Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Un regalo inaspettato: Harmony Bianca
Un regalo inaspettato: Harmony Bianca
Un regalo inaspettato: Harmony Bianca
E-book153 pagine2 ore

Un regalo inaspettato: Harmony Bianca

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Dottori, fratelli e rivali! È possibile che la donna giusta sia in grado di riunirli?

La dottoressa Jodi Hawke è disposta a fare qualunque cosa pur di salvare la vita del suo bambino. Anche a rivolgersi all'uomo che ha amato più di qualsiasi altro e da cui è dovuta fuggire. L'uomo che è anche il padre di suo figlio, il dottor Mitchell Maitland.

Mitchell non avrebbe mai pensato di poter rivedere un giorno la sua Jodi. E sicuramente non immaginava di essere diventato padre. Finalmente adesso può chiudere i conti con il passato e ha l'occasione di dimostrare che lui è l'uomo di cui Jodi e Jamie hanno bisogno.
LinguaItaliano
Data di uscita12 set 2019
ISBN9788830504523
Un regalo inaspettato: Harmony Bianca

Leggi altro di Sue Mackay

Correlato a Un regalo inaspettato

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Un regalo inaspettato

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Un regalo inaspettato - Sue Mackay

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Gift of a Child

    Harlequin Mills & Boon Medical Romance

    © 2013 Sue MacKay

    Traduzione di Monica D’Alessandro

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3050-452-3

    1

    Jodi Hawke parcheggiò l’auto a noleggio vicino al marciapiede e tirò con forza il freno a mano. Aveva il cuore in gola mentre scrutava, attraverso il parabrezza sporco, in direzione della piccola ed elegante casa unifamiliare a schiera che alla fine aveva trovato, dopo avere guidato a vuoto per un’ora su e giù per Parnell. Non conosceva bene Auckland. Ma presto tutto questo sarebbe cambiato, almeno per un po’. Indipendentemente dall’esito di quell’incontro.

    Un brivido le fece venire la pelle d’oca. «Non posso farlo.»

    Spostandosi dagli occhi la frangetta troppo lunga, si voltò per guardare il suo viso riflesso sullo specchietto retrovisore. Si sentiva in preda ai sensi di colpa. «Devi farlo» esclamò.

    «Pensa a cosa c’è in ballo. La vita di Jamie dipende da questo. Questo giorno è sempre rimasto come in sospeso, in attesa di essere vissuto.»

    Prima di potere pensare per la milionesima volta a ciò che stava per fare, Jodi aprì lo sportello e uscì per strada. La modesta casa di mattoni era arretrata rispetto alla strada, e un vialetto conduceva dritto alla porta di ingresso. L’erba era stata tagliata con scrupolo e nel giardino non c’era altro se non qualche fiore qua e là.

    «Così Mitch è ancora troppo occupato a lavorare per trovare il tempo per fare qualsiasi altra cosa». Ne conseguiva che ancora non ne avrebbe trovato per impegnarsi in una relazione.

    «Alcune cose non cambiano mai.» Tuttavia, che lo volesse o no, si profilavano grandi cambiamenti all’orizzonte per Mitch. Jodi stava per stravolgere il suo mondo. Per sempre.

    Qualunque sarebbe stata la sua reazione, lui non avrebbe mai potuto dimenticare ciò che stava per dirgli. Mitchell Maitland, l’uomo che le aveva rubato il cuore più di tre anni prima, stava per ricevere lo shock più grande della sua vita. L’uomo da cui si era allontanata quando aveva finalmente capito che non sarebbe mai cambiato. Per nessuno, soprattutto per lei.

    Purtroppo, Jodi avrebbe avuto bisogno che lui si impegnasse in maniera totale, e non solo per quelle poche ore che le concedeva alla settimana. Crescendo, aveva capito che quando le persone sono occupate a fare carriera non hanno tempo per gli altri, senza parlare della possibilità di dare amore e affetto. Anche se, da stupida quale era stata, Jodi aveva pensato, aveva sperato, che Mitch sarebbe potuto essere diverso nonostante tutti i segnali di pericolo che le dicevano il contrario. Aveva creduto che il suo amore per lui avrebbe superato ogni cosa.

    Di recente aveva imparato, nel peggiore dei modi, che una relazione non era fatta soltanto di amore e affetto, ma anche di responsabilità, onestà e integrità. Aspetti che non aveva riscontrato in Mitch. Lui non l’avrebbe perdonata tanto presto, se mai lo avrebbe fatto. E adesso era arrivato il momento di pagare il prezzo per quello che aveva omesso di dirgli in tutti quegli anni, da quando gli aveva detto di andarsene.

    Procedendo lungo il vialetto, decise di ignorare le farfalle nello stomaco, e di fare ricorso a tutta la spavalderia che poteva. «Ciao, Mitchell. Ti ricordi di me? Sono quella che ti ha lasciato quando è diventato evidente che non avevi più tempo da dedicarmi, se non quello necessario per fare l’amore.»

    Nel momento in cui premette con forza il campanello della porta notò le finestre aperte, le tende che si muovevano alla leggera brezza e sentì della musica provenire da qualche parte all’interno dell’abitazione. Non una musica rock, la preferita di Mitch, ma una melodia country.

    Chiuse gli occhi e fece un respiro profondo. E se adesso avesse una moglie? O una convivente? Le risposte alle poche domande che era riuscita a fare a un collega dell’Otago Hospital, il luogo dove era solito trascorrere la maggior parte del suo tempo, le aveva assicurato che era ancora single e che passava da un’avventura a un’altra. Ma se quell’informazione non fosse stata corretta? Forse avrebbe dovuto chiedere ancora un po’ in giro prima di fare scoppiare la bomba. Forse avrebbe dovuto nascondere la verità... di nuovo.

    A dire il vero, non voleva ferire Mitchell. Troppo tardi. L’hai già fatto. Soltanto che ancora non lo sa.«Devo farlo» disse tra sé. «È una questione di vita o di morte. La vita di Jamie... o la sua morte.» Raddrizzò le spalle e suonò di nuovo il campanello. E restò a guardare a bocca aperta la donna trasandata che venne ad aprire.

    Un viso cordiale con uno splendido sorriso, lunghi capelli neri che le arrivavano fino alle spalle, grandi occhi castani pieni di calore. «Buongiorno. Desidera qualcosa?»

    Jodi si pettinò con le dita i capelli, in disordine come se li avesse tagliati con la tosatrice. Non aveva tempo o denaro da sprecare in cose futili come quelle. Un moto di invidia la investì mentre studiava la donna. Era stata una sciocca. Mitch non poteva essere solo. Gli uomini affascinanti, sexy e in gamba come lui non lo erano mai. «Buongiorno, mi chiamo Jodi Hawke. Mitchell è in casa?»

    La donna sorrise con gentilezza, senza che, a quanto pareva, la preoccupasse per niente che un’estranea avesse suonato senza preavviso alla porta. «Mi dispiace, ma è al lavoro, anche se è sabato. Le direi di tornare dopo, ma chi lo sa a che ora tornerà? Sta fuori per molto tempo, fa sempre delle ore di straordinario.»

    Lo so. Era quello il problema. Uno dei problemi, si corresse. «Lavora all’Auckland General Hospital, giusto?» Voleva verificare che avesse un’informazione corretta.

    «Non è una persona fantastica? Ad aiutare tutti quei bambini ammalati? È così gentile con loro. Quando la nostra Lilly si è rotta un braccio Mitch glielo ha aggiustato come se niente fosse, e l’ha fatta persino ridere mentre lo faceva.»

    La nostra Lilly. Mitchell aveva una figlia? L’uomo che aveva giurato che non avrebbe mai avuto bambini? Jodi si sentì girare la testa e cercò a tentoni il muro per acquisire un po’ di stabilità, mentre le si annebbiava la vista. Quello si stava trasformando in un incubo.

    «Ehi, stai attenta. O cadrai a terra.» Una mano l’afferrò per il gomito, facendola spostare dalla soglia della porta e facendola entrare in un piccolo ingresso. «Cos’hai? Sembra che abbia visto un fantasma. Vieni qui.» La donna la fece sedere su una sedia. Era molto forte nonostante fosse minuta. «Siediti mentre vado a prenderti un bicchiere di acqua fresca.»

    «Mi... mi dispiace» sussurrò Jodi alla donna che si allontanava. «Non svengo mai. Dev’essere qualcosa nell’aria.» Già, qualcosa chiamato vigliaccheria. «Fatti forza. Sei una madre, e le madri fanno qualsiasi cosa per i loro figli. Qualsiasi cosa» si disse.

    Jodi alzò con cautela la testa e i suoi occhi incontrarono uno sguardo pieno di compassione.

    «Ecco, bevi. Mi chiamo Claire, a proposito.» La donna si inginocchiò accanto alla sedia e porse il bicchiere a Jodi. «Cos’è successo? Mi stavi chiedendo di Mitch, e subito dopo stavi cadendo a terra come un sacco di patate.»

    «Non ne sono sicura. Deve essere il caldo.» Caldo? In autunno? «O qualcosa che ho mangiato.» La sua voce si affievoliva mentre si rendeva conto delle bugie. Era difficile che la causa fosse la metà del toast che aveva mangiato alle sei del mattino. Quando prese il bicchiere dalle mani di Claire e bevve l’acqua, incontrò lo sguardo perplesso della donna. «Mi dispiace, davvero. Adesso tolgo il disturbo.» Nel tentativo di alzarsi in fretta, vacillò. Di nuovo, Claire la afferrò e la fece sedere sulla sedia.

    «Non così in fretta. Non puoi uscire in questo stato. Cadresti e ti faresti male.»

    In imbarazzo per l’insolita situazione in cui si trovava, Jodi bevve tutta l’acqua e cercò di schiarirsi le idee. Nel tentativo di distrarsi un po’, si guardò in giro, poi in direzione di una porta che conduceva in soggiorno. Qualcosa non quadrava. Era tutto troppo preciso e ordinato, troppo impersonale. Non c’era nessun giocattolo o libro per più piccoli. Niente che dimostrasse che in quella cosa vivessero dei figli. «Con chi vive la bambina?»

    «Con me, naturalmente.» Poi, all’improvviso, Claire parve capire. «Ma io non vivo qui.» Rise. «Sono la donna delle pulizie di Mitch. Non la sua fidanzata.» Scoppiò a ridere, incrociando le braccia. «Sono sposata con Dave, fa il camionista. Stiamo risparmiando per comprare una casa tutta nostra.»

    Jodi si sentì sollevata. «Avevo completamente frainteso, allora?» Grazie al cielo, perché non voleva turbare quella donna che era stata tanto gentile con lei. «Sarà meglio che vada. Non ha senso stare ad aspettare Mitch.»

    Sarebbe tornata al motel e da Jamie. La madre di certo era occupata a lavorare al suo ultimo resoconto di bilancio, sperando che Jamie dormisse mentre Jodi era fuori. Almeno era andata con loro per aiutarli nei primi giorni, finché Jodi non avesse saputo cosa sarebbe successo. Non era assolutamente da sua madre, una donna così lavoratrice, stare lontana dalla propria drogheria dietro l’angolo, neanche per un giorno, per non parlare di un’intera settimana.

    Claire sembrò preoccupata. «Ehi, non posso farti restare qui senza il consenso di Mitch. Lui non sa che saresti venuta a trovarlo, giusto?»

    Come aveva fatto a capirlo? «No. Io... noi... siamo arrivati oggi in aereo da Dunedin. È una sorpresa.» Sorpresa? Definire quello che doveva dire a Mitch una sorpresa era un eufemismo.

    Claire si diresse verso la porta di ingresso e le fece un cenno con la mano. «Mi piace quel ragazzo. È gentile, mi paga sempre di più di quanto chieda e non lascia mai troppa confusione in casa. Non vorrei mandare all’aria questo lavoro.»

    Era sempre stato una persona deliziosa. Jodi superò la donna. «Grazie per l’acqua.» Si sentiva ancora instabile sulle gambe mentre percorreva il vialetto verso la macchina.

    «Scusa, Jodi?» la chiamò Claire.

    Lei si fermò e si voltò. «Sì?»

    «Nel caso lo volessi sapere, per quanto ne so io, Mitch non sta con nessuna in questo momento. Quando è qui usa soltanto il bagno, metà del letto e la cucina.»

    Il sollievo che provò fece di nuovo vacillare Jodi, ma restò concentrata sul viale da percorrere e alla fine riuscì a tornare alla macchina. Una volta dentro, abbassò il finestrino per fare entrare un po’ d’aria fresca. Il fatto che fosse quasi svenuta dimostrava in che pasticcio si trovasse. La prospettiva di affrontare Mitch l’aveva costretta a lunghe notti insonni. Dopo essersi preparata mentalmente, il momento della resa dei conti era stato posticipato. E questo la stava uccidendo.

    Niente a confronto di ciò che stava passando Jamie.

    Fece per accendere il motore. Diede uno sguardo alla casa e vide Claire che la salutava con la mano prima di chiudere la porta di ingresso. Claire, la donna delle pulizie. Non la moglie o la fidanzata. Mitch era davvero single.

    Sentì ribollire dentro di sé qualcosa di simile all’eccitazione, che la riscaldò dall’interno. Mitch era single. E allora? Era spacciato, lo era stato sin da quella famosa sera in cui, come al solito, non si era fatto vivo. Tranne che, quella volta, Jodi era seduta in un ristorante elegante, al tavolo che Mitch aveva prenotato per il compleanno

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1