne sono certo. Per di più, i ragazzi mi fanno pressione. Vogliono che la canzone venga presentata. In effetti, ci hanno lavorato anche loro. Sarebbe da egoisti tenerla per me. Comunque, se mai mi dichiarassi, non credo che per lei possa essere una novità. Sono palesemente cotto di lei da quando l’ho vista per la prima volta e ho cercato di farglielo capire in tutti i modi. Forse in modi un po’ velati, ammetto. Non è il mio stile essere troppo diretto. E, una volta che mi sarò dichiarato apertamente, non è detto che ci metteremmo insieme. Non ho ancora capito se le piaccio anche io in quel senso. E se così non fosse, posso mai levarle l’unico amico sincero che ha al momento? Sarei una persona orribile. No. Non posso farlo. Non ora. Il gruppo dovrà aspettare. In fondo, potevo anche non passarglielo come pezzo da inserire nella scaletta. Che rabbia. Ho tanta di quella confusione…

    Stacco dal lavoro. Il sole oggi è stato da delirio. Picchiava in testa peggio di un tarlo. E non è stato l’unico. Ne ho uno personale da mesi e mesi. Ora che può diventare la mia realtà, mi sento più legato di un pezzo di legno. Prendo la via di casa. Cammino ancora molto pensieroso. Mi sto arrovellando troppo secondo me. Magari basterà vederci solo un’altra volta da soli. Incrocio Daniele in auto. Procede per la direzione opposta alla mia.

    - Vuoi uno strappo?

    - No, faccio due passi, grazie.

    - Musone, sabato che fai? - Mi punzecchia come suo solito. Sempre a darmi nomignoli.

    - Suono col gruppo. Vuoi venire?

    - Se non esco, perché no. È da un po’ che non ti seguo.

    - Lo so, preferisci seguire altro.

    Mi pareva cortese almeno chiedere... Daniele è sempre stato così. È con

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