I sogni di una guardia
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Anteprima del libro
I sogni di una guardia - Paolo Ramagini
RAMAGINI
I SOGNI DI UNA GUARDIA
EDIFICARE
UNIVERSI
© 2017 Europa Edizioni s.r.l. | Roma
www.europaedizioni.it
I edizione dicembre 2016
ISBN 978-88-9384-060-6
I edizione elettronica gennaio 2017
ISBN 978-88-6854-999-2
Distributore per le librerie Messaggerie Libri
«Da quando ho iniziato questo lavoro scrivo senza sosta;
inizialmente mi divertivo, ci ridevo su, ma poi ho capito che se io sono ancora savio di mente, se non sono ancora impazzito
lo devo ai miei stupidi racconti.»
«Ragazzo! Non devi parlare così, di stupido al mondo
c’è solo la Guerra.»
C’è una discrepanza tra il sogno e la realtà
notevole, però va be’, può succedere che qualche
sogno non s’avveri, non è una tragedia...
è un dolore.
La vera tragedia, e credo che siamo tutti
d’accordo, è quando abbiamo la stessa voglia
lo stesso amore, la stessa passione nello stesso
medesimo tempo... per un sogno e per una
realtà che si escludono a vicenda.
La tragedia è quando si mischiano
è quando non sappiamo più a cosa dar ragione.
La felicità invece è poter abitare in queste due
stanze separatamente e voler bene
sia alla realtà che al sogno
insieme o divise.
citazione tratta da
Vecchioni Roberto.
conversazione con una triste signora blu.
Canzoni e cicogne.
EMI, 2000. CD2.
PREFAZIONE
di
Stefano Bertilorenzi
Conosco Paolo da molti anni, eravamo compagni di scuola, per molto tempo non abbiamo avuto contatti ma, in una sera d’estate del 2012 ci siamo ritrovati. In quell’occasione ebbi l’opportunità di conoscerlo meglio e seppi che una delle sue passioni era quella di scrivere racconti. Qualche tempo dopo ebbi fra le mani un suo manoscritto che si tradusse nel suo primo libro intitolato: I racconti di una guardia
. Mai avrei immaginato di scrivere queste parole di presentazione alla sua seconda raccolta di racconti. Quando mi ha consegnato il manoscritto, pensavo fosse la continuazione del precedente ma nel leggerlo ho avuto una piacevole sorpresa. Questa volta non erano i personaggi a dare il contributo maggiore ma le storie stesse. Ogni racconto presenta una propria identità, una vita propria, i personaggi si muovono
come le sezioni di un’orchestra sinfonica, ognuno suonando la propria parte, il risultato è una composizione armonica dove domina l’insieme (il racconto) e non il singolo (il personaggio). Emozioni semplici e vere, quelle che, purtroppo, sempre più frequentemente vengono meno; Paolo, da buon custode del fuoco
, tiene in vita queste piccole e importantissime fiammelle in sé e non solo, le trasmette attraverso i suoi scritti, le risveglia nel lettore attento. Sotto questa apparenza di racconto semplice, si cela una vera e propria esperienza di vita, di cose belle, di difficoltà, di pezzettini di gioia, di una vita vissuta di notte come sospesa in un limbo mentre tutti gli altri sono immersi nel mondo dei sogni. Non esprimo nessun giudizio su questo libro perché ritengo che il rapporto con le emozioni sia personale, posso solamente dire che merita di essere letto con attenzione. Dietro le cose semplici, il più delle volte, si nascondono quelle importanti. Non tutti hanno la capacità di leggerle e pochi quella di trasmetterle attraverso una manciata di parole. Non mi resta che augurare a tutti: Buona Lettura
!
Questo libro è dedicato a tutte le persone che trovano nei loro sogni un aiuto concreto per superare momenti difficili.
Tutto quello che trovate scritto è frutto della mia fantasia,
anche se quasi tutto è ispirato a fatti realmente accaduti durante la notte.
L’immagine di copertina è stata realizzata da
Stefano Spaziani (Nefasto)
Liberamente ispirata dal racconto Un pastore evaso
Racconto #1 – ELIA E IL POMPIERE
La mia giornata inizia sempre con un suono di sveglia, sono già le 15.00 e non riesco ad alzarmi. La notte trascorsa ha lasciato sulle mie gambe tutto il suo peso.
Non ho molto tempo per godermi la giornata, nel pomeriggio mi hanno assegnato due ore di piantonamento in un centro commerciale.
Mh... barba lunga, meglio tagliare subito e rendermi presentabile, un succo d’arancia al volo con una buona fetta di torta fatta in casa; sono le uniche cose che riesco a mangiare quando mi sveglio.
Sono in piedi davanti alla finestra di casa e mentre porto lentamente il bicchiere alla bocca guardo il mare. Nessuna nuvola, niente vento, finalmente oggi non piove. Meglio così, sono stanco di prendere acqua, non sopporto i panni bagnati addosso. Il mio sguardo si perde lontano e i miei pensieri ancora stanno stirando le braccia, guardo distrattamente l’orologio e ahimè è arrivata già l’ora di prepararmi; prima di andare a lavoro devo fare rifornimento alla volante, o meglio Radiomobile
, così riporta l’adesivo incollato sul parabrezza.
Questo servizio è devastante, nessuna possibilità di sedersi, sconsigliato fermarsi, l’unica mia salvezza per far trascorrere un po’ il tempo sono i bambini.
Sì, i bambini sono imprevedibili, curiosi, divertenti e spesso i loro genitori usano noi Guardie
per tenerli buoni: un po’ come quando le nostre mamme ci dicevano: stai bravo perché sennò ti faccio portare via dai Carabinieri
.
Io non sono un Carabiniere e neppure ci assomiglio, ma la fantasia di un bambino non si ferma certo davanti al colore di una divisa.
Oggi non sono fortunato, nessun bambino in giro, solo gente curiosa che svanisce tra gli scaffali senza lasciare traccia.
Mamma mia, potrei fare l’inventario di ogni singolo pezzo presente su queste mensole e ordinarli per colore e prezzo... uffa, almeno qualcuno tentasse di rubare qualcosa. Niente, quando cerchi un ladro non c’è verso di trovarlo.
Passeggio e osservo, osservo e passeggio, guardo l’orologio e penso: possibile che queste lancette non si muovano? Possibile che il tempo si sia fermato? Mi viene in mente un racconto di Stephen King the langoliers
dove i protagonisti vivevano nell’immediato passato.
-Elia! Elia, smettila! Posa subito quell’estintore!
Questa voce mi riporta immediatamente alla realtà, con immensa gioia mi dirigo verso la voce.
Passo veloce, ma non troppo, un certo contegno ci vuole; arrivo sulla scena del crimine.
Cosa abbiamo qui? Un bel bambino, cinque anni, biondino con dei capelli molto corti, probabilmente appena tagliati, si dimena con un estintore in mano davanti ad uno scaffale di articoli per la sicurezza.
-Guardia! Finalmente, glielo dica Lei di posare quel coso... non abbiamo bisogno di estintori a casa.
-Invece sì Mamma! Risponde stizzito il bambino, l’anno scorso ha preso fuoco la cucina!
Inizia uno scontro furioso tra i due... fino a quando non decido di intervenire.
-Ascoltami bimbo, purtroppo questo estintore non è in vendita, serve a noi in caso d’incendio, quindi dallo a me che lo rimetto a posto.
Naturalmente la mamma annuisce e lo invita ad obbedire senza storie.
Dopo avermi squadrato dalla testa ai piedi, Attila
decide di posare l’osso.
Bene, saluto la famigliola e continuo il mio giro. Sono soddisfazioni credetemi, non è facile sedare una rissa tra genitori e figli.
Passa un po’ di tempo, non so quanto, impossibile stabilirlo dentro questi centri commerciali.
Improvvisamente mi sento prendere delicatamente la mano. Capisco subito che si tratta di un bambino. Quando un bambino ti prende la mano stabilisce un contatto, quel contatto che porta al tuo cuore un piccolo brivido di piacere.
Guardo in basso e chi trovo? Il Pompiere!
-Ciao piccolo. Che succede? Tua mamma? Forse ho fatto troppe domande, infatti nessuna risposta, solo due occhietti piantati nei miei.
A questo punto mi abbasso piegato sulle ginocchia e gli faccio una domanda più semplice: come ti chiami?
-Mi chiamo Elia, risponde deciso il bambino, mentre si accomoda sulla mia gamba destra mettendo il suo piccolo braccio intorno alla mia vita.
-Elia, hai il nome di un profeta importante. Le sue gesta sono narrate nei due Libri dei Re
della Bibbia, pensa che ai tempi di Abramo... ma che cosa sto dicendo. Cosa vuoi che freghi ad un futuro pompiere dell’ultimo discepolo di Abramo.
-Dicevo... come posso aiutarti?
-Se scoppia un incendio in questo negozio, tu prendi l’estintore e lo spegni? O chiami i Pompieri?
-Si chiamano Vigili del Fuoco
.
-E perché?
-Probabilmente perché sono attenti al fuoco, si occupano di lui quando diventa pericoloso.
-Invece i Vigili Urbani
?
-Quelli sono un’altra cosa, stanno attenti alle strade e si curano dei nostri portafogli...
-Come?
-Scherzo... niente, poi credo che si chiami Polizia Municipale
.
-Senti Elia, hai intenzione di continuare con questo test psicoattitudinale? Quanti punti devo ottenere per diventare tuo amico?
Un sorriso illumina il suo bel faccino... con la sua piccola mano mi sfiora il viso accennando una carezza; scende dalla mia gamba e mi chiede se può fare il giro con me.
Ora che ci penso, mi era già capitata una storia simile.
-Ok Elia, andiamo a cercare la mamma, sarà in pensiero.
-Lo sai, qualche mese fa in casa nostra ha preso fuoco la cucina...
-Sì, mi sembra di aver sentito questa storia...
-A te non è mai successo nulla, non hai mai dovuto Combattere
il fuoco?
-Veramente sì, proprio qualche giorno fa; ho ancora l’odore del fumo addosso.
-Strano, io non sento niente; replica, strofinando il suo nasino sulla mia giacca.
-Scherzavo! Tonno! Ogni tanto questa divisa viene lavata e profumata da una santa donna.
-Ti prego racconta... ti prego!
Elia è come in estasi.
-Va bene, piccolo ci provo, non abbiamo molto tempo, ma ci provo:
Lunedì scorso inizio il mio giro di controlli, parto dalla centrale in perfetto orario e come stabilito dal mio personalissimo programma mi dirigo subito nella via principale che porta allo Stadio Comunale.
Arrivato davanti ad un grande deposito di marmo, noto qualcosa che non va; sento un forte odore di plastica bruciata. Troppo buio, non riesco a capire quanto fumo abbia invaso l’aria circostante...
-Cosa vuol dire Aria circostante
?
-Mh... volevo dire il cielo
.
All’inizio ho pensato a qualche vecchietto che brucia gli arbusti di notte per non dare nell’occhio, ma poi l’odore di plastica bruciata mi ha convinto ad indagare meglio.
-Cosa posso fare a questo punto?
-Boh? Chiamare i Pompieri?
-Troppo presto Elia, non posso scomodare le Autorità per una cosa che non ho ancora visto.
Ritorniamo alla scena... la cosa che mi viene in mente di fare è quella di cercare di capire da dove proviene il fumo.
Elia è concentratissimo e la cosa mi stimola...
A questo punto una buona Guardia che fa? Tira fuori la sua potente torcia in dotazione ai corpi speciali della Polizia Cinese e illumina il cielo con un fascio luminoso talmente potente da far atterrare persino un Ufo.
Perfetto, il nuvolone grigio proviene direttamente dalla segheria di un mio cliente.
Corro immediatamente sul posto e noto subito una baracca di legno adiacente al laboratorio che sta prendendo fuoco!
-Quanto fuoco! Urla Elia! Quanto?...Hai chiamato i Pompieri?
-Vigili del Fuoco
Elia, ci tengono... e poi lo sai che numero bisogna comporre per chiamarli?
-115!
-Bravo Elia, sei un Pompiere provetto!
-Vigile del Fuoco... mh come ti chiami tu?
-Hai ragione piccolo, puoi chiamarmi Luca.
-Ritorniamo ai fatti.
Mi guardo attorno, siamo in un laboratorio di marmo ci sarà pure una fontana, qualche secchio...
Pochi