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Ballo per amare
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E-book113 pagine1 ora

Ballo per amare

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Info su questo ebook

Aurora e Diego non stanno più insieme, ma il pancione della giovane ballerina è cresciuto ed è pronta a dare alla luce la loro bambina. Quale sarà il loro futuro dopo l'arrivo della piccola Mia?
LinguaItaliano
Data di uscita23 ago 2016
ISBN9788822835857
Ballo per amare

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    Anteprima del libro

    Ballo per amare - Martina Napolano

    50

    Capitolo 1

    DIEGO

    Quando arriva quel momento tanto atteso non ti rendi nemmeno conto della gioia che provi, ma io non faccio altro che pensare allo sbaglio che ho fatto. Non faccio altro che pensare al fatto che ho lasciato Aurora sola per quattro mesi, a causa di Miriana, la mia ex ragazza, che mi ha riempito la testa di menzogne, facendomi credere che un figlio rovina solo la vita.

    L’ho incontrata la mattina stessa dell’ecografia del quinto mese in un bar e, quando le ho dato la notizia, ha iniziato a dire che mi ero rovinato con le mie stesse mani e che la mia vita sarebbe cambiata. Mi sono fatto convincere ed ho lasciato Aurora, non per stare con lei, con lei c’è stato solo un bacio e non l’ho portata nemmeno con me a Sorrento, ma perché le sue parole mi avevano spaventato ed ero voluto scappare, nonostante tutto, nonostante amassi Aurora più di me stessa e volessi quella bambina più di quanto avessi mai immaginato. Sono tornato a casa dopo quattro mesi, meno di una settimana fa, quando ormai mancavano pochi giorni al parto. Aurora non mi ha ancora perdonato, ma comunque ha voluto che stessi con lei in sala parto.

    Quando sento un pianto che mi riempie il cuore, capisco che finalmente sono diventato papà e che nessuno potrà mai separarmi più da MIA figlia.

    Ebbene si, nostra figlia l’abbiamo chiamata Mia. L’ha scelto Aurora e quando me l’ha detto non potevo non essere d’accordo.

    Lascio un bacio sulla fronte di Aurora che ha messo tutto l’impegno del mondo per dare alla luce nostra figlia e, sarà il momento, ma lei mi sorride, un sorriso che non vedevo da quattro mesi. E tra le sue braccia, uno scricchiolino dagli occhi verdi e i capelli neri, mi fissa e in quel momento capisco che vale la pena vivere. Abbiamo scelto il nome perfetto per quella batuffolina. È nostra. Ci sentiamo padroni del mondo. Quella bambina è Mia. 

    Capitolo 2

    AURORA

    Mia è nata, finalmente, è tra le mie braccia e più la guardo, più mi rendo conto che è la fotocopia di suo padre. Quel padre che aveva deciso di lasciarla sola, ma che poi è ritornato. Ha deciso di ritornare, ma l’ha fatto troppo tardi ed io non ci ho pensato due volte a farlo rientrare nella mia vita, nonostante non l’abbia ancora perdonato del tutto, nonostante so che a convincerlo è stata una sua ex. Questo mi fa troppo male, ma è pur sempre il mio uomo e il padre di mia figlia, ma farlo soffrire un po’ non mi costa nulla. Si, sono cattiva, ma lui ha fatto soffrire me e, almeno per un po’, deve passare quello che ho passato io.

    È bellissima! esclama Stella appena la vede.

    Non ho mai visto una cosa più bella di questa afferma Mauro, prendendo la manina di Mia, che gli stringe forte il dito.

    È nata solo da poche ore, ma la mia batuffolina di 3 Kg e 50 cm, ha già scelto zio Mauro come il suo preferito. Mauro ha fatto tanto per me, soprattutto negli ultimi quattro mesi e credo che non lo ringrazierò mai abbastanza, sia a lui sia a Stella, che insieme ad Diletta mi hanno sopportata per tutto questo tempo.

    Zia Diletta la tieni un attimo che mi sistemo per allattarla? chiedo passandole Mia delicatamente per paura di farle del male.

    Diletta la accoglie tra le sue braccia e Mia la fissa e le sorride e vedo gli occhi di Diletta riempirsi di lacrime. Sono tutti innamorati di mia figlia e sono certa che Mia ci metterà a dura prova.

    Fortunatamente si è subito attaccata al seno e mentre la allatto mi scruta con i suoi occhietti indagatori e poggia la sua manina sul mio petto. Più la guardo e più mi rendo che ho già perso la testa e che probabilmente mi farò fregare dalla sua dolcezza parecchie volte e Diego lo farà ancor più di me.

    Sono fredda con lui, ma mi passerà e lui sa che deve farsi perdonare, anche perché con l’arrivo di Mia non avremo più tempo per litigare. Ci porterà via parecchie energie che ci permetteranno solo di essere felici, più di quanto lo siamo già stati.

    Capitolo 3

    Tre giorni dalla nascita di Mia sono passati e le cose tra me e Diego, non sono affatto cambiate, anche se lui ci ha provato in tutti i modi a chiarire, ma io sono ancora un po’ restia.

    Mia mi riempie le giornate e oggi, finalmente, torneremo a casa e lì inizierò la mia vera vita da mamma. Diego, stanotte, è tornato a dormire a casa e adesso lo stiamo aspettando per tornare anche noi. Mia si è svegliata da poco e le sto cambiando il pannolino.

    Sei l’amore di mamma, lo sai? le chiedo mentre mi fissa e sorride.

    È già una bambina abbastanza allegra, ma ovviamente nei primi mesi dormirà e mangerà solamente. Le sistemo la tutina e le lascio un bacio sulla fronte, quando sento due braccia avvolgermi la vita. Mi volto e vedo Diego, vorrei che mi stringesse forte, ma deve ancora pagarla del tutto.

    Puoi prendere quelle cose lì a terra e le porti in macchina? gli chiedo fredda mentre gli sposto le mani dai miei fianchi.

    Annuisce ed esegue il mio ordine e si avvia verso la porta.

    Se hai intenzione di scappare di nuovo, lascia prima le cose di Mia a casa, mi servono affermo duramente.

    Diego non mi risponde e sparisce e mi rendo conto di essere diventata troppo dura con lui, forse sto esagerando, ma è più forte di me.

    Prendo Mia dal letto d’ospedale e la metto nel porta enfant. Fa abbastanza caldo, essendo agosto, ma la copro comunque con un lenzuolino, è pur sempre una neonata.

    Prendo la mia borsa e poi il porta enfant e mi dirigo in macchina.

    Diego mi aiuta a sistemare la bambina e poi mi siedo dietro accanto a lei. Quando i nostri sguardi si incontrano mi rendo conto che ha gli occhi pieni di lacrime e mi si forma un nodo alla gola al solo pensiero di vederlo piangere e le lacrime cominciano a scendere silenziose.

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