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La potenza del corpo: Risveglia l’opera d’arte che è in te e fai del mondo un capolavoro
La potenza del corpo: Risveglia l’opera d’arte che è in te e fai del mondo un capolavoro
La potenza del corpo: Risveglia l’opera d’arte che è in te e fai del mondo un capolavoro
E-book302 pagine4 ore

La potenza del corpo: Risveglia l’opera d’arte che è in te e fai del mondo un capolavoro

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Info su questo ebook

Il lavoro sul corpo - mappa fedele della nostra storia di vita - integrato ad uno stato di piena presenza, sono gli strumenti d’elezione per sciogliere i blocchi della nostra armatura caratteriale, prigione invisibile dell’opera d’arte che è in noi. “La potenza del corpo’’ ci ricorda che siamo un nucleo di luce e amore custodito nella sacralità del nostro corpo e che curando le nostre ferite emotive e risanando l’integrità della nostra personalità, possiamo trascendere i nostri blocchi, tornare a vivere bene con noi stessi e nella relazione con gli altri e realizzare un armonico stato di coerenza energetico, emozionale, mentale e spirituale. Possiamo così riavvicinarci alla nostra essenza naturale, alla nostra autenticità, ricca dei nostri talenti, della nostra Bellezza, piena di noi, di chi siamo davvero.
Quest’opera vuole essere un sostegno ed uno stimolo per trascendere blocchi e ferite, scoprire se stessi e vivere pienamente donando tale pienezza al mondo.
LinguaItaliano
Data di uscita27 gen 2022
ISBN9788863656367
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    Anteprima del libro

    La potenza del corpo - Francesca Scarano

    CAPITOLO 1

    Opere d’arte allo specchio: una responsabilità individuale e sociale

    Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi. Nascendo in questo mondo, cadiamo nell’illusione dei sensi, crediamo a ciò che appare. Allora ci assale la paura e dimentichiamo che siamo divini, che possiamo modificare il corso degli eventi.

    — Giordano Bruno

    1.1. CRISI: SPECCHIO E PONTE VERSO UNA NUOVA ALBA

    L’epoca in cui scrivo è più che mai caotica, incerta, precaria e allarmante. La Terra e la vita tremano. La pandemia determinata dal Coronavirus ha scosso fortemente gli equilibri di tutto il mondo. Catastrofi naturali minano la salute e la sopravvivenza stessa del Pianeta e il nostro senso di sicurezza. La politica, l’economia, l’ambiente, il mondo del lavoro, i governi, le relazioni, i valori. Tutto è dentro un terremoto informe da cui si innalzano voci e direzioni contrastanti, verità confuse, azioni di facciata ad oggi inefficaci. E noi siamo di corsa, in un pieno di tutto e in un deterioramento della nostra salute fisica ed emotiva, della vitalità e della gioia di vivere. Anche i bambini soffrono e ne è un indicatore preoccupante l’elevato indice di psicopatologia in età infantile. Nemmeno i loro richiami ci hanno fermati. Nemmeno la Madre Terra sofferente con le sue grida di aiuto.

    Mi è difficile scrivere dei processi di risveglio di sé senza metterli in connessione con quanto sta accadendo e con quanto siano essenziali per rendere migliore anche il mondo che abitiamo. Non mi è possibile parlare della prigione della nostra armatura caratteriale senza che sia chiaro quanto la nostra corazza contribuisce alla disfunzionalità della realtà in cui siamo immersi. Scrivo in epoca di pandemia e sento che mai come in questo periodo siamo chiamati a evolvere velocemente. Noto un’accelerazione di processi interiori e un forte richiamo a Sé in moltissime persone, così come stagnazione, proiezione di Ombre personali sugli altri, irrispettosi e violenti conflitti di opinione e regressione in un’altra fascia della popolazione.

    Carl Gustav Jung, ne Il libro rosso, ci ricorda che guerre, crisi economiche, epidemie ed eventi disastrosi non sono altro che una rappresentazione simbolica, portata verso l’esterno, delle Ombre e delle energie psichiche che risiedono in ciascuno di noi, dunque una messa in scena nel mondo di una sorta di campo di coscienza collettivo sottile, potremmo dire. Tutto ciò che noi esseri umani non risolviamo e non integriamo dentro noi stessi ci domina, ci toglie potere di scelta e ci porta ad agire nel mondo i nostri stessi lati oscuri. La somma delle oscurità non integrate di ognuno di noi fa l’oscurità del mondo tanto quanto la cura di noi può diventare cura del mondo!

    Ogni crisi è lo specchio di dove siamo come genere umano e di una realtà che tutti insieme abbiamo contribuito a creare. Prenderne atto e riconoscerlo ci mette di fronte alla possibilità di riassumerci le nostre responsabilità, di lavorare su noi stessi e di riflettere su quale possa essere il nostro contributo reale affinché accada qualcosa di nuovo. La crisi che stiamo vivendo e ogni crisi che ci troveremo a vivere non è solo specchio di dove siamo, ma può diventare anche ponte verso nuove possibilità evolutive. Lavorare sui blocchi della nostra armatura significa riarmonizzare il nostro biosistema, riallineandoci a frequenze vibrazionali più elevate che portano con sé energia fluida, pensieri, sentimenti e azioni oneste ed efficaci. Qualcosa sta accadendo a mio parere.

    Il crollo delle certezze esterne in quest’epoca così caotica, la confusione di informazioni, la distorsione nella lettura della realtà, le narrative incongrue e discordanti, le azioni di facciata e le menzogne, la compressione nel soddisfacimento di bisogni esterni sta facilitando paradossalmente, in una fascia della popolazione, un più intenso e profondo ritorno a Sé, una visione più chiara dei propri fantasmi interiori e di conseguenza di quelli che governano la realtà esterna, una presa in carico di se stessi e un risveglio a nuove consapevolezze e stati di coscienza da cui iniziano a emergere bagliori di luce; bagliori che appaiono come i primi timidi raggi di una nuova alba e di nuovi possibili equilibri.

    La strada probabilmente è ancora lunga ma, per chi ha occhi per guardare e cuore per sentire, questo movimento luminoso/illuminato c’è, è tangibile, inizia a farsi strada e io sento che fiorirà. Un risorgimento del cuore. Certo, non è cosa facile stare dinanzi a tutta questa Ombra in movimento senza sentirsi sconfortati e minati nella propria capacità di restare vitali e centrati. Ci richiede un lavoro, un impegno, una cura interiore nettamente superiore rispetto ad altri periodi. Siamo preoccupati per la nostra salute e per quella dei nostri cari, per l’equilibrio emotivo dei nostri bambini e ragazzi, per il destino finanziario del Paese, per la confusione in ambito politico e sanitario, per le nostre libertà e ci pare che tutto vada a rotoli. Effettivamente è proprio ciò che sembra. Ma ciò che sembra è sempre ciò che è? O esiste una rete di possibilità che giacciono in potenza e che sta a ognuno poter richiamare e realizzare?

    In alcuni momenti succede anche a me. Mi sento sconfortata osservando ciò che accade ma se mi concedo di attraversare quel triste sconforto fino all’ultimo goccio, di raschiarne il fondo, subito dopo tornano gioia, luce e coraggio per attraversare questi tempi oscuri. Sento che è proprio questo il gioco a cui non cedere. Lasciarmi spegnere. E portar fuori il fortino di luce nel cuore che ancora resiste, resiste e resisterà. E allora affiorano un’intima calma commovente che mi porta alle lacrime e mi sussurra che da questo guazzabuglio abbiamo la possibilità di co-creare nuove strade, nuove possibilità e una nuova realtà.

    1.2. LA CURA DI TE È CURA DEL MONDO

    Ogni crisi individuale e globale contiene un’enorme potenziale di trasformazione e chi lo ha provato sulla propria pelle lo sa molto bene. Ma questo dipende da ognuno di noi e da come sceglieremo concretamente di muoverci. Siamo a un bivio. Andiamo alla deriva o iniziamo ad attuare una seria assunzione di responsabilità rispetto a chi vogliamo essere, dove stiamo andando e come vogliamo che sia questo mondo? Ci lasciamo sprofondare verso punti di non ritorno o cavalchiamo l’onda del cambiamento per fare un salto evolutivo? Adesso vediamo la corazza disfunzionale del genere umano che sta cadendo a pezzi. Ma sotto la vecchia pelle che cade ce n’è una nuova che sorge e in ogni vecchio equilibrio destinato a morire, c’è un potenziale di luminosa rinascita che si dispiega con forza.

    Partiamo da noi. Dal metterci in cammino in modo onesto per ripulire il nostro terreno interiore, via privilegiata per accedere all’intelligenza e alla saggezza del cuore. È necessario elevarci ai valori della cooperazione, dell’amore, della lealtà, del bene comune, di un pragmatismo ben piantato nella potenza di sentimenti limpidi e ben connesso a forze positive che già abitano dentro di noi. È arrivato il momento di uscire allo scoperto e far seguire a ogni scoperta interiore e a ogni sblocco energetico un’azione, una piccola azione che contribuisca a far qualcosa di buono e di tangibile per elevare lo spirito dell’umanità, partendo dal nostro piccolo. Mettiamo a disposizione dell’esistenza le nostre realizzazioni profonde, i nostri talenti e la miglior versione di noi stessi e avremo già fatto una parte del lavoro.

    Non siamo impotenti come a volte crediamo. La cura di noi diventa cura del mondo se il frutto del nostro lavoro interiore riusciamo a metterlo al servizio di un progetto comune. Mettiamoci in cammino per trascendere la nostra armatura, contattarci nell’opera d’arte che siamo e coloriamo il mondo con pennellate luminose di noi. Una concreta offerta della migliore versione di noi stessi è ciò che potrà salvarci. Anche solo in questo istante, tu che leggi, lascia che la tua coscienza si scuota e qualcosa sin da subito accadrà.

    UNA SEMPLICE PRATICA QUOTIDIANA

    Prova a scrivere almeno 3 piccole azioni concrete che puoi iniziare a mettere in atto per occuparti di te e almeno 3 azioni, anche molto semplici, per impattare positivamente sulla realtà attorno a te.

    Scrivi poi come ti sei sentito mentre le facevi, cosa ti hanno lasciato dentro (emozioni, intenti, sensazioni nel corpo, immagini, ulteriori propositi) e che effetti hanno portato fuori di te.

    Puoi tenere questa pratica a portata di mano integrandola nella tua vita di tutti i giorni.

    1.3. LA MIGLIORE VERSIONE DI NOI STESSI:

    UN DONO PER L’UMANITÀ

    Siamo meno impotenti di ciò che pensiamo e non abbiamo più troppe strategie di fuga, o meglio, non ce le possiamo più permettere. Questa situazione così difficile, quest’epoca storica così vacillante contiene in sé anche semi di trasformazione e può donarci preziose opportunità se sapremo coglierle. Opportunità di risveglio. Ciò che è dentro è anche fuori e ciò che è fuori è anche dentro. Abbiamo necessità di diventare consapevoli di questo semplice meccanismo, già ampiamente descritto negli antichi testi sapienziali e che in tempi moderni viene sempre maggiormente sancito da più parti, inclusi i recenti studi sulle neuroscienze e sulla fisica quantistica. Dobbiamo al premio Nobel Carlo Rubbia la scoperta che il rapporto tra materia ed energia è di uno a un miliardo e che quindi la materia visibile è soltanto la minima parte della realtà!

    L’atomo è una struttura vuota per il 99,9%. Dunque oggi le scienze di frontiera iniziano a poter affermare che noi siamo un campo elettromagnetico, energetico ed emotivo che si manifesta in modo materico attraverso il corpo. Inizia a essere chiaro a molti scienziati che l’universo non è solo un insieme di oggetti fisici separati tra loro ma che la materia è sottesa da una infinita matrice di relazioni sottili ed energetiche tra le diverse parti, che sono, come ci ricordano anche gli studi del celebre fisico Emilio Del Giudice, in continua vibrazione e fluttuazione. Siamo tutti interconnessi e in reciproca risonanza tra noi e tra tutto ciò che è intorno a noi e come ci ricorda Nikola Tesla, fisico, ingegnere e uno tra gli scienziati e inventori più famosi di tutti i tempi, se vogliamo scoprire i segreti dell’Universo dobbiamo iniziare a pensare in termini di energia, frequenza e vibrazione.¹

    Un’interdipendenza di energie sottili presenti nelle mappe del nostro corpo – nelle quali memorie emotive, neuronali, cellulari, biologiche e funzioni psicologiche si intrecciano a loro volta in un reciproco influenzamento – e un più ampio campo di coscienza universale. In ambito più psicologico, l’esistenza di un campo di coscienza unificato e comune lo aveva già ben intuito Carl Gustav Jung nel 1912, quando per la prima volta utilizzò il termine inconscio collettivo, una sorta di patrimonio ereditario, un funzionamento psichico inconscio comune a tutti gli uomini. Una coscienza psichica onnisciente e condivisa, un caos primordiale, una rete cosmica, i cui codici per Jung sono gli archetipi. Dunque se il nucleo energetico e vibrazionale che siamo interagisce con la rete universale sottile in cui siamo immersi, diventa chiaro come la nostra coscienza individuale, le nostre frequenze vibrazionali, andranno a informare e influenzare il campo energetico di altri e dunque la coscienza collettiva e viceversa, in una danza di reciproca risonanza.

    Va da sé che realizzare la migliore versione di noi stessi diventa un dono enorme e potente che possiamo fare a noi e all’intera umanità! Il risveglio individuale all’opera d’arte che siamo, e dunque lo sbocciare a uno stato di coscienza ripulito dai condizionamenti della struttura del carattere, non potrà che creare, come un effetto specchio, capolavori anche fuori, nella realtà che ci circonda.

    Alexander Lowen, ne La Spiritualità del corpo, anticipava ciò che la fisica quantistica sta ad oggi dimostrando: I nostri cuori e i nostri corpi sono sistemi pulsanti da cui si propagano onde che possono influenzare altri corpi e altri cuori. E ancora: Chiamiamo anima il sistema energetico che rende vitale ogni organismo. Guarendo noi stessi e il nostro sistema energetico contribuiamo a guarire il mondo e il Pianeta che ci ospita. Abbiamo bisogno di azioni congruenti, efficaci, limpide e centrate, facendo ognuno la propria parte e nel proprio ambito di competenza, in modo da creare un circolo virtuoso grazie al quale l’armonia che realizziamo al nostro interno diventi bene e armonia comune che defluisce nella coscienza collettiva e il bene comune e la coscienza collettiva contaminino il nostro mondo interno portando ulteriore

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