Testi & Contesti

Di Antonio Carlos Mongiardim Gomes Saraiva

"Testi & Contesti" é uma coleção de escritas prodotti dall'autore de 2012 e 2018. Il genere oscilla tra la cronaca, l'articolo and la prosa poetica. Ci foram tratados comuni que derivam do estilo e dall'osservazione di fatti and situazioni della quotidianità.

• Lingua: Italiano
• Editore: BadPress
• Data di uscita: 26 mag 2021
• ISBN: 9798201795467

Anteprima del libro

Presentazione

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«Testi & Contesti» è una raccolta di scritti prodotti dall’autore tra il 2012 e il 2018. Il genere oscilla tra la cronaca, l’articolo e la prosa poetica. Ci sono dei tratti comuni che derivano dallo stile e dall’osservazione di fatti e situazioni della quotidianità.

L’autore

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Mantena, luglio 2018.

TESTI & CONTESTI

mongiardimsaraiva

VISITA A LISBONA

Sono tornato a Lisbona dopo quindici anni. La prima sensazione è stata il riconoscimento di una città, patrimonio della mia memoria recente, con lo stesso colore, lo stesso odore, lo stesso contorno e le stesse persone che passavano di fretta e con un’aria un po’ triste. In effetti, mi ero abituato a un profilo più vivace e distaccato, tipico dei climi tropicali. Il Brasile e la città in cui vivo oggi sono proprio così. Per me, la vecchia Lisbona continuava a essere quella che respira storia, piena di monumenti bellissimi e piuttosto poetica, insieme al suo fiume, il Tago. Una città di una bellezza insolita.

Al mio arrivo avevo una gran voglia di fare un giro. Anche se ero piuttosto stanco per il viaggio, non ho resistito al richiamo di una passeggiata nella vecchia Baixa Pombalina, attraverso Chiado, Rua Augusta, Terreiro do Paço e Rossio, come ai bei vecchi tempi. Era quasi Natale, e i negozi brulicavano di colori ed erano gremiti di gente. Molti turisti si godevano le reliquie della nostra terra: la tentazione delle torte, servite nelle antiche pasticcerie di Lisbona, e i ristoranti tipici, con prelibatezze medievali che fanno venire l’acquolina in bocca. La stanchezza mi aveva abbandonato completamente. In quel momento i miei sensi erano invasi da un dolce aroma familiare, e questo non succedeva da tanto tempo. La mia città mi aveva accolto come un figlio che torna a casa dopo un lungo viaggio. Senza chiedermi perché. Semplicemente aprendo le braccia, in un gesto pieno di conforto e affetto, che non dimenticherò tanto facilmente. Molte cose erano cambiate, senza dubbio: molte nuove costruzioni e altrettante demolizioni. Per me, spostarmi a piedi tra quelle strade e quei viali è stato come assaporare un vecchio frutto già noto e già maturato più volte, ma capace di non perdere mai la sua essenza. Ho trovato delle differenze quasi scioccanti, come ad esempio vecchi negozi che avevano chiuso, ristoranti scomparsi, Piazza del Rossio invasa da una popolazione di rifugiati. La zona un tempo nobile, nella parte alta della città, era quasi abbandonata e in puro declino. Chi non si ricorda degli edifici della famosa Avenida de Roma, oggi occupati da una popolazione con scarse risorse economiche? E ho visto anche la meraviglia creata vicino al Tago, che è la Stazione d’Oriente, con le sue ricchissime infrastrutture residenziali e per attività di svago. Così come la sua omologa vicino al Ponte 25 Aprile, con i suoi porticcioli variopinti e le sue banchine trasformate. L’impressione che ho avuto è stata quella di una Lisbona in profonda trasformazione, ma che manteneva tutto il