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La Magia dell'Amore
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E-book115 pagine1 ora

La Magia dell'Amore

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Info su questo ebook

La magia dell'amore è nell'aria.

La studentessa universitaria Mallie sta tornando a casa quando è investita da un'auto ed entra in coma.

Daniel è un avvocato e la sua vita cambia drasticamente a causa di un aneurisma cerebrale.

Vengono da due mondi diversi e si ritrovano entrambi nello stesso ospedale a combattere per la loro vita, separati soltanto da due porte. Ciò che non si aspettano di trovare è la magia che fa incontrare le loro anime.

Può l'amore appena nato sopravvivere nel mondo reale?

LinguaItaliano
Data di uscita30 apr 2021
ISBN9781071598733
La Magia dell'Amore

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    Anteprima del libro

    La Magia dell'Amore - Betty McLain

    Dedica

    Questo libro è dedicato a tutte le persone che credono nella magia dell’amore.

    Prologo

    «Sì,» concordò Mallie. Accettò la mano che le offrì e lasciò che la aiutasse ad alzarsi. Camminarono lentamente, mano nella mano, godendosi la compagnia reciproca. Quando si fermarono e si guardarono negli occhi, Daniel si avvicinò e le diede un bacio gentile. Mallie sentì le dita dei piedi arricciarsi nella sabbia e abbassò lo sguardo, sorpresa.

    «Non indosso le scarpe,» disse, prima di guardare i piedi di Daniel. «Nemmeno tu.»

    Daniel abbassò lo sguardo e rise. «Probabilmente abbiamo pensato che non fossero necessarie,» rispose. «Quando ho deciso che volevo andare al mare, ho pensato soltanto ai pantaloni e alla camicia. All’improvviso, me li sono ritrovati addosso. Prima che le nominassi tu, non avevo pensato alle scarpe.»

    «Neanch’io. Mi chiedo se ci sia la sabbia sulle lenzuola dell’ospedale.» Mallie rise a quel pensiero.

    «Non penso. Credo che siamo qui soltanto con lo spirito,» disse Daniel con tono triste.

    Capitolo 1

    Le macchine suonavano e mostravano linee rosse e ondulate mentre la signora era seduta accanto al letto. Stringeva forte la mano della figlia, che era collegata ai macchinari. Le lacrime le rigavano il volto, ma non fece niente per fermarle, le spinse soltanto via con il retro della mano di tanto in tanto.

    «Oh, Mallie,» disse piangendo. «Perché doveva accadere proprio a te?» Guardò la sua bellissima figlia, il cui volto era pieno di lividi a causa dell’incidente. Malinda stava tornando a casa da una lezione al college sul suo scooter quando un’auto l’aveva investita. Il giovane ragazzo, che stava guidando l’auto, aveva visto lo scooter troppo tardi. Lui non si era fatto male, ma Malinda era in coma. I medici stavano facendo una serie di esami per capire la gravità delle sue condizioni. Fino a quel momento, non erano arrivati a una conclusione.

    L’infermiera tornò per controllare i macchinari. Guardò Dana Wilson, seduta a fianco della figlia mentre le stringeva la mano e piangeva in silenzio. Scosse la testa. Era davvero dispiaciuta per la madre di Mallie. Era sempre più difficile per i genitori, soprattutto quando un incidente li coglieva di sorpresa. Mise una mano sulla spalla della donna.

    «Signora Wilson, perché non fa una pausa? Può passeggiare, magari andare alla caffetteria per prendere qualcosa da mangiare,» la incoraggiò l’infermiera.

    «No, sto bene.» Dana raddrizzò le spalle per dimostrare la sua forza. In quel momento, si sentì di avere tutti i suoi quarantasei anni.

    L’infermiera sospirò, ma non insistette.

    «Se ha bisogno di qualcosa, me lo faccia sapere,» le disse.

    «Grazie, lo farò,» rispose Dana.

    Non appena l’infermiera andò via, Dana cominciò a pensare alla vita che lei e Mallie avevano vissuto. Erano state soltanto loro due negli ultimi dieci anni, dopo la morte del marito, il padre di Mallie. Purtroppo era caduto da un albero sul posto di lavoro e un trattore lo aveva investito. Era morto in ospedale a causa delle ferite interne. Anche se l’assicurazione aveva coperto i costi, a volte avevano fatto fatica. Dana era un capufficio in un’agenzia immobiliare del posto. Bob Jenkins, il proprietario dell’azienda, aveva capito che Dana avesse bisogno di tempo libero per stare con Mallie. Glielo concedeva sempre quando lo chiedeva. Mallie l’aveva aiutata. Lavorava part-time come babysitter dopo l’università. A volte i soldi erano stati pochi, ma erano sempre riuscite a cavarsela, e Mallie era all’ultimo anno. Stava facendo il tirocinio come infermiera. A soli ventidue anni, la sua vita stava per iniziare. Doveva resistere. Dana non riusciva a sopportare l’idea di andare avanti senza la figlia.

    «Mallie, devi ascoltarmi. Non ti lascerò andare. Resisti e torna da me.» Dana le strinse la mano e continuò a parlarle.

    La porta della stanza di Mallie si aprì ed entrò Bob Jenkins. Dana sollevò lo sguardo, sconvolta.

    «Bob,» esclamò. «Che cosa ci fai qui?»

    Bob arrossì leggermente prima di avanzare e passare un mazzo di fiori a Dana.

    «Volevo vedere come stava Mallie,» rispose.

    «Non ci sono stati cambiamenti,» Dana sospirò e guardò il suo capo. «È stato molto gentile da parte tua passare. Come vanno le cose in ufficio?»

    «Bene.» Bob guardò Dana. Tentava di nascondere i sentimenti che provava per lei, ma era certo che fossero evidenti. Era da un po’ che cercava il coraggio per chiederle di uscire. Bob era una persona timida e aveva paura che lei lo potesse rifiutare. Il mondo di Dana girava attorno alla figlia che, in quel momento, si ritrovava in un letto di ospedale e respirava grazie a una macchina. Non sapeva se si sarebbe risvegliata. «Facciamo del nostro meglio, ma ci manchi tanto.» Non appena le parole lasciarono la sua bocca, si accorse dell’espressione sul suo viso e si affrettò ad aggiungere: «Non preoccuparti, ce la caveremo. Prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno fin quando Mallie non si riprenderà.»

    Dana gli sorrise, grata. «Grazie, Bob.» Si alzò e lo abbraccio velocemente prima di arrossire e tornare accanto a Mallie.

    «Beh,» balbettò Bob mentre arrossiva. «Ci vediamo dopo. Aggiornami sulle condizioni di Mallie.»

    «Lo farò,» disse Dana. «Grazie per essere passato e anche per i fiori.»

    «Non c’è di che. Riguardati.» Bob si voltò e andò via.

    Dana lo osservò, sovrappensiero. Era attratta da lui da un po’ di tempo, ma non aveva idea di che cosa provasse per lei. Si voltò di nuovo verso la figlia. Non quel momento non poteva pensare a Bob. Mallie era la sua priorità numero uno.

    * * *

    Nello stesso corridoio, due porte dopo, c’era un altro giovane uomo in coma. Un avvocato di ventisei anni, assunto soltanto di recente da uno studio legale. Aveva avuto un aneurisma ed era svenuto tre giorni prima. I suoi genitori facevano a turno per stargli accanto. Quel giorno toccava alla madre. Gli stava parlando dolcemente, cercando di ottenere una risposta.

    «Daniel Grey, ascoltami. Non è da te restare sdraiato in questo modo. Sei un combattente. Torna da noi. So che puoi farcela. Non arrenderti. Torna da noi, figliolo.» Mary chinò il capo e cominciò a pregare per la vita del figlio.

    * * *

    Il giovane uomo passeggiava sulla spiaggia. C’erano soltanto sabbia e acqua davanti a lui. Continuò con passo lento, godendosi la sensazione del sole sulla pelle. In lontananza vide una ragazza che fissava il mare. Era seduta lì, inconsapevole di non essere da sola. Non voleva spaventarla, così parlò quando era ancora a qualche metro di distanza.

    «Ciao,» le disse. La ragazza si voltò verso di lui, ma non sembrava spaventata. Lo osservò avvicinarsi. «Mi chiamo Daniel Grey. Non ti avevo mai visto da queste parti. Sono qui da circa due giorni e questo posto è sempre stato deserto.»

    «Sono Mallie Wilson. È la prima volta che

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